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16.9.11

Crazy, Stupid, Love.


Crazy, Stupid, Love. (USA, 2011)
di Glenn Ficarra e John Requa
con Steve Carell, Ryan Gosling, Julianne Moore, Emma Stone

Il problema di infilare in un trailer le battute più fighe di un film è che poi, quando le ascolti la seconda volta mentre lo guardi, il film, ti fanno meno ridere.  E poi c'è pure da dire che in un trailer, tipicamente, te le vedi messe tutte in fila, ritmate in un certo modo, punteggiate dalla musica, mentre poi nel film sono più diluite e meno ficcanti, meno a raffica. Ma d'altra parte, se quelle battute non fossero state messe nel trailer, molto probabilmente il film non ci saresti andato, a vederlo (anche se il tris Carell/Gosling/Stone faceva voglia a prescindere). Ah, l'eterno dilemma!

Comunque, alla fin fine, prevedibilmente, Crazy Stupid Love (la punteggiatura ce la risparmiamo, dai) è esattamente il meglio che era possibile attendersi da quel simpatico trailer: una commedia romantica gradevole, con un po' di battute e di situazioni molto azzeccate (e un altro po' che al massimo fanno sorridere), un tono di fondo amarognolo che fa piacere, uno sviluppo piuttosto prevedibile e un inevitabile messaggino d'amore e di speranza, tutto abbracci e lieto fine in preda ai sorrisi, seppur con la nota "occhio che per far funzionare le cose bisogna volerlo, crederci, sbattersi".

Prova in tutti i modi a distinguersi dalla massa di commediole romanticheggianti, e tutto sommato ci riesce anche abbastanza bene, per più motivi. Intanto perché il tris là sopra è sempre fantastico, tanto quanto comunque lo sono anche gli altri che girano loro attorno. Poi perché Carell, che è quello a cui viene dato più spazio, non scivola nella caricatura che magari da lui t'aspetteresti, ma interpreta un bel personaggio amaro e credibile. La sua è una relazione andata a male col tempo, come è normale possa succedere a chiunque. Più che equivoci e incomprensioni, al centro della faccenda finiscono rimorso, rimpianto e un bel melodrammino.

E alla fine è soprattutto questa voglia di infilarci dentro un racconto un pochino più interessante del solito a rendere gradevole e quasi meritevole quella che, comunque, è e rimane una semplice commediola romantica americana tutta dedicata all'idolatrazione della famiglia come fine ultimo cui mirare con forza. Che, insomma, messa giù così, suona un po' un mettersi in riga e arrendersi, da gente che ha diretto I Love You Philip Morris. O che ha scritto Babbo Bastardo, anche.

Il film l'ho visto ad agosto, di ritorno da Colonia, perché qua in Germania un sacco di film escono un mesetto dopo gli USA, un mesetto prima dell'Italia. Ne scrivo adesso perché adesso arriva nello stivale. Trattasi di commedia: a vederla doppiata si perde l'ovvio, anche se va pure detto che qui non si lavora poi molto sui giochi di parole. Certo, va pure detto che le voci di uno Steve Carell, un Ryan Gosling, un Kevin Bacon, una Emma Stone, dai, l'è veramente troppo un peccato perdersele.

2 commenti:

L'avevo adocchiato ma ero indeciso. Dopo questa tua rece, me lo guarderò di sicuro. Danke :D.

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