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5.9.11

Italia vs Francia - 84 a 91


Disclaimer: questo post è stato concepito prima che si giocasse la partita conclusiva del girone, ma non ho poi fatto a tempo a pubblicarlo perché ero preso da altre cose. Mi spiace modificarlo, quindi lo pubblico così. 

E con una prevedibile sconfitta "a testa alta" l'Italia se ne esce anche da questo Europeo, dopo aver giocato un intero match alla pari con una Francia che ha legittime ambizioni di medaglia (ma che non mi sembra comunque all'altezza di una Spagna). L'esito della partita non è stato troppo diverso da quanto visto con Serbia e Germania, anche se sono i dettagli a fare un po' la differenza. L'Italia ha messo complessivamente in campo una prestazione che non va molto lontana dal meglio che questi giocatori sono in grado di offrire oggi, e per tre periodi di gioco ha sostanzialmente tenuto in mano la partita, pur senza riuscire mai a prendere davvero il largo. Poi, però, quando si è arrivati a giocare punto a punto, ancora una volta è venuta fuori la squadra più esperta, quadrata, magari anche talentuosa, ma soprattutto in grado di gestire la situazione. E, non va neanche dimenticato, è accaduto con Tony Parker in panchina.

Rispetto a quanto visto in partite precedenti, però, non si può certo dire che l'Italia si sia sciolta, anzi, tutt'altro, specie se consideriamo che, di fatto, Bargnani ha avuto in mano il tiro che poteva valere la vittoria, ed era un tiro tutt'altro che forzato, anzi ben costruito, giusto. Poi la palla è uscita, ma del resto è così che funziona il giochino e con qualche palla in più dentro o fuori magari adesso si gongolava per il passaggio del turno. Bargnani, a proposito, ha giocato ancora molto, molto bene, proseguendo la crescita messa in mostra e dimostrando di avere grinta anche quando la partita scotta. In questa partita, poi, incredibile, si è visto perfino un Belinelli quasi degno, non tanto per quei due o tre tiri sparacchiati entrati per miracolo, quanto per la voglia di attaccare il canestro e farsi sentire. In compenso, ancora una volta, è mancato Gallinari, e si sono visti tutti i limiti della squadra.

Di fondo, però, l'Italia esce dal torneo consapevole di essersela giocata alla pari con delle squadre di livello e del fatto che, se magari non ci si fosse qualificati dalla porta di servizio e si avesse avuto quindi a che fare con un girone meno competitivo, poteva arrivare anche qualcosina in più. Di sicuro abbiamo visto della crescita, un gruppo che giocava come squadra e con voglia di impegnarsi e difendere, un allenatore che qualcosa provava a fare, un Bargnani in grado di comportarsi da leader. Ci sono pure stati degli errori fastidiosi ma figli dell'inesperienza di tutti (compreso Pianigiani, che non è necessariamente nato imparato per questo contesto), c'è stato un Belinelli che francamente temo ormai sia questo e ce lo dobbiamo tenere, e c'è stato un Gallinari che - al di là di qualche sprazzo - ha mostrato tutta la sua inesperienza. 

Epperò uno può comunque uscirne con dell'ottimismo, prendere nota dei passi avanti compiuti e pensare che fra due anni, magari, saremo lì a giocarcela apertamente, più pronti, più in grado di dire qualcosa di importante. Fermo restando che i problemi rimangono. Che se le risposte sono Crosariol e Cusin le domande forse è meglio non farle. Che tocca davvero sperare che Gentile junior diventi degno del padre e possa dare alla nazionale il playmaker che le serve. 

Io, comunque, non posso fare a meno di continuare a chiedermi cosa ci faccia Datome in nazionale se poi deve passare il tempo a scaldare la panchina. E, volendo, mi chiedo anche se tutto sommato Poeta una chance non se la meritasse. Specie considerando che Maestranzi non ha combinato un tubo ed è di fatto sprofondato nella panchina quando contava davvero.

7 commenti:

Diavolo di un Giopep se ne mastica di basket... Direi disanima alla cieca da 8 pulito (non perfetta giusto su Gallinari, ma per il resto...).

Boh, sarà che a me Gallinari piace un sacco e m'aspetto forse troppo rispetto a quel che oggi può offrire, ma mi è parso davvero a disagio lì in mezzo.

Ogni tanto piazzava la bella giocata, però, mah...

Ecco, davvero buona la partita e mi sono mangiato le mani per quei 6/7 punti facili regalati in avvio (quanto sarebbe servito un mio vecchio pallino come Marconato, in difesa, contro il bestione Noah), ma e' emerso un altro limite: la panca non esiste, non ci sono ricambi.

Tolti i tre NBA, tolto Hacket che si e' dato da fare, gia' Mordente/Mancinelli mi sono sembrati solo per brevi sprazzi all'altezza di un europeo, ma per la maggior parte del tempo un duo di onesti mestieranti o poco piu'.

I pochissimi altri che Pianigiani ha schierato mi hanno fatto un'impressione che definire di totale anonimato e' forse gia' troppo.

Per questo non sono tanto ottimista: tra due anni rischiamo di essere piu' o meno nella stessa situazione, cioe' di non avere nemmeno un quintetto completo di titolari ad alto livello. E affidarsi in toto ai tre "santi" puo' comportare dei rischi: se ne gira solo uno, o uno e mezzo, siamo del gatto; i francesi hanno vinto anche senza Parker, come rilevi.

Mancinelli ha fatto grandi cose in difesa (contro Nowitzki, per dire, ma in generale in tutte le partite). In attacco non fa molto più che il suo gancetto, ma intendiamoci, andrebbe anche bene, eh: voglio dire, se le tre "super punte" girano, va benissimo che un Mancinelli dia un contributo offensivo limitato, così come va bene anche per altri.

I francesi han vinto senza Parker, ma non è che Diaw o Pietrus siano esattamente due stronzi, eh. :D

I nomi dei galletti in realtà non li conoscevo tanto a questo giro, tranne il marito di Eva Longoria. Invece oltre Diaw mi ha impressionato molto anche Batum, che infatti, leggo, staziona a Portland.

E' che ormai sono talmente tanti gli europei in NBA che la cosa non impressiona piu' come una volta.

E cosi' in finale e' arrivata proprio quella Francia che abbiamo tenuto a bada per tre tempi e mezzo: questo e' sicuramente un buon segnale per noi.

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