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24.9.13

Italia vs Serbia - 64 a 76


E insomma, anche un paio di giorni dopo aver incassato amaramente, non è che ci sia molto da dire, se non ripetere la solita tiritera delle due partite precedenti: stanchi, cotti, brasati, senza fiato, inesperti, contro una squadra che s'era pure riposata un giorno e aveva i cristoni sotto canestro, a mettercela comunque tutta e giocarsela fino in fondo ma poi perdendo. La verità è che è finita come doveva finire e, tristemente, si puppa, ma in fondo si porta anche a casa un risultatone. Chiaro, una volta che arrivi a giocartela punto a punto con la Lituania che poi andrà a perdere in finale, dopo aver perso tre partite consecutive che valevano il Mondiale, arrivando ottavi dietro a sette squadre che staccano il biglietto per la Spagna, si rosica. È inevitabile ed è giusto farlo, perché il miracolo era a un passo e con qualche errore in meno, qualche botta di culo in più, magari anche semplicemente senza che ogni singolo avversario dell'Italia nella seconda fase tirasse fuori la partita della vita, si poteva anche strappare. Però, boh, sarò io che voglio sempre guardare il bicchiere mezzo pieno, penso ci sia spazio per del sano atteggiarsi da orgoglioni.

Insomma, una nazionale palesemente in fase di ricostruzione, che non gioca per una medaglia dalle Olimpiadi del 2004, che non passa un primo turno dai Mondiali del 2006 (per altro ottenuti con Wild Card), che negli ultimi tempi ha saltato due Olimpiadi, un Europeo e un Mondiale, che da un paio d'anni a questa parte sta piano piano crescendo, creando un gruppo e mostrando miglioramenti, che si presenta qui nella speranza di proseguire questo percorso, ma con assenze pesantissime più o meno dell'ultimo minuto (tre o quattro, direi, a seconda di come la si veda), un organico palesemente in difficoltà fisica, tecnica e di esperienza (Belinelli l'unico ad aver mai giocato un secondo turno con la nazionale... per altro quando aveva vent'anni), in cui metà della gente si trova a giocare fuori ruolo per compensare... insomma... su, dai, sulla carta, anche guardando al recente passato, questi dovevano battere Svezia e Finlandia (e manco scontata la seconda), dare tutto per non sfigurare con Turchia, Russia e Grecia e magari strappare in qualche modo il passaggio del turno.

E invece cinque vittorie in fila rifilando schiaffi importanti e mostrando una carica e un impegno da occhi a cuoricino, unica squadra imbattuta della prima fase, quarti di finale, a un soffio dal toccare la semifinale, mai una sconfitta in cui abbiano mollato e siano stati presi veramente a schiaffi e fondamentalmente un ottavo posto che, sì, fa rosicare, ma penso fosse del tutto impronosticabile. Boh, a me sembra una gran cosa e sembra che - con tutti i se e i ma che ci stanno e si possono far presenti - abbiano tutti fatto tantissimo e fondamentalmente ci sia soprattutto da lodare. Poi, chiaro, sarebbe bello vedere questo gruppo giocarsi un Mondiale l'anno prossimo, magari col reintegro di quelli che mancano e che, se sani e ben inseriti, potrebbero davvero far salire di livello la squadra, ma se dovranno essere qualificazioni per l'Europeo, amen, si suca, si porta a casa e si continua in questo modo, con Pianigiani fra l'altro ora a tempo pieno e con la prospettiva di poter far divertire parecchio nei prossimi anni. Forse. Chi lo sa.

Detto questo, oh, vai a sapere, magari la Wild Card. Sono quattro, se ne danno al massimo tre allo stesso continente. Do per scontato che una vada alla Cina, perché che fai, ti perdi quel pubblico? Per le altre, a occhio, se la giocano Brasile, Grecia, Russia Turchia e Italia. Il Brasile ha fatto pietà alle qualificazioni e oltretutto, considerando che gli americani hanno già quattro posti e i due che contano (USA e Argentina) ci sono, boh, magari sono svantaggiati, anche se hanno dalla loro il fatto di ospitare le prossime Olimpiadi, che temo conti parecchio. Fra le tre europee, well, boh? Contano tante cose, a cominciare dal fatto che la Wild Card devi chiederla (ma non dubito lo facciano tutti). La Grecia credo non l'abbia mai ricevuta, e magari questo è un vantaggio, l'Italia ha dalla sua il fatto di essere la squadra andata meglio nelle qualificazioni e di avere potenzialmente quattro giocatori NBA in squadra. Di buono c'è che immagino contino un sacco i maneggiamenti politici da federazione e in quello siamo sempre campioni del mondo. Vedremo, dai.

In tutto questo, arrivano le sirene dell'NBA League Pass. Devo trattenermi. Devo.

20.9.13

Italia vs Ucraina - 58 a 66 (moan)


E niente, qua va a finire che il ritorno coi piedi per terra, dopo quella prima fase chiaramente al di sopra del previsto, rischia di essere il più brutale possibile. E non è che ci sia poi molto da dire, di nuovo una squadra troppo più forte fisicamente, troppo più efficace sotto canestro e che per i troppi errori, quando ce n'era la possibilità, l'Italia non è stata in grado di staccare sul punteggio. Poi arrivi all'ultimo quarto giocandotela sul filo, manca il fiato, manca la lucidità, mancano le forze e si squaglia tutto quanto. Per altro dubito gli ucraini fossero esattamente riposati e carichi di energie, ma probabilmente il mantra di Pianigiani "Dobbiamo fare esperienza a questo livello" conta qualcosa. Vedi anche alla voce Gentile, che passa da una schiacciata pazzesca in contropiede meritevole di statua equestre al fallo tecnico perché berciava con l'arbitro. E niente, vediamo domani, contro una Serbia reduce da una doppia dose di calci in culo ma forte di una giornata passata a riposarsi, per capire se l'anno prossimo si andrà in Spagna. Ma ci vorrebbe la stellina di Mario.

Oh, intanto è arrivato il weekend. Ce n'era un discreto bisogno. Addio.

Italia vs Lituania - 77 a 81 (però, dai, oh, comunque bravi)


E insomma, c'è poco da fare, contro una squadra più profonda, più grossa, più alta, più talentuosa, che oltretutto trova eroi improbabili quando i suoi migliori ceffano, serve una partita perfetta dall'inizio alla fine, senza sbagliare un colpo, pestando durissimo per quaranta minuti. Solo che giocare in quel modo per quaranta minuti è un po' dura, va a finire che anche quando vai sopra non riesci a staccarti, poi si arriva all'ultimo quarto con le squadre cotte e a quel punto viene fuori che mangiare in testa agli avversari sotto canestro, essere grossi il doppio e insomma sovrastare fisicamente tende ad essere un po' un vantaggio. Dopo trenta minuti onestamente eroici, affrontati benissimo, con gente che, sì, fa qualche errore, ma se la gioca punto a punto in una partita per la quale neanche doveva qualificarsi, improvvisamente arriva una selva di schiaffi, un paio di minuti in stato confusionale contro la zona e pam, parziale di 12 a 0. E nonostante questo, la rimonta fino quasi a giocarsela sul finale, con giusto un po' di errori, ancora, palesemente figli dello stare boccheggiando, a tagliare le gambe. Si poteva fare questo, si poteva fare quello, ma, oh, non è che dall'altra parte siano mancate le cappelle e tutto sommato le cose si equilibrano. Vince e va avanti la squadra più forte, peccato, ma, ehi, davvero c'è da lamentarsi? Io, nel terzo quarto, c'avevo le lacrime agli occhi, altro che lamentarsi.

Il problema vero è che domani oggi pomeriggio, neanche ventiquattro ore dopo, tocca giocarsi il posto al mondiale contro l'Ucraina. Che da un lato, parliamoci chiaro, dice culo, perché sulla carta è la squadra più abbordabile fra tutte quelle arrivate ai quarti di finale e dovrebbe essere strabattibile, ma dall'altro, dopo una partita del genere, senza fiato, senza forze, affrontare una selva di trampoli in cui pure il raccattapalle supera i due metri può far comunque paura. Mboh, vediamo. Di sicuro sarebbe di gran lunga preferibile vincere quella che arrivare a giocarsi l'ultima speranza alla terza partita in tre giorni, oltretutto contro una Serbia che invece si sarà goduta il suo giorno di riposo e magari avrà anche una discreta voglia di rifarsi dalla doppia dose di violenti ceffoni raccolti fra Spagna e Slovenia. Vediamo, vediamo. Ansia, ovviamente.

Yawn.

