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16.5.12

Quella casa nel bosco


The Cabin in the Woods (USA, 2012)
di Drew Goddard
con Kristen Connolly, Chris Hemsworth, Anna Hutchison, Fran Kranz, Jesse Williams

Quella casa nel bosco è l'esordio alla regia di Drew Goddard, uno che ha scritto Cloverfield e una trentina scarsa fra episodi di AliasLost, Buffy e Angel. Tra i suoi protagonisti c'è Fran Kranz, noto a molti per il suo ruolo in Dollhouse. Fra le comparse spuntano Tom Lenk e Amy Acker. E un altro dei protagonisti è quello che ha appena finito di tirarsi le pizze con Mark Ruffalo Verde in The Avengers. C'è bisogno di sottolineare il filo che lega fra loro tutti questi brutti ceffi? Sottolineiamolo: è Joss Whedon, l'idolo di tutti i nerd che con gli uomini in calzamaglia Marvel ha ottenuto il successo che gli sfuggiva ingiustamente da secoli e che di Quella casa nel bosco ha firmato la spettacolare sceneggiatura. E che cos'è Quella casa nel bosco? Difficile spiegarlo senza rovinare la visione. Diciamo che non è proprio quell'horror spaventoso che potrebbe sembrare dal trailer. Anzi, tutt'altro: di spaventi ce ne sono pochi (anche se poi è chiaro che uno molto facilmente impressionabile può sempre cascarci) e il film è più che altro una riflessione divertente, ironica e riuscitissima sui meccanismi del cinema horror.

"Ommadonna, un altro Scream", urlano preoccupati dal fondo della sala. No, quasi per niente. Però l'atmosfera, se vogliamo, può ricordare quella dei due telefilm vampireschi di Whedon. Non per il taglio trash e/o adolescenziale, ma per l'approccio carico di divertimento, inventiva e quasi per nulla incentrato sul far cacare sotto, al limite sul mostrare un po' di sangue. The Cabin in the Woods è un film assai divertente, ma che riesce a mantenere un fantastico equilibrio fra ritmo, azione e risate, e che decisamente più di Scream riesce a spalancare le porte dei suoi meccanismi anche a un pubblico di non fanatici del genere. Certo, se non hai mai visto Hellraiser magari ti sfugge la citazione, ma i meccanismi che Whedon e Goddard si divertono a spezzettare e prendere per il culo sono universali, perfettamente intellegibili, alla portata di tutti. Insomma, una roba proprio equilibrata, divertente, gradevolissima, consigliata a tutti. E a cui io, che di Whedon adoro lo stile di scrittura e che di horror sono fanatico, ho voluto un bene fortissimo. Per il resto ci sono un altro paio di cose da dire, e sono un paio di cose che qualcuno potrebbe ritenere spoiler, anche se non svelano molto più di quanto si veda e intuisca nel trailer (che, per inciso, è molto meno spoileroso di quanto sembri). Eventualmente si può schivare il prossimo paragrafo e andare al successivo.

Qui ci volevo mettere il trailer, ma non ne ho trovato uno che permettesse l'embed.

Guardando il trailer non è che ci si capisca molto di cosa accade nel film, anche se si intuisce palesemente che dietro alla casetta nel bosco c'è more than meets the eye e un pizzico di Truman Sciò. Il bello, però, è che questa cosa non è assolutamente uno spoiler, perché la scena iniziale del film, quella prima ancora dei titoli di testa, proprio di questo parla. Il gioco è a carte scoperte dal primo secondo e sono invece altre le cose da scoprire (e che qui non dirò). In pratica la presa per i fondelli comincia già dal trailer: sembra uno di quei trailer super spoiler senza vergogna stile Le verità nascoste (che, lo ricordiamo, svelava il colpo di scena di metà film nel trailer e nel poster), ti fa avvicinare alla visione del film pensando di sapere già quel che si scoprirà dopo un'oretta e invece ti accorgi che il trailer non svela una bella fava di niente. Questo, se vogliamo, è il primo vero colpo di scena. Il secondo colpo di scena è che da lì in poi la macchina riesce comunque a funzionare una meraviglia. Il meta-giochetto di rielaborazione e riflessione sugli stereotipi dell'orrore, ma anche sul ruolo di chi l'orrore lo crea e lo mette in scena e nientemeno sul concetto di libero arbitrio, è veramente delizioso, ben calibrato, fa a tratti davvero ammazzare dal ridere e non risulta mai stucchevole, anche perché è perfettamente inserito nel meccanismo narrativo. Insomma, non è che ci si ritrova con un cast di protagonisti che cita i film famosi, è proprio tutta un'altra faccenda ed è fantastica.

A questo aggiungiamo una regia che fa assolutamente il suo dovere, una buona cura per l'immagine e degli effetti speciali che davvero si sforzano molto bene di nascondere i mezzi limitati. Ma basterebbe anche solo lo script, la sua intelligenza, il divertimento, l'evidente ambizione, la solita pazzesca capacità di mescolare toni diversissimi fra loro senza vacillare un attimo mentre si nascondono personaggi sorprendentemente credibili dietro le classiche macchiette... insomma, Joss Whedon. E il risultato magari non è un film perfetto, ma certo è un'opera che ha qualche sorpresa dalla sua e che ha il coraggio di provare a percorrere strade diverse e innovative, anche a costo di sfiorare il ridicolo, con la sicurezza figlia della convinzione e dell'amore per quel che si sta facendo. Insomma, adorabile. Insomma, Joss Whedon.

Il film sono corso a vederlo al Metreon approfittando del mio viaggio a San Francisco della scorsa settimana, dato che qua in Germania esce ad agosto (dopodomani in Italia). Leggo in giro che il doppiaggio in italiano sarebbe nella media, non sto qui a menarmela su cosa questo voglia dire, segnalo che una visione in sala secondo me se la merita, anche pensando alla resa "corale" di certe immagini che abbisognano dello schermo gigante. Poi, per carità, il commento d'ordinanza sul fatto che certi dialoghi marchio di fabbrica del Whedon siano intraducibili va fatto. 

6 commenti:

A prescindere dal doppiaggio, aspetto con ansia l'uscita italiana!
Non mi sembra di averlo visto nei prossimamente in cartellone del mio multisala, però, quindi dispero già.

Ovviamente non so se arriverà nel tuo multisala, però mi risulta in uscita in Italia dopodomani. :)

La cosa più figa è che, senza spoilerare, a un certo punto pensi "ti prego falli uscire". E lui li fa uscire. Anche più di una volta.

Mi avete convinto , vadoa vederlo

Ma davvero lo chiamate horror sto film?

Ma guarda, per me puoi anche chiamarlo Ernesto, non è che mi interessi molto categorizzare le robe.

Comunque, possiamo dire che è una commedia horror? Horror di traverso? Tangenziale Roma Nord?

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