Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

15.5.13

Un Oman, un perché


"Oooman?!? A vacation in Oooman?!? What's in Oooman?". Questo è quel che mi ha risposto il ragazzo che controllava i passaporti, qua all'aeroporto di Monaco, quando gli ho detto che stavo andando in vacanza in Oman. E in effetti il tenore dei commenti di altre persone, pure, è stato simile. D'altra parte io stesso, fino a qualche mese fa, non so quanto avrei pensato "Ma sì, facciamoci una settimana in Oman!". E invece ci sono andato. La cosa è nata come spesso nascono robe del genere, con quel passaparola terra promessa di chiunque voglia vendere qualsiasi cosa. Si era a pranzo dagli amici cinesi, che ci cucinano le cose cinesi "vere" che ho già menzionato più volte qua dentro e che ogni volta ne esco pieno come un'otre e soddisfatto oltre ogni limite, e c'erano degli altri conoscenti che ci hanno raccontato della loro recente e meravigliosa vacanza in Oman. Da lì all'ìnformarci sull'internet, all'acquistare la relativa Rough Guide e al decidere che la settimana di ferie che avevamo in programma sarebbe stata in Oman, beh, il passo è stato sorprendentemente breve.

E quindi, perché Oman? Beh, ci possono essere diversi motivi. Ma prima il disclaimer, inevitabile: non sono un esperto in materia. Quel che so al riguardo l'ho leggiucchiato, come detto, in giro per l'internet e sulla Rough Guide, oltre che imparato sul campo, gironzolando in Oman per una settimana e chiacchierando coi locali. Quindi, ecco, prendete con le pinze quel che dico e, se ne sapete più di me, non fatevi problemi a correggermi. Io mi limito a raccontare quella che è la mia esperienza. Procediamo.


In Oman ci si può andare per starsene sotto l'ombrellone. Di mare ce n'è in abbondanza, alcune spiagge sono bellissime e i "resort" occidentaloidi accoglienti e pieni di comodità non mancano. Certo, se il punto è andare al mare, magari ci sono luoghi migliori, o anche solo più vicini, per un italiano. E infatti a me il lato "marittimo" della faccenda è sembrato essere un graditissimo e delizioso plus, di contorno per tutt'altro. Tutt'altro cosa? Beh, l'Oman, quantomeno il mio Oman, è sostanzialmente un posto in cui pigli e te ne vai in giro a visitare, magari a bordo di una bella 4X4 a noleggio. Visitare città e cittadine, paeselli e luoghi storici, attrazioni naturali, per così dire, tanto quanto villaggi, villaggetti, forti e castelletti. E il deserto, chiaramente, che è una roba un po' fuori dal mondo e deliziosa, tanto più che il Rub' al Khali (per gli amici Empty Quarter) è il deserto di dune più grande al mondo. Non che a me turista cambi qualcosa, il suo essere così grande, tanto non è che me lo vado a girare tutto, senza contare che solo una piccola porzione si trova in Oman. Ma insomma, è comunque bello saperlo. E poi c'è il Khareef, simpatico monsone.

In pratica, da giugno a settembre, nella parte più a sud dell'Oman si presenta il monsone, che, da come me l'han descritto i locali di Salalah (principale città di quella zona) è una sorta di stato di pioggerellina lieve ininterrotta, che "alimenta" la flora sulle montagne e trasforma il paesaggio in una specie di scenario pseudo-mediterraneo. Considerando che intanto a nord è estate e si crepa di caldo (per non parlare del deserto) e che non deve essere proprio uno scenario tipico da estate araba, non c'è da stupirsi se in quel periodo Salalah e dintorni subiscono un'invasione di turisti del continente. Da come mi è stata descritta, mi sembra una roba affascinante e magari anche curiosa da vedere, ma forse non altrettanto sorprendente/attraente per un turista europeo. Ma d'altra parte non l'ho vista con i miei occhi, quindi vai a sapere. Anzi, se c'è in ascolto qualcuno che ha esperienza di prima mano, sono graditi approfondimenti. Rashid, comunque, la simpatica guida che ci ha portati nel deserto e che assomiglia a Danny Glover, sostiene che il periodo migliore per andare in vacanza in Oman sia fra ottobre e marzo. Di sicuro è un periodo "amichevole" sul piano della temperatura, mentre d'estate si muore probabilmente di caldo.

