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23.7.13

Fast & Furious 6


Fast & Furious 6 (USA, 2013)
di Justin Lin
con Vin Diesel, Dwayne Johnson, Paul Walker, Luke Evans, Tyrese Gibson, Michelle Rodriguez, Sung Kang, Gal Gadot, Gina Carano, Ludacris, Joe Taslim, Jordana Brewster

L'altro giorno stavo pensando che mi sarebbe sembrato assurdo non scrivere qua sul blog di Fast & Furious 6, considerando che ho scritto di tutti gli altri episodi, che qua dentro ne ho trattato l'avvento in preda all'hype da bava alla bocca e che di fondo s'è trattato pure di un raro caso di film che poi ha soddisfatto in pieno la mia esageratissima aspettativa. Raro perché in fondo non è che mi gasi così tanto spesso per un film, anche se quest'anno è capitato con due, ma anche perché poi è difficile soddisfare il gasamento fino in fondo. Pedditte, Il cavaliere oscuro mica c'era riuscito. Vogliamo aggiungere che l'ulteriore aumento di bava alla bocca dato dall'impossibilità di guardarmelo qua a Monaco aveva portato la situazione a livelli intollerabili? Aggiungiamolo. Eppure, a conti fatti, si è trattato di allineamento quasi perfetto di pianeti. Quasi, perché m'è spiaciuto avere al fianco un tizio pelato con la barba, invece della mia Giovannina, ma per il resto, oh, levati. Cosa puoi chiedere di più, a un Fast & Furious 6, che entrare in sala, iniziare ad avere la pelle d'oca già sui trailer di fronte allo schermo grosso e all'audio grosso di un cinema losangelino, goderti la sensazione del "OK, finalmente inizia", divertirti come uno scemo dall'inizio alla fine e farlo poi circondato da una sala piena di gente che dà di matto, urla, sbava, ride, applaude, si dà il cinque, ribalta macchine, si abbraccia, si vuole bene, fa amicizia con sconosciuti e gode? Sulla crapata volante di Vin Diesel, credo in terza fila si sia celebrato d'urgenza un matrimonio. Una roba fantastica. Fantastica.

Io vi dichiaro marito e moglie.

Il problema, però, è che io scrivo qua dentro per piacere mio. Anche per il piacere di chiacchierare con quei quattro che mi seguono e quei due che mi commentano, assai per il gusto di sapere che ogni tanto qualcuno mi dice "ho letto/visto/giocato/pucchiacche quella roba dopo averne letto sul tuo blog", ma soprattutto per il piacere di farlo. E quindi è pure importante che farlo mi venga naturale, che salti fuori da uno spunto, da qualcosa che mi stuzzica. A volte mi forzo a scrivere di qualcosa, perché sono ossessivo compulsivo, perché penso mi faccia bene, perché in fondo è anche un po' una palestra per quel che faccio di lavoro, ma per lo più c'ho bisogno dello spunto di partenza. Se trovo uno spunto di partenza da cui far partire la chiacchierata, poi il post mi viene via liscio. Funziona così, che ci posso fare. Ora, arrivati a questo punto, si potrebbe dire che lo spunto di partenza, oggi, sia una gran cofana di affari miei. Ma non è così. Lo spunto di partenza è il fatto che l'altro giorno, colto da improvvisa illuminazione divina sotto il sole cocente di Parigi, m'è venuto in mente di paragonare la saga di Fast & Furious a quella di Alien. No, sul serio, Adesso vi spiego. Prima, però, mettiamoci il trailer che, un po' più di un mese fa, mi ha fatto dare di matto.