17.9.13

Italia vs Spagna - 86 a 81 (bello, eh, ma whatever)


Beh, è una vittoria che lascia il tempo che trova perché, sì, alla fine han giocato per vincerla, ma comunque facendo riposare questo e quest'altro, e perché - sbaglierò - non credo faccia molta differenza, a livello di schiaffi potenziali, giocare con la Lituania invece che con la Serbia, però che bello vederli giocare contro gli spagnoli dandoci, lottando, ancora una volta partendo benissimo, venendo sepolti a gomitate e poi tornando fuori. Bello vedere Gentile che torna in vita, Cusin sempre più idolo delle folle che stoppa anche il traffico fuori dal parcheggio, la rimessa sul finale con Datome che va a segnare in totale serenità... ah... son belle cose, dai, e in generale è bello vederli vincere una partita come questa, pensando a certe robe tristi che combinava in passato questa nazionale.



E insomma, quarti di finale degli europei per la prima volta dal 2003, con tutti i corsi e ricorsi di 'sta fava, conquistati meritatamente, perché se la formula prevede che contino pure le partite della prima fase, oh, non capisco cosa ci sia da criticare chi ha preso a ceffoni in fila Russia, Turchia, Grecia e una Finlandia che comunque qualche numero lo stava facendo. Si passa da terzi, mi sembra un risultato assai notevole per una squadra che non partiva esattamente fra le favorite. Il parallelo col 2003, in questo senso, è abbastanza inquietante, ma chiudiamolo qui che viene l'ansia. Se penso a Italia e Lituania mi vengono in mente quella serata ad Atene a guardare il miracolo dal vivo e perdere completamente la voce mentre agli italiani entrava talmente tutto da tre che se avessi tirato dal mio seggiolino in cima l'avrei messa pure io e quella volta che Basile mannaggia la miseria. Poi, vabbuò, ce ne sono state altre, ma la sostanza è che mi sta già salendo l'ansia. Calma, sangue freddo, dormiamoci su, andrà tutto bene, non ti agitare.



Hahahahah, allucinante, Basile che prende palla sotto canestro e poi - fanculo - corre a tirare da tre mi fa morire ogni volta che la vedo. Agevolo filmato completo, giusto per essere sicuro di portare sfiga fino in fondo, senza il minimo dubbio.



In tutto questo, mi hanno piazzato la partita giovedì alle 21:00, quando sarò al cinema a guardare più o meno la mezz'ora finale di Riddick. Poi a casa di corsa e si recupera in streaming. Diamine!

15.9.13

Italia vs Croazia - 68 a 76 (A posto così)


Madonna che ansia. Ieri è andato tutto da copione: sveglia, doccia, colazione, fuori a fare la spesa, classiche attività da sabato mattina, ma con l'ansia di sapere che poi alle due e mezza c'era la partita. Dopo pranzo, mi ci sono piazzato davanti e per tutto il primo quarto ero senza parole, con un Italia pazzesca, che giocava con la bava alla bocca e non sbagliava praticamente nulla. Difesa a mille, palla che girava bene, Belinelli efficacissimo e sopra di tredici in un amen. O_O Certo, Gentile s'era dimenticato di scendere in campo e si percepiva la solita fatica dei lunghi nel fare a sportellate, ma insomma, non è che si può sempre stare a fare i pignoli. Poi il secondo quarto, ovviamente coi croati che non mollano, Don Draper che inizia a piazzare la scofanata di triple, Belinelli che sparisce dal campo, gli italiani che comunque tengono duro ma vedono il vantaggio ridursi ad appena quattro punti all'intervallo. E l'ansia sale.

Poi nel terzo quarto tragedia, i croati c'hanno il sangue agli occhi, Belinelli svanisce definitivamente, Gentile si muove a caso con una faccia imbambolata, la squadra si sfilaccia, il gioco sparisce, ci si mette diciamocelo anche un po' di sfiga (non ricordo quando sia accaduto, ma quella schiacciata stoppata con falletto e trasformata in tripla dall'altra parte fa rosicare) e improvvisamente i croati vanno sopra di quindici. E qui, perlomeno, torna in campo l'Italia bella e combattiva di Pianigiani, che ce la mette tutta, sputa sangue, difende, ha magari anche un po' di culo, ma riesce a rimontare fino al punto di giocarsela nei minuti finali e perdere alla fin fine per dettagli. Ché poi la sconfitta comunque rimane meritata, ma almeno c'è stata una reazione.

Ora, in tutto questo, cosa rimane? Intanto Datome che sembra sempre non faccia nulla (tranne mettere ogni tanto dei tiri pazzeschi) e poi guardi alla fine e ha dominato. Poi Cusin e Melli, che mostrano tutti i limiti possibili di non riuscire a metterla dentro sotto pressione, ma fanno tante belle cose e ci mettono voglia ed energia. Poi, se vogliamo, pure il fatto che comunque c'è stata una rimonta e si è finito per giocarsela nei minuti finali in una partita in cui Gentile non s'è proprio visto e Belinelli, pur iniziando bene, è gradualmente uscito dal campo talmente tanto da finire per farlo in maniera letterale, con Pianigiani che l'ha lasciato in panchina nei minuti finali. In linea teorica, se questi due si risvegliano, partite come quella con la Grecia possono sempre capitare, no? No? Boh.

Detto questo, il resto della giornata di ieri ha portato notizie di grande giuoia, dato che le vittorie di Slovenia e Spagna hanno qualificato anche l'Italia per i quarti di finale. E insomma, perlomeno aprire il torneo con cinque vittorie consecutive è servito a qualcosa. A questo punto non so se preferirei una partita vera contro la Spagna, magari anche per provare a centrare il terzo posto (ma non è che fra incontrare Serbia, Francia e Lituania cambi poi molto, onestamente), o un saggio far riposare, soprattutto Datome che sta facendo il maratoneta. Boh, affari di Pianigiani. Sta di fatto che si torna ai quarti di finale degli europei per la prima volta dai miracoli di Svezia 2003. Buttalo.

Per qualificarsi per i mondiali dell'anno prossimo, invece, bisogna arrivare almeno settimi (o sesti se putacaso la Spagna esce ai quarti), giusto?

12.9.13

Europorcoddinci


Niente, io le partite fra Italia e Slovenia non le devo guardare, ogni volta mi sento male dall'ansia, porcoddinciporco. Che poi, quest'anno, fra una cosa e l'altra, praticamente quasi mi dimenticavo che c'erano gli Europei. E la Gamescom di qua, e il Fantasy Filmfest di là, e il trasloco parigino da gestire con i sopralluoghi e le cose da fare di mezzo... uno si distrae un attimo e poi ti salta fuori MCP che nel post su Cinepep mi menziona un paio di soddisfazioni arrivate nella pallacanestro e io "Cacchio, è vero!". Commento per altro mangiato dall'antispam di Blogger... scusa, MCP, te l'ho pubblicato (e già che c'ero ne ho pubblicato anche uno di Conan il Rabarbaro, maledetto antispam). E niente, a quel punto è scattata la ricerchina, mi son trovato il sito ufficiale per guardare le partite senza andare in sbattimento, ho sborsato una decina di euro e via, lunedì, nell'arco di una giornata, mi sono guardato tutto il primo turno in fila, chiudendo con Italia - Svezia in diretta. E mi sono gasato.

Non seguivo la nazionale, lo ammetto, dal primo turno di qualificazione nel 2011, l'anno scorso non ci sono stato dietro e mi sono limitato a leggere i risultati con soddisfazione. Però, in queste cinque partite ho visto un sacco per cui gasarsi ed essere contenti. Nonostante- ammettiamo pure questo - abbia guardato le prime quattro distrattamente, sullo schermo a lato mentre lavoravo. Ci ho visto la continuazione del bel lavoro che Pianigiani ha mostrato di stare facendo fin dall'inizio, una squadra che ha ripreso a giocare assieme, mettendoci la fotta e difendendo in maniera a tratti commovente. Ci ho visto un Belinelli davvero capo del mondo e della nuova gente inserita benissimo. Ci ho visto una squadra con un po' di carattere, che non si ammoscia quando le cose si fanno toste, riesce a gestire le partite e a fare quel che serve nei momenti decisivi. Poi, sì, ci ho visto anche una squadra che alla quinta ha fatto fatica con la Svezia, ma insomma, senza Belinelli, ci sta, e comunque alla fine l'han vinta.

E tutto questo arrivando qui con la squadra comunque fatta a fette dagli infortuni. Ché Gallinari s'è fatto male mesi fa e lo sapevamo, ma poi son scoppiati pure Gigli, Hackett, Bargnani e, insomma, con tutti i lati negativi che possono avere, non so quanto schifo avrebbe fatto portarseli dietro. E invece, così, come se niente fosse, l'Italia chiude il primo turno da unica squadra imbattuta, cinque vittorie su cinque partite, una delle quali davvero commovente contro la Grecia... da quanto non capitava una cosa del genere? La cosa poi risulta particolarmente gradevole al pensiero del secondo turno, in cui comunque, avendo di fronte Slovenia, Spagna e Croazia, una tripletta di schiaffi è ipotesi tutt'altro che improbabile e arrivare col carico del punteggio pieno serviva come il pane. Insomma, che bello che bello che bello e che rinnovato voler bene a tutto quello schifo di gel che si porta in testa Pianigiani, che già avevo apprezzato due anni fa e qui mi convince sempre di più. Oddio, continuo a pensare che un Crosariol da buttar dentro ogni tanto a far da corpaccione lì in mezzo se lo poteva portar dietro, però non seguo il campionato italiano e non so in che condizioni sia. Resta il fatto che a uno che prende le macerie della nazionale italiana e le rimette assieme così, beh, cosa gli vuoi dire? Se putacaso in futuro riuscisse anche a trovare il modo di farci funzionare dentro tutti quelli che se ne sono andati nell'NBA, oh, statua equestre e via.