A conti fatti, essere andati a cavallo fra aprile e maggio è abbastanza al limite, e infatti faceva parecchio caldo. Aggiungiamo il fatto che il clima è abbastanza umido - ovviamente al di fuori delle zone desertiche - e ci siamo capiti. Sotto questo punto di vista siamo stati comunque fortunati, perché, pur essendoci presentati in un periodo in cui, appunto, cominciava ad arrivare il caldo pesante, abbiamo beccato un po' di pioggia e la cosa ha garantito temperature assolutamente tollerabili. Per capirci, ho trovato situazioni di caldo e umidità ben più difficili da sopportare diverse volte che sono stato in Abruzzo d'estate. Immagino, comunque, che già per fine maggio le temperature a Muscat e nel deserto siano una roba insostenibile.


Prima citavo il caro Rashid, diciamo due parole sulle persone: la gente, in Oman, è adorabile. Disponibilissima, gentile, quasi sempre in grado di spiccicare due parole in inglese. Ora, è chiaro che gran parte delle persone che incontri è gentile anche per lavoro, ma insomma, non è comunque scontato e il mondo è pieno di luoghi in cui baristi, tassisti e via dicendo trattano male chiunque passi loro davanti. Da un certo punto di vista, mi è sembrato di essere in Giappone. In una versione bizarro del Giappone, magari, but still. Tutti gentili, tutti amichevoli, tutti pronti a dare una mano, e non solo nella grande città, anche quando sei lì che giri disperso, unico occidentale nel raggio di miglia, nel paesino di montagna. C'è quello stesso senso di essere in un luogo per molti versi alieno, anche se assolutamente accogliente, e di avere a che fare con persone che sono allo stesso tempo abituate e non abituate ad avere forestieri tra i maroni. Quella stessa comprensione, magari per alcuni un po' affaticata, nei confronti dell'occidentale che non è avvezzo a regole, usi e costumi del posto, e anche quella stessa curiosità. Soprattutto nei centri abitati più piccoli, ma in generale nei luoghi (o negli orari) in cui non c'è invasione di turisti, vedi un sacco di occhi che ti guardano con curiosità, come alla fine è pure normale. Ma mai mai mai impressione di ostilità, ecco. Anche se, per condizionamento culturale, per esser cresciuto vittima dei cartoni animati e aver guardato cinque stagioni di 24, in Giappone mi sento comunque almeno un po' a casa, in Arabia mi sento comunque almeno un po' fuori posto. Adorabili, comunque, i bambini, che ti vedono, ti salutano, "How are you?", sorridono e guardano incuriositi. M'è perfino capitato il ragazzo che mi chiede di fare una foto con lui (e una roba simile m'era capitata a Kyoto, anche se lì non ero io il soggetto della foto).

Poi, certo, ci sono le usanze "di abbigliamento" magari un po' fastidiose, vista la temperatura (diciamo che gradiscono se mostri meno carne di quanta siamo abituati a mostrarne da queste parti, soprattutto quando vai a visitare determinati luoghi... poi è chiaro che nella spiaggia chiusa del resort occidentaloide vai sereno), ma allo stesso tempo il posto è stra-accogliente. E, paradossalmente o forse no, da un certo punto di vista è pure più accogliente del Giappone, visto che anche nelle località più remote la stragrande maggioranza dei cartelli e delle insegne è in doppia lingua e - almeno a esperienza mia - qualcuno che non abbia problemi a comunicare in inglese lo trovi bene o male dappertutto. Fra l'altro il paese è abbastanza tecnologicizzato, c'è bene o male campo dappertutto (OK, magari non in pieno deserto) e appena arrivati ci siamo fatti una SIM del posto (fra SIM italiane, tedesche e dell'Oman sto diventando come Moggi), attivando un piano internet da una settimana, per avere le mappe attive quando ce ne andavamo in giro in macchina. A tal proposito, fun fact, lì la linea Galaxy ha chiaramente vinto: praticamente chiunque ha un qualche S, Note (questi, in particolare, vanno di brutto) o modelli minori, mentre di iPhone ne ho visti pochini.


