di James Gunn
con Rainn Wilson, Ellen Page, Liv Tyler, Kevin Bacon, Michael Rooker
Nel momento in cui per la prima volta la DC riesce a portare al cinema qualcosa che non sia Batman o Superman, la Marvel riesce a organizzare un mega cross-over fra sei film distribuiti nell'arco di cinque anni, ci sono altre due o tre saghe di roba sui supereroi apprezzata da critica e pubblico, è in lavorazione un sequel di Ghost Rider con Nicolas Cage che piscia fiamme e siamo addirittura ai sotto-generi radicati, con quattro esponenti per il filone dei supereroi sfigati e fatti in casa, beh, è evidente che i tizi in calzamaglia non ce li leveremo dalle scatole per un bel po'. Oppure il genere sta per implodere e collassare su se stesso, può anche essere. Comunque, nel caso specifico, viene spontaneo chiedersi se dopo Special, Defendor e Kick-Ass ci sia ancora spazio per un nuovo rappresentante della categoria. Eh, dipende. Per dire, a un film il cui trailer si presenta con "From the lunatic who directed Slither" gli si vuole già bene a prescindere. Anche perché io, al lunatico James Gunn e al suo adorabile Slither, voglio in effetti un gran bene.
Lo spunto che differenzia Super dai suoi predecessori, comunque, sta nella natura del protagonista, che questa volta non è semplicemente uno sfigatello nerd o un povero ritardato, ma uno squilibrato vero. Uno che decide di mettersi in costume dopo aver avuto una visione mistica in cui dei tentacoli in stile Urotsukidoji gli aprono la capoccia, l'enorme dito di Dio gli tocca il cervello e Nathan Fillion vestito da Holy Avenger gli dà un paio di dritte. Un tizio seriamente pericoloso, che procede a tentoni e si agita sostanzialmente preda della rabbia per l'amor perduto, abbattendo a colpi di chiave inglese sulla fronte piccoli e grandi criminali, ma anche gente che - per dire - salta la fila al cinema.
Ed è seguendo la sua furia psicolabile che il film abbandona i temuti toni da Sundance Festival accennati in avvio per andare alla deriva verso un fiume in piena di improvvisi, fortissimi, raptus violenti e comicità dell'assurdo. Anzi, ancora meglio: Gunn riesce a mescolare le due anime, sfruttando non a caso una folle e ottima Ellen Page e partorendo un film che riesce a ritagliarsi un'identità tutta sua, che ti fa innamorare dei suoi personaggi squilibrati e che ti appassiona con la sua narrazione schizoide. Insomma, una figata.
Ha forse solo un po' il "problema" che il trailer rischia di attirare un pubblico non necessariamente avvezzo ai crani scoperchiati mostrati dal film. Voglio dire, il trailer di Slither era decisamente più sincero.
0 commenti:
Posta un commento