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6.12.11

L'ultimo anno e un mese (ma in effetti ormai è praticamente un anno e due mesi) a fumetti di giopep (Seconda parte)



Ed eccoci qui, quasi un mese dopo l'ultima volta, con la seconda parte del minestrone di fumetti letti negli ultimi tempi. Che comprende alcune cose che mi ero lasciato dietro e altre cose che ho letto nel corso di questo mese. Quindi su alcune ho la memoria bella fresca, su altre sparo cose a caso senza ricordarmi nulla, su altre ancora lascio proprio perdere.

Quelli su cui credo di avere qualcosa da dire
Invincible Presents: Atom Eve & Rex Splode ****
E ancora una volta si conferma il fatto che tutto ciò che ruota attorno a Invincible, in un modo o nell'altro, anche quando non è direttamente curato da Kirkman, è sempre un piacere da leggere. Un fumetto di supereroi che è indiscutibilmente un fumetto di supereroi e non si vergogna di esserlo, non pretende di elevarsi al di sopra del genere, ma riesce anche in qualche maniera ad avere una sua fortissima dignità drammatica ed emotiva. Ed è pure interessante per la continuity. Avercene.

Secret Invasion **
Ecco, a proposito di continuity, mi sono letto più o meno tutto il ciclo di Secret Invasion e quel che gli stava attorno, con le varie uscite Marvel del periodo, grazie all'abbonamento ai Digital Comics. Ho completamente mollato i fumetti Marvel nel bel mezzo di quel ciclo, perché davvero non ne potevo più, ma ho ricominciato a leggiucchiarli grazie alle meraviglie dell'Internet, perché a quel prezzo il guilty pleasure me lo posso concedere. Ma mamma mia che schifezza. Ennesima "grande saga" in cui funziona a meraviglia tutto il lavoro di preparazione svolto nei mesi precedenti - sempre che piaccia questo genere di cose - ma poi la storia vera e propria è una porcheria frettolosa ai limiti dell'illeggibile. Attorno, comunque, come sempre, alcune singole storie collegate di spessore, e un po' di altre belle storie che non c'entrano nulla ma sono uscite in quel periodo. Bottom line: trascurabile, soprattutto perché a leggere solo la saga principale, decontestualizzata, si legge roba del tutto inutile.

American Vampire #2 ****
Un secondo ciclo che si mantiene su ottimi livelli e che continua a gettare un sacco di carne sul fuoco (non a caso è già stato pubblicato un primo spin-off). Se interessa, sul numero 11 di Players ci sarà un mio articolo dedicato alla serie.

Crossed #2: "Family Values" ****
Garth Ennis riteneva di aver detto tutto sull'argomento, ma non si è fatto problemi a cedere il timone a David Lapham, a patto che non gli toccasse i suoi personaggi. Detto fatto, Lapham tira fuori tutt'altra storia, con tutt'altre persone, nello stesso contesto narrativo, e alza ulteriormente l'asticella dello shock e dello schifo con un volume che a tratti sa essere davvero un pugno nello stomaco e che rappresenta il nuovo parametro di riferimento nella categoria "se lo leggi in metropolitana ti vergogni un po'". Comunque appassionante, solido, ben narrato. Se piace il genere delle apocalissi brutali, va provato.

Quelli che ho il vuoto in testa e non mi ricordo molto e oltretutto ho dormito poco e faccio fatica a connettere ma ci tengo a scrivere due parole
Astro City 14/22 ****
Fuoriuscito da un angolino del polveroso cumulo che risponde al nome di "roba che prima o poi vorrei leggere", questo bel ciclo di Astro City ha tutto il fascino per cui ci si ricorda di questa particolare serie e racconta di supereroi depressi e criminalità fallita con quel bello spirito realistico e noir che fa tanto Powers.

Q and A #1/2 ***
Il Mitsuru Adachi un po' più stupidino e pazzerello, che non rinuncia al suo malinconico romanticismo ma lo infila in mezzo alle scemenze coi fantasmi maiali e il sovrannaturale. Sempre piacevolissimo da leggere, comunque.

All Rounder Meguru #1/3 ****
Di quanto sia bello Eden ho scritto in un articolo sul numero 3 di Players. Quanto mi aspetti dalla sua nuova opera è quindi facile intuirlo. Dopo appena tre volumi è difficile avere un'idea concreta di dove voglia andare a parare, ma certo questa storia ambientata nel mondo della gente che si picchia fortissimo per sport ha tutto il potenziale romantico, drammatico, realistico, crudo per reggere il confronto con il precedente capolavoro di Hiroki Endo.

Scott Pilgrim ****
Affascinante? Sì. Interessante nel modo in cui mescola assieme fumetto, videogioco e ammore per entrambi, generando un qualcosa di unico per come si racconta e per come riesce a trasmettere una passione radicata a livello molecolare? Sì. Sconclusionato e barboso nella seconda metà? Sì. Più ricco e profondo del film nel modo in cui tratta determinate contaminazioni? Sì. Meno complessivamente riuscito e godibile del film? Sì. C'è Mary Elizabeth Winstead? No. Va comunque letto per forza se si è appassionati di videogiochi che hanno vissuto perlomeno gli anni Novanta? Sì.

Level Up ****
Una storia di formazione e crescita, raccontata in prima persona, assolutamente storta e folle nel modo in cui sbatte dentro deliri esistenziali, visioni mistiche, apparizioni e sparizioni, deliziosa nei suoi toni malinconici e nel saper descrivere la cancrena esistenziale del videogioco senza ridurrre tutto a una serie di ammiccanti citazioni. Completamente diverso da Scott Pilgrim, per certi versi complementare.