Per chi ci tiene, nelle due città più grandi che ho visitato (Muscat e Salalah) c'è anche un discreto livello di occidentalizzazione sul fronte alimentare. Di McDonald's ce ne sono parecchi, ma cercando con il lumicino è possibile trovare almeno un esemplare dei vari Burger King, Pizza Hut, Domino's Pizza, Starbucks, Kentucky Fried Chicken... e anche qualche catena locale che li scimmiotta. Mi direte: "Sei lì e vai a mangiarti il Big Mac?" e avreste perfettamente ragione. E non l'abbiamo fatto. Però, oh, magari ad alcuni la cosa tranquillizza, visto anche che non è scontato digerire bene la cucina locale e che, oltretutto, non è necessariamente un posto in cui dove entri entri, va tutto bene. Detto che spesso i locali sono ben migliori di come possano sembrare visti da fuori, perché semplicemente hanno un gusto per le insegne, diciamo, un po' diverso e per noi pacchiano, il punto è che - come al solito - se si seguono le dritte giuste si trovano posti in cui si mangia molto bene, ma in diversi altri luoghi in cui siamo finiti la cucina era piuttosto anonima. Va anche detto che non ci siamo esattamente dati ai banchetti: spesso a pranzo eravamo in giro e a cena eravamo in scazzo, per cui... Comunque il caffè omanita al cardamomo è buonissimo.

E niente, direi che come post introduttivo con cose a caso ci siamo. C'è sicuramente molto altro che potrei aggiungere, per esempio il fatto che è uno di quei posti in cui, se non stai attento, non ti rendi conto di quanto stai spendendo, perché ragioni con in testa gli euro e poi ti accorgi di aver speso il doppio di quel che pensavi. Maledette mani bucate! Ma al momento non mi viene in mente altro e la chiudo qui. Vorrei fare altri post un po' più del tipo "siamo andati lì, abbiamo visto questo e quello", vedremo se ne troverò la forza. Intanto, dai, qualcosa ho scritto.

Ah, ho caricato le foto. Sono tornato a casa che ne avevo scattate, boh, ottocento, ne ho scartate circa trecento e ne ho poi selezionate dalle rimanenti circa trecento da mettere online. Le ho caricate su Facebook e anche su Google+, a questo indirizzo qua. Non le ho messe su Flickr perché ho l'account gratuito che mostra solo le ultime 200 foto, quindi non avrebbe avuto molto senso.

10 commenti:

Maaaa ad acqua potabile come si sta?
Rischio cagotto?

ciao Andrea

per l'alloggio come vi siete organizzati (albergo, casa...)?
e possibile girare liberamente?

grazie
ciaooooo
p

No problemi con l'acqua.

Per l'alloggio siamo andati di alberghi, anche perché ci siamo spostati abbastanza, un giorno qua, due giorni là...

Si gira liberamente, senza problemi, tanto a piedi nelle città quanto in macchina fuori. La vacanza ce la siamo organizzata e gestita in totale autonomia, anche andando a tratti un po' in giro a caso, come piace a me. :)

Poi è chiaro che per andare in determinati posti non fa male farsi portare da una guida (tipo io di certo non mi metto a guidare fra le dune del deserto :D).

In generale, comunque, mi sembra tutto molto "comodo" sia se vuoi andare in giro per i fatti tuoi sia se vuoi farti portare. Nelle città ci sono orde di taxi, non è mai un problema trovarne uno, i tassisti sono sempre disponibili ad aspettarti o tornarti a prendere e magari ti fanno pure da guida. E poi ovviamente ci sono le guide turistiche che organizzano le scampagnate (tipo appunto la notte trascorsa nel deserto).

grazie!

molto costoso ? o abbordabile come vacanza? :)

belle foto!

p

Ci sono singole cose un po' costose (la gitarella nel deserto, per dire), ma nel complesso non l'ho trovata particolarmente dispendiosa, al di là del volo che, ovviamente, come tutti i voli intercontinentali, ha il suo peso.

Poi chiaro che dipende anche molto da che alberghi/ristoranti scegli...

Ora, è chiaro che gran parte delle persone che incontri è gentile anche per lavoro, ma insomma, non è comunque scontato e il mondo è pieno di luoghi in cui baristi, tassisti e via dicendo trattano male chiunque passi loro davanti.

puoi dirlo forte sono andato anni fa in Brasile e in una settimana ho subito due aggressioni, è un posto di merda lo sconsiglio

"puoi dirlo forte sono andato anni fa in Brasile e in una settimana ho subito due aggressioni, è un posto di merda lo sconsiglio"

Immagino ci sia Brasile e Brasile, tu di preciso dov'eri?

Io ho un amico che vive in Brasile da una decina d'anni e non è stato mai aggredito. :D

a rio durante il carnevale

Posta un commento

 
cookieassistant.com