E intendiamoci, tutto questo rimane anche se stasera ho tirato tutte le madonne possibili, ho sofferto come un cane e ho visto il fantasma del Belinelli che torna improvvisamente a far venire il nervoso e basta (ma diciamo anche che l'hanno pestato come fabbri dall'inizio alla fine, però). E rimarrà anche se davvero nelle prossime due partite dovessero arrivare solo schiaffi e si finisse per uscire con la coda fra le gambe in un girone nel quale comunque, sulla carta, il destino quello sarebbe. Perché in ogni caso si son trovati davanti una Slovenia a cui a un certo punto andava davvero un po' troppo tutto bene, contro la quale non si riusciva proprio a difendere sul pick & roll, e nonostante questo, in casa loro, arrivare di cuore, fotta e anche un po' culo a giocarsela fino alla fine, beh, buttalo. E poi quel Gentile lì, che l'altro giorno il cronista anglofono continuava a chiamare "Son of the Legend", mi sta piacendo un sacco, e Cusin è veramente ormai idolo delle folle. E rimane il fatto che se tirano fuori un'altra partita come quella contro la Grecia, magari mentre gli altri evitano di raccogliere la stellina di Mario prima di scendere in campo, oh, vai a sapere. Dai, bello.

Eviterò qui considerazioni sugli incroci, la differenza canestri e le pucchiacche, perché mi sono messo venti secondi davanti alla classifica e ha iniziato a sanguinarmi il naso. A occhio, direi che per avere la certezza di passare il turno bisognerebbe vincerne una. Il resto è dramma. Sbaglio?

22.6.13

Tre trailer di film che in realtà non mi interessano troppo ma in qualche modo anche sì


È sabato, fa un po' meno caldo di qualche giorno fa, forse non mi taglio i capelli, ho visto gara 6 e gara 7 in diretta e veramente guarda è stato straziante, povero Timmino. Due finali spaccacuore, proprio. Prima quella gara 6 che a venti secondi dalla fine stavano preparando il tavolo con la coppa e poi è andata in quel modo e mi viene in mente quella volta che la presidentessa inseguiva per il campo il cioccolataio con la coppa in mano e poi è finita in quel modo. E poi gara 7. Immagine simbolo della partita e della serie Tim Duncan che sbaglia il tiretto più facile della storia, due volte nella stessa azione, valeva il pareggio, torna in difesa e SI METTE A TIRARE CAZZOTTI PER TERRA DALLA RABBIA. Lui che in sedici anni al massimo ha alzato un sopracciglio. Ma d'altra parte è lo sport, è così che funziona, è così che ci piace, serie meravigliosa, ci vediamo l'anno prossimo. Passiamo ai trailer.



Io onestamente non me la ricordo l'ultima volta che un film diretto da Luc Besson m'è piaciuto tanto tanto tanto. Forse Leon, e si parla del 1994, avevo diciassette anni, vai a sapere cosa ne penserei oggi. Questo The Family, poi, parte veramente da mani in faccia, con De Niro che fa wink wink, ed è una commediola probabilmente orrenda, però è anche un'occasione per rivedere sullo schermo Michelle Pfeiffer, cui voglio sempre tanto bene, ed è comunque un film la cui trama sembra riassumibile in: "Andiamo a vivere in Francia, sono antipatici, picchiamoli tutti fortissimo". Seems legit.



Il fratello sbagliato di Thor e tre anziani a nobilitare il film con le loro prove di grande carisma per una roba che si intitola Paranoia ma mi fa venire più che altro in mente la parola noia. Però Amber Heard.



Olivia Wilde, Anna Kendrick, quello che beveva un sacco di Band of Brothers e Olivia Wilde che fa il bagno nuda in uno di quei film con la gente che parla e improvvisa dall'inizio alla fine. Ci sto, dai.

Ma adesso che è finita l'NBA che si fa? Si va in vancanza? Fino a ottobre? Ci sto, dai.

12.5.13

Cose a caso per la domenica mattina


Ogni tanto qua dentro mi viene voglia di segnalare il podcast di Bill Simmons, perché c'è questo o quell'ospite interessante e ne escono fuori conversazioni ganze. Non starò ancora una volta a spiegare chi sia o cosa faccia Simmons, dico solo che è uno piacevolissimo da leggere e da ascoltare se si apprezza l'NBA, lo sport americano in generale e magari pure un po' di cultura pop (per lo più americanoide). Nel caso specifico, l'episodio del 30 aprile ha visto ospite Jason Collins, il giocatore NBA che ha fatto coming out con un delizioso articolo scritto di suo pugno per Sports Illustrated (adorabile la battuta su Shaq). E insomma, scaricatelo e ascoltatelo, se non avete problemi a comprendere l'ammerigano.


Passando ad argomenti più nerd, e quindi adeguati a questo blog, segnalo che l'ABC ha dato l'OK per la serie TV dedicata allo S.H.I.E.L.D. Onestamente io non avevo grossi dubbi al riguardo, considerando le fortune cinematografiche Marvel, ma, boh, forse han voluto prima vedere come andava con l'avvio della fase post-The Avengers. Beh, Iron Man 3 sta facendo i suoi incassi, quindi no problem. L'episodio pilota è stato realizzato a gennaio, scritto e diretto dal nostro amico Joss Whedon, e non ho ben chiaro di cosa parlerà la serie, ma insomma, mi aspetterei una roba dedicata ad esseri umani che vivono in un mondo di supereroi (un po' sullo stile della serie a fumetti dedicata al dipartimento di polizia di Gotham City... sulla quale mi sembra folle che ancora nessuno abbia pensato di basare, per l'appunto, una serie TV). Da sottolineare che nel materiale promozionale si vede in primo piano l'agente Coulson... ma del resto siamo ben nell'universo Marvel, no? Comunque, se ne parla in autunno.

Ah, quella là in cima è la prima, inutile, immagine ufficiale dalla quarta stagione di The Walking Dead, che stanno girando adesso e sarà trasmessa a partire da ottobre. 

8.6.12

Cose a caso


Sono giorni frenetici, giorni in cui ho un sacco da lavorare, giorni in cui il mondo dello sport si prepara a esplodere. Cominciano gli Europei dello sport inferiore, e io mio appresto a seguirli secondo le mie solite modalità da osservatore imparziale e assolutamente, lealmente, sportivo: tifando contro Spagna e Portogallo. Si stanno per concludere i playoff NHL, con i Los Angeles Kings in procinto di vincere il campionato, che è un po' come se a Roma ci fosse solo una squadra che non ha mai vinto lo scudetto, ha sempre fatto schifo tranne quella volta che era arrivata seconda e quest'anno si è risvegliata nelle ultime dieci giornate e ha trionfato. Eppoi c'è l'NBA, che, a meno di colpi di coda da parte delle infortunatissime cariatidi in verde, sta per servirci le finali "Bene contro male - Episodio II". Dopo i vecchi che poverini un titolo se lo meritavano e tifavamo tutti per loro (Dallas) dell'anno scorso, quest'anno l'impero del male viene sfidato dai giovani a cui tutti vogliamo troppissimo bene, che sono bravi ragazzi, hanno imparato a giocare come si deve, James Harden ha la barba e Kevin Durant è il figlio che tutte le mamme vorrebbero avere (Oklahoma City). Fra l'altro, qua si decide il mood delle prossime stagioni NBA: se gli Heat vincono, da antipatici diventano antipatici vincenti, quindi si conquistano ufficialmente l'odio eterno fino a smantellamento. Se perdono, diventano un po' sfigati, cominciano a fare pena e va a finire che si tifa per loro. Vedremo.

Comunque, in realtà in questo post volevo mostrare dei trailer. Eccoli.



Abraham Lincoln: Vampire Hunter, per gli amici La leggenda del cacciatore di vampiri. Mboh, io continuo a sostenere che su Wanted si dicano troppe cose brutte e che alla fine era un filmetto divertente, simpatico, con un paio di scene molto spettacolari. Questo promette tamarraggine, ma ho come l'impressione che si prenda un po' troppo sul serio, per essere il film in cui Abramo Lincoln tira le accettate in faccia ai vampiri. Vedremo. Fun facts: in USA esce a giugno, in Italia esce a luglio, la Germania sembra essere l'ultimo posto al mondo in cui arriverà (a inizio ottobre, quando, va detto, in Italia staranno ancora aspettando l'uscita di Prometheus).



