Ci siamo, sta arrivando (o, volendo, è già arrivato) l'E3 2012, e una volta tanto io me ne resto a casa
a seguire la fiera tramite internet a farmi i cazzi miei perché la verità è che non me ne frega niente. Un po' ci starò dietro per forza, perché le notizie ti saltano in faccia pure se non vuoi, perché mi interessa comunque sapere quel che accade nel fantastico mondo dei videogiochi e perché mi tocca istituzionalmente, ma la verità è che l'ansia da E3 non ce l'ho e soprattutto di starci appiccicato a distanza, davanti a un monitor, non potrebbe veramente fregarmene di meno. Mi piace andarci? Certo, anche se non è la mia cara e amata
GDC. Mi piace perché ci si diverte, perché amo tutta l'attività lavorativa che ci gira attorno (organizzare, provare, discutere, intervistare, chiacchierare, scrivere, riportare, blablablare) e perché viaggiare, anche per andare a infilarsi quattro giorni in casermoni, è per me sempre bello. Ma l'E3 è anche un gran sbattimento, una roba che ho smesso di attendere da tempo con la bava alla bocca perché, boh, funziono così, e soprattutto qualcosa di cui faccio serenamente a meno, se il cambio è starmene a casa bello rilassato e riuscire, una volta tanto, a seguire come si deve anche la parte finale dei playoff NBA.
Detto questo, se volete seguire come si deve l'E3 2012, senza perdervi neanche mezza notizia, mezzo annuncio, mezza anteprima, mezzo niente, beh, andate su un qualsiasi grosso portale, dove trovate sicuramente tutto quello che cercate. Però, se v'avanza tempo, fate anche un giro su
Outcast, dove abbiamo
una sezione dedicata in cui finiranno tutte le notizie e gli articoli che scriveremo da qua (e, almeno su una cosa che non dico ma che arriva lunedì sera, una primizia ce l'abbiamo, tié), oltre a qualsiasi cosa produca il nostro inviato Marco Mottura da là. E poi, a bocce ferme, quando Marco, Ugo e Fabio si saranno ripresi, registreremo il solito podcast di reportage. Bene così.
Comunque l'anno prossimo ci torno, parola di lupetto. Forse.