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5.3.14

I sogni segreti di Walter Mitty


The Secret Life of Walter Mitty (USA, 2013)
di Ben Stiller
con Ben Stiller, Kristen Wiig

I sogni segreti di Walter Mitty è un film che mi mette in difficoltà. Da un lato, faccio fatica a non prenderlo in simpatia, perché prova a raccontare temi interessanti, punta molto sulla potenza evocativa di paesaggi effettivamente splendidi, cerca un equilibrio fra la voglia di far poesia e quella di non prendersi sul serio, infila qua e là momenti comici quasi completamente fuori contesto, in una maniera brutale che fa venire in mente lo stile di Seth McFarlane. E poi è un film di Ben Stiller, che per qualche motivo trovo simpatico dai tempi di Giovani, carini e disoccupati e su cui non ho cambiato idea anche quando la sua carriera ha smesso di interessarmi. Dall'altro, guardandolo, si respira una brutale aria di "vorrei ma non posso", la sensazione che Stiller insegua, e magari sia convinto di riuscire a centrare, un'intensità, un afflato poetico e una profondità tematica che invece gli sfuggono abbastanza.

Stiller romanza il triste destino toccato alla rivista Life, che, dopo oltre vent'anni di esistenza da mensile, è stata trasformata per qualche tempo in inserto da quotidiano e quindi convertita alla versione online, per altro poi rimasta in vita appena tre anni. Le vicende vengono filtrate attraverso lo sguardo di un impiegato che ha trascorso praticamente tutta la sua vita occupandosi dell'archivio fotografico, che ovviamente fatica ad accettare il passaggio all'era digitale e decide quindi d'imbarcarsi nella sua prima grande avventura, per recuperare un negativo andato perduto. C'è insomma l'intenzione di raccontare un momento epocale tramite la voce pura, ingenua e sincera di un uomo semplice, da sempre chiuso in se stesso e isolato nelle proprie fantasie, abituato a vivere immerso nella polvere in procinto di essere spazzata via, che in tutta risposta sceglie di cominciare finalmente a vivere. E si parla in fondo anche di cinema, di rifiuto per il digitale che avanza e amore per quell'analogico cui diversi registi rimangono aggrappati con forza, al punto di sostenere che quando non potranno più girare in pellicola si chiuderà la loro carriera.

Una specie di urlo fortissimo che ha il sapore un po' ingenuo e sempliciotto del temino delle medie, aggrappato a una storiella di poco conto, popolato da personaggi che non provano nemmeno ad uscire dal loro status di macchiette, invaso da piccoli quadretti all'insegna della poesiola spicciola. Eppure, di nuovo, pur nel suo lasciare l'amaro in bocca, nell'avermi spinto a fantasticare su quanto avrebbe potuto tirarne fuori un regista d'altro spessore, I sogni segreti di Walter Mitty non mi ha realmente mai fatto innervosire come forse temevo e, anzi, nella sua parte centrale, quella più esplicitamente dedicata al riempirti gli occhi con la potenza dei suoi paesaggi, mi ha reso felice di essere andato a gustarmelo al cinema, in una bella sala, dove quell'Islanda e quella Groenlandia mozzano davvero il fiato. Fermo restando che se vai a vedere un film dalle intenzioni in fondo molto serie e, a conti fatti, due mesi dopo, il ricordo più forte che ti rimane è quello dell'esilarante presa in giro a Benjamin Button, beh, è evidente che qualcosa non funziona.

L'ho visto a gennaio qua a Parigi, al cinema e in lingua originale, perché da queste parti è uscito in ritardo e nel frattempo io me n'ero andato a svernare a Milano. Ne scrivo adesso perché sì.

3 commenti:

Quando (e se) farai la review di Gravity, gentilmente precisa che e' uno dei peggiori film della storia umana. 7 Oscar vinti grazie al giudizio di una manica di vecchi di merda e corrotti (si', vecchi di merda). http://www.cbsnews.com/news/who-decides-oscar-winners-white-men-over-60/
Avrei tanto voluto dare 0 come voto su IMDB ma, purtroppo, la cosa non e' possibile.
In compenso, sto cercando con tutte le mie forze e risorse di sputtanare e parlar male di un film che non dovrebbe nemmeno essere chiamato film per quanto fa cagare. L'opera di vangelizzazione in tutta Londra e' cominciata, sara' dura ma alla fine vincero'.

Ho trovato ora la review di Gravity, vado ad incollare li'.

Hahahahah, non che sia proprio una recensione, eh. :D

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