Lo vendono come "dramatic thriller", a me sembra "una roba che se la tira tantissimo da film d'autore". È 360, il nuovo film di Fernando Meirelles, uno di cui a conti fatti ho visto solo The Constant Gardener senza esattamente uscirne matto, anzi, piuttosto innervosito. È scritto da Peter Morgan (La reginaFrost/NixonIl maledetto United), che insomma sa fare il suo lavoro ma non mi sembra esattamente un genio. Contiene Jude Law (mi piace sempre tanto), Rachel Weisz (buona), Ben Foster (ottimo) ed Anthony Hopkins (lo diciamo che ha rotto le palle?). Fun fact: in America esce a fine giugno su iTunes, un mese dopo al cinema. Per l'Italia non si hanno notizie.



E, a proposito di cose che mi fanno innervosire, chiudiamo con Take This Waltz. Trattasi del nuovo film diretto da Sarah Polley, di cui tutti hanno amato tantissimo Away From Her (che non ho visto) e che mi sta simpatica perché recita nei film strani che hanno a che fare coi videogiochi (eXistenZ), nei film horror (L'alba dei morti viventi di Snyder, Splice) e nei film di Atom Egoyan. Fra l'altro, ho fatto caso a lei per la prima volta proprio in un film di Egoyan (Il dolce domani) e mi era piaciuta un sacco, nonostante il naso che fa provincia. Il problema è che questo trailer, per quanto gli attori mi piacciano tutti, mi fa innervosire.

Fun fact: Take This Waltz, in America, esce il 29 giugno, in contemporanea, sia al cinema sia su iTunes. Quanto sembrano lontane anni luce, queste cose?

16.1.12

The Flea Report


Bill Simmons è il mio giornalista sportivo preferito. È divertentissimo, sa di cosa parla, gioca assai sul personaggio cazzaro del tifoso sfegatato, padroneggia come nessuno al mondo la sacra arte della nota a margine e ha scritto uno dei miei libri preferiti evah che è anche il mio libro preferito dell'anno scorso ed è insomma un gran bel libro sulla pallacanestro NBA (comunque la recensione che ho scritto per Player sta anche a questo indirizzo qui, direttamente sul sito, fuori dalla rivista, ma impaginata in maniera più brutta e senza la citazione a margine che inserisco quindi qua: “That led to a few days of “Jordan or Drexler?” hype, which in retrospect, given everything we know about Jordan's homicidal competitiveness, was like covering a screaming child in teriyaki sauce and waving it in front of a pissed-off Rottweiler.”).

Bill Simmons è da anni collaboratore più o meno stabile di ESPN e l'anno scorso ha lanciato insieme a una banda di suoi amichetti del cuore quella gran bella roba che è Grantland. In più, da tempo, conduce un podcast, The B.S. Report, in cui parla prevalentemente di sport ma non solo, raccattando ospiti sempre interessanti, scivolando anche su argomenti del tutto lontani tipo il cinema, la stand-up comedy, la televisione e chissà che altro. In tempi più o meno recenti, per esempio, ricordo come assai interessanti/belli gli episodi in cui ha avuto come ospiti David Stern, Sugar Ray Leonard e Nathan Hubbard (il CEO di Ticketmaster). L'ultimo episodio uscito, diviso in due parti da circa tre quarti d'ora l'una, vede come ospite Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers. Ed è un gran bell'episodio, in cui spaziano fra tutto quel che capita parlando di musica, di rock, della vita in una band, del mercato attuale e ovviamente di sport, di NBA, di ricordi del basket dei bei tempi, di Lakers e Celtics (e Clippers), perché Flea è un tifoso sfegatato e squilibrato dei Los Angeles Lakers. Chiaramente, se non interessa l'NBA e/o non interessa la faccenda musica, una buona parte dell'episodio risulterà papposa. Ma se si ha un qualche interesse per entrambi i lati e non si hanno problemi con l'americano chiacchierato, vedo pochi motivi per non ascoltarlo.

Sempre se non si hanno problemi con l'americano chiacchierato, in maniera totalmente off topic, segnalo anche quest'altro podcast qui: l'interesse sale e scende a seconda degli argomenti, ma si sentono racconti di un bello pazzesco.

20.12.11

Batmeh


Ok, allora, è uscito anche per vie ufficiali il trailer di The Dark Knight Rises. Osserviamolo.



Bello? Sì, dai, bello. Però, mh, posso dire meh? Il meh sui famosi sei minuti iniziali c'era un po', come sensazione, ma veniva seppellito da alcuni aspetti convincenti, senza contare che di fondo quei sei minuti li ho guardati a cazzo di cane saltellando in giro. Qui, però, non vedo nulla che mi gasi come a suo tempo mi gasavano i trailer di The Dark Knight senza Rises. Secondo me il problema principale è che, mentre all'epoca si puntava subito tutto sul farti vedere quanto fosse ganzo Joker, qua Bane è quasi messo in disparte, te ne fanno intuire la putenza, specie quando spiega al suo nuovo amico Batman che "Tu fai quello che ti dico e stai pure zitto", ma non è che ti si dica poi molto. Certo, lo stadio che implode ha il suo bel perché, e pure il montaggio finale con tutta quella serie di immagini veloci per fartelo venire duro, in cui si vede pure un bat-coso che vola, è fatto bene. Paradossalmente, ma forse neanche troppo, le cose più intriganti vengono da Catwoman: quel dialogo in cui Selina dice a Bruce Wayne che c'è la crisi e adesso arrivano le mazzate e viva la revolución sembra uno spunto sfizioso. E del resto, va pure detto che fino a oggi ci hanno sommersi di foto e accenni per far capire quanto Bane sarebbe stato grosso, cazzuto e fico, quindi tutto sommato ci sta, di dedicare spazio pure al resto nel trailer. In tutto questo, rimane la domanda: ma Marion Cotillard e Joseph Gordon-Levitt che fanno? Non che abbia problemi con la presenza di Marion Cotillard in qualsiasi film, eh, ma io un po' ce l'ho il timore che qui si faccia la fine del film troppo sbrodolone perché ha troppi personaggi, andando ben oltre la stanca mezz'ora finale del precedente e sconfinando nel pastrocchio casinista di Spider-Man 3. No? Infine vorrei ricordarvi che Il cavaliere oscuro - Il ritorno.

Ah, poi è uscito pure questo trailer:



Ora, io il primo episodio non l'ho visto. Stavo ancora in Italia, avevo la puzza sotto al naso del "vado a vedere solo film in lingua originale", alla rassegnina dei cinefili snob non me lo davano e comunque mi sembrava un po' una cagata. Odoravo giusto o sbagliavo della grossa? L'internet mi offre pareri molto contrastanti al riguardo, anche se comunque quelli positivi non vanno oltre il film onesto e gradevole e quelli negativi sono dalle parti del suicidio di massa in platea. In questo trailer si vedono cose grosse che cascano dall'alto come in Starship Troopers/Halo/Gears of War/[aggiungere a piacere], Rosamund Pike che per carità va benissimo ma non è Gemma Arterton, un po' di giganti grossi che cercano di schiacciare violentemente Sam Worthington, il livello dei cuboni che si spostano che mi aveva annoiato a morte in God of War III, un fotogramma preso dagli scarti di 300, Liam Neeson che è talmente stanco di tutto da polverizzarsi, Marylin Lennox alla voce. Boh.

La verità è che il trailer più bello della settimana è questo:

18.12.11

Philadelphia Newsagents 2011/2012


Oh, allora, un bel post sui fatti miei che non interessano a nessuno ma che mi diverte raccontare. È dalla stagione 2003/2004 che, (quasi) tutti gli anni, partecipo alla lega di FantaNBA organizzata dalla gente di it.sport.americani. Quella prima volta ho fatto irruzione con la delicatezza di un elefante, draftando Kevin Garnett alla settima scelta (quasi inconcepibile trovarlo libero lì) e Steve Nash alla successiva e andando a vincere il titolo, seppur sudando parecchio (finale vinta di un nulla a gara sette, e anche una delle precedenti serie di play-off, se non ricordo male, tirata alla settima partita). Da lì, in poi, ovviamente, ho fatto cacare sempre e comunque, non raggiungendo mai i play-off fino allo scorso anno, quando sono clamorosamente andato a un soffio dal conquistare il secondo titolo della mia misera carriera.

L'anno scorso, stagione 2010/2011, avevo una squadra di bestioni muscolosi, con Lebron James, Andrew Bogut ed Andrew Bynum a tirare la carretta, ma gli infortuni sembravano avermi condannato a un'altra mesta uscita di scena anticipata. Poi, però, la luce in fondo al tunnel. A fronte di un Lebron che mai mi aveva abbandonato, Bogut e Bynum escono dall'infermeria e cominciano a macinare, aiutati dalla gran mossa di pescare al mercato libero Marcin Gortat quando è stato trasferito a ricevere assist dalla manina santa di Steve Nash. Accade così che con una rimonta che ha del miracoloso: partendo se non erro dal terzo posto, conquisto in volata la vetta della division e strappo pure il passaggio automatico al secondo turno dei play-off, piazzandomi a parità di vittorie con un'altra squadra ma staccandola di 0,5 nella media punti (e fra l'altro, col senno di poi, al primo turno sarei stato spazzato via). Insomma, culo sfondato. Trascinato dal grande cuore dei ragazzi, stravinco poi al secondo turno e in semifinale mi becco la mega corazzata che ha spazzolato tutti in stagione seppellendo ogni avversario: ne esco sconfitto solo a gara sette, per un nonnulla, dopo una serie di partite decise d'un capello in base al fattore campo, eliminato dalla squadra che andrà poi a vincere il titolo. Belle cose.

