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30.11.13

La robbaccia del sabato mattina: Bound


Questa settimana non ho molta robbaccia da segnalare, magari perché non ce n'è proprio, magari perché sono stato distratto, magari perché ho da fare, magari perché proprio non è sucesso niente. Comunque, leggo in giro che le voci di un Paul Rudd in corsa per il ruolo da protagonista nell'Ant-Man di Edgar Wright corrisponderebbero a realtà e a me l'idea piace tantissimo, ce lo vedo proprio bene. Sempre in zona supereroi, segnalo un sito davvero sfizioso legato a X-Men: Giorni di un futuro passato, che presenta una sorta di reportage giornalistico sulla partecipazione di Erik "Magneto" Lehnsherr all'omicidio di John Fitzgerald Kennedy. Il video qua sotto viene da lì.



Poi c'è questo teaser trailer per The Boxtrolls, il nuovo film della gente che ha fatto Coraline e Paranorman. Sembra davvero tanto pucci. E poi ha le voci di Simon Pegg ed Elle Fanning. E poi ho aperto la scheda di Elle Fanning su IMDB, ho visto che ha ancora quindici anni e sono scappato urlando.



Infine, questa doppietta di video che mi ha fatto piangere. Sul serio.





E basta, tutto qui. Buon fine settimana. A Parigi piove. Sempre.

22.10.13

Il mio primo concerto francese


Sento spesso dire che i gusti di una persona vengono definiti durante il periodo dell'adolescenza, che la musica a cui ci siamo appassionati durante quegli anni sarà quella che ascolteremo per tutta la vita e cose del genere. E alla fine probabilmente è pure vero, ma lo è in una maniera più sottopelle che letterale. Voglio dire, ci sono dischi che vent'anni fa ascoltavo a nastro ma oggi mi fanno venire la nausea (o mi hanno semplicemente rotto le scatole), così come c'è roba che vent'anni fa guardavo dall'alto verso il basso con spocchia violenta e a cui oggi, invece, i suoi bei giretti su Spotify li faccio fare. E in fondo lo stesso vale per il cinema, le letture o che so io. Quel che però probabilmente mi è rimasto incollato alla corteccia cerebrale è un certo modo di fare melodie, di raccontare storie, di... ma che ne so, sto divagando, whatever. Di sicuro, comunque, ultimamente ho decisamente alzato il tasso di incidenza pop nelle mie passioni, in tutte le direzioni, fra musica, cinema, letture e guarda perfino il cibo. Immagino voglia dire che sto invecchiando, o magari che mi sto imborghesendo. Intendiamoci, mi piace ancora la musica con la gente buzzurra che sbraita e distrugge le chitarre ad accettate, però vado un po' meno a cercarmela, ecco. Voglio dire, ho avuto perfino un momento in cui ho ascoltato un sacco il primo disco di Katy Perry. Pausa drammatica. I suoi successivi, però, non mi hanno detto nulla. Cosa vorrà dire? Che sono un idiota? Probabile.

Ad ogni modo, non so bene cosa c'entri tutto questo sconclusionato discorso iniziale, ma mi sento di dire che ci siano tre gruppi in particolare che hanno definito i miei ascolti musicali negli ultimi anni, finendo per scavalcare grandi classici della mia vita da turista della musica come i Pearl Jam, gli Afterhours, i Faith No More, la Dave Matthews Band e sicuramente altre cose che adesso non mi vengono in mente e non stanno nella top ten su Last.fm. Sto parlando di Killers, Editors e Gaslight Anthem. Questo trio ha velocemente scalato le mie classifiche di ascolti, lottando a pugno duro con qualche autore di colonne sonore (mia grande passione da sempre) e, noto, coi Kings of Leon, che però non fanno testo perché c'è stato un periodo in cui li mettevo su per addormentarmi e poi andavano a rotazione per tutta la notte. Tipo anche quella volta che ho dormito sul pavimento di Orio al Serio aspettando un volo Ryan Air per Londra che continuavano a rinviare causa pioggia.

