Ed eccoci di nuovo con il regolarissimo appuntamento che tutti aspettano, quello in cui ogni settimana commento i fumetti che mi passano per le mani. Solo che il regolarissimo appuntamento non si presenta da ottobre 2010, quindi ci sarebbe in teoria una valanga di roba di cui parlare. Ovviamente la teoria non corrisponde alla pratica, anche perché, siamo seri, come cacchio faccio a parlare di un fumetto che ho letto, per dire, ad agosto 2010? Senza contare che sarebbe anche un po' tanta roba di cui scrivere e che dubito di essermi realmente appuntato tutto quello che ho letto in questi tredici mesi. Il fatto che però abbia continuato ad appuntarmi quasi sempre le cose nella bozza di questo post ha, in effetti, un non so che di inquietante. Comunque, ci provo, buttando nel mucchio ovviamente roba nuova e roba molto meno nuova e roba proprio vecchissima. Vediamo che ne esce fuori.
Quelli su cui credo di avere qualcosa da dire
Ignition City #1 ***
Rappresentante della categoria "western strambi", propone le avventure di frontiera trasportate in un'ambientazione fantascientifica piena di alieni disgustosi, ma in cui alla fin della fiera ruota sempre tutto attorno alle solite cose: soldi, alcol, sesso, sceriffi corrotti e pistole molto potenti. Divertente, non poi troppo prevedibile, tenuto in piedi da una protagonista dura come la sella di un cosacco.
Un marzo da leoni #1/3 ***
Un manga di quelli assurdamente strani, che racconta di giovani depressi, partite a go, amori e pianti a profusione. Logorroico tanto nella scrittura quanto, talvolta, nel riempire le tavole di elementi, dettagli, trovate, ha sicuramente un taglio tutto suo e affascinante e merita ulteriore investigazione. Sono usciti altri numeri, ma in fumetteria mi hanno saltato il quarto e sono fermo lì. :-|
Fables #14: "Witches" ****
Fables #15: "Rose Red" ****
E anche la seconda grande saga di Fables si è conclusa, in maniera spettacolare, convincente, emozionante. Francamente, nel momento successivo al termine della guerra con l'Avversario, non avrei mai detto che si sarebbe tornati su questi livelli. Errore mio, immagino, perché a quanto pare Willingham ha ancora parecchio da raccontare e se da un lato è inevitabile che dopo cento numeri la carica sia un po' andata persa, dall'altro il livello è ancora altissimo. E, soprattutto, ancora riesce a mettere addosso curiosità di scoprire come andranno avanti le cose. Non è poco.
Cinderella ***
Un racconto delizioso, divertente, senza grosse pretese, che approfondisce un personaggio spesso lasciato un po' in disparte nel colossale affresco di Fables. È impressionante come anche le piccole storie di contorno, anche quelle che alla fine sono semplici, oneste divagazioni, riescano a mantenere questo livello qualitativo. Ed è forse testimonianza dello strepitoso lavoro svolto da Bill Willingham, che si mantiene tale anche quando al timone non c'è lui.
Jack of Fables #7: "The New Adventures of Jack and Jack" ***
Jack of Fables #8: "The Fulminate Blade" ***
Jack of Fables #9: "The End" ***
Per esempio, anche Jack of Fables, che per sua inevitabile natura cazzona e sopra le righe non avrebbe mai potuto raggiungere le vette qualitative dei migliori momenti di Fables, è e rimane una serie dalla coerenza strepitosa, capace di rimanere intrisa dello spirito assurdo che la caratterizza fino all'ultima, singola vignetta. Scemo, dissacrante, ammiccante, divertente fino in fondo, tale e quale al suo protagonista.Invincible #12: "Still Standing" ****
Invincible #13: "Growing Pains" ****
Invincible #14: "The Viltrumite War" *****
Il dodicesimo paperback in realtà l'ho lasciato lì per completezza, ma l'ho letto talmente tanto tempo fa che nemmeno ricordo di cosa parli. I due successivi, comunque, tirano le fila di praticamente tutti i discorsi aperti fino a oggi, e del resto il titolo del quattordicesimo è piuttosto esplicito. Volano un sacco di centre, in un tomo fra l'altro un po' più corposo del solito, e si chiude in maniera drammatica e intelligente una saga che va avanti da ormai parecchio tempo. Anche se ovviamente restano aperti una marea di discorsi. La lettura è come al solito eccellente, ed è fra l'altro molto gradevole vedere come Kirkman, nel suo piccolo, sia riuscito a costruire un piccolo universo narrativo carico di personaggi e spunti che hanno vita propria altrove. Sono curioso, comunque, di vedere come andranno avanti le cose, visto che siamo a uno spartiacque un po' sullo stile dell'ottavo TP di The Walking Dead. Vediamo adesso che succede.