OK, dicevamo. Cos'è che mi ha sempre divertito della saga di Alien? Il fatto che ogni episodio venisse messo in mano a un regista diverso, oltretutto semi-esordiente, e il risultato fosse una roba che, pur mantenendo una certa coerenza narrativa, brasava violentemente quanto fatto prima. Quel che poi penso dei singoli film è facile trovarlo ravanando nel blog, tipo a questo indirizzo, ma a piacermi era proprio l'idea in sé. Ecco, per certi versi, con Fast & Furious è andata in maniera simile. Il primo era Point Break col NOS. Il secondo non sono ancora sicuro di aver capito cosa fosse. Il terzo si dedicava a protagonisti più giovani, si concentrava su un approccio al tamarracing tutto diverso e cambiava apertamente stile. Il quarto la buttava sul film di vendetta quasi noir (si fa per dire, intendiamoci) e preparava il campo per l'azione sfrenata di là da venire. Col quinto siamo passati al team up totale della saga, col poliziotto di carisma a inseguire i "buoni", un mix fra il melodramma tipico della serie e una bella botta di comicità, l'introduzione di un approccio all'azione riassumibile nei concetti di "fare lo sgambetto agli autobus", "trascinare casseforti per strada" e "The Rock contro Vin Diesel" e l'abbandono ormai pressoché definitivo della cultura da corse clandestine. E il sesto? Il sesto conserva un pizzico di melodramma, ma lo spinge sul retro, punta tantissimo sullo spirito scanzonato e da auto presa per il culo (estremamente consapevole, fra l'altro), propone una storia da supereroi, con le due squadre speculari che si sfidano, mette sul piatto il primo cattivo munito di carisma della saga, si diletta aggiungendo gente che sa tirare le pizze per davvero (Gina Carano e Joe Taslim) e non sprecandola, anzi, dando loro spazio adeguato e corretta gloria, e trascorre due ore senza farne pesare un minuto e dedicandosi sistematicamente a spaccare tutto quanto.

La cosa affascinante è che quattro di questi sei film vengono dallo stesso regista, Justin Lin, e nonostante ciò riescono alla loro maniera a proporre ciascuno un'identità propria eppur in qualche modo coerente con tutto il resto (senza contare che Lin ha esordito con una roba totalmente diversa ancora). Sto delirando? Può essere. La sostanza, comunque, è che Fast & Furious 6 è, semplicemente, uno spacco di film. Una roba che inizia subito facendo il frullato di melodramma e prese in giro per motivare tutto quanto, sbriga la pratica, poi fa salire tutti in macchina e basta, ciao, non si capisce più niente. Non è passata neanche mezz'ora e ti ritrovi davanti un tale putiferio che sembra di essere al gran finale, e invece poi vanno avanti ancora per un'ora e mezza, alzando continuamente la posta, facendo ridere, dando il giusto spazio a tutti quanti (con delle priorità, ci mancherebbe) e puntando costantemente a farla sempre più grossa, ogni minuto che passa. Salta tutto per aria, si fermano, cominciano a parlare, ti chiedi perché e/o di cosa stiano parlando, ti concentri sul ghigno fisso di Vin Diesel che biascica sbavando e poi all'improvviso ricomincia a saltare tutto per aria e le macchine corrono e la demolizione di Londra, poi, certo, bisogna portare avanti la trama un attimo e spiegare due cose, c'è quella che ha perso la memoria, e poi aspetta chiediamo un attimo a I CALCI VOLANTI E LE PIZZE IN FACCIA E SCAPPA ACCENDI LA MACCHINA ODDIO ODDIO e poi sì, bisogna spiegare un attimo questo fatto che il cattivo vuole un chip che serve per una roba per ottenere un non so cosa e allora SOMEBODY DO SOMETHING, I GOT A TANK ON MY ASS.


Fast & Furious 6 è un film in cui a un certo punto c'è una scena con un carro armato che corre in autostrada inseguendo gli eroi a bordo di automobili. Spara, macina, distrugge tutto. Inizialmente volevano farla al computer. Poi han detto "whatever" e l'hanno girata dal vero, con un carro armato che ha passeggiato sopra a 250 automobili vere. Dopodiché il film va avanti ancora mezz'ora, fra auto che sfondano aeroplani, The Rock e Vin Diesel in tag team contro un gigante russo e altre tre o quattro cose che succedono contemporaneamente e non ci capisci più nulla. E poi c'è pure una scena durante i titoli di coda che fa il giro per ricollegarsi a quell'altro episodio e prepara il settimo che [SPOILER]. Insomma, pant, puff. Io, onestamente, non so bene cosa gli si potesse chiedere di più, anche considerando che la sorpresona di ritrovarsi davanti una roba divertentissima al quinto episodio di una serie data per morta tre episodi prima, beh, ce l'eravamo appunto già giocata col quinto episodio. Eppure, nonostante questo, Fast & Furious 6 è totalmente all'altezza della situazione. 

