Fast Five (USA, 2011)
di Justin Lin
con Vin Diesel, Dwayne Johnson, Paul Walker, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Ludacris, Matt Schulze, Sung Kang, Gal Gadot, Tego Calderon, Don Omar, Joaquim De Almeida, Elsa Pataky
Narra la leggenda che nelle fasi di preproduzione per Fast Five si stesse pensando di affidare il ruolo del cazzutissimo agente dell'FBI che insegue Toretto al sempre inossidabile Tommy Lee Jones. Scelta non esattamente originale ma che, insomma, richiama alla memoria i classici del passato e garantisce una qual certa badassitudine nello scontro generazionale. Poi Vin Diesel ha chiesto un parere ai suoi fan su Facebook. Nei centinaia di commenti in risposta alla domanda "Che attore volete vedere al mio fianco?", in mezzo a una marea di gente che rispondeva "Ma che me ne fotte, fai un altro Riddick", tale GeneKelly si è permesso di far presente che sarebbe stato figo vedere Vin che si tirava le pizze con The Rock. A quel punto Vin e Justin Lin si sono guardati molto intensamente, hanno allontanato Tommy Lee tirandogli un coppino e hanno telefonato all'uomo che ora preferisce farsi chiamare Dwayne Johnson.
Partendo da questo importante spunto narrativo, Chris Morgan e Justin Lin hanno buttato nel cesso qualsiasi pretesa di dramma ci fosse nel precedente episodio e hanno deciso di divertirsi come degli scemi realizzando la versione zarra di Ocean's Eleven. Urlando "Avengers Assemble!" con un anno di anticipo, hanno tirato nel mucchio chiunque avesse fatto qualcosa nei primi quattro film senza rimanerci secco (a parte Lucas Black perché o lui o Sung Kang e a parte Cole Hauser perché puzza), ci hanno aggiunto il suddetto The Rock, una tizia bionda talmente cagna da far sembrare bravi interpreti gli altri del gruppo e uno con la faccia da cattivo medio sudamericano a caso. Aggiungiamo al mix Rio de Janeiro (per quel poco che hanno avuto l'opportunità di usarla sul serio) e un Justin Lin intenzionato a girare un intero film con la stessa cazzimma dei primi cinque minuti di Fast & Furious - Solo parti originali. Cosa otteniamo? Otteniamo un gran bel film d'azione solido, divertente, casinista e sopra le righe, che mette più o meno d'accordo pubblico e critica, incassa un boato di soldi, polverizza i risultati dei precedenti, rimette in sesto le carriere di due bisonti che non sapevano più cosa fare della propria vita, restituisce la voglia di credere in un cinema d'azione sincero e passionale, che mette in scena coreografie spettacolari e ben costruite, che usa il computer solo quando ha senso e ti diverte orgoglioso di essere unicamente quel che è.
Dov'è Capitan America quando ti serve?
Fast Five si apre esattamente dove si chiudeva il precedente film: con Toretto che si è arreso alla polizia, un giudice che l'ha (stranamente) condannato alla prigione più o meno a vita e i suoi cari vecchi amici che sopraggiungono in macchina per farlo evadere dalla navetta. Come? Con Paul Walker che parcheggia davanti all'autobus per farlo capottare. Crash, boom, bang, FAST FIVE scritto grosso, e si comincia. Seguono: un telegiornale in cui ci dicono che non è morto nessuno ma Toretto è scappato, una serie di immagini malinconiche su Rio de Janeiro, il ritorno di Vince (quello antipatico del primo film). Quest'ultimo propone a Paul "Buco Nero" Walker e alla versione ormai anoressica di Romina Power un colpo facile di quelli che piacciono a loro: rubare macchinoni tamarri da un treno in corsa. Alla faccenda si unisce Vin Diesel, the shit hits the fan e via, giusto per tranquillizzare quelli delusi dall'assenza di un'inizio fuori dalla grazia di Dio come quello del precedente film, ecco che Justin Lin firma di nuovo un avvio action di quelli che ti mozzano il fiato e ti fanno agitare tutto contento sulla sedia.
