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3.10.13

Gravity


Gravity (USA, 2013)
di Alfonso Cuarón
con Sandra Bullock, George Clooney e la voce di Ed Harris

Gesù Cristo.

23.3.13

Ripartenza


E si riparte per la GDC, nota anche come la fiera che rappresenta la principale l'unica motivazione per cui continuo a fare questo lavoro. O qualcosa del genere. Per il terzo anno di fila, mi tocca andarci con Fotone. Questa volta, però, ci portiamo dietro pure la mascotte Paolo, Paolo Giacci, Composer, Paolo Giacci. Come dicevo l'altro giorno, è probabile che tutto ciò comporti un'interruzione, o quantomeno un crollo verticale, negli aggiornamenti del blog, dato che di solito, nelle settimane da fiera, ogni sforzo è dedicato al partorire più contenuti possibile per il sito che dà il pane. E che non è questo blog, purtroppo. Oh, poi magari, durante le tante ore di viaggio in aereo, mi coglie il raptus, scrivo cinque o sei post e abbiamo la settimana assicurata. Vedremo. Ad ogni modo, tante buone cose a tutti.

Va anche detto che quest'anno la settimana di preparazione alla GDC è stata un inferno tale che quasi mi passa la voglia. Quasi. Vediamo.

22.3.13

Justified - Stagione 3


Justified - Season 3 (USA, 2012)
sviluppato da Graham Yost
con Timothy Olyphant, Walton Goggins, Neal McDonough, Natalie Zea, Jere Burns, Joelle Carter, Mykelti Williamson, Jeremy Davies

Allora. Capiamoci. Se va avanti di questo passo, io alla quarta stagione di Justified non sopravvivo. Magari esagero, magari è che, per qualche motivo, quel cowboy con la sua faccetta da schiaffi perennemente imbronciata, la sua autoironia, il modo in cui riesce a infilare con disinvoltura citazioni pop nei propri dialoghi senza risultare mai forzato o fuori luogo, la capacità di essere contemporaneamente badassissimo e sfigatissimo, il suo cappello, la rabbia fortissima che riesce ad esprimere con uno sguardo, il modo in cui ogni anno trova il modo di farsi riempire di cazzotti da qualcuno mentre sta provando a fare il duro, la sua versione impacciata, infortunata, insicura di inizio stagione, il rapporto con le sue donne, la cazzonaggine, eppoi la bellezza di chi gli sta attorno, il meraviglioso Boyd, i personaggi di contorno sempre più efficaci e convincenti, la scrittura ormai ingranatissima che fa propagare il racconto fra i tredici episodi della stagione senza perdere mai un colpo, in un crescendo continuo e trascinante, e OK, mi sono incartato. Dicevo: tutta questa roba qua sopra, e pure altra, messa assieme, magari un po' la sopravvaluto perché è tremendamente nelle mie corde. Ma il fatto è che la prima stagione mi era piaciuta molto, pur con qualche riserva, la seconda stagione mi era sembrata wow, dalle parti del pazzesca, e questa terza. Beh, oh, questa terza, eh, i primi tre episodi, da soli, si mangiano le prime due annate messe assieme come se fossero ali di pollo panate e fritte. Mamma mia. Mamma mia.

Io quando mi sono reso conto che la quarta stagione non è ancora completa e pronta sul mio scaffale.

La terza stagione di Justified è, mi sembra di averlo accennato, un interminabile crescendo, che per tredici episodi aggiunge, aggiunge, aggiunge, accumula e poi aggiunge, buttando nella mischia belle evoluzioni per ogni singolo personaggio fisso del cast, inserendo un paio di new entry semplicemente meravigliose come Quarles e Limehouse, facendole entrambe evolvere in maniera deliziosa, dando un senso fortissimo all'arco narrativo di entrambe, tratteggiando una crescita notevole per Duffy, perfetta soprattutto perché lo sfrutta come lente tramite cui definire personaggi e situazioni che lo circondano, raccontando una storia sempre più complessa, in cui trame, sottotrame, tripli e quadrupli giochi si ammassano e ammucchiano eppure tutto funziona senza un minimo inciampo, riuscendo ancora una volta a tirare un paio di pugni nello stomaco, bilanciando alla perfezione quel meraviglioso equilibrio costante fra commedia, dramma, malinconia, puro esaltamento per le azioni di Raylan, e poi quel finale con quell'ultima botta in testa che davvero ti lascia l'acido sulla bocca dello stomaco, e poi e OK, mi sono incartato di nuovo.

E niente, vabbé.

Niente, non ce la faccio, non sono in grado di scrivere un post razionale sulla terza stagione di Justified. Posso solo mettere in fila cose a caso. Posso buttare lì che magari, nella parte centrale, il crescendo si ferma un attimino, ma del resto, riuscire a tenerlo teso in quel modo dall'inizio alla fine sarebbe stato disumano. Posso limitarmi a dire wow. Di nuovo. E mamma mia. E basta, guarda. Davvero. Basta.

Chi guarda Justified doppiato ha un girone speciale dell'inferno a lui riservato.

 
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