E arriva la prima vittoria, in una partita tiratissima e faticosa per tre quarti, nella quale però poi la Lettonia è caduta un po' a pezzi nell'ultimo periodo e l'Italia - incredibile ammisci! - è rimasta concentrata più o meno fino in fondo. Una partita dominata da Bargnani, che segna oltre la metà dei punti dei suoi, si sbatte come un ossesso in difesa, sfodera tutte le armi possibili in attacco e piazza la sua miglior prestazione evah in nazionale, nonché la migliore evah di un italiano agli Europei, nonché una delle dieci migliori evah di un italiano in nazionale. E insomma, questa è una buona cosa, anche perché significa che forse (forse) abbiamo uno in grado di tirare fuori i maroni quando davvero serve, di prendere in mano la partita e condurre gli uomini verso la terra promessa.
Ma poi la grinta insospettabile! Faceva le faccette dure e urlava ai compagni! Roba che sembrava il Nowitzki dei playoff 2007, quello che gli avevano detto che doveva essere più leader e allora si era messo a urlare cose a caso contro tutto e tutti, coi compagni che lo guardavano straniti e non capivano che c'avesse da agitarsi tanto. E insomma, dai, meglio così che la faccetta passiva e il gioco dimesso e da compitino. Almeno sappiamo che la presunta prima stella sa comportarsi da tale e non c'è bisogno di affidarsi completamente a Gallinari. Che a me piace da matti, ma mi sembra sia ancora presto per mettergli tutto sulle spalle. Certo, poi ci sarebbe pure il prescelto Belinelli, ma per esprimermi su di lui aspetto che inizi a partecipare agli Europei. Ci restano probabilmente due partite, magari fa in tempo.
Lati negativi della vittoria:
- la Francia ha battuto la Germania, quindi, di fatto, se anche facciamo l'impresa con Tony Parker e poi battiamo Israele, serve gran culo con i risultati altrui per passare il turno;
- ci è servito Bargnani in versione doping per battere una - rispettabilissima, per carità - Lettonia a cui mancavano diversi giocatori di spessore e che era stanca per la terza partita in fila (anche vero che pure noi eravamo alla terza, e in ogni caso si può sempre guardare il bicchiere mezzo pieno e dire che se ingranano pure gli altri due... );
- con tutto l'amore possibile, Bargnani sembra il Nowitzki del 2007 solo per gli urletti, non certo per altro;
- Datome - che, per inciso, nei pochi minuti in campo ha secondo me fatto due o tre cose offensive molto pregevoli e che servirebbero - sta evidentemente in cancrena con Pianigiani, e lo si è ben visto su un rientro in panchina in cui s'è comportato come se non esistesse;
- Mancinelli - che in difesa fa cose eccellenti da tre partite - non ne combina una giusta in attacco;
- Maestranzi è nascosto da qualche parte assieme a Belinelli;
- Gallinari è preoccupante, va veramente troppo a sprazzi e non sembra andargliene bene una.
Ad ogni modo, per quanto questa terza partita sia stata giocata con minore intensità globale e lucidità rispetto ai momenti buoni delle prime due, si è vista, ripeto, più attenzione e costanza, oltre alla capacità di non scoraggiarsi e all'emergere - speriamo non momentaneo - degli zebedei di Bargnani. Ora, se contro la Francia si riuscissero a mettere in campo tutti i lati positivi visti fino a oggi e magari anche un Belinelli almeno un po' efficace, secondo me la partita sarebbe vincibilissima. Certo, si tratta di un bel se, ma, oh, la Francia, per questa Italia, per il livello di crescita a cui questa squadra è arrivata, francamente sulla carta è fuori portata. E per battere una squadra fuori portata servono i bei se.
Bottom line: io un pochino ci credo, anche se sono piuttosto convinto che il massimo a cui si può aspirare sia ormai un'uscita a testa alta con tre vittorie su tre.
Finirà in tragedia.
Fino adesso ho ascoltato telecronache in italiano, inglese, tedesco e spagnolo. Sugli italiani ho perso le parole da anni, anche se la dipartita di Lauro fa comunque piacere. Per quanto riguarda il resto, al di là del fastidio di sentire i tedeschi che tifavano per Dirk, direi che le cose migliori sono il brit che si arrotola sulla pronuncia di Cinciarini (veramente uno spettacolo) e i vari modi in cui un po' tutti pronunciano Pianigiani.
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