
Mi sfugge il motivo per cui insisto ad andare a dormire ben oltre le due di notte anche quando il giorno dopo devo svegliami a orari improbabili (che so, le cinque) per affrontare viaggi interminabili. Però lo faccio, e parto quindi sempre bene. Sedici ore dopo essermi svegliato alle cinque, atterro a Los Angeles. Nel mezzo, un viaggio in taxi, l'incontro casuale in Malpensa con dei brutti ceffi diretti a un altro evento in quel di Londra, le due ore di volo verso Londra, il ritardo nell'uscita dall'aereo perché non sta arrivando la cazzo di scaletta, la corsa per raggiungere il nuovo aereo, dieci ore sopra l'oceano in cui ho letto tutte le riviste possibili, ho finalmente scritto un po' di roba da sbattere qua dentro, ho giocato a una versione...