Ora, magari adesso faccio cacare per altre sette stagioni, ma si è appena concluso il draft per l'edizione 2011/2012. Draft nel quale - me ne rendo conto solo ora - come nel 2003 ho goduto della settima scelta e alla successiva ho puntato su Steve Nash (che, come detto sopra, quando le cose mi vanno bene in un modo o nell'altro c'entra sempre). Anvedi le coincidenze. Un draft che mi riempie di gioia perché magari col sennò di poi capirò di aver sbagliato tutto, ma mentre lo facevo mi ha dato sempre e solo quello che volevo. Mai è capitato che qualcuno mi fregasse il giocatore che stavo mirando e, anzi, a ogni singola scelta ho pescato esattamente quel che avevo deciso da un tot di voler prendere, sulla base dei giocatori ancora disponibili. Roba da matti.

Blake Griffin idolo delle folle, affidabilissimo e in linea teorica pronto anche a crescere rispetto all'anno scorso. Questo quando l'ho scelto. Poi, dopo che l'ho scelto, è capitato che ora ha il miglior playmaker della lega a servirgli gli assist. No, dico. Steve Nash altro idolo, invecchiato, ma di fatto sempre straproduttivo. Tyson Chandler magari non proprio macchina da canestri, ma affidabilissimo e secondo me, giocando con quegli altri due, potrebbe fare numeri di spessore. Deandre Jordan centro giovane di belle promesse. Poi i due rookie, che sono sicuramente scommesse, ma perlomeno dovrebbero avere ampio minutaggio. Ed Davis, boh, mi sta simpatico, secondo me può crescere. Udonis Haslem è sempre stato bello efficiente e se è sano alla scelta 143 potrebbe essere un furto. In Richard Hamilton voglio credere, soprattutto voglio credere che giocare con Derrick Rose gli faccia bene, anche se ovviamente i bei tempi sono andati. Afflalo, Hawes e Barbosa sono bassa manovalanza, anche se credo possano darmi qualche minuto di qualità (soprattutto Afflalo). E poi almeno un giocatore di Philadelphia ci tenevo ad averlo.

Ora, non è certo una corazzata, ma è una squadra che mi piace e sono contento, a prescindere dal fatto che, come al solito, da qui alla fine cambierà faccia mille volte grazie a quella droga irresistibile chiamata mercato libero. Gli unici veri dubbi sono sulla vecchiaia di Nash e la fragilità di due o tre giocatori piuttosto importanti. Vedremo. Però mi piace..

A margine, per chi non conoscesse, segnalo http://hoops.sports.ws, sito per la FantaNBA davvero ottimo, elastico, flessibile, che permette di modificare cinquantamila regoline e regolette e ha un sistema di gestione molto intelligente, forse il migliore sulla piazza. Noi giochiamo dando grande importanza all'efficienza e alle percentuali di tiro (uno che fa cinquanta punti tirando il 20% non è esattamente il miglior giocatore possibile), e contando poi tutta una serie di altre statistiche. Anzi, foto, che spiega meglio, tratta da gara sette dell'anno scorso (bastava un niente per mandarla ai supplementari, sigh).


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6.9.11

Ciao Italia!


Hhahahah, sarà un caso, magari mi confondo, ma mi pare proprio il video che ho caricato io su Youtube e che magari chi segue il mio misero blog aveva visto in questo post qui. Un bacio a Repubblica.it, nel caso, lieto di aver contribuito alla vostra giornata con un filmato che han visto in oltre novantamila, vale a dire il triplo delle persone rispetto a quello che sta al secondo posto. 

Certo, il mio video su Youtube l'han comunque visto in dodicimila e passa, che, hahahaha, è anni luce sopra a qualsiasi cosa abbia mai messo su Youtube, ma vuoi mettere?

Italia vs Israele - 95 a 96


Non è che ci sia troppo da stupirsi, perché in fondo questo è esattamente quello che ti aspetti da una nazionale italiana, però davvero, dopo tutte le parole spese sul fatto che, sì, certo, dispiace, è una delusione andare a casa, ma tutto sommato la squadra è da lodare per l'impegno, la voglia di crescere e giocare nel modo giusto, la capacità di dare il massimo e i progressi fatti, ti ritrovi un match conclusivo in cui quella stessa squadra fa talmente merda da generare questo simpatico teatrino:


Eh. Il torneo è finito, le palle sono già sull'aereo per casa, la partita contro Israele la si affronta giusto perché costretti. Alla faccia della professionalità, della stima per il lavoro del gruppo, dello spirito nuovo visto in campo e pure del fatto che, oh, tanto per gradire, i punti fatti qui servono per semplificare il cammino alle qualificazioni dell'anno prossimo. Niente, presi a ceffoni da una squadra priva del loro talento migliore, messi sotto da gente che - loro sì - davvero tira fuori le palle e la voglia di dare sempre il massimo. Poi, per carità, meno male che è arrivato il moto d'orgoglio e gli italiani han provato a vincerla, piazzando una rimonta tutta difesa che ha dell'incredibile e arrivando a giocarsela punto a punto.

Solo che poi si è ripetuta la solita tarantella, con gli azzurri che non riescono a gestire le partite tirate fino in fondo e, pur piazzando qualche giocata di spessore (e di culo) che porta ai supplementari e quasi regala la vittoria, mettono sul piatto due o tre scemenze colossali. E niente, si perde anche questa. E in tutta franchezza, anche se sulla rimonta mi sono gasato, anche se tifavo e speravo, anche se mi spiace che Bargnani saluti l'Europeo con quella fesseria finale, perché il suo Europeo sarà ricordato per quella e non se lo merita, visto come ha giocato... giusto così. Giusto sucarsi il bagno d'umiltà poi invocato da Hackett.

Per carità, le considerazioni generali fatte dopo la partita con la Francia rimangono, ma, se la testa è questa, c'è davvero ancora tanto da crescere, a prescindere da tutte le pippe mentali sul playmaking assente, sulla mancanza di corpaccioni, sulle scelte discutibili, sulla poca esperienza e sulla sfiga. Che valide lo sono e lo rimangono, eh. Però, davvero, ma dai, ma che cazzo è?

La sbraitata di Pianigiani, casomai: "Bisogna che si giochi con un po' di dignità! Con un po' di anima, cazzo, nessuno fa un salto! Un fallo, quella palla lì! Facciamo a cazzotti, almeno! Ma che cazzo avete dentro?!?" Poi dice anche "Porca troia!", ma me ne sono accorto tardi. Comunque, con questa mi sono visto pure una partita con telecronaca in russo. Hahahaha, è fantastico.

5.9.11

Italia vs Francia - 84 a 91


Disclaimer: questo post è stato concepito prima che si giocasse la partita conclusiva del girone, ma non ho poi fatto a tempo a pubblicarlo perché ero preso da altre cose. Mi spiace modificarlo, quindi lo pubblico così. 

E con una prevedibile sconfitta "a testa alta" l'Italia se ne esce anche da questo Europeo, dopo aver giocato un intero match alla pari con una Francia che ha legittime ambizioni di medaglia (ma che non mi sembra comunque all'altezza di una Spagna). L'esito della partita non è stato troppo diverso da quanto visto con Serbia e Germania, anche se sono i dettagli a fare un po' la differenza. L'Italia ha messo complessivamente in campo una prestazione che non va molto lontana dal meglio che questi giocatori sono in grado di offrire oggi, e per tre periodi di gioco ha sostanzialmente tenuto in mano la partita, pur senza riuscire mai a prendere davvero il largo. Poi, però, quando si è arrivati a giocare punto a punto, ancora una volta è venuta fuori la squadra più esperta, quadrata, magari anche talentuosa, ma soprattutto in grado di gestire la situazione. E, non va neanche dimenticato, è accaduto con Tony Parker in panchina.

Rispetto a quanto visto in partite precedenti, però, non si può certo dire che l'Italia si sia sciolta, anzi, tutt'altro, specie se consideriamo che, di fatto, Bargnani ha avuto in mano il tiro che poteva valere la vittoria, ed era un tiro tutt'altro che forzato, anzi ben costruito, giusto. Poi la palla è uscita, ma del resto è così che funziona il giochino e con qualche palla in più dentro o fuori magari adesso si gongolava per il passaggio del turno. Bargnani, a proposito, ha giocato ancora molto, molto bene, proseguendo la crescita messa in mostra e dimostrando di avere grinta anche quando la partita scotta. In questa partita, poi, incredibile, si è visto perfino un Belinelli quasi degno, non tanto per quei due o tre tiri sparacchiati entrati per miracolo, quanto per la voglia di attaccare il canestro e farsi sentire. In compenso, ancora una volta, è mancato Gallinari, e si sono visti tutti i limiti della squadra.

