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12.4.10

Aliens vs Predator

Aliens vs Predator (Sega, 2010)
sviluppato da Rebellion


Aliens vs Predator è il compitino precisino e pulitino, neanche fatto troppo bene. È il minimo indispensabile, la raccolta di tutto quel che ci deve essere in un gioco che contiene Alien e Predator. I suoni, le musiche, i gadget, le situazioni, la marine sudamericana, l'acido, i ragnetti, l'alveare, la regina e cinquantamila altre cose, fra cui ovviamente l'immancabile ibrido. C'è tutto, non manca niente. A parte magari qualche idea decente e un filo di personalità propria che vada oltre la luce riflessa.

La cosa agghiacciante, poi, è il tremendo senso di déjà vu, di pochezza, di aridità che ho provato pur non avendo giocato i tre precedenti FPS di Rebellion sul tema. Chi è alla sua quarta esperienza con la serie dev'esser stato colto da attacchi epilettici al quarto stereotipo consecutivo. Ma d'altra parte, intendiamoci, va pure bene così: in fondo se compri un Aliens vs Predator non è che puoi aspettarti una componente narrativa di livello e, anzi, gli stereotipi e la banalità ben fatta sono probabilmente proprio quel che cerchi. Ma è veramente ben fatta, 'sta banalità? E non si può sperare comunque in qualcosa di più?

Per dire, un paio di idee ci sarebbero anche, ad esempio nel modo in cui viene gestito il movimento delle due razze aliene o nell'enfasi posta sul sistema di lotta corpo a corpo. Il problema è che la sterilità nel design di livelli e situazioni rende ripetitive, meccaniche, sostanzialmente pallose anche le idee migliori. Ché al quarantacinquesimo combattimento risolto con parata e contromossa non se ne può davvero più. Ecco, in effetti, in AVP funziona un po' tutto così: neanche male in avvio, tremendamente stracciapalle sulla lunga distanza (anche se forse “lunga” non è l'aggettivo migliore per la distanza che si percorre in questo gioco).

La campagna del marine non inizia neanche malissimo, ha per brevi tratti la giusta atmosfera (anche se magari figlia solo della luce riflessa di cui sopra), ma scivola velocemente nella monotonia, spazzando fra l'altro nel nulla qualsiasi anche solo minima sensazione d'impotenza e panico. Molto meglio le due razze aliene, se non altro perché, almeno in potenza, restituiscono a dovere le sensazioni che uno s'aspetta di provare. Il Predator, con tutti i suoi gadget e la sua strabordante superiorità, ti fa sentire un Papa. L'alieno, con la necessità di girare, aggirare, attaccare da tutte le direzioni, ammazzare sul colpo, almeno per un po' ti dà una certa soddisfazione.

Poi però vai avanti ed emergono i difetti. Per esempio ti rendi conto di avere a che fare con gli esseri umani più stupidi nella storia del videogioco (almeno reagire quando un tuo compagno urla a un metro di distanza mentre viene squartato, essù). Non che gli alieni siano poi tanto meno stupidi, se consideriamo che si fanno ammazzare come cretini ogni volta che tenti una fatality al momento sbagliato. Perché bilanciare come si deve il gameplay era troppo complicato, si fa molto prima a fare in modo che uno non possa interrompere un'animazione anche mentre gli stanno tirando dei razzi termici in mezzo alla fronte.

Ma se insisti e continui ad andare avanti le cose peggiorano: scopri infatti che le ambientazioni hanno sì il pregio di essere ampie e aperte, dando quindi la possibilità di studiare la propria strategia, ma sembrano anche sfruttare questa "scusa" per nascondere una certa pochezza di design. D'altra parte, far esplorare le stesse ambientazioni da tutte e tre le razze è affascinante perché ti offre tre punti di vista diversi sulla stessa storia, lo è molto meno se finisci per avere ambientazioni che non fanno sfruttare al meglio le caratteristiche di nessuna fra le tre razze.

Senza contare che, a un certo punto, avere tre punti di vista su una storia scritta da cani come questa, eh, insomma, ma anche chissenefrega.

L'anno scorso ho giocato un bel po' di roba interessante della quale non ho scritto nulla qui dentro. Qualche esempio: Resident Evil 4 e 5, Mirror's Edge, Psychonauts, Mass Effect, Brutal Legend, Crayon Physics Deluxe, The Path, World of Goo. E quest'anno? Bioshock 2, God of War III, Heavy Rain, Red Steel 2. Pedditte. E invece scrivo di minchionate tipo Dante's Inferno, Dark Void e questo. Sarà che mi viene più facile insultare che lodare. Comunque, sto divagando: Aliens vs Predator l'ho giocato col doppiaggio inglese. Non so come sia la versione italiana, ma insomma, tanto la storia fa pena, l'atmosfera pure e al massimo ci si perde l'accento sudamericano di Tequila: non mi sembra un grosso problema. A margine, noto che su Metacritic questo AVP ha una media del 60 abbondante. E insomma, ci può anche stare, ma anche no. Magari è figlia della luce riflessa. Di sicuro non credo sia figlia del multiplayer, che non ho provato ma mi sembra venga insultato da tutti. In ogni caso, la sua milionata di copie l'ha venduta, quindi direi che il seguito cui accennano i finali di tutte e tre le campagne si vedrà. Oh, poi, il potenziale per fare un giocone ci sarebbe anche, eh. Ma chi ci crede? Ah, ultima cosa: le tre campagne durano rispettivamente pochino, poco e pochissimo. E in tutti e tre i casi mi è sembrato durassero più del necessario.

4 commenti:

"la marine sudamericana"
LOL. Velasquez? Ramirez? Rodriguez?
Ravanellez?

Da quel che mi dicono, ci sei andato giù anche troppo tenero. Non che mi aspettassi un capolavoro, però, cazzarola... :(

Si chiama una cosa tipo Chiccazzoseloricorda, con soprannome Tequila. E il bello è che il soprannome è una specie di crasi/abbreviazione/puttanata che unisce i suoi nome e cognome.

Devi essere proprio un padre stronzo, per essere sudamericano e chiamare tua figlia in un modo che sia possibile abbreviare in Tequila. :-|

Mah, io il gioco l'ho giocato fino in fondo (non che ci volesse poi molto in effetti...) e devo dire che non è poi COSI' male... Ok per il marine che più che una preda in panico sembra Terminator (quello dei tempi d'oro, non la strappona del terzo), e che l'Alien è ripetitivo come non mai, ma almeno il predator rende giustizia al suo personaggio ed in generale le classi sono ben realizzate... Il multy poi sarebbe bello, non fosse che il matchmaking è un'autentica stronzata... Sperando nel prossimo...

Insomma, mi stai dicendo che è breve, che due campagne su tre deludono e che pure quella meno deludente alla fine funziona più per il personaggio che altro. Siamo d'accordo, dunque. :)

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