Venti minuti, insomma, usati per spiegare chiaramente, a scanso di equivoci, cosa sia il film: azione fortissima, totale mancanza di rispetto per la realtà, vecchi amici della serie recuperati in qualche modo, divertimento a pacchi seppur con qualche timida vena di malinconia in sottofondo e, per sicurezza, anche la prima apparizione del super cattivo. La sottospecie di svolta noir "back with a (re)vengeance" di due anni prima è dimenticata, siamo qui per divertirci. E c'è parecchio da divertirsi, in Fast Five, se quello che si cerca è un film d'azione bello tosto come il marmo, fosse anche solo perché, oltre a quei venti minuti iniziali, ci sono anche uno splendido inseguimento (a piedi) sui tetti e venti minuti finali in cui vengono fatte a pezzi un centinaio di automobili e si assiste a tanta altra bella azione spettacolarmente coreografata e messa in scena. E non solo, perché poi c'è anche la faccenda di The Rock contro Vin.
Allo scadere del ventesimo minuto di film, più o meno, entra in scena lui, la Roccia, con il suo fare da schiacciasassi modello Vecchio Testamento completamente fuori controllo. Non fa neanche in tempo a smontare dall'aereo che sta già seminando ordini da tutte le parti e regalando battutine ganze sul non far salire in macchina Toretto e compagni. Quindi, da lì in poi, il suo ruolo nel film è di apparire ogni tanto, sudare come se non ci fosse un domani, essere talmente grosso da far sembrare normale Vin Diesel e travolgere tutto agitandosi con una fotta che non gli vedevamo negli occhi da dieci anni almeno. Si presenta nelle favelas, spaventa la teppaglia con le sopracciglia, abbatte i palazzi correndo dritto in linea retta e tirando testate a qualsiasi cosa gli passi davanti, uccide con lo sguardo chiunque gli dia torto e quando arriva finalmente il momento di tirarsi le pizze con Vin Diesel accende la miccia sfondandogli la macchina. E i confronti fra i due? Il momento in cui Vin sta scappando e Dwayne gli salta dietro sfondando la finestra è già un gioiello e da lì in poi va tutto in crescita. Lo scambio di facce brutte nel parcheggio con gli zarri attorno butta fuori una tensione mostruosa e il rimbombo delle mazzate che si tirano quando finalmente arriva il momento continuerà a rimbalzare per le pareti dei cinema di tutto il mondo per ancora qualche mese. Furiosa, violenta, cattiva, piena di cazzotti tirati fortissimo, con due montagne di muscoli che si schiantano violentemente l'una contro l'altra: due ganzi dell'azione cinematografica occidentale che si tirano le pizze nel momento clou di un film che li vede protagonisti. È la cosa più vicina possibile allo Stallone contro Schwarzenegger che non ci hanno mai voluto regalare, ed è una figata. E addirittura, a un certo punto, Vin Diesel sanguina. Le aspettative non vengono insomma disattese.
Immagine standard per post su Fast Five.
A margine di tutto questo, comunque, funziona piuttosto bene l'intero circo, grazie alla presenza più che decorosa di quasi tutto il cast, alla saggia decisione di completare il processo di distruzione umana del Paul Walker (sempre più preso a coppini da tutti e perculato da Vin Diesel) e a una sceneggiatura conscia di non doversi prendere sul serio ma perfettamente ritmata e calibrata nel saper dare a ogni singolo partecipante il suo ruolo. Tutti timbrano il cartellino e lo fanno con grande efficacia, dai buffoni Tyrese Gibson e Ludacris (che ha forse la battuta più divertente del film) ai due scemotti sudamericani ripescati dal quarto episodio, passando per Sung Kang che continua ad essere molto ganzo, fino al ritorno del gran bel viso ma ti vorrei con della ciccia addosso di Gal Gadot. Insomma, uno spettacolo, pur al netto del comprensibile scorno degli appassionati d'auto che vedono l'abbandono delle corse clandestine ormai compiuto: l'unica vera competizione avviene dietro le quinte e per il resto c'è giusto una simpatica gara veloce fra quattro dei protagonisti, che serve sostanzialmente solo per tirare altri due coppini a Paul Walker.E adesso? Adesso Justin Lin è il nuovo ganzo del cinema hollywoodiano, quello che ti resuscita la roba morta. La gente fa a gara per affidargli cose a caso e da tempo si vaneggia di averlo al timone di un nuovo Highlander e un nuovo Terminator con addirittura Arnie in prima linea. Lui, nel mentre, è al lavoro su un Fast Six previsto per il 2013 e parla addirittura di girarne due assieme e tirar fuori una mega bi-tamarrata in grado di raccontare agevolmente le vicende di tutti. Il finale modello film di supereroi parla chiaro e annuncia il ritorno inevitabile di Vin, Dwayne e magari pure Michelle Rodriguez ed Eva Mendes. Chiaramente Lin è ormai fuori controllo, in piena sindrome The Expendables, e vuole recuperare tutti i sopravvissuti del quinto episodio aggiungendoci pure qualcuno a caso tipo l'agente dell'FBI nemicoamico dei primi due film. Tornerà Sung Kang? Rivedremo Lucas Black? Ce li daranno entrambi inventandosi che in fondo Han non era morto in Tokyo Drift? Boh? Fra l'altro, si vocifera di Jason Statham, e io non so se sarebbe meglio un crossover con The Transporter o la mossa a sorpresa di fargli fare il cattivo e avere finalmente il primo bastardo con carisma della serie. Comunque vada, sarà bellissimo lo stesso.