The Astounding Wolf-Man #2 ****
Ecco, a proposito di universo allargato, questa è appunto una serie che sta lì in mezzo, da cui - visti il titolo e il soggetto - non mi aspettavo molto e che invece mi sembra davvero parecchio divertente e coinvolgente. Non c'è niente da fare: Kirkman, sui personaggi di sua ideazione, è proprio bravo.
Crossed #1 *****
Un'apocalisse (pseudo) zombi ideata e scritta da Garth Ennis in versione "faccio sul serio", senza buttarla sul dissacrante, ma pestando durissimo col suo solito stile che non guarda in faccia a nessuno. Agghiacciante, appassionante, mozzafiato. Sono poi uscite altre storie ambientate nello stesso contesto, ma con altri personaggi e scritte da David Lapham. Quelle non so come siano, ma questa merita davvero.
The Boys #4: "We Gotta Go Now" ***
L'altro Ennis, quello cazzone, sboccato e che pensa solo a riempire le storie di piscio, sangue e merda. Sono parecchio indietro con la lettura, anche perché ho mollato la pubblicazione italiana e sto piano piano recuperando i volumi in originale, ma per il momento continua ad essere una roba piuttosto divertente - a patto che piaccia il genere - anche se, tolto l'effetto sorpresa dei momenti iniziali, mi sembra abbia perso un po' di forza. In questo volume, comunque, si prendono pesantemente per il culo gli X-Men.
American Vampire #1 *****
Premio Eisner 2011 per la miglior nuova serie, American Vampire è una creatura di Scott Snyder, alla cui scrittura di questa prima saga ha partecipato Stephen King. In pratica si sono divisi i compiti: King ha scritto la parte ambientata nel far west, Snyder quella ambientata negli anni Venti, e le due storie procedono in parallelo con montaggio alternato. Di che si parla? Ovviamente di vampiri, ma con la voglia di approcciarli secondo un taglio magari non nuovo, ma sicuramente piuttosto raro, specie negli ultimi tempi. Via i fighetti barocchi, spazio alla furia animale e a a creature che davvero abbracciano fino in fondo la loro natura, senza farsi tante paranoie. Non so se sia davvero spaventoso come lo dipingono, però l'ho trovato molto molto valido, appassionante, carico di idee e con un ricco potenziale per il futuro, soprattutto contando che sembra voler giocare molto (altra cosa non nuovissima, per carità) sull'immortalità dei personaggi per raccontare la loro epopea in epoche sempre diverse. È già stato raccolto in volume il secondo ciclo, ma fa parte di quelle serie per le quali fanno i furbi e pubblicano prima il cartonato, per passare al paperback solo in un secondo momento. Non mi avranno, posso aspettare. Ah, ne ho parlato nel diciottesimo episodio del Podcast del Tentacolo Viola, casomai.
Blue Exorcist #1/2 ***
Esorcismi, passati oscuri, comicità standard nippo, potenziale per essere un simpatico guilty pleasure di quelli che seguo più per abitudine che per altro (ciao Naruto!). Non ho idea di come sia proseguito, dato che la roba italiana la recupero quando, ehm, passo in Italia, e non ci passo da giugno. Ne riparliamo a Natale, insomma, anche se c'è la crisi e i guilty pleasure magari li posso anche evitare, su.
Locke & Key #2: "Head Games" ****
Locke & Key #3: "Crown of Shadows" ****
Ho letto il primo paperback di Locke & Key ormai due anni fa, eppure ero convinto di averlo letto non più di qualche mese fa. Come passa il tempo quando ci si diverte! Ma in effetti, a far mente locale, questo spiega come mai non mi ricordassi un tubo di quel primo volume e abbia avuto bisogno di rileggerlo per non sentirmi completamente perso. Ad ogni modo, direi che a questo punto è confermato che si tratta di una serie spettacolare, una specie di horror/fantasy che mescola suggestioni inquietanti, trovate da romanzo per ragazzi, sangue, crudeltà, divertimento e un sacco di idee fenomenali nel dare un senso alle chiavi "magiche" attorno a cui ruota la storia. Lo sceneggiatore, Joe Hill, è il figlio di Stephen King ed evidentemente qualcosa dal padre ha ereditato. Oltre alla faccia, che è uguale. È già uscito il quarto volume, ma ancora solo cartonato, e me lo devono puppare.
