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18.2.09

God Of War: Chains Of Olympus

God Of War: Chains Of Olympus (SCE, 2008)
sviluppato da Ready At Dawn


God Of War: Chains Of Olympus è un ottimo esempio del fatto che è possibile realizzare edizioni PSP di giochi PS2 senza per questo ridursi a produrre monnezza convertita come capita. Non che ci fosse particolarmente bisogno di dimostrarlo, anche perché in fondo di esempi ormai non ce ne sono nemmeno pochissimi, ma certo quando vedi che il tal gioco "arriva finalmente su PSP" un po' ti scorre il brivido lungo la schiena. E invece, cazzo, Chains Of Olympus è un giocone di quelli oni per davvero, talmente one che, azzardo, m'è piaciuto più di God Of War II.

Certo, l'impatto grafico è inferiore, ma se ci si rapporta allo schermino e al pezzetto d'hardware su cui lo si osserva, beh, rimane una roba fuori scala. E la spettacolarità, il senso epico, il respiro della narrazione non pagano minimamente dazio, anzi. In più c'è il ritorno a quei bei filmati "pittati" che si vedevano nel primo episodio e la cui mancanza nel secondo mi ha dato tanto da soffrire. Si racconta di cosette e cosacce avvenute prima dell'esordio di Kratos su PS2, con tanto di finale che va a ricollegarsi direttamente a quel prologo "suicida", e lo si fa per benino, anche se - come nella maggior parte dei prequel - si respira un po' un senso d'inutilità narrativa.

E ovviamente si gioca, tanto e bene, tutto sommato altrettanto bene. Chiaro, l'assenza di una levetta analogica costringe a un piccolo compromesso, ma intanto in Chains Of Olympus c'è forse la prima arma secondaria degna di questo nome nella storia di God Of War. E hai detto niente. Più in generale, le abilità e i vari poteri sono una goduria, così come rimane sempre piacevolissimo affrontare i combattimenti. Non c'è un briciolo di frustrazione, nulla di paragonabile allo sfrangiamento di palle dell'Ade, e ci sono perfino un paio di piccoli puzzle sfiziosi, anche se la "scala" degli enigmi non prova neanche per un attimo a imitare certe costruzioni enormi viste su PS2.

Se proprio bisogna individuare un limite, del resto, sta nel fatto che si paga un po' la dimensione portatile nella dimensione delle ambientazioni, che non offrono la complessità vista negli altri due episodi. Tutto appare molto lineare e segmentato e in questo - ma solo in questo - il gioco perde sicuramente un po' di fascino rispetto a quanto visto altrove e dà l'impressione di essere il fratello scemo.

Ecco, il God Of War perfetto me lo immagino con il design delle armi di Chains Of Olympus, la forza narrativa del primo episodio, la sboronaggine devastante del secondo e la potenza grafica di PS3. Vediamo che combinano col terzo.

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