Happy 1/6 ***
Un Naoki Urasawa radicalmente diverso da quello delle opere che l'hanno reso famoso in Italia nel decennio passato, molto più spensierato, ilare, semplice. Un fumetto giapponese nel midollo, che può essere apprezzato solo amando quel modo di raccontare sdrammatizzando tutto con un umorismo insensato e sopra le righe. Una storiella semplice semplice, ma divertente e ben messa assieme. Si torna un po' bimbi, dai.

Bakuman 1/6 ***
Una lettura morbosamente affascinante, per il modo in cui illustra a fondo (oddio, poi vai a sapere quanto a fondo) il meccanismo produttivo alle spalle del fumetto giapponese. Ha un po' lo stesso limite di Happy nel taglio spesso assurdamente sopra le righe di certi personaggi e certe situazioni ma... that's manga!

Katsu #12/16 ****
La solita conclusione del solito fumetto romantico-sportivo di Mitsuru Adachi. È sempre un piacere, anche se il cuore non batte come alla prima volta.

Hotel ***
Un curioso mix di storie di fantascienza, che alterna racconti brevi tremendamente riusciti e poetici ad altri che si sforzano fin troppo di esserlo, poetici, e finiscono per sfociare nel ridicolo. Complessivamente, però, una raccolta interessante e molto gradevole, con tante belle idee.

Cronachette #1/3 ****
Tre volumi per un delizioso raccontare vita morte e miracoli di gatti casalinghi, gatti di passaggio e umani che hanno la fortuna di condividere con loro gli appartamenti. C'è dell'autobiografico pesante, c'è a volte qualche deriva lisergica di troppo, ci sono però un gran divertimento e una gran conoscenza delle assurdità feline che vengono raccontate. E sul primo e sul terzo volume ci sono due dediche con disegno fatte apposta in due Lucca consecutive, una delle quali ritrae fra l'altro il mio bel micione.

Arcobaleno di spezie #1/9 ***
Parte come una roba completamente assurda e sconclusionata, che sembra quasi voler essere il fumetto più sperimentale mai realizzato da Adachi, si trasforma poi piuttosto velocemente nella solita storia, solo coi duelli fra samurai al posto delle competizioni sportive. Alla fine va pure bene.

Bodycount ***
Kevin Eastman, Simon Bisley, Raffaello, Casey Jones, la sparatoria più lunga della storia del fumetto, Budda budda budda. Bene così.

Spicy Pink ***
Wataru Yoshizumi rappresenta uno dei miei pleasure più guilty in ambito manga. Voglio dire, con un titolo (italiano, certo) come Piccoli problemi di cuore come fai a non sentirti guilty, nonostante il pleasure? Anche se in realtà non mi sento neanche poi troppo guilty, visto che sì, è uno shojo manga, è semplicino, ha il suo target, ma ha davvero tutte le sue cosine al posto giusto, un'atmosfera leggiadra e piacevolissima, uno spirito tutto bello amorevole all'insegna del comico e, insomma, è bello. E ovviamente tutto questo si adatta anche a Spicy Pink e a qualsiasi altra roba abbia letto della donna nota all'anagrafe come  Mari Nakai.

Quelli che ricordo appena di aver letto e a malapena ricordo cosa siano, ma mi ero segnato le stelline, quindi le riporto e fine
Black Joke #1/2 **Black Hole  ****Bushido #1 ***Solanin #1 ****Raqiya #1 ***

Ed è tutto. O quasi. Ci sarebbe anche Magico Vento, di cui mi sono appena letto in fila i numeri dal 116 al 130, ma ho incautamente appena deciso che voglio dedicargli un post a parte. Senza contare che vorrei prima leggermi anche il numero speciale uscito in seguito. Quindi sì, è tutto.

6 commenti:

Adachi non lo seguo da un pacco (dai tempi di Rough della Star Comics, per intenderci), vorrei riprenderlo ma ho poco tempo per recuperare tutto. Che ci leggo tra la roba nuova?

Se sei fermo a Rough, direi che devi assolutamente recuperare H2, per me davvero fra le sue cose migliori. Considerando quanto è lungo, poi, direi anche che per il momento basta quello. :D

american vampire lo hai letto in lingua originale?

attira anche a me ma il primo volume in itaGlia grazie alla fantastica planeta de agostini non è disponibile da qualche tempo quindi pensavo di recuperare un volume inglese o ammerigano. la question is: l'inglese è passabile anche per uno che ha un inglese medio(leggo qualcosa in lingua madre ogni tanto ma mi sfugge sempre qualche cosetta) o è farcito di slang per cui và letto di fianco ad un browser con urban dictionary? :°D

ah, ha fatto schifo pure a me Secret Invasion. ha fatto schifo al tal punto che fino a quel momento tentennavo ma continuavo a prender qualche volume marvel, ma dopo aver letto quella merda non compro più l'80% di roba marvel che compravo mensilmente. m'hanno stufato. emmòbbasta.

Yep, letto in lingua originale. Non mi pare di aver notato un linguaggio particolarmente tosto. E del resto, viste le epoche in cui è ambientato, di sicuro non ci sono gangsta rapper. :D

Però io sono tanto abituato a leggere in inglese, quindi faccio un po' fatica a rendermi conto di quanto possa essere complicato...

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