Sucker Punch (USA, 2011)
di Zack Snyder
con Emily Browning, Abbie Cornish, Jena Malone, Vanessa Hudgens, Jamie Chung
Scrivere di roba che non mi piace è più facile che scrivere di roba che mi piace. Non so bene il motivo, ma ha sempre funzionato così. Non è quindi un caso se, dopo un paio di mesi in cui ho postato praticamente solo spam, provo a riprendere le pubblicazioni parlando di
Sucker Punch. Un film che mi ha fatto
cacare. E non mi ha fatto cacare perché ha la struttura di un videogioco, c'è troppa azione, la computer grafica e tutte queste cose qui che se le dici poi ti rispondono "eh, ma ti mancano le basi per capirlo". No no, mi ha fatto cacare perché è un film brutto, sconclusionato e mortalmente noioso.
Io ci gioco, coi videogiochi, da trent'anni (quasi). Mi piacciono. Quindi lo capisco, che
Sucker Punch è anche un po' tanto un videogioco. Ma non è che siccome è una roba che mescola diverse forme espressive allora è per forza una figata.
Sucker Punch pesca dai videogiochi, mescola le robe, attinge di qua e di là. A-ha? Mi sembra come dire che in
Dracula ci sono i vampiri e in
Chasey Loves Rocco si vede una ceppa tanta. Esticazzi? Queste non sono cose positive o negative, sono semplici dati di fatto. Così come è un dato di fatto il mortale trituramento di coglioni che questo film mi ha provocato, come non ne provavo con un "filmone d'azione" da quando mi han trascinato all'IMAX a vedere
Transformers 2. E no, il problema non è che voglio i film col contenuto profondo e il messaggio. Voglio dire, qua dentro sono riuscito a parlare più o meno bene perfino di
Transformers e
Wolverine. Eh.
Certo, questa colossale puttanata contiene anche dell'ottimo. Il solito, bellissimo inizio che tutti i film di Zack Snyder hanno. E poi quella sequenza fra gli specchi nel camerino davvero fantastica e inattesa che quasi non te ne accorgi. Senza dimenticare - ovvio - le cinque manze e mezza. Peccato che ci sia anche tutto il resto. Talmente tutto il resto che non so bene da dove cominciare. L'idea di questa specie di
Inception al contrario, in cui 'sta ragazzina si rifugia non in uno ma in due livelli della sua capoccia per sfuggire al brutto brutto brutto mondo, non è neanche male. Il problema, però, è che fino all'inevitabile spiega con colpo di scena pazzesco-che-guarda-non-l'avrei-mai-detto conclusivo, hai un po' l'impressione che sia tutto un viaggio mentale di una lobotomizzata e che quindi che dovrebbe fregarmene di quel che le succede in testa?
Poi, per carità, uno si può appassionare comunque e magari divertirsi con delle sequenze evocative e spettacolari piene di bordello e robe che succedono sullo schermo gigante. Solo che io ho questo problema che se mi racconti il nulla e me lo riempi di personaggi vuoti tendo a non affezionarmi al racconto, a non farmi coinvolgere, a fregarmene di come andrà a finire la sparatoria e, in sostanza, a spaccarmi i maroni. E se a tutto questo aggiungi, come si diceva, il dubbio che sia tutto un delirio mentale della lobotomizzata, capisci quanto può fregarmene se a un certo punto una l'accoltellano e a un'altra le sparano, visto che oltretutto le invenzioni finiscono alla prima scena d'azione e da lì in poi è tutto uno spento ripetere e riciclare.
Certo, puoi sfangarla se decidi di buttarla sull'autoironia, che è l'asso nella manica di qualsiasi puttanata, anche la più inguardabile: la butti in farsa, dici che l'hai fatto apposta, mi fai ridere per un paio d'ore e siamo tutti contenti. Ma non è questo il caso, perché Zack Snyder invece si prende mostruosamente sul serio, ti piazza lì la voce narrante con le stronzate poetiche ed è convinto di stare firmando il suo capolavoro assoluto d'autore. E quindi, anche questa scappatoia che mi ha permesso di non odiare altri film, compresi quelli citati sopra, ce la siamo giocata.
Non basta? E allora parliamo di quei momenti in cui, preso dalla noia, fai un attimo vagare il cervello e pensi: "aspetta, ma che cazz?". Ché, insomma, se mi ambienti un film nell'inconscio, subconscio, sarcazzoconscio di una ragazzetta (femmina) degli anni cinquanta, come caspita è che quel subconscio di doppio livello arrotolato, quello più profondo e nascosto, è costituito e popolato dai sogni bagnati di un ragazzetto (maschio) degli anni novanta? La risposta è ovvia: quel decerebrato di Zack Snyder ha quel livello culturale lì, quello del ragazzetto (maschio) degli anni novanta. E il film se l'è scritto lui. E (anche, soprattutto, proprio) per questo
fa cacare.
Dice: "Ma su, dai, stacca il cervello un paio d'ore e divertiti". Dico: "Se stacco il cervello vado in coma, non mi diverto".
Dice: "Ci sono cinque manze in abiti succinti". Dico: "Se voglio vedere cinque manze che si danno da fare mi vengono in mente un sacco di film più adatti".
(Però io l'avevo detto
in tempi non sospetti e criminalmente perseguibili che Emily Browning era una bella porcellina)
Questo. Film. È. Una. Merda.
Note a margine:
1. Zack Snyder non è un visionario, è uno stronzo. Uno stronzo bravo a girare e che ti tira fuori delle belle immagini e che ha fatto due film che mi piacciono molto e che non sa scrivere. Ma non è un visionario.
In questo post qui vi spiegano il perché.
2. Oddio, poi si può pure discutere, eh, di quello che si dice in quel post, però mi sembra un modo argomentato per togliere una roba positiva a Zack Snyder. E io, a uno che scrive e dirige
Sucker Punch, glie le voglio togliere, le robe positive.
3. Non sono mica tanto sicuro che "visionario" in italiano abbia lo stesso significato che ha "visionary" in inglese. Non è che con visionario si intende uno da internare? Dai, interniamo Zack Snyder.
4. La colonna sonora
fa schifo. A parte Bjork. Ma con Bjork è troppo facile.
Il film l'ho visto in lingua originale al puzzolente ma adorabile cinema Museum di Monaco. E nel dire "puzzolente" intendo proprio che prima di entrare in sala ho sentito puzza di merda. Alla faccia del presagio. Importanza di guardare questo film in lingua originale? Quando parla Scott Glenn è figo sentirlo in ammerigano e fra l'altro lui, John Hamm e la scollatura di Carla Gugino mettono in scena le uniche prove attoriali decenti del film (in ruoli però marginali). Mi fa comunque piacere vedere confermata la regola di Zack Snyder, che alterna un film che mi piace da matti a un film che mi fa vomitare. Il suo Superman
dovrebbe quindi piacermi. Anche se non ho visto la roba coi gufi che in effetti potrebbe rompere un po' tutto il meccanismo. Ma non vale, è una roba coi gufi.