Di fondo, però, l'Italia esce dal torneo consapevole di essersela giocata alla pari con delle squadre di livello e del fatto che, se magari non ci si fosse qualificati dalla porta di servizio e si avesse avuto quindi a che fare con un girone meno competitivo, poteva arrivare anche qualcosina in più. Di sicuro abbiamo visto della crescita, un gruppo che giocava come squadra e con voglia di impegnarsi e difendere, un allenatore che qualcosa provava a fare, un Bargnani in grado di comportarsi da leader. Ci sono pure stati degli errori fastidiosi ma figli dell'inesperienza di tutti (compreso Pianigiani, che non è necessariamente nato imparato per questo contesto), c'è stato un Belinelli che francamente temo ormai sia questo e ce lo dobbiamo tenere, e c'è stato un Gallinari che - al di là di qualche sprazzo - ha mostrato tutta la sua inesperienza. 

Epperò uno può comunque uscirne con dell'ottimismo, prendere nota dei passi avanti compiuti e pensare che fra due anni, magari, saremo lì a giocarcela apertamente, più pronti, più in grado di dire qualcosa di importante. Fermo restando che i problemi rimangono. Che se le risposte sono Crosariol e Cusin le domande forse è meglio non farle. Che tocca davvero sperare che Gentile junior diventi degno del padre e possa dare alla nazionale il playmaker che le serve. 

Io, comunque, non posso fare a meno di continuare a chiedermi cosa ci faccia Datome in nazionale se poi deve passare il tempo a scaldare la panchina. E, volendo, mi chiedo anche se tutto sommato Poeta una chance non se la meritasse. Specie considerando che Maestranzi non ha combinato un tubo ed è di fatto sprofondato nella panchina quando contava davvero.

3.9.11

Italia vs Lettona - 71 a 62


E arriva la prima vittoria, in una partita tiratissima e faticosa per tre quarti, nella quale però poi la Lettonia è caduta un po' a pezzi nell'ultimo periodo e l'Italia - incredibile ammisci! - è rimasta concentrata più o meno fino in fondo. Una partita dominata da Bargnani, che segna oltre la metà dei punti dei suoi, si sbatte come un ossesso in difesa, sfodera tutte le armi possibili in attacco e piazza la sua miglior prestazione evah in nazionale, nonché la migliore evah di un italiano agli Europei, nonché una delle dieci migliori evah di un italiano in nazionale. E insomma, questa è una buona cosa, anche perché significa che forse (forse) abbiamo uno in grado di tirare fuori i maroni quando davvero serve, di prendere in mano la partita e condurre gli uomini verso la terra promessa.

Ma poi la grinta insospettabile! Faceva le faccette dure e urlava ai compagni! Roba che sembrava il Nowitzki dei playoff 2007, quello che gli avevano detto che doveva essere più leader e allora si era messo a urlare cose a caso contro tutto e tutti, coi compagni che lo guardavano straniti e non capivano che c'avesse da agitarsi tanto. E insomma, dai, meglio così che la faccetta passiva e il gioco dimesso e da compitino. Almeno sappiamo che la presunta prima stella sa comportarsi da tale e non c'è bisogno di affidarsi completamente a Gallinari. Che a me piace da matti, ma mi sembra sia ancora presto per mettergli tutto sulle spalle. Certo, poi ci sarebbe pure il prescelto Belinelli, ma per esprimermi su di lui aspetto che inizi a partecipare agli Europei. Ci restano probabilmente due partite, magari fa in tempo.

Lati negativi della vittoria:
- la Francia ha battuto la Germania, quindi, di fatto, se anche facciamo l'impresa con Tony Parker e poi battiamo Israele, serve gran culo con i risultati altrui per passare il turno;
- ci è servito Bargnani in versione doping per battere una - rispettabilissima, per carità - Lettonia a cui mancavano diversi giocatori di spessore e che era stanca per la terza partita in fila (anche vero che pure noi eravamo alla terza, e in ogni caso si può sempre guardare il bicchiere mezzo pieno e dire che se ingranano pure gli altri due... );
- con tutto l'amore possibile, Bargnani sembra il Nowitzki del 2007 solo per gli urletti, non certo per altro;
- Datome - che, per inciso, nei pochi minuti in campo ha secondo me fatto due o tre cose offensive molto pregevoli e che servirebbero - sta evidentemente in cancrena con Pianigiani, e lo si è ben visto su un rientro in panchina in cui s'è comportato come se non esistesse;
- Mancinelli - che in difesa fa cose eccellenti da tre partite - non ne combina una giusta in attacco;
- Maestranzi è nascosto da qualche parte assieme a Belinelli;
- Gallinari è preoccupante, va veramente troppo a sprazzi e non sembra andargliene bene una.

Ad ogni modo, per quanto questa terza partita sia stata giocata con minore intensità globale e lucidità rispetto ai momenti buoni delle prime due, si è vista, ripeto, più attenzione e costanza, oltre alla capacità di non scoraggiarsi e all'emergere - speriamo non momentaneo - degli zebedei di Bargnani. Ora, se contro la Francia si riuscissero a mettere in campo tutti i lati positivi visti fino a oggi e magari anche un Belinelli almeno un po' efficace, secondo me la partita sarebbe vincibilissima. Certo, si tratta di un bel se, ma, oh, la Francia, per questa Italia, per il livello di crescita a cui questa squadra è arrivata, francamente sulla carta è fuori portata. E per battere una squadra fuori portata servono i bei se.

Bottom line: io un pochino ci credo, anche se sono piuttosto convinto che il massimo a cui si può aspirare sia ormai un'uscita a testa alta con tre vittorie su tre.

Finirà in tragedia.

Fino adesso ho ascoltato telecronache in italiano, inglese, tedesco e spagnolo. Sugli italiani ho perso le parole da anni, anche se la dipartita di Lauro fa comunque piacere. Per quanto riguarda il resto, al di là del fastidio di sentire i tedeschi che tifavano per Dirk, direi che le cose migliori sono il brit che si arrotola sulla pronuncia di Cinciarini (veramente uno spettacolo) e i vari modi in cui un po' tutti pronunciano Pianigiani.

2.9.11

Italia vs Germania - 62 a 76


Ieri sera ero a vedere un cesso di film del Fantasy Filmfest e sono tornato purtroppo a casa in tempo per guardarmi solo l'ultimo quarto della partita. Mi sono così ritrovato davanti a un momento ansia, con il match che procedeva punto a punto e il telecronista che lodava gli sforzi e l'efficienza di Bargnani in difesa su Kaman (!) e in generale della squadra azzurra, ma sottolineava come in attacco l'Italia stesse facendo piuttosto cagare. Quella che ho visto da lì in poi, purtroppo, è stata una perfetta riproduzione di quel che ci si aspetta, giustamente o meno, da questa squadra: si impegnano, si sbattono, fanno cose anche molto belle, recuperano palloni in difesa, fan quel che possono ma poi, quando arrivano i momenti tosti, si sbriciolano.

Ecco che improvvisamente Bargnani non tiene più Kaman e gli lascia far quel che vuole, ecco che non si riesce a trovare un tiro decente che sia uno e ci si riduce a sparacchiare da tre (strategia che ha regalato un argento olimpico alla generazione precedente, per carità, ma che dal 2005 a oggi ha regalato solo tanti bei ceffoni), ecco che anche quando si trova un tiro decente la manina trema ed escono canestri teoricamente facili. Ed ecco anche che appena la partita appare persa gli italiani svaniscono dal campo e non si pensa nemmeno più a lottare per ridurre il passivo, sai mai che si decida sulla differenza canestri il passaggio del turno.

E alla fine si resta con in mano un pugno di mosche, in quella che, fra le tre partite difficili del girone, era quella da vincere assolutamente. Certo, per carità, poi nulla vieta di prendere le sveglie anche da Lettonia e Israele, ma insomma, il punto è che la speranza di passare il turno, alla vigilia, stava proprio nel vincere con queste ultime due e strapparne almeno una fra Serbia, Germania e Francia. E dobbiamo credere che si riuscirà a battere la Francia domenica, con Maestranzi a difendere su Tony Parker e Bargnani a fare gara d'intensità con Noah? Boh, crediamoci. Ma intanto vediamo che succede oggi con la Lettonia, va.

