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23.12.10

Christmascast


Chiudiamo il 2010 podcastaro con l'episodio natalizio di Outcast: Chiacchiere Borderline. In cui si parla di sondaggi, bestemmie, multiplayer, regali di Natale e buoni propositi per l'anno nuovo. E in cui dico che i due Kane & Lynch, a meno di dieci euro l'uno, ne valgono troppo la pena. Trovate il tutto cliccando su questo link qua.

Spero che abbiate tutti di meglio da fare, durante le feste natalizie, che ascoltare quattro scemi. O che leggere questo blog, già che ci siamo. Buona pasqua.

20.12.10

Tentacolo Greco


E chi l'avrebbe mai detto, il Podcast del Tentacolo Viola sembra aver definitivamente ripreso una certa regolarità nelle pubblicazioni. Venerdì scorso è infatti stato pubblicato l'undecimo episodio, che trovate a questo link qua. Ospite Pierpaolo Greco, si parla delle solite cose di cui si parla a fine anno.

Poi magari un giorno riprendo a scrivere qua dentro cose che non siano pubblicità di cose che faccio altrove.

17.12.10

Pessinocast


Ieri ho pubblicato il nuovo episodio di Outcast, un reportage dedicato alla Italian Videogame Developers Conference 2010. Lo trovate a questo indirizzo qui. Nella prima metà, il sottoscritto, Fotone e Braudkinsella si dedicano a chiacchierare dell'evento. La seconda parte è invece costituita dalla lunga intervista che abbiamo realizzato con Andrea Pessino e da cinque domande che io e DeSangre abbiamo fatto a Peter Molyneux. Purtroppo l'audio dell'intervista a Molyneux fa vomitare e, considerando anche il fatto che ovviamente l'intervista è in inglese, ho pensato di trascriverla e tradurla in un post che trovate a questo indirizzo qua. Un sacco di gente mi sta dicendo che l'episodio è davvero molto bello, che l'intervista a Pessino è davvero molto bella, che l'intervista a Molyneux è davvero molto bella. Quindi, insomma, a un certo punto uno comincia anche a crederci.

Più o meno all'inizio dell'intervista con Pessino dico una cosa che ancora in pochi sapevano. Penso che ne parlerò in abbondanza, quando sarà ora.

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7.12.10

The Walking Dead 01X06: "TS-19"


The Walking Dead 01X06: "TS-19" (USA, 2010)
creato da Frank Darabont
episodio diretto da Guy Ferland
con Andrew Lincoln, Jon Bernthal, Sarah Wayne Callies, Laurie Holden,


E siamo alla fine, con tanta insoddisfazione e una certa qual voglia di ottobre. Episodio che prosegue sui binari ormai soliti, dedicando una prima parte all'approfondimento e una seconda parte al casotto, con alti, bassi e momenti un po' di mezzo. Tutta la faccenda CDC produce cose interessanti, dalla scena del cervello, di bell'impatto anche pensando a cosa era successo una puntata fa, ai soliti momenti tranquilli di relax e calma, alla rassegnazione di certi personaggi nel finale. Allo stesso tempo, però, puzza un po' di pesce e oscilla vagamente sull'orlo del ridicolo. Ma insomma, ci si accontenta.

Piace, comunque, il fatto che si cerchi di continuare a sviluppare piano piano certi discorsi, anche se Shane sotto la doccia con la bottiglia è forse un po' didascalica, come cosa. E piace, tutto sommato, che "quella cosa lì" con cui si conclude il primo paperback ancora non avvenga. Ce l'hanno fatta annusare, ma la si sta preparando piano piano. E in questo senso è fra l'altro molto bello il prologo di questo sesto episodio. Una cosa semplice, buttata lì, ma che dice molto di un personaggio tutto sommato abbastanza sfaccettato e mostra anche con gusto qualche lampo del disastro in avvenire, con quei militari che sparacchiano a caso e quel fazzoletto appoggiato sulla faccia.