Ora, di recente, guarda il caso, tutti e tre quei gruppi hanno pubblicato un nuovo disco. E col nuovo disco arriva il nuovo tour. Tutti e tre i gruppi li ho visti già in azione più volte prima di andare a vivere a Monaco, ma, ehi, andare in giro per concerti è fra le cose che mi piacciono di più dell'ascoltare musica, quindi perché no? Per dire, i Gaslight Anthem li ho visti al Southside Festival in Germania, poi all'Hard Rock Calling raggiunto dormendo sul pavimento di Orio al Serio e quindi a Milano, prima di replicare appunto a Monaco. I Killers li ho visti all'Heineken Jammin' Festival del 2007 al forum di Assago, poi all'Arena di Verona e quindi all'Hard Rock Calling di cui sopra. Per poi andarmeli a gustare a Monaco. E gli Editors? Gli Editors li ho visti al Pinkpop in Olanda, al Southside tedesco che dicevo sopra, poi al Palatucker a Milano e quindi sarebbe stato ottimo chiudere con loro la trilogia di concerti da tedesco proprio con loro. Perfetto. Quasi poetico.

E guarda un po', gli Editors buttano fuori un disco quest'estate, fra l'altro un disco che mi è piaciuto parecchio, e si mettono in tour quest'autunno. Solo che, maledetti infami, fissano la data a Monaco per il sette di ottobre, fra l'altro, pensa, proprio nello stesso posto dove ho visto Gaslight Anthem e Killers, e poi quella a Parigi per il ventuno di ottobre. E lì scatta il panico. Perché proprio ad ottobre sarò in ballo col trasloco a Parigi, se tutto va bene, e quindi come si fa? Per quale data li compro, i biglietti? Sarcazzo. Come va a finire? Va a finire che il sette di ottobre sono qua a Parigi ad accogliere in casa i traslocatori e quindi no, non si possono vedere gli Editors a Monaco. Uffa. Beh, dai, pazienza. Facciamo a Parigi. Il problema è che va a finire pure che a furia di aspettare l'ultimo momento perché, che fai, compri i biglietti senza sapere se potrai andarci, il concerto di Parigi è andato tutto esaurito. Beh, dai, li compriamo su Viagogo, pagando un po' di più, ma insomma, ci tengo, ci sta, l'abbiamo fatto anche per i Killers a Monaco, daidaidai. Guardiamo. Eccoli, ci sono, non costano neanche tanto. Però adesso sto incasinato coi traslocatori, faccio domani. Passano un paio di giorni. Torno su Viagogo. I biglietti non ci sono più. Di tutto il tour degli Editors, la tappa parigina è l'unica per la quale non ci sono più biglietti su Viagogo. Che facciamo? Andiamo comunque sul posto lunedì e vediamo se ci sono i bagarini? Nah, è dall'altra parte della città, troppo sbattimento. E quindi? E quindi il mio primo concerto francese è rinviato.

Abbiamo appena trasmesso un nuovo episodio di First World Problems, la grande serie dedicata alla gente che si cruccia per stronzate senza alcun peso. Fra l'altro sto ascoltando il nuovo disco dei Pearl Jam. Backspacer mi era piaciuto. Questo mi sembra abbastanza noioso. Errore mio?

6.3.13

Armature e robe varie


Allora, ieri sera sono andato al mio secondo concerto da tedesco. Il primo è stato quello dei Gaslight Anthem a fine ottobre. Non vado più a tanti concerti come una volta. Sigh. Ma adesso che ho scoperto Spotify (con calma) e ho ricominciato ad ascoltare musica random, magari, un po' riprendo. Boh. comunque, sull'esperienza in generale dell'andare a un concerto qua a Monaco non ho molto da aggiungere a quanto scritto in quel post, anche perché quello di ieri sera era nello stesso posto dell'altra volta. Sul concerto nello specifico, dei Killers, che dire... Brandon Flowers non vincerà mai il premio Tonsille d'oro, ma secondo me, come cantante, è negli anni parecchio migliorato, l'acustica dello Zenith è quella che è e si presta poco alle canzoni in cui esplode il bordello di tastiere, campionamenti e altro, ma nel complesso è stato molto divertente, trascinante, bella folla allegra, coreografie sul palco con luci, suoni, colori, esplosioni e minchiate sempre deliziose e soprattutto una scaletta ai limiti della perfezione, almeno per quelli che sono i miei gusti. Toh, potevano mettermici anche Tranquilize, ma insomma, va benissimo.