Oh, poi, per carità, è comunque un piacere vedere la squadra che se la gioca punto a punto, che ha trovato una certa identità difensiva, che ha un allenatore in grado di preparare le partite e fare qualcosa in più che dare pacche sulle spalle e che, insomma, sono stati fatti enormi passi avanti rispetto ai tremendi scampoli conclusivi della passata gestione. Ma rimane il fatto che sbriciolandosi in questo modo quando conta difficilmente si va da qualche parte. Rimane il fatto che è già cominciata la tarantella di alcuni giocatori che ostentano malumore per lo scarso gioco di squadra e per l'incapacità di dare il massimo fino all'ultimo minuto. Rimane il fatto che questo Europeo si sta velocemente trasformando in un ennesimo bagno di umiltà. E un po' spiace, perché magari i tre americani sono un filo sopravvalutati, ma rimangono comunque gran bei giocatori e l'impressione che si potrebbe fare qualcosina in più, magari anche se ci fossero compagni più adatti a supportarli, purtroppo o per fortuna rimane.

Poi, grazie alle meraviglie dell'internet, ho visto anche la parte iniziale della partita e, al di là del dispiacere per non aver potuto seguire per intero un match così divertente, oltre ad aver potuto ammirare Nowitzki che è sempre uno spettacolo, ad aver appurato che in effetti Bargnani in difesa si è sbattuto come un ossesso e ad aver notato come le tre stelline passino tutto il tempo a stupirsi perché si fischiano meno falli che nell'NBA, non ho visto molto di più. Anche se francamente l'attacco dell'Italia non mi è parso così disastroso come organizzazione, al di là dei tiri facili sbagliati e del canonico eccesso di triple. Anzi. Forse non ci si ricorda bene di come giocavano nell'ultimo periodo con Recalcati. Certo, poi alla fine rimane negli occhi il modo in cui si sono sfaldati nel finale. Comunque, a quel che dice Pianigiani nell'intervista in fondo a questa pagina qua, al di là della pianginata finale, non è che si possa dare troppo torto.

31.8.11

Italia vs Serbia - 68 a 80


Nell'estate del 2007 ero lanciatissimo a seguire la nazionale di pallacanestro qua sul blog, commentavo praticamente tutte le partite che riuscivo a guardare in maniera accurata e logorroica, mi ero fatto l'abbonamento su non so quale sito spagnolo per poter seguire comodamente le partite, anche in differita (dato che mi stavo anche barcamenando fra vacanze e press tour) e mi ero divertito un sacco, nonostante poi alla fin fine fosse finito tutto in vacca contro la Germania di Dirkone bello. Da allora a oggi, sono trascorsi quattro anni durante i quali la nazionale italiana ha regalato prestazioni che andavano dal mediocre al "madonna che schifo", ha cambiato allenatore e non è mai riuscita a qualificarsi per un torneo che fosse uno. Tecnicamente non ci sarebbe riuscita neanche l'anno scorso, alle qualificazioni per Eurobasket 2011, ma poi hanno allargato la quota iscritti e siamo finiti dentro. Bene così.

E quindi oggi sono cominciati gli Europei di pallacanestro del 2011, che ovviamente valgono per qualificarsi alle olimpiadi di Londra dell'anno prossimo. Sono a disposizione due posti, che andranno quindi alle due squadre finaliste. A meno che in finale non ci vada l'Inghilterra ma, insomma, ecco, su, dai. Altre cose che sono successe dal 2007 a oggi? Gli USA sono tornati a dettare legge nel mondo vincendo Olimpiadi e Mondiali con squadre cariche di talento e che giocavano impegnandosi e volendosi tanto bene, e siamo arrivati perfino al punto che i giornalisti americani ritengono che passare l'estate in nazionale faccia bene ai giocatori. La Spagna, dopo la colossale rosicata in casa del 2007 e dopo aver inevitabilmente sucato duro contro gli USA a Pechino, ha finalmente vinto gli Europei del 2009, per poi tornare a rosicare durissimo l'anno scorso, quando ai mondiali - da campione in carica - non è arrivata nemmeno in semifinale. La Serbia è diventata forte. Dirk Nowitzki è diventato il giocatore più immarcabile del pianeta e ha vinto un titolo NBA (bonus: uno anche per Jason Kidd). Io mi sono spostato a vivere in Germania. Italia e Germania giocano nello stesso gruppo della prima fase, domani ore 21:00, mi raccomando tutti davanti alla TV.

Io, domani, davanti alla TV, non ci sarò. O comunque arrivo tardi, perché sono al cinema a guardare uno o due film horror del Fantasy Film Fest (ne parliamo fra una settimana, credo). Ma insomma, sarà divertente tifare contro chi mi circonda. Chissà quanto è popolare, la pallacanestro, qua a Monaco? Boh, lo scoprirò presto (tipo magari stasera, alle 21:00, che giocano contro Israele). Oggi, invece, è come detto cominciato il torneo. L'Italia veniva da una preparazione decorosa, durante la quale ha perfino mostrato del carattere con quella vittoria al secondo supplementare contro la Grecia, durante la quale ovviamente si è discusso dell'opportunità di lasciare a casa questo o quello (Poeta e Crosariol i più gettonati), ma soprattutto durante la quale, per la prima volta da quell'infortunio del 2007, Gallinari era in campo assieme a Bargnani e Belinelli. Eh, sì, quella di oggi era la prima partita di Gallinari in Nazionale in un torneo serio. E l'ha giocata molto bene, fra l'altro. Al contrario degli altri due che praticamente non si sono visti, se non per le sparacchiate in giro di Belinelli. Eh.

Comunque, prima partita del torneo, contro una Serbia che è la squadra di tendenza degli ultimi anni, e che sul sito ufficiale della manifestazione veniva indicata come il match clou del giorno. E in effetti, dai, ha senso, se dell'Italia valuti il potenziale e il fatto che per qualche strana gabola nel ranking FIBA stiamo ancora sopra ai serbi. Solo che a vederla così poi ci si deprime per la sconfitta, quindi cambiamo prospettiva, ricordandoci che è dall'argento di Atene 2004 (I waz there!) che la nazionale italiana non combina nulla: si è giocato sostanzialmente alla pari, dominando le fasi iniziali, piazzando dei bei parziali, giocandosela decentemente fino al tragico avvio dell'ultimo quarto, contro una squadra che due anni fa ha perso in finale contro la Spagna, mentre l'anno scorso ha sturato proprio quella stessa Spagna ai quarti di finale dei mondiali turchi ed è andata a un canestro dall'eliminare i padroni di casa e giocarsi la finale con gli USA.

Bene così, quindi? Ma sì, dai, anche se poi, alla fin fine, il problema è che, Pianigiani o non Pianigiani, a commentare 'sta partita vien da dire sempre le solite cose che vien da dire commentando una sconfitta che "fa bene", che "in fondo potevamo anche vincerla", che "guardiamo i lati positivi", che con la nazionale italiana va sempre così, E infatti boh, vai a sapere se da un avvio del genere poi si va in medaglia o si va a casa alla prima occasione buona. Vediamo come va avanti e divertiamoci, fra bestemmie e santini.

In apertura ho citato un bello e comodo servizio per guardare, anche in differita, le partite dell'Europeo 2007. Ecco, quest'anno, anche solo per capire a chi cacchio devo rivolgermi per seguire 'sto torneo come si deve, non si capisce niente. Mi fa sempre impazzire, 'sta cosa: la gente disposta a pagare per guardare qualcosa ha la vita scomodissima, non riesce mai a guardare le cose come e dove vuole e si suca le pubblicità antipirateria prima dei film. Gli altri, invece, vivono felici.

4.3.11

Players #2

È finalmente disponibile per gli accattoni il numero 2 di Players in versione gratuita, da scaricare senza tirar fuori un soldo (o da leggere tramite l'applicazione sul sito, anche). Se poi si decide che la roba piace e si vuole premiare chi la fa e/o contribuire alla buona riuscita del progetto, si possono scucire dindi. Il tutto sta a questo link qui.

Su questo numero i miei fan possono leggere le recensioni di Balada Triste De Trompeta, Cerebus e The Book Of Basketball (il mio libro preferito del 2011, lo dico già adesso senza timore di smentita). Oltre alle mie fesserie, segnalo i contributi di un paio di outcastari: Fotone ha recensito Epic Mickey e scritto una pagina per la sezione d'apertura, Fabio ha recensito Rock Band 3. In più, fra le altre cose interessanti, ci sono per esempio l'intervista a Bruce Sterling (accompagnata da un articolo di Marco Passarello), e l'intervista a David Cage (per la quale non ho fatto manco una domanda perché mi ero distratto).

Sono ancora a San Francisco. Ma fra poco torno, eh!

13.8.10

Vaffanculo Rai

Quella delle Olimpiadi di Sydney su D+ è ormai una favoletta conservata nel caldo del cuore mio e di chiunque altro le abbia seguite. La si racconta ai nipoti per dire “io c'ero”, tornando con sguardo sognante a un tempo in cui il mondo sembrava poter diventare un posto migliore. Tranquillo e Buffa che raccontavano di quel tizio canadese dal capello lungo che faceva tutto da solo o di quel tiro allo scadere che quasi ammazzava gli americani con due anni d'anticipo, Rino Tommasi che saltellava dalla boxe al tennis, mano nella mano con Gianni Clerici. Queste cose qui, queste cose che ti fanno un po' felice.