The Walking Dead #12: "Life Among Them" ****
The Walking Dead #13: "Too Far Gone" *****
The Walking Dead #14: "No Way Out" ****
E anche questa nuova lunga saga di The Walking Dead è arrivata al dunque, e ci è arrivata in maniera molto riuscita ed emozionante, per quanto tutto 'sto continuo alzare il tiro dei pugni nello stomaco, non so, forse mi sta anestetizzando un po' al dramma che vivono i vari protagonisti. Aggiungiamo che comunque, inutile girarci attorno, i personaggi patiscono un po' il non essere convincenti come quelli che c'erano prima, e l'impressione è che cominci un po' ad essere ora di pensare a una conclusione. Sbaglio?
RASL #1: The Drift ****
Il nuovo fumetto dell'autore di Bone, e già questo da solo basterebbe. Poi è pure bello. Una storia allucinata, piena di misteri, appassionante, violenta, splendidamente raccontata. È andata parecchio avanti e leggo in giro di qualche calo. Boh, vedrò. Certo è che l'inizio è fenomenale.
Dragonero ***
Mh. Non so bene cosa dovrei aspettarmi da questi "romanzi a fumetti Bonelli", anche se d'istinto mi viene da pensare a storie un po' fuori dagli schemi dell'editore, a racconti autoconclusivi belli spessi e ricchi e un certo margine per la sperimentazione. Ora, da un lato, volendo, Dragonero è esattamente questo, dato che si tratta del primo fantasy "puro", classico, totalmente ortodosso di casa Bonelli. Il problema, però, è sempre lo stesso: non è che siccome per la prima volta esce in casa Bonelli una storia di questo tipo, automaticamente mi devo dimenticare tutto quel che altri hanno fatto prima. Mettici in mezzo che a me il fantasy "standard" affascina fino a un certo punto e, boh, per quanto non sia un prodotto mal confezionato, mi sono ritrovato in fretta a chiedermi perché lo stessi leggendo. Errore mio.
Gli occhi e il buio ****
Un bel poliziesco a tinte fosche, che ha il vantaggio di sfruttare come si deve l'ambientazione italiana non proprio - paradossalmente - comunissima nel fumetto popolare italiano, che non si vergogna a puntare su scene abbastanza forti e che gioca come si deve sui diversi punti di vista dei suoi personaggi. Forse, da quel che leggo in giro, un po' sopravvalutato, forse un po' troppo alla ricerca del colpo a effetto e con protagonisti non tratteggiati bene fino in fondo, ma insomma, è anche un po' volergli fare il pelo. Una storia solida, interessante, gradevolissima e sicuramente superiore alle altre due che ho letto in questa collana di "romanzi".
Sighma ***
Una storia di fantascienza che verrebbe voglia di definire banale e già vista ma, vai a sapere, magari è solo che vuole citare i classici con tanto amore. C'è però davvero poco di interessante o sorprendente e alla fine si va avanti in maniera prevedibile solo per stare dietro ai bei disegni di Casini. Insomma, altra roba un po' sprecata.
Ayako #1 *****
Su questo magari scriverò qualcosa dopo aver recuperato gli altri due volumi, comunque mi sembra un Osamu Tezuka ai massimi livelli. Splendidamente disegnato e raccontato, agghiacciante e crudele come al solito nel tratteggiare dinamiche che hanno poco (o magari tantissimo) di umano. Per non apprezzarlo bisogna odiarlo.
Quelli che ne ho scritto su Players e quindi se vi interessa potete andare a leggere lì
Cerebus #1/2 ***** (Ne ho scritto sul numero 2 di Players)
Y-The Last Man ***** (Ne ho scritto sul numero 1 di Players)
Nemesis **** (Ne ho scritto sul numero 7 di Players)
Ex Machina **** (Ne ho scritto sul numero 5 di Players)
Eden ***** (Ne ho scritto sul numero 3 di Players)
Quelli che veramente non c'ha senso stare a commentare ogni singolo numero, eddai
Berserk #69/70, Birdy The Mighty #4/5, Cross Game #15, Echo #3/4, Gantz #27, Homunculus #11/12, iComics #3/4, Il grande sogno di Maya #45/46, Lilith #5/6, L'immortale #26, Naruto #49/53, Vagabond #48/50, Worst #21/22
Sempre intriganti Echo e Homunculus, che delusione Birdy The Mighty, non ce la faccio a seguire iComics nonostante sia in fondo un peccato, comincio a stancarmi un po' di tutto il resto.
Ce ne sarebbe un'altra manciata che avevo appuntato e di cui voglio scrivere, ma questo post mi ha già stroncato le forze così com'è, quindi facciamo che diventa la prima parte e la seconda vedrà la luce appena possibile. Anche perché ci tengo a pubblicare un post alle 11:11 del giorno 11/11/11. Oh.
0 commenti:
Posta un commento