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10.9.13

The Battery



The Battery (USA, 2012)
di Jeremy Gardner
con Jeremy Gardner, Adam Cronheim

Il bello dei film di zombi è che i simpatici cadaveri ambulanti si prestano meravigliosamente bene per parlare di tutt'altro, per fare da pretesto. Intendiamoci, alla fine si può dire la stessa cosa per praticamente qualsiasi altro genere di film, ma gli zombi sono particolarmente adatti perché non hanno manie di protagonismo. Sono lì, tranquilli, sullo sfondo, si fanno gli affari loro, non sono mai troppo invadenti - tranne magari nei casi in cui corrono - non sporcano, non abbaiano, non rompono le palle coi drammi umani dei mostri mutanti e non se la tirano coi pipponi mentali d'avanspettacolo barocco dei vampiri. E infatti non è un caso se quasi tutti i migliori racconti zombeschi traggono la loro forza dal fare il metaforone, dalla satira o, magari, dal porre al centro dell'attenzione i sopravvissuti, il degenero della società, le difficoltà della sopravvivenza in un mondo andato a rotoli. Poi, certo, ci vogliono anche gli attacchi, le sparatorie, il money shot con l'orda di zombi che mastica un intestino e così via, ma raramente il focus è quello.

Ecco, Jeremy Gardner la pensa decisamente come me e ha scritto, diretto e interpretato un film totalmente incentrato sul rapporto fra i due protagonisti e sulla difficoltà del sopravvivere in un mondo fatto a pezzi dall'epidemia zombi. Un film in cui per sopravvivenza s'intende quella della propria umanità, oltre che quella di un protagonista all'altro, del tirare avanti in un contesto di convivenza forzata e difficile. Ben e Mickey non sono amici per la pelle, sono semplicemente due ragazzi che si conoscono perché giocavano come ricevitore e lanciatore nella stessa squadra di baseball (il "battery" del titolo è appunto la coppia formata da quei due ruoli) e si sono ritrovati a gironzolare assieme nell'America rurale invasa dai morti che camminano. La loro storia viene raccontata prevalentemente tramite il nulla fatto da due persone in scena che chiacchierano tutto il tempo davanti a un'inquadratura fissa, in un piccolo film indie realizzato con quattro soldi, il cui budget si vede tutto. Eppure The Battery funziona alla grande.

Funziona perché è pieno di dialoghi brillanti, punta tutto sulla caratterizzazione realistica di ambienti e personaggi e mette in campo due caratteri opposti - da un lato il cinico smargiasso e realista, dall'altro il sognatore aggrappato al passato e che non riesce ad accettare il nuovo mondo - interpretati in maniera naturale da attori in grande sintonia. Non è un film horror in senso stretto, l'ansia se ne rimane per lo più sullo sfondo e si manifesta solo in alcuni passaggi chiave (risultando per altro molto forte proprio per questo motivo) e a conti fatti, per la maggior parte del tempo, sembra di stare guardando una commedia indie con due persone che si scambiano battutacce e almeno un paio di gag davvero esilaranti. Alla fine, la natura di The Battery sta tutta lì: è un filmetto a bassissimo budget che parla di due persone costrette a sopravvivere assieme gironzolando a caso per il New England. Incidentalmente, ogni tanto incontrano dei morti viventi e a un certo punto scoprono che nei paraggi ci sono altri sopravvissuti. Ma il cuore del film sta nei rapporti, tanto quelli fra loro due, quanto quelli della coppia con il mondo che li circonda.

Ah, è anche un altro film del sempre più nutrito filone i cui protagonisti hanno visto qualche film di zombi e conoscono quindi l'esistenza della parola zombi. Conseguentemente, non stanno lì a chiedersi cosa caspita possano essere questi morti che si alzano e se ne vanno in giro, come potremmo chiamarli, mah, chissà. Anzi, ci scherzano proprio, sulla possibilitò di chiamarli zombi. Un grazie a Jeremy Gardner per aver contribuito alla campagna "Basta con i film di zombi ambientati in un mondo in cui non esistono film/libri/fumetti/videogiochi di zombi".

L'ho visto qui a Monaco, al cinema, in lingua originale, nel corso del Fantasy Filmfest. Oltre ad essersi fatto il giro di vari festival, The Battery è uscito brevemente al cinema negli iuessei e si è poi manifestato su vari servizi di distribuzione digitale. È possibile acquistarlo sul sito ufficiale, in versione priva di DRM, e tramite i vari iTunes, Amazon e compagni, perfino su Xbox e PlayStation Store. Solo che al momento non sembra essere ancora disponibile sui rispettivi portali europei.

2 commenti:

mmm lo terrò d'occhio...comunque la versione DRM free non c'è se non sei americano? Bah

Da quel che ho capito, al momento, se non sei americano non c'è proprio nessuna versione. Immagino stiano ancora cercando distribuzione "international".

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