Michael Bay me lo puppa.
In tutto questo, l'aspetto più affascinante della faccenda rimane sempre quello: davanti al primo episodio, undici anni fa, se mi avessero detto che nel 2011 sarebbe uscito il quinto, sarebbe stato un bel film di quelli che lo dici in giro e ti prendono per pazzo, sarebbe stato il migliore della serie, avrebbe incassato una valanga di soldi e mi avrebbe lasciato qui ad aspettare che esca il sesto, come avrei reagito? E pensa poi se me l'avessero detto dopo l'uscita del secondo o del terzo!
Post Scriptum
Quando ho visto questo...
... non ho potuto fare a meno di pensare a questo.
8 commenti:
Predator? Eh?
Cosa, la foto? Sì. :)
1) sapevo che la Rodriguez non poteva essere morta...al tempo lo dissi in un altro blog e tutti mi diedero addosso, adesso vorrei prenderli uno a uno e dargli una testata ah ah ah...c'avevo ragione ma poi come si fa a far morire Letty?
2) Condivido praticamente tutto quello che hai scritto sul film. Che fra l'altro, come già ti dicevo sul post del primo, questo qui ha dato una spinta in più alla serie e farlo con un quinto film non è male considerando come sta messa Hollywood in questo momento e le enormi porcate che stanno venendo fuori (tipo il nuovo Underworld che più porcata non potevano fare, imho).
3) Condivido ancora di più sullo Statham cattivo di un eventuale Fast 6/7 ma quanto sarebbe bello??? Lui fra l'altro mi piace sempre di più ma se penso ad un eventuale crossover sarebbe forse la cosa più arrappante sul mondo dei motori degli ultimi anni...vedremo.
Ultima cosa, 2013 Fast Six??? Azz...mi ero fermato che sarebbe uscito questa Estate!!! Non ricordo dove lo lessi ma ricordo che lo disse Vin Diesel in una intervista ma sbaglierò.
Magari l'aveva pure detto, comunque ormai pare piuttosto ufficiale che sia 2013 (e del resto, se fosse 2012, ci sarebbero molte più certezze sul cast e avrebbero mostrato già un trailer anche breve, penso).
Chissà, possiamo sperare. Sul trailer non so dirti: ogni tanto escono fuori cosi all'improvviso che ti chiedi perchè non sono stati messi in onda prima.
Edit: è anche vero che su IMDB, Vin Diesel starebbe girando due film uno per il 2012 l'altro per il 2013 con anche la lavorazione del sequel di Riddick che anche quello non sarebbe davvero male rivedere al cinema.
come ti avevo scritto su twitter qualche giorno fà, questo è il migliore anche per me!
concordo su molte cose che hai scritto, la scena della scazzottata tra Vin Diesel e The Rock gasa!
l'unica cosa veramente ASSURDA e fuori da ogni logica fisica è la scena della cassaforte trainata dalle macchine alla fine! :D però in un film del genere mi và di accettarla pure senza farmi troppi problemi lol ^^
Ma sì, ma poi, voglio dire, il film si apre con lo sgambetto all'autobus: te lo dice chiaro e tondo come funzionano le cose. La cassaforte mi sembra abbastanza in linea, tutto sommato. :)
Posta un commento