Come finale di stagione, uhm, boh. Le cose lasciate in sospeso, senza dubbio, stuzzicano. Già mi immagino un Merle che salta fuori nelle fila del governatore, anche se mi sembra improbabile non vederlo riapparire fino alla terza stagione. Già mi chiedo se e come saranno riportati in scena l'elicottero del primo episodio e il discorso sui francesi. Non mi faccio, invece, molte domande su quel bisbiglio in fuga, perché è facile immaginarselo come una mezza rielaborazione di un'altra cosa suggerita nel fumetto in un altro contesto che... vabbé, ok, lasciamo perdere. Il problema, però, è che manca una vera sassata emotiva del livello di quelle scagliate nei due precedenti episodi.

Qui ci lasciano le penne un personaggio inutile e uno che utile non ha fatto in tempo a diventarlo. Non che debba essere necessariamente un problema, del resto è comunque già morta più gente di quanto mi aspettassi, però mi è mancato un vero momento "porca troia" nei minuti finali. Molto belli, comunque, il tentato suicidio e il modo in cui viene gestito. Perché son bei personaggi, perché mi ci sono affezionato e perché sono ormai entrato nella mentalità del "questi fanno apposta a minare le certezze di chi ha letto il fumetto" e stavo davvero cominciando a crederci. In ogni caso è finita. Posso tornare a non guardare mai telefilm in TV.

Che poi l'attesa dell'episodio successivo non la patisco per nulla, è proprio il fatto di dover essere soggetto al giorno deciso dal network, a spaccarmi i maroni.

6.12.10

Kinocast


Giovedì, subito prima di partire per Roma, ho pubblicato il sesto episodio di Outcast Magazine. Oggi, mentre sto per tornare da Roma, segnalo la cosa ai frequentatori del mio blog. È il fantastico mondo della pubblicazione in automatico, baby! Trovate tutto a questo indirizzo qui.

E che ci faccio, a Roma? Un po' IVDC, un po' cazzeggio turistico.

3.12.10

Players!


Allora, sono scemo, perché sapevo che avrebbe esordito ieri e allo stesso tempo me ne sono dimenticato. E pazienza. Dunque, trattasi di Players (ma va?), rivista su videogiochi, cinema, musica, fumetti, libri, sarcazzo, qualsiasi cosa, realizzata in pdf e pensata con in mente il meraviglioso mondo dei tablet. Io vi partecipo, scrivendo qualche articolo, dando una mano in correzione bozze (molto poco, in realtà) e spaccando le palle sul forum privato della redazione. Al momento è roba tutta fatta per amore e per voglia e perché sarcazzo quali altri motivi ci possano essere. Io di sicuro mi sono fatto tirare dentro perché ci ho visto tanto ammore. Poi, per carità, c'è sicuramente dietro tutta un'idea di donazioni, di "vediamo se la gente è disposta a pagare per una roba che magari ritiene di qualità" e di chissà quante altre belle idee che magari potrebbero portare non dico a un guadagno ma perlomeno a un rientro di costi che comunque ci sono. E se salta fuori qualche furbetto a ricordarmi questo post, la risposta è che non avete capito. O quel che sta scritto in quel post, o lo spirito con cui faccio robe per Players, o entrambe le cose, ma comunque non avete capito.

Di certo, la roba, delle qualità mi sembra averle. Tipo che per essere una cosa fatta da un manipolo di stronzi e nel tempo libero, direi che anche solo come quantità di contenuti e qualità grafica siamo su livelli che buttali, no? Sulla qualità dei contenuti, poi, non mi esprimo. Oddio, a fiducia penso siano buoni, vista la gente che ci scrive, però sono riuscito a leggere pochissimo, quindi non voglio rischiare di scrivere cose delle quali potrei pentirmi. Comunque, il sito ufficiale sta a questo link qua. Nel numero zero ci trovate un paio di articoli miei, che immagino possano interessarvi se siete soliti seguire questo blog. Uno è su The Walking Dead (e ok, quello magari non vi interessa perché ne avete le palle piene) e uno è su Dead Rising 2 (e, hahahha, contiene un errore che sta pure nella frase che hanno usato per la citazione grossa). Ma, insomma, un po' tutta la rivista penso sia interessante. Quindi datele un'occhiata. E se vi piace, sappiate che mi ricordo chi di voi ha sempre sostenuto di essere disposto a pagare per contenuti che ritiene interessanti. Mi ricordo proprio le singole facce, non mi fregate.