Poi, certo, mi potete venire a dire che la trama è puerile, che c'ha qualche incongruenza, che ci sono cose poco plausibili, che l'amnesia no, dai e tutto quel che vi pare, ma io credo sinceramente non sia questo il punto. Il punto è che Fast & Furious 6 è un film fantasy ambientato in un mondo meraviglioso in cui la gente salta da un tetto di una macchina in corsa all'altro come se niente fosse, Michelle Rodriguez può sopravvivere due volte a un combattimento con Gina Carano incazzata, un poliziottone e un criminalone combattono un criminaloneone facendogli le mosse della Legion of Doom, il centro di Londra si svuota e sposta i suoi punti d'interesse per rendere più ganze le gare di tamarracing, ogni singola azione di chiunque non sia cattivo soggiace ai sacri valori della famiglia, dell'amicizia virile e dell'onore. E in cui si ride di gusto per battute azzeccate e soprattutto si passano due ore con gli occhi spalancati che saettano di qua e di là inseguendo il disastro totale, completo e continuo. O, perlomeno, io l'ho vissuto così. Occhi spalancati, sorrisone, pelle d'oca, ti dirò pure quasi lacrime agli occhi, applausi e tripudio con la sala.

Organizziamo un fondo statale per fare in modo che tutti i film di un certo tipo possano essere visti in una grossa sala a Los Angeles piena di gente che si diverte. È troppo bello. Ah, Vin Diesel in lingua originale sembra che parli con la bocca piena. Sempre. Ma fra l'altro solo nei film, nelle interviste è molto più comprensibile. Immagino sia il suo tono di voce drammatico.

9 commenti:

Massai che condivido parecchio?
E dire che di 'sta 'saga' sono un nabbo.
Son passato dal primo e secondo visti e discretamente piaciuti al cinema direttamente a questo 6° saltando a piè pari tutto quello che c'è in mezzo.
Sono entrato in sala anche con un po' di puzza sotto il naso visto che le tamarrate mi piacciono ma non ci muoio dietro.
Fatto sta che di Vin Diesel avevo nostalgia e l'accoppiata con The Rock mi solleticava instintivamente nell'intimo.
Difficilmente ricordo un ritmo ed una compilation di cialtronate/tamarrate con un climax finale simili.
La visione ha avuto l'effetto di farmi seccare bulbi oculari e gola da quanto mi ha fatto rimane ad occhi e bocca aperta per tutta la durata, mentre l'effetto post-visione è stato quello di ordinare instant il cofanetto con tutti i film.

Ecco, per una cosa come Los Angeles non credo sarei mai abbastanza pronto, né psicologicamente né fisicamente :D

Condivido in pieno, vorrei aver avuto pure io la fortuna di averlo visto insieme agli americani gasati ! Comunque è il tipo di film che mi fa felicemente spegnere la testa, mentre esplodono cose e c'è gran divertimento.
Aspetto di leggere la tua rece su Pacific Rim, io intanto me lo son visto due volte al cine:D

Conta che io mi sto organizzando per la terza. :D

io sono curioso di leggere il tuo commento su solo dio perdona, il finale sogno o realtà?

Già! una bella sfilza di caratteri del Giopep su Pacific Rim la si attende un po' tutti, mi sa. Ma dovremo aspettare la scintilla.
Io ho provato a immaginare qualche parallelismo strano che lo inneschi come è accaduto qui sopra, ma niente. Continuo a pensare ai film di schiaffoni con Bud Spencer & Terence Hill; c'è di che vergognarsi… :D
Anche se è vero che questa frase "Conta che io mi sto organizzando per la terza. :D" vale forse già una piccola recensione, un haiku :)

Io l'ho visto una volta sola con, a sinistra, la "mia" Giovanna (caso di omonimia) e a destra un simpatico ragazzetto che appena le cose su schermo volgevano al complicato cominciava a emanare, per surriscaldamento, un rimarchevole afrore tipo Gamestop al sabato pomeriggio.
Ma bel film, nonostante il doppiaggio (arghhh) e il ragazzetto.

Allora, due cose:
1. secondo me non manchi molto il bersaglio con i film di Bud & Terence, Del Toro ha dichiarato che oltre ai robottoni e ai mostroni giapponesi ha omaggiato i luchadores messicani, quindi di fondo il wrestling. :)

2. devo dire che alla seconda visione m'è piaciuto in maniera più convincente che alla prima. Da qui l'esigenza di una terza. :D

Ed è gia partita la sagra dello spoof, la Asylum nota produttrice di trashume (vedi Sharknado o Sharktopus, credo), sta facendo ATLANTIC RIM.

/maestrina

1. Quelli della Asylum non sono spoof (parodie), ma film che provano a cavalcare l'onda riciclando sostanzialmente il tema, l'argomento, un po' a caso e come viene, senza poter copiare spudoratamente anche perché...

2. ... tipicamente vengono realizzati per uscire subito prima dell'originale. E infatti non stanno facendo Atlantic Rim, l'han già fatto, è uscito una settimana prima di Pacific. :)

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