Un grazie a Setlist.fm.

Parlando di cose più nerd, leggo in giro che sarebbe confermata la presenza di Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill nel nuovo Star Wars. Anzi, nel nuovo Guerre Stellari. Ora, vengo catalogato come cinico e insensibile, se penso che non sia una cosa positiva, ritrovarci con i vecchi straccioni e panzoni che fanno le comparse sullo stile di Charlie Sheen nel seguito di Wall Street? Non so, a me mette parecchia tristezza, come idea, anche volendo ipotizzare che Mark Hamill e Carrie Fisher si presentino sul set in uno stato fisico decoroso. Però magari è solo un problema mio. E forse dipende dal fatto che l'ultima volta che ho visto Mark Hamill, in Sushi Girl, non aveva esattamente l'aspetto del vecchio maestro Jedi.

A scanso di equivoci: è quello sulla destra.

Però magari se la giocano svelando che in realtà era Yoda, suo padre. Vai a sapere. Comunque, ieri è uscito il nuovo trailer di Iron Man 3. Che continua a puntare su quell'aria da tragedia greca ma col protagonista che fa le battute con sguardo un po' depresso.



Sembra sfizioso, e sicuramente tutte quelle armature sono un bel vedere, anche se sinceramente le mie sinapsi sono ormai sufficientemente bruciate da impedirmi di mettermi lì a cercare di riconoscere questa o quella. Sono positivo. Ma non mi esalto. Forse ho esaurito la carica di fotta per questi film? Che The Avengers mi abbia saziato? Non è da escludere, in effetti.

Oggi mi sono svegliato col mal di testa e senza voce. Non c'ho più l'età, per i concerti dei ragazzini.

29.10.12

Il mio primo concerto tedesco

Arthur Fonzarelli al basso, sulla destra.

No, allora, in effetti quello di ieri sera non è stato il mio primo concerto tedesco, perché nel giugno 2009 sono stato al Southside Festival da qualche parte in Germania del sud e poi ad agosto dello stesso anno sono stato a vedermi i Pearl Jam a Berlino. Diciamo quindi che è stato il mio primo concerto da tedesco, anche se definirmi tedesco, considerando che a oggi penso di poter dire che capisco una dozzina di parole in tedesco, è forse un'esagerazione. Comunque, ieri sono andato al concerto dei Gaslight Anthem qua a Monaco, in un posto chiamato Zenith (Zenith Kulturhaus per gli amici). Il primo concerto a cui vado da quando mi sono trasferito da queste parti, quindi, guarda un po', da quello dei Gaslight Anthem ai Magazzini Generali nel 2010 (non è vero, in mezzo c'è stata anche quella roba di Zelda a Londra, ma non fa testo, mi ci avevano invitato per lavoro). Che cosa strana, non andare a neanche un concerto per quasi due anni. C'ho la scusa logistica, ma rendermene conto mi fa davvero strano, soprattutto dopo essermi ritrovato di nuovo lì, immerso in quella piacevole sensazione di stare ad ascoltare bella musica circondato da gente che si diverte tranquillamente, ognuno alla sua maniera, e pensare: "Uècazzofiga, quasi quasi a novembre vado a vedermi gli Hives!". E mentre scrivo questo post sto scorrendo un elenco dei concerti in arrivo a Monaco.

Comunque, posto che forse ho un po' perso il filo della musica perché qua a Monaco ho ritrovato il gusto di andare al cinema, recarsi a un concerto in terra straniera è sempre un'affascinante occasione di studio sociologico. In realtà coi musicanti in terra crucca avevo, come detto, già avuto a che fare. Ma insomma, diciamo che è tutto molto familiare, tutto molto uguale, ma anche un po' diverso. Lo stesso tipo di gente che vedresti in metropolitana a Milano, e che dici "OK, non ho idea di dove sia il posto, ma seguiamo quelli, che vanno di sicuro lì". I bagni puliti, e, