Spy

Scemenze action

Babadook

Incubi e allegorie

Terminator Genisys

È tornato (purtroppo)

'71

Quando a Belfast si viveva tranquilli

Poltergeist

Potevamo tranquillamente farne a meno

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

18.12.11

Retropep


Richiestissimo da gente che evidentemente sta alla canna del gas, ho partecipato anche all'ottavo episodio di Retrocast, un podcast tutto dedicato alle cose vecchie, passate, cui non gioca più nessuno. In questo ottavo episodio si parla di Gargoyle's Quest (io), Creatures (il platform, non il simulatore di vita artificiale), e due giochi che neanche sapevo esistessero: E.V.O.: Search For Eden e Sacred Armor of Antiriad. E poi di altre cose a caso, ovviamente. Sta tutto a questo indirizzo qui.

E, come dicevo ieri, domani si registra l'ultimo Outcast dell'anno, a tema natalizio pure lui.

Philadelphia Newsagents 2011/2012


Oh, allora, un bel post sui fatti miei che non interessano a nessuno ma che mi diverte raccontare. È dalla stagione 2003/2004 che, (quasi) tutti gli anni, partecipo alla lega di FantaNBA organizzata dalla gente di it.sport.americani. Quella prima volta ho fatto irruzione con la delicatezza di un elefante, draftando Kevin Garnett alla settima scelta (quasi inconcepibile trovarlo libero lì) e Steve Nash alla successiva e andando a vincere il titolo, seppur sudando parecchio (finale vinta di un nulla a gara sette, e anche una delle precedenti serie di play-off, se non ricordo male, tirata alla settima partita). Da lì, in poi, ovviamente, ho fatto cacare sempre e comunque, non raggiungendo mai i play-off fino allo scorso anno, quando sono clamorosamente andato a un soffio dal conquistare il secondo titolo della mia misera carriera.

L'anno scorso, stagione 2010/2011, avevo una squadra di bestioni muscolosi, con Lebron James, Andrew Bogut ed Andrew Bynum a tirare la carretta, ma gli infortuni sembravano avermi condannato a un'altra mesta uscita di scena anticipata. Poi, però, la luce in fondo al tunnel. A fronte di un Lebron che mai mi aveva abbandonato, Bogut e Bynum escono dall'infermeria e cominciano a macinare, aiutati dalla gran mossa di pescare al mercato libero Marcin Gortat quando è stato trasferito a ricevere assist dalla manina santa di Steve Nash. Accade così che con una rimonta che ha del miracoloso: partendo se non erro dal terzo posto, conquisto in volata la vetta della division e strappo pure il passaggio automatico al secondo turno dei play-off, piazzandomi a parità di vittorie con un'altra squadra ma staccandola di 0,5 nella media punti (e fra l'altro, col senno di poi, al primo turno sarei stato spazzato via). Insomma, culo sfondato. Trascinato dal grande cuore dei ragazzi, stravinco poi al secondo turno e in semifinale mi becco la mega corazzata che ha spazzolato tutti in stagione seppellendo ogni avversario: ne esco sconfitto solo a gara sette, per un nonnulla, dopo una serie di partite decise d'un capello in base al fattore campo, eliminato dalla squadra che andrà poi a vincere il titolo. Belle cose.

Ora, magari adesso faccio cacare per altre sette stagioni, ma si è appena concluso il draft per l'edizione 2011/2012. Draft nel quale - me ne rendo conto solo ora - come nel 2003 ho goduto della settima scelta e alla successiva ho puntato su Steve Nash (che, come detto sopra, quando le cose mi vanno bene in un modo o nell'altro c'entra sempre). Anvedi le coincidenze. Un draft che mi riempie di gioia perché magari col sennò di poi capirò di aver sbagliato tutto, ma mentre lo facevo mi ha dato sempre e solo quello che volevo. Mai è capitato che qualcuno mi fregasse il giocatore che stavo mirando e, anzi, a ogni singola scelta ho pescato esattamente quel che avevo deciso da un tot di voler prendere, sulla base dei giocatori ancora disponibili. Roba da matti.

Blake Griffin idolo delle folle, affidabilissimo e in linea teorica pronto anche a crescere rispetto all'anno scorso. Questo quando l'ho scelto. Poi, dopo che l'ho scelto, è capitato che ora ha il miglior playmaker della lega a servirgli gli assist. No, dico. Steve Nash altro idolo, invecchiato, ma di fatto sempre straproduttivo. Tyson Chandler magari non proprio macchina da canestri, ma affidabilissimo e secondo me, giocando con quegli altri due, potrebbe fare numeri di spessore. Deandre Jordan centro giovane di belle promesse. Poi i due rookie, che sono sicuramente scommesse, ma perlomeno dovrebbero avere ampio minutaggio. Ed Davis, boh, mi sta simpatico, secondo me può crescere. Udonis Haslem è sempre stato bello efficiente e se è sano alla scelta 143 potrebbe essere un furto. In Richard Hamilton voglio credere, soprattutto voglio credere che giocare con Derrick Rose gli faccia bene, anche se ovviamente i bei tempi sono andati. Afflalo, Hawes e Barbosa sono bassa manovalanza, anche se credo possano darmi qualche minuto di qualità (soprattutto Afflalo). E poi almeno un giocatore di Philadelphia ci tenevo ad averlo.

Ora, non è certo una corazzata, ma è una squadra che mi piace e sono contento, a prescindere dal fatto che, come al solito, da qui alla fine cambierà faccia mille volte grazie a quella droga irresistibile chiamata mercato libero. Gli unici veri dubbi sono sulla vecchiaia di Nash e la fragilità di due o tre giocatori piuttosto importanti. Vedremo. Però mi piace..

A margine, per chi non conoscesse, segnalo http://hoops.sports.ws, sito per la FantaNBA davvero ottimo, elastico, flessibile, che permette di modificare cinquantamila regoline e regolette e ha un sistema di gestione molto intelligente, forse il migliore sulla piazza. Noi giochiamo dando grande importanza all'efficienza e alle percentuali di tiro (uno che fa cinquanta punti tirando il 20% non è esattamente il miglior giocatore possibile), e contando poi tutta una serie di altre statistiche. Anzi, foto, che spiega meglio, tratta da gara sette dell'anno scorso (bastava un niente per mandarla ai supplementari, sigh).


Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. Non devo farmi l'abbonamento a NBA League Pass. 

17.12.11

Tentacolo di Natale


Con un colpo di mano dalla violenza inaudita, siamo riusciti a registrare due episodi del Podcast del Tentacolo Viola in un mese. Roba da matti. Ma così è. Episodio numero venti, quindi, in cui si chiacchiera di Video Game Awards, della fine di questo pazzerello 2011 e di altre cosette assortite, tipo il western coreano e il film col ninja di Dio. Sta tutto a questo indirizzo qui.

E lunedì si registra l'ultimo Outcast dell'anno, a tema natalizio pure lui.

16.12.11

Priest


Priest (USA, 2011)
di Scott Charles Stewart
con Paul Bettany, Cam Gigandet, Maggie Q, Karl Urban

È sempre fantastico il modo in cui capita che qualcuno diventi l'attore di riferimento per un certo tipo di ruoli e, all'improvviso, si ritrovi a interpretare in fila una serie di personaggi più o meno sovrapponibili. Soprattutto quando accade per categorie bizzarre come, in questo caso, il personaggio tamarro e dall'affiliazione religiosa ambigua che si presta per dare adito a ottime e vendibilissime polemiche nei salotti bene. Ma d'altra parte, se sei Scott Charles Stewart e hai deciso di volerti costruire una carriera dirigendo film d'azione zarri che hanno a che fare con gli angeli, i preti e lo spirito santo (attendiamo ardentemente che gli venga affidato il film basato su Dante's Inferno), non ha forse senso scegliere come tuo attore feticcio quello che ne Il codice da vinci andava in giro ad ammazzare la gente forte del suo corpo martoriato dal cilicio? E quindi ecco che si esordisce con Legion, una roba con gli angeli incazzati coi mitra e le mazze ferrate in cui Bettany interpreta il caduto arcangelo Michele, Tyra Collette ha subito l'immacolata concezione e porta in grembo il candido futuro dell'umanità, l'ira divina si manifesta sotto forma di un'invasione di zombi e cavallette guidate da un invasato Gabriele e finisce tutto con una jeep diretta verso il sole.

Immacolata concezione

E come opera seconda si passa a Priest, che ha una genesi quantomeno bizzarra. Io il fumetto coreano a cui si ispira non l'ho mai letto, ma Wikipedia ci insegna che parla di una lotta fra gli esseri umani e una posse di angeli caduti. Ora, messo così, pare quasi il seguito non ufficiale di Legion. Tutto perfetto, no? No, perché per qualche motivo nel film non si vede l'ombra di un angelo e i cattivi sono dei vampiri ciechi, stupidi, bavosi e bestiali, a parte Karl Urban che è intelligente, ganzo, si veste da cowboy e ruba la scena ogni volta che appare. Lo scontro fra umani e vampiri (o quel che sono) avviene in uno scenario western post apocalittico, nel quale ovviamente c'è un governo orwelliano che opprime e controlla l'umanità con fare dittatoriale. Solo che in questo caso il governo è la Chiesa, che ha come esercito un gruppo di preti ninja che lanciano shuriken a forma di crocifisso e hanno una croce enorme tatuata in faccia. Ah, c'è anche la nostra amata Maggie Q, che fa la prete ninja cazzutissima ma turbata perché patisce la castità e Paul Bettany le fa venire le scalmane. Sì, "la prete". Ora, posso dire che mi ha stupito scoprire che questo film è uscito al cinema in Italia? Francamente mica me l'aspettavo.

Comunque, nel mondo di Priest, si diceva, la chiesa opprime (strano) e ha pure un po' perso la trebisonda, al punto che i super sacerdoti divini capitanati da Christopher Plummer sono convinti di aver sconfitto definitivamente i vampiri (chiudendoli nelle riserve, perché vi ricordo che questo è un western) e hanno licenziato tutti i preti, costringendoli a vivere da barboni senza un lavoro. Anche perché chi lo assumerebbe uno pelato, con una croce in faccia e un rosario in mano? Solo che i vampiri esistono ancora, hanno un piano cattivissimo e stanno per far fuori tutti. Paul Bettany, che è ganzo, lo intuisce e non riesce a stare con le mani in mano (sarà che gli hanno rapito la nipote). Si ribella quindi al sistema, salta in moto e va a fare il suo dovere. Ed è così che, dopo venti minuti che sembrano usciti dal fratello scemo di Equilibrium, si passa a un'oretta di preti ninja che fanno le piroette e squartano mostri bavosi, Maggie Q che lancia sassi per aria perché così Paul Bettany può saltarci sopra al volo e volare verso l'infinito come in un Super Mario a caso, gente che si insegue in moto e treno e Karl Urban che digrigna i denti, fa l'accento da cowboy e prende tutti a pizze in faccia prima di essere sconfitto come un babbeo. Per una serata all'insegna del rutto libero, si può fare molto di peggio.

L'ho visto in Blu-ray, ottimo, e in lingua originale, ininfluente, per quanto l'accentaccio sfoggiato da Karl Urban abbia il suo perché. Ma insomma, le parti in cui parlano sono quelle meno importanti.

15.12.11

Badassitudine trailerosa


Stamattina ero lì che - incredibbile ammisci! - lavoravo alacremente, quando all'improvviso mi sono reso conto che mi faceva brutto l'idea che oggi il mio blog sarebbe stato caratterizzato dalla sola presenza di un post su quella merda di film con Jennifer Aniston e Gerard Butler che sono passati quattro giorni da quando l'ho guardato e ancora mi viene la pelle d'oca a pensarci. E allora, ispirato da san Youtube, ho deciso di metter fuori anche il cumulo di idiozia che segue. Tutto a favore di me medesimo, anche perché dubito che di ciò freghi qualcosa a chicchessia. Procediamo.



Io il primo G.I. Joe non l'ho visto, anche se adesso ammetto che mi è venuta un po' voglia, così, solo per una questione di completezza. A Stephen Sommers un pochino gli voglio ancora bene, perché in fondo Deep Rising, La mummia e la prima metà de La mummia - Il ritorno. Il problema è che poi Van Helsing e non so, magari se lo riguardo oggi non mi fa così schifo, ma all'epoca veramente avevo voglia di fuggire dal cinema per la noia. Fatto sta che ai soldatini non ce l'ho proprio fatta a dare una chance, nonostante Sienna Miller e nonostante la Torre Eiffel che crolla. Ci sono capitato sopra zappando su Sky, ho visto due o tre scene a caso, fra cui proprio il crollo di cui sopra, e morta lì. A giudicare da questo trailer, chi prende le decisioni in Paramount la pensa più o meno allo stesso modo: "morta lì". Innanzitutto via Stephen Sommers, che del resto pare avesse i coglioni girati perché gli hanno rimontato il primo film a cazzo di cane e completamente diverso da come lo voleva lui, e dentro un uomo da bassa manovalanza, che viene dalla regia di due Step Up, una serie TV sul ballo e il documentario su Justin Bieber. In secondo luogo, un trailer modello tabula rasa. Si apre con The Rock che dice cose inutili e poi pianta il suo bel sorrisone, per poi proseguire spiegando che sono tutti morti e adesso facciamo un film con The Rock che mena, The Rock che spara, The Rock che mena fortissimo, The Rock che spara fortissimo, Tyra Collette che si spoglia, i ninja che corrono sui lati delle montagne, i cattivi che srotolano la bandiera del Cobra alla Casa Bianca e John McClane che spara fortissimo dal retro di un pick up facendo la faccia brutta e le battute. Fixed.

"Sono il signor Wolf, risolvo problemi"

Poi, l'altro giorno è successo anche che hanno mostrato i primi sei minuti di The Dark Knight Rises e NO TRANQUILLI NON FACCIO SPOILER. Chiaramente quei sei minuti sono subito apparsi a meteora in posti a caso su Youtube, ripresi da videocamere messe di traverso, con un tampax nel microfono e mezzo schermo fuori dall'inquadratura. Guardarsi in quel modo quei sei minuti non ha senso, però, inutile negarlo, ne ho guardato dei pezzetti a caso cliccando in giro sulla barra di scorrimento. Sono, quasi inutile dirlo, l'equivalente della rapina iniziale del precedente film. Là si presentava il Joker, qua si presenta Bane. Lineare. Due cose che si intuiscono (anzi, si confermano rispetto a quanto veniva dichiarato), in ottica "fedeltà alla fonte anche se alla maniera di Nolan": Bane è ganzo, intelligente, può giocarsela con Batman sul piano di quanto siamo fighi. E ha un accento strano, che non è sicuramente quello britannico di Tom Hardy e che a questo punto mi viene da pensare abbia a che fare con le origini caraibiche che il personaggio ha nei fumetti. I sei minuti, poi, essendo fondamentalmente la versione dopata di un trailer, si chiudono con un montaggio serratissimo di immagini a caso pensate per scatenare il Pavlov che è in tutti noi, e che funzionano benissimo. Bene, bravi, bis.

Insomma, non è questo.

Dopodiché, oggi è uscito il trailerino stitico e brevissimo che spazza via tutto in un amen. Behold.



Dunque.

- Bruce Willis dice cose completamente a caso per spiegare a Stallone che deve lavorare di nuovo per lui;
- Stallone è triste e fa la faccia da cucciolo disperso: presumo questo confermi la mormorata morte di Mickey Rourke;
- Jason Statham con in mano un cannone/torretta molto grosso: la speranza è che poi lo stacchi e se lo porti dietro per tutto il film;
- Jet-Li confermato, grazie;
- lo svedese fa la faccia brutta.

Pausa.
Attimo di riflessione contrita.
Silenzio di approvazione.

- Chuck Norris e la sua barba camminano al rallentatore verso di noi, indossano il cappellino, hanno un grosso fucile mitragliatore appeso alla cintura, si stanno levando gli occhiali da sole. Alle loro spalle, una macchina in fiamme.

Proseguiamo.

- Terry Crews osserva un fucile enorme nelle sue mani con un'espressione che sembra dire: "Lo vorrei più grosso";
- Randy Couture cammina al rallentatore verso di noi, indossa un cappellino, ha un accenno di barba, lo sguardo timido si rivolge altrove, non indossa occhiali da sole, non si vedono fucili o auto in fiamme, apprezziamo l'entusiasmo e il coraggio di proporsi in maniera simile a Chuck Norris;
- il fratello di Thor fa il camperone e ci sta, del resto è il niubbo del gruppo.

Poi.

"Also Van Damme", capito? "Also". Con un coltello tenuto in mano con espressione di disprezzo e faccia di merda. Eric Roberts è corso a nascondersi.

"With Willis", con un mitra in mano. Capito? Questa volta spara.

Infine.

"And Schwarzenegger". Con in mano un fucile fumante, che poi fa bum.

È tutto finito.

Concludiamo con il metodo Stanislavskij secondo Jean-Claude Van Damme.

Il cacciatore di ex


The Bounty Hunter (USA, 2010)
di Andy Tennant
con Gerard Butler, Jennifer Aniston, Jason Sudeikis

"Ogni tanto fa bene guardare uno di questi film, perché ti aiuta a ricordarti i motivi per i quali eviti di guardarli, a parte rare occasioni accuratamente selezionate". Questo è quel che la mia testolina mi diceva durante la prima mezz'ora di visione di questa porcheria. "Non è possibile, però, non ci voglio credere, non ha nessun senso, come fa ad essere così noioso, così per nulla divertente, così tragicamente brutto, così Jason Sudeikis che caspita stai facendo?". Questo è quel che la mia testolina mi diceva una volta raggiunto il giro di boa dell'oretta. "Nomminchiabbastazzio, non ce la faccio più, voglio morire, ma chi me l'ha fatto fare, porco cazzo finisci ti prego finisci". Questo è quel che la mia testolina mi diceva durante gli ultimi trenta/quaranta minuti di visione.

Uno spettacolo agghiacciante, di una pochezza rara, da parte di un regista che del resto si è costruito una carriera accumulando palate di letame (anche se Hitch non era così disastroso) e in cui le cose più interessanti sono Gerard Butler che prova a dissimulare il suo solito accento ma non riesce a trattenerlo del tutto quando il suo personaggio dà di matto e il continuo insistere sulle curve di Jennifer Aniston, che però si possono reperire con risultati migliori tramite una semplice ricerca su Google. Sono trascorsi due giorni e rimango ancora fisicamente e mentalmente devastato dalla visione. Sul serio, ma sono tutte così povere, piatte, prevedibili, mosce, senza una risata, con un romanticismo terribilmente da quattro soldi, un simile spreco totale degli interpreti, le dieci, cento, mille commedie americane che ogni anno evito con cura? E, mi vien da chiedermi, sono alla fin fine particolarmente meglio dei nostri cinepanettoni? Oddio, magari sono più culturalmente innocue, e non è neanche troppo detto, ma sono film migliori?

Off topic ma non troppo, parliamo di questa cosa:



Madonna, sembra quasi che Robert De Niro sia tornato a casa dopo aver girato Manuale d'amore 3 e abbia deciso di organizzare la stessa roba dalle sue parti. Ma poi, Michelle, dai, ma cribbio. Anche se in effetti, a voler ben vedere, sembra quasi il The Expendables delle commedie di merda. E se c'è della gente che ha bisogno del The Expendables delle commedie di merda, chi sono io per lamentarmi, visto che mi esalto per The Expendables? Mh.

La verità? Stavo cazzeggiando con il distributore automatico del videonoleggio, ho premuto selvaggiamente il tasto di conferma qualche volta di troppo e ho noleggiato per sbaglio questo film di merda, perché evidentemente era il primo nell'elenco dei Blu-ray (il titolo tedesco comincia con la lettera d). A quel punto me lo sono portato a casa assieme a Priest e Bunraku e, oh, per quanto il noleggio costi veramente un'inezia, già che l'ho pagato, guardiamocelo. Dio santo.

14.12.11

Il buono, il matto, il cattivo


The Good, the Bad, the Weird (Corea del Sud, 2008)
di Kim Jee-woon
con Song Kang-ho, Lee Byung-hun, Jung Woo-sung

Il mio problema coi registi coreani è che, tolto Kim Ki-duk, tendo a confonderli tutti fra di loro. Kim Ki-duk me lo ricordo bene perché l'ho conosciuto in tempi non sospetti, con quella roba angosciante di Seom, alla rassegna del festival di Venezia del 2000. Ma con tutti gli altri faccio sempre una confusione pazzesca e mi sembra sempre che si chiamino tutti Park o Lee. Sarà anche che più o meno tutti hanno fatto almeno un film con protagonista Song Kang-ho (di cui non mi ricordo assolutamente il nome e ho controllato su IMDB). Fatto sta che mi sono avvicinato a Il buono, il matto, il cattivo convinto di aver già visto tre film dello stesso regista: Two Sisters, A Bittersweet Life e Crying Fist. Beh, due su tre, perché in realtà Crying Fist è di Seung-wan Ryoo, che ha poi diretto tale City of Violence. In tutto questo, va detto, non c'è neanche un Park o un Lee, e fra l'altro per qualche motivo ho la tendenza a confondere Song Kang-ho con Choi Min-sik, protagonista di Crying Fist e di Oldboy, diretto per l'appunto da Park Chan-wook. Ok, non ci sto capendo più nulla, parliamo del film.

Il buono, il matto, il cattivo è un film western ambientato in Manciuria, che strizza l'occhio a Sergio Leone ed è stato diretto dal regista di A Bittersweet Life e Two Sisters in un momento in cui aveva probabilmente voglia di rilassarsi e divertirsi un po'. E questo già dice tutto, o quasi. L'impressionante bravura registica di Kim, la sua fantasia e lo spirito esagerato con cui compone le scene d'azione, la voglia di stupire con una messa in scena totalmente sopra le righe e la mostruosa cura formale ci sono tutte, così come non manca anche lo scarso senso della misura, l'incapacità di darci un taglio quando serve. Ad essere messo una volta tanto da parte è quel senso esagerato per il melodramma, che a dirla tutta a me neanche dispiace, in favore di un tono quasi completamente parodistico e cazzone, di una voglia stupire, divertirsi e divertire con pochi eguali.

Il buono, il matto, il cattivo è insomma un bordello continuo di invenzioni visive e di trovate che ti strappano il sorriso e ti fanno dimenticare il suo innegabile tirarla un po' troppo per le lunghe, che si ritrova talvolta solo a livello narrativo, altre volte proprio nelle stesse scene action, con quella lunga cavalcata verso la fine che sembra non finire mai. Epperò, quando ingrana la quinta, scatena la sua adorabile colonna sonora e mette sul piatto tutto quello che ha da offrire, è uno spettacolo sinceramente trascinante e divertentissimo. L'incipit sul treno è irresistibile, tutta la sparatoria cittadina fa paura e il momento musicale a cavallo con Jung Woo-sung che ganzeggia è da strapparsi le vesti per la gioia. Aggiungiamo il carisma dei tre protagonisti, con un cattivo che riesce a rendere accettabili le sue mossette e la sua capigliatura impresentabili, un buono dal volto forse un po' anonimo ma che fa le cose più ganze di tutti e un matto che, beh, anche se lo confondo con altri tre o quattro coreani a caso, è e rimane un attore pazzesco. Insomma, vittoria totale. Ah, già che ci siamo, l'incipit (o, meglio, una parte):



È solo una parte dell'assalto al treno e oltretutto, vista in finestrella, non rende minimamente l'idea dell'impatto che ha, ma non importa. Il fatto è che questo è nettamente uno di quei casi in cui non puoi fare a meno di pensare che sì, ok, il Blu-ray, il volume a palla, i cinquanta pollici ma, cazzo, avrei voluto vederlo al cinema.

A proposito di cinema, il 18 novembre questo film qua è uscito - con tre anni di ritardo - in addirittura sei sale italiane, guarda caso proprio nello stesso momento in cui mi sono finalmente deciso a comprare il Blu-ray (giuro, non lo sapevo!). E, per carità, un abbraccio forte a Tucker Film che comunque ci ha provato e ha pure adattato il titolo come Dio comanda, ma certo è che i fortunati in grado di far caso a un'uscita del genere probabilmente il film l'avevano già visto da tempo. Anche vero che magari sono quelli che sanno quanto possa essere figo andarselo a vedere in sala, se vivi in zona e riesci a beccare quei due o tre giorni prima che lo levino. Fortunelli! Comunque, magari significa che uscirà sul mercato dell'home video italiano, per amore di chi non tollera i sottotitoli. Per tutti gli altri, segnalo che il Blu-ray inglese è ottimo ma, appunto, in coreano-cinese-giapponese sottotitolato in inglese. Fra l'altro il fatto che nel film ci sono coreani, giapponesi e cinesi che parlano tre lingue diverse viene anche timidamente sfruttato in un paio di occasioni dall'intreccio. Son cosette, ma ci sono.

13.12.11

Bunraku


Bunraku (USA, 2010)
di Guy Moshe
con Josh Hartnett, Gackt, Woody Harrelson, Ron Perlman, Kevin McKidd

Un mondo postapocalittico senza armi da fuoco in cui la gente si picchia e combatte con le spade, scenografie di cartone che zompano su e s'accartocciano come in un libro animato per bambini, colori tutti strani e un po' pazzerelli che cambiano all'improvviso sottolineando quel che accade, Woody Harrelson che fa Woody Harrelson zoppo, l'Uomo-Ragno trasformato in un mito da tramandare di generazione in generazione, Tommy di Trainspotting che combatte muovendosi come Gene Kelly, Josh Hartnett che si passa la mano sul cappello facendo il rumore del caricatore che frulla, tre orientali che fanno girare le spade e uno di loro è una stellina del pop, una sequenza picchiaduro a scorrimento ancora più di quella di Old Boy e che ci mette pure le scale e i diversi piani e che per stare sul sicuro ci piazza anche le musiche e gli effetti sonori da videogioco, i riferimenti colti al teatro giapponese e quelli ganzi a pezzetti casuali di cultura pop, Ron Perlman che fa Ron Perlman dopo essere andato dal barbiere di Rob Zombie, una tizia orientale discretamente gnocca, un inseguimento in macchina uscito dritto dai primi due Grand Theft Auto bidimensionali e che per stare sul sicuro ci piazza anche le musiche e gli effetti sonori da videogioco, la voce narrante di Mike Patton, un montaggio alternato di due tizi orientali che fanno il duello tutto silenzioso e a botta secca mentre nella stanza a fianco due tizi occidentali si prendono a cazzotti fortissimi, Demi Moore vecchia con la scollatura, accette lanciate in giro, una storiellina esile tutta incentrata sugli uomini d'onore uniti per sconfiggere il male, qualche battuta ganza e tante battute un po' inutili.

Bunraku è tutto questo. Ed è un po' tirato per le lunghe. E ha un po' quell'aria di chi ci crede troppo. Ma per fortuna la smussa con qualche momento ilare. E comunque, tutto sommato, in quel mucchio di cose là sopra ne ha almeno tre o quattro che valgono davvero la pena. Certo, fosse durato un po' di meno non si sarebbe lamentato nessuno.



Questo trailer qua sopra mi è apparso davanti in una sala cinematografica a Monaco qualche mese fa. Dopodiché il film mi sa che ha saltato un passaggio ed è uscito direttamente su DVD, dato che me lo sono trovato davanti al videonoleggio l'altra sera e che IMDB indica praticamente solo uscite in DVD, per tutto il pianeta. Tranne l'Italia, ovviamente. Fate un po' voi.

12.12.11

La fiera dell'aggiornamento


Tutto quello che ho acceso in questi ultimi giorni mi ha detto: "aspetta un attimo, già che sei connesso, devo scaricare un aggiornamento". Una roba allucinante, a un certo punto ho temuto che anche il tostapane, stamattina, mi chiedesse dieci minuti per sistemare i driver prima di mettersi al lavoro. E cosa ne è venuto fuori, da questo tripudio di traffico di dati? Provo a descriverlo, ovviamente in maniera assolutamente imprecisa, sconclusionata e fatta un po' come viene, totalmente aperta a correzioni. Se volete gli speciali belli precisi potete andare su uno di quei siti in cui la gente viene pagata per scrivere (credici).



3DS

Allora, un bel po' di cose. Innanzitutto c'è stato un ritocco a ciò che più ho sfruttato di questa console dal lancio, vale a dire i giochini per i Mii. Ci sono un tot di nuovi puzzle per Pazzi per i pezzi e c'è tutta una nuova avventura per Libera Mii. Ma con delle nuove feature pensate appositamente per scassare le palle. I puzzle ora hanno una zona di pezzi che non puoi comprare e che devi per forza ottenere incontrando altri Mii. Per completare i puzzle, insomma, devi per forza andare in giro con la console accesa in tasca, o almeno incontrare gente giocando online con Mario Kart 7. Quanto al nuovo Libera Mii... chi l'ha visto? Per poterlo affrontare non basta aver completato la prima versione, no, devi anche aver collezionato i cappelli. E, guarda un po', io l'avevo completata, ma di cappelli me ne mancano chissà quanti. E quindi resto qui appeso. Conseguenza 1: avevo qualcosa come centosettanta gettoni, li ho spesi tutti per completare uno dei quadri nuovi (anzi, non completare, visto che mancano i quattro pezzi "speciali") e ho ricominciato da capo la prima versione di Libera Mii. Che divertimento! Conseguenza 2: ho ripreso a infilare in tasca il 3DS dovunque vada, e già solo andando a fare la spesa venerdì sera ho raccontato due Mii tedeschi, uno fra l'altro da una nuova regione. Eh, ecco, perché ci sono queste cose nuove, anche.

Assimilando una lezioncina da altri lidi, Nintendo ha infilato un altro po' di cosette extra, sempre nella Piazza Mii. Per esempio lo Slideshow, con cui si possono ammirare i puzzle completati senza passare dal via. Poi la Mappa StreetPass, che permette di osservare la provenienza di tutti i Mii incontrati, divisi non solo per nazione ma anche per regione. Posso dire che è esattamente il tipo di scemenzine che mi diverte un sacco? Dai, lo dico. Poi - attenzione! - abbiamo le Imprese, che sono sostanzialmente gli Achievement del 3DS. E sono, correggetemi se sbaglio, il primo caso di Achievement centralizzati su console Nintendo (parecchi giochi Wii avevano i loro Achievement privati, ma erano un altro discorso). Una serie di settantotto obiettivi da sbloccare facendo varie cose più o meno tutte legate alle attività "extragiocose" proposte dal 3DS. In effetti, più che seguire il modello di PS3 e Xbox 360, le Imprese di Nintendo sembrano rifarsi ai badge proposti da socialate come Miso o Foursquare. E in fondo, come cosa, non mi dispiace neanche. Sarebbe sfizioso se, come Miso e Foursquare, introducessero anche Imprese legate all'utilizzo di giochi, o generi di gioco specifici. Vedremo. Intanto va detto che sono state inseriti in maniera intelligentemente retroattiva: all'avvio ne avevo già sbloccate una trentina, grazie a quanto fatto con la console in questi mesi. Ah, e poi c'è il Jukebox, per ascoltare, ehm, tutte le musichette legate alla Piazza Mii. Che culo.

Al di fuori di quel luogo di perdizione che è la Piazza Mii, comunque, ci sono altre incredibili, mirabolanti novità, che da Nintendo non ci saremmo mai aspettati. Per esempio è possibile unirsi alla partita online di un amico cliccando sulla sua scheda nella lista amici. Esterna al gioco. Davvero! Incredibile ammisci! Inoltre è stato sbloccato l'utilizzo della fotocamera per la realizzazione di filmati in 3D. Novità anche per il negozio online: ora si può completare il download di un gioco acquistato anche mettendo la console in standby e, soprattutto, è possibile memorizzare i dati della carta di credito. E questa, signori, è una notizia incredibile, che attendevamo da anni e anni. Ricordo ancora con forti brividi lungo la schiena quella sera in cui Fabio dovette inserire quattro volte di fila i dati della carta di credito, con il Wiimote, ripartendo ogni volta dalla schermata iniziale, perché l'acquisto si incartava. Grande Nintendo, un passo alla volta e ce la facciamo.



Xbox 360

L'aggiornamento della dashboard di Xbox 360 ha scatenato un mezzo putiferio, fra ritardi, bug, problemi nel connettersi per giocare online, inserimento delle pubblicità, canale dedicato ai giochi indie reso incredibilmente ancora più nascosto e scomodo di prima e, ovvio, anche tutto l'inevitabile coro di abitudinari scontenti per il semplice fatto che è cambiato qualcosa. Io, devo dire, al primo avvio sono rimasto colpito in positivo, anche se ho praticamente fatto caso solo all'estetica. La schermata di selezione dell'avatar tutta grigetta mi piace, così come mi piace la composizione a riquadri, fra l'altro pure piuttosto comoda per accedere tramite Kinect. Alla pubblicità non faccio caso, così come non ho mai fatto caso a banner e intromissioni varie in giro per le interfacce di qualsiasi cosa. Sul serio, non mi danno fastidio e infatti prima di leggere le sbroccate online al riguardo non me ne ero neanche accorto. Buon per me, immagino. Certo è che questo sistema a riquadri è ottimo per dare spazio solo a cose mirate e affossare nel gorgo le robe che per qualche motivo Microsoft decide di non spingere.

Mi sembra comunque ottimo che finalmente Kinect e pad siano integrati nella stessa interfaccia, senza dover cambiare portale d'accesso, anche se questo ha generato un po' di confusione linguistica nella mia console. Io ho un account italiano, ma tengo la console impostata sulla lingua inglese. In passato, questo significava vedere l'interfaccia in inglese, con un passaggio automatico all'italiano quando attivavo Kinect. Con la nuova dashboard mi ritrovo parte dei testi in italiano (per esempio la riga di scelte veloce in cima) e parte in inglese. Ovviamente la cosa si riflette anche sull'utilizzo delle funzioni vocali di Kinect e mi ritrovo a dover alternare comandi in italiano a comandi in inglese. Non che questo sia un grosso problema, anche perché il riconoscimento mi sembra funzionare davvero bene: tutto quel che dico, accade. Certo, è stato bello per venti secondi circa, in cui mi sembrava di stare parlando col computer di Star Trek, e poi ho subito smesso e non credo lo utilizzerò più, anche perché urlare "Xbox... giochi!" mi fa sentire davvero cretino. Ah, per inciso, Bing, che è una bella idea per cercare roba nella console senza andare in sbattimento, non supporta i comandi vocali sulle console italiane, almeno per il momento. In pratica manca l'unica cosa che poteva essere davvero utile di tutta la faccenda relativa al parlare con Kinect, anche perché di certo non mi metto a usare il motore di ricerca col pad.

E per il resto? Di Mediaset Premium non può fregarmene di meno, ché dalla TV italiana sono fuggito tanti anni fa e in ogni caso non è che potrei comunque vederla solo tramite la console. La scelta di unire in un unico gruppone giochi retail, Originals e Live Arcade, tutto sommato, ha senso, anche nell'ottica della transizione verso il digitale sempre più in corso. Certo, così ne viene fuori un colossale minestrone in cui non è proprio il massimo districarsi, specie considerando che non c'è un sistema di filtri decente per le ricerche. In generale la navigazione non mi sembra un disastro e vedo tante shortcut diverse per andare in giro, anche se effettivamente ci sono un po' di cose "nascoste" e, in particolare, la questione del canale indie è al limite del ridicolo. Magari mi sono perso un passaggio, ma dopo diversi tentativi mi sembra di capire che ci si possa arrivare solo tramite lo strillino a rotazione (e già è folle, specie considerando che non so quanti si mettano a scorrerlo con l'analogico di destra) e, una volta dentro, fra le varie scelte, non ne ho vista una che mi permettesse di scorrere l'elenco di tutti i giochi, ma solo selezioni di vario tipo. Mi sono perso un passaggio? Dai, per forza! 




PS3

La PS3 ha aggiunto un po' di funzioni legate a PlayStation Vita. Che ha pure senso, visto che in Giappone esce adesso, ma ha magari un po' meno senso se pensiamo che dalle nostre parti arriverà fra qualche mese. Ah, e hanno aggiunto l'inglese britannico alle lingue di sistema. Vuol dire che trovo arse nel dizionario? In più ho notato una nuova icona dedicata a PlayStation Plus: io non sono abbonato e se la seleziono mi dice: "figata, vuoi iscriverti?". Immagino che se la seleziona un umano pagante appaiano cose differenti. Infine, devono aver aggiornato qualcosa a livello di codec, o altre cose simili che non capisco, perché tramite condivisione la console ora vede un po' più di filmati che ho sul PC rispetto a prima. Non ho notato altro, c'è altro?

Ah, l'altra sera ho anche trovato il Wii con la luce blu lampeggiante che illuminava a giorno il salotto. Ma era solo per dirmi che stanno per chiudere il canale di Kirby. Che ho scaricato e mai aperto. Amen.

11.12.11

VGA


Ieri sera è successo che mi sono messo un po' tardi a guardare un film (Bunraku, per la cronaca) e quando è finito ho buttato l'occhio al PC per trovarmi di fronte una marea di tweet e status di Facebook sul fatto che stava per iniziare lo show dei Video Game Awards di Spike TV. Che non mi sono mai cacato. E una volta tanto, dai, ho incautamente deciso di provare a dargli uno sguardo. E ho visto uno spettacolo agghiacciante. Una lunga serie di trailer introdotti da gente famosa (per modo di dire) a caso messa lì per far scena o perché ha flebili legami con il settore, punteggiati da interventi di un presentatore che mi pareva piuttosto mediocre (ma sarà perché non seguo Chuck e non coglievo la sottile ironia) e da sketch imbarazzanti di Felicia Day che porella è tanto pucci e si impegna ma insomma meh. E in tutto questo, a un evento che si chiama "Video Game Awards", una buona fetta di premi viene elencata così, come se niente fosse, senza neanche degnarsi di citare le nomination. Roba che se ti distrai un attimo neanche te ne accorgi, poi parte un nuovo trailer e ciao. Nel mentre, su Facebook leggevo gente tutta contenta perché quest'anno lo spettacolo è bello e mica come l'anno scorso che sembrava solo una rassegna pubblicitaria. E mi colgono dei brividi di panico, perché a questo punto mi chiedo che razza di schifo fosse un anno fa, se questa roba non dà l'impressione di essere una rassegna pubblicitaria e addirittura pare bella. Ma d'altra parte chi sono io per giudicare? In fondo sono quasi trent'anni che mi sparo ogni volta la diretta degli Oscar e mi diverto come un bambino, no?

In ogni caso, dopo circa quaranta minuti di noia (e qualche momento d'interesse sui trailer, che guardavo su Game Trailers perché si vedevano meglio), sono passato a seguire l'evento sulla videochat di Destructoid, dove facevano gli scemi commentando. E qualche risata me la sono fatta, per una ventina di minuti. Poi nanna, dai, che veramente non si può. Di seguito i trailer, nell'ordine in cui li trovo nel canale di Game Trailers su Youtube, con brevissimi commenti. Se per qualche strano motivo interessano miei pareri più approfonditi, si sappia che in settimana registreremo l'episodio natalizio del Tentacolo Viola.



Non ci ho capito nulla, ma probabilmente è perché non ho mai giocato un Hitman. Di sicuro, lui sembra parecchio incazzato. Mi sembra parecchio incazzata anche la gente che teme di veder sparire la natura open world del gioco, anche se non è certo da questo trailer che lo si può dedurre. Boh.