Abbiate pazienza se da questo post non si capisce una fava: sto scrivendo seduto per terra in una casa non mia in una città molto ma molto lontana dall'essere mia. Sta comunque sicuramente tutto spiegato per bene sul sito.

2.12.10

Heroes - Stagione 2


Heroes - Season 2 (USA, 2007)
creato da Tim Kring
con Jack Coleman, Hayden Panettiere, Masi Oka, David Anders, Dania Ramirez, Sendhil Ramamurthy, James Kyson Lee, Greg Grunberg, Milo Ventimiglia, Kristen Bell, Adrian Pasdar, Ali Larter, Noah Gray-Cabey, Zachary Quinto, Cristine Rose, Stephen Tobolowsky


È da un po' che mi sono reso conto di fare una gran fatica ad apprezzare i ritmi di praticamente tutte le serie che durano sulla ventina di puntate. Mi sembra sempre che ci sia solo un gran perdere tempo e girare attorno alle cose, in attesa di montare il crescendo da metà annata in poi. Heroes, almeno nelle prime due stagioni, ha sofferto di questa cosa in maniera devastante e in questo secondo anno la cosa pesa il doppio proprio perché, arrivati al momento di ingranare davvero, finisce tutto. E, insomma, dopo che hai trascorso una dozzina di episodi perdendo tempo con personaggi chiaramente insignificanti in Irlanda, tirando per le lunghe il ritorno del cattivone e costruendo male un personaggio tutto sommato intrigante come Takezo Kensei, mollare tutto lì fa un po' girare le palle.

Anche perché, davvero, la parte più interessante di questa seconda stagione sembra essere quella che non vedremo mai. O, perlomeno, quella manciata di scene già girate e buttate lì a raffica nei contenuti aggiuntivi del cofanetto danno l'idea di spunti interessanti, con quella città in preda al contagio e quella caccia all'uomo fra Sylar e la biondina psicolabile, mentre sullo sfondo si mettono assieme i Sinistri Sei. Senza contare che l'insostenibile personaggio di Maya esisteva praticamente solo in funzione di questa parte mai realizzata. Quasi tutta roba svanita nel nulla a causa dello sciopero degli sceneggiatori, e tocca farsene una ragione. Cosa rimane? Rimane la prima metà della stagione, con un finale appiccicato sopra.

Al di là di questo, però, fatico un po' a capire cosa abbia di tanto sbagliato rispetto al primo anno questo secondo. Il ritmo lento, ripeto, non mi sembra una novità. E anche tutti gli altri problemi, evidenti, non è che mancassero nella prima ventina di episodi. Personaggi ridicoli che si prendono insopportabilmente sul serio? Check. Protagonisti del tutto cretini che possono passare attraverso i muri ma preferiscono buttare via mezz'ora per aprire una porta perché è più drammatico e fico? Check. Gente che muore ma poi non è morta e resuscita ma aspetta forse è morta no non è morta ma ho visto il cadavere fa niente non è morta lo stesso? Check. Amici che invece di spiegarsi si menano perché il galateo del supereroe lo richiede? Check. Adolescenti con dialoghi che ti fanno rimpiangere i film di Muccino? Check.

Insomma, la solita sbobba, anche se con lo svantaggio aggiunto di uno sviluppo dalle gambe mozzate e di non avere più il fascino della prima volta. E di introdurre una manciata di nuovi personaggi fra i quali salvi solo, e solo in parte, il nuovo cattivissimo. No, ok, è vero, è peggiore della prima stagione. Ma, insomma, non così tremendamente peggiore da giustificare l'odio che ho letto e sentito in giro. Fosse anche solo perché non è che la prima fosse 'sta roba fuori dal mondo, essù.

La stagione l'ho guardata in lingua originale, of course, grazie al bel cofanetto Blu-Ray che ho comprato usato un anno e mezzo fa al negozio uber nerd di Los Angeles in cui ci aveva trascinati Apreda. Tutti a rovistare fra i videogiochi, e io compro Heroes. E poi lo guardo un anno e mezzo dopo. Vedi un po' te.

 
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