Si arrivava dal delirio degli europei del 1999, con quel “mamma butta la pasta” ultimo rantolo di umana accettabilità che io riesca ad avvicinare al tragico concetto di “sport sulla TV di stato”. Poi, a Sydney, le figure dei fessi, anche se con il piacere di quel bel primo tempo contro Vince Carter e Kevin Garnett. Degli europei nel 2001 non ricordo nulla, ma immagino siano finiti maluccio, visto che nel 2002, a Indianapolis, mentre gli altri facevano la storia, di italiani non se ne vide manco l'ombra (a parte, toh, qualche probabile antenato degli argentini).

Ci fu però Sky (si chiamava già Sky? Non so, non ricordo, sono in montagna, non ho voglia di controllare e ho nelle orecchie i Pooh che gorgheggiano la sigletta della nazionale della Rai e mi viene voglia di morte). C'erano Tranquillo e Buffa, a commentare quel che accadde in Indiana, e io me lo ricorderò sempre col loro commento e con niente altro me lo voglio ricordare. D'altra parte dubito si possa ricordare con altri commenti italiani, dato che le merde cui paghiamo lo stipendio, se prendono i diritti del basket, fan vedere solo le partite degli azzurri (magari a schermo diviso con sull'altro lato la pelota basca).

Mi ricordo le urla sul delirio argentino e i commenti sul fatto che in questo caso è tutto diverso dal rischio con la Lituania nel 2000, perché lì “a metà partita gli americani facevano gli alley-oop da metà campo, qua hanno inseguito dall'inizio alla fine”. Ricordo come i due mi hanno fatto appassionare alle gesta di Pero Cameron, giocatore assurdo. E ricordo quel post lunghissimo che scrissi dopo la sconfitta degli USA, ricordo il dispiacere per la caviglia di Ginobili, ricordo il tifo esagerato per l'Argentina in finale, “Divac non può sbagliarli entrambi, è troppo Divac”, i supplementari... sigh.

Nell'estate del 2003, poi, succedevano un paio di cose. Compravo totalmente alla cieca i biglietti per andare, l'anno dopo, a guardarmi semifinali e finali del torneo di basket ad Atene. Chi avrei visto? Boh. E poi succedeva che su Sky trasmettevano gli europei di pallacanestro. Quelli in Svezia. Quelli senza Pozzecco. Quelli del massacro subito all'esordio contro la Francia. Quelli della successiva cavalcata trionfale, con la sconfitta di un soffio contro la Germania ma la vittoria poi, nella finale terzo posto, proprio contro la Francia (“mamma butta la pasta”, se vogliamo). Quelli che il giorno dopo la partita si commentava in ufficio con Ualone la telecronaca di Flavio Tranquillo. “Segna... subisce il fallo... e andrà in lunetta col tiro libero... sssupplementare.”

Nel 2004, Sky si fece gli affari suoi e io mi attrezzai un po' come capitava per seguire le Olimpiadi. Cominciavano gli anni del fastidio, anche se in quel caso moderato. Operazioni d'alta tecnologia assieme a Vito per avere il collegamento diretto fisso in ufficio (purtroppo limitato a quel che passava la Rai), stazione tecnologica con due schermi TV e due satelliti per seguire Eurosport e le quattro (quattro) reti satellitari organizzate dalla TV di stato tedesca. Altri popoli, altri modi di utilizzare i soldi delle tasse. Ma poi, amen, tanto andai ad Atene, chi se ne fotte della televisione.

Da lì, fastidio. Guardare Europei e Mondiali di basket è diventato, semplicemente, un incubo. E non solo perché i risultati della nazionale sono andati sempre peggio. Fosse solo quello, figurati: ok il tifo, che c'è ed è fortissimo, ma nel 2002 gli italiani non c'erano e fu figata lo stesso. E allora cosa non va? Boh, per dirne una, non va che la Rai compri i diritti ma trasmetta solo le partite dell'Italia. E tutto il resto? E il Dream Team (sì, insomma, le controfigure)? E la spettacolare (e odiosa) Spagna? E chissenefrega, immagino. Se sei appassionato fatti una bella connessione a banda larga e comprati le partite sul sito FIBA, oppure vai sui canali in streaming dei cinesi o scaricati il torrent il giorno dopo. E io lo faccio anche, eh, però, oh, sarò stupido io, ma è davvero tanto chiedere che se la Rai si compra i diritti per un evento poi magari lo trasmetta in maniera degna? Non dico la diretta su Rai 1, ma perlomeno quella su Rai Sport, in un orario in cui stanno trasmettendo partite del campionato di calcio dilettanti? No? Troppo? Ci mancherebbe, del resto i miei soldi è meglio spenderli per regalare promozioni agli schiavetti di Minzolini.

Oltretutto qua è un'agonia anche quando le trasmettono, le partite. Ché Lauro veramente non si può sentire, per incapacità di condurre una telecronaca, competenza tecnica da dopolavorista, partigianeria a caso con urla e invettive contro arbitri solo ed esclusivamente quando la decisione è corretta, insostenibile logorrea nel parlare sopra a chi lavora con lui e a chi viene intervistato. E fa pure la faccetta da scontroso se l'intervistato s'incazza per le domande da cerebrolesi che gli rivolge. Certo, meglio che niente. Al di là del fatto che spesso “niente” è esattamente quel che ci rifilano. Per dirne una, che poi sarebbe anche un po' l'argomento del post, in questi giorni sono in corso le qualificazioni per gli Europei dell'anno prossimo.

Ovviamente le partite dell'Italia sono trasmesse dalla Rai. Solo su Rai Sport, eh! E solo le partite in casa, ci mancherebbe. Non vorremmo mica chiedere troppo, a 'sta gente. E così, io, dopo aver solo letto sulla Gazzetta delle prime due partite, dopo essermi trascinato il decoder in montagna per vedere dei segni di vita da una nazionale che sta iniziando a raccattare i pezzi degli ultimi disastri e che finalmente ha vinto una partita contro la temibile Finlandia, son qui a chiedermi se comprare la Gazzetta giovedì per sapere com'è andata la trasferta in Montenegro. Perché le decisive trasferte in Montenegro e in Israele sulla Rai non le trasmettono. E dove mi trovo non ho esattamente altro modo di vederle. Che faccio, leggo sulla Gazzetta o aspetto di tornare a casa il giorno dopo e cercare un torrent della partita?

E poi la gente si lamenta se Sky prende i diritti in esclusiva di qualche partita del Mondiale di calcio. Cioè, io lo capisco anche, eh, che si lamenti, chi non ha Sky, però, porca puttana, almeno Sky la pago perché mi piace, invece di essere costretto a pagare per legge gente che non se lo merita. Poi io non metto in dubbio che in Rai ci lavorino anche persone competenti, preparate, vogliose. Del resto, ce lo spiega anche Roberto Gotta e noi ci fidiamo. Però, che ci posso fare se la nazionale di basket mi tocca seguirla in questo modo e mi vien voglia di lanciafiamme? Che vi devo dire, se a commentare la nazionale di calcio c'è stato per anni “uno che ha fatto retrocedere tutte le squadre che ha allenato e non si capisce su quali basi possa commentare l'operato del C.T. della nazionale”?

Boh, bah, ho perso il filo del discorso, mi sono perso. Il succo rimane: meno male che Sky ha trasmesso pure i Mondiali del 2010, visto che anche il loro servizio più squallido sembra una delizia, di fianco ai colori da Telemontecarlo del 1985, alle cariatidi in studio e all'insopportabilità di buona parte di quel che si vede/dice/sente in Rai. E meno male pure per le Olimpiadi di Londra, via. E pazienza se Caressa dopo i Mondiali del 2006 ha sbroccato e non è più quello di una volta. Intanto una volta c'era lui che urlava “Roberto Carlos Sosa” e già mi piaceva un sacco quando non se lo cacava nessuno e poi pian piano ha finito per diventare l'idolo delle folle. E con lui c'è tanta altra gente che fa bene il proprio lavoro e, pur criticabile per mille motivi, sta spanne sopra al resto. Guardati una partita dei Mondiali sulla Rai, tu, proprio tu che dici che non c'è più il Caressa di una volta, e poi ne riparliamo.

Insomma, vaffanculo Rai.

E vacci pure coi miei soldi, non c'è problema.

No, davvero, è tremendo, non so che fare. Tanto lo so come va a finire: se leggo il risultato sulla Gazzetta, è stata una partita bellissima, vinta dall'Italia, e io non l'ho vista. Se non lo leggo e aspetto, soffro per due giorni, scarico il torrent e poi mi vedo un'oretta di massacro col Montenegro che vince di trenta. Che faccio? Che ho fatto? Non lo so, anzi ormai lo so, ma il post ormai l'ho scritto e non lo cambio, anche se lo pubblico in differita.

 
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