Ma solo a me Tony Hawk sembra ormai avere uno sguardo da cocainomane perso e totalmente sconfitto dalla vita?



Hahahahaha, ma fantastico, sembra che l'abbia diretto Paul W.S. Anderson: se gli levi il ralenti dura mezz'ora di meno, anche se è un filmato da un minuto.



E insomma anche Naughty Dog ha il suo gioco di zombi o roba simile. Ormai ne sono usciti talmente tanti che ho smesso di esaltarmi perfino io. Di sicuro l'ambientazione è promettente, il problema è che ogni volta che vedo un trailer del genere io finisco a immaginarmi il mio gioco di zombi ideale e irrealizzabile e poi alla fin fine non mi accontentano mai. Comunque mi sento di poter affermare che sarà meglio della porcheria annunciata made in Telltale su licenza di The Walking Dead.



Giusto per capire quanto non sono più in sintonia con quello che mi circonda, questo trailer è esaltante? Shepard che corre tutto il tempo con sullo sfondo un quadrupede metallico che non ricordo se ho già visto in Resistance 2, Killzone 2, un Halo qualsiasi o chissà che altro? Sbadiglio.



E giustamente, nel provare a rilanciare il marchio Command & Conquer affidandolo ai nuovi stagisti di Bioware, si opta per la divagazione Generals, scollegata dalla serie principale. Ok, la smetto di leggere su Wikipedia, che io di Command & Conquer ho finito giusto il primo, spaccandomi i maroni alla terza missione di Red Alert e non mettendo più mano sulla serie da allora a oggi. Che vuoi dire di 'sti trenta secondi qua sopra? Di sicuro è un bel vedere.



Oh, a me 'sto gioco comincia a inzigarmi non poco, pur con tutte le riserve del caso sul fatto che ancora non si è capito bene come sarà messo assieme. Diciamo che le intenzioni che emergono mi fanno venire voglia di sperare che ne esca un gioco bellissimo, ecco.



Dice che in questo trailer sembra esserci troppa azione rispetto a quanta ce n'era in Alan Wake. Io dico che non mi sembra, che Alan Wake, fra un pezzetto di racconto e l'altro, era fondamentalmente uno sparatutto pieno d'azione e che i diciannove secondi di gameplay di 'sto trailer non mostrano nulla di diverso in questo senso, oltre ad essere comunque troppo pochi e troppo "coreografati" per farsi un'idea concreta. Tanto più che io me lo ricordo bene come mostravano Alan Wake prima dell'uscita: facevano vedere l'azione e la gente si lamentava perché lo voleva un po' più Silent Hill.



La verità, magari triste, è che l'ultimo gioco sull'Uomo-Ragno di cui me n'è fregato qualcosa è uscito su Megadrive. E in questo trailer non ho visto nulla in grado di cambiare questo trend.



Secondo me questo trailer è molto meno riuscito di quel che crede d'essere. Detto questo, ho una voglia smodata di passeggiare per le vie di quella città volante.



Si confermano le voci: Platinum Games sta lavorando su Metal Gear Rising. E di che stiamo ancora a parlare? Il miglior studio giapponese degli ultimi anni, autore di una roba incredibile come Bayonetta, al lavoro sul gioco di mazzate di Metal Gear. Dai, su, figata assurda annunciata, nonostante un'estetica che non mi fa esattamente impazzire, ecco.



Hahahahah, no, mabbasta, ancora zombi, che palle. Ma quindi è una specie di tower defence?



Disinteresse totale, anche se il trailer è come sempre spettacolare.



Whatever.

premi:
Game of the Year The Elder Scrolls V: Skyrim
Studio of the Year Bethesda Game Studios, The Elder Scrolls V: Skyrim
Character of the Year The Joker, Batman: Arkham City
Gamer God Blizzard Entertainment, creators of the Warcraft and Starcraft franchises.
Best Xbox 360 Game Batman: Arkham City
Best PS3 Game Uncharted 3: Drake's Deception
Best Wii Game The Legend of Zelda: Skyward Sword
Best PC Game Portal 2
Best Handheld/Mobile Game Super Mario 3D Land
Best Shooter Call of Duty: Modern Warfare 3
Best Action Adventure Game Batman: Arkham City
Best RPG The Elder Scrolls V: Skyrim
Best Multiplayer Portal 2
Best Individual Sports Game Fight Night Champion
Best Team Sports Game NBA 2K12
Best Driving Game Forza Motorsport 4
Best Fighting Game Mortal Kombat
Best Motion Game The Legend of Zelda: Skyward Sword
Best Independent Game Minecraft
Best Adapted Video Game Batman: Arkham City
Best Song in a Game “Build that Wall (Zia’s Theme)” by Darren Korb, Bastion
Best Original Score Bastion
Best Graphics Uncharted 3: Drake’s Deception
Best Performance by a Human Male Stephen Merchant as Wheatley, Portal 2
Best Performance by a Human Female Ellen McLain as GLaDOS, Portal 2
Best Downloadable Game Bastion
Best DLC Portal 2 - Peer Review
Most Anticipated Game Mass Effect 3
GameTrailers.com Trailer of the Year Assassin's Creed: Revelations, E3 2011 Trailer

E mi sembra più o meno tutto come da copione. Si risparmiano anche abbastanza tutta la menata del "come può non essere il miglior gioco sulla macchina d'appartenenza ma essere il migliore in assoluto?", visto che Skyrim è multipiattaforma. Mi piacerebbe poter dire che quest'anno non ho giocato neanche uno dei titoli premiati, ma mi frega Portal 2. C'ero quasi.

Oh, sarò brutto dentro, ma a me Miyamoto che si agita con la coppa in mano sul palco mentre Kojima applaude imbarazzato e perplesso ha messo tristezza. Ma è che non ho lo spirito giovane e ho perso la magia che una volta ci accompagnava felice.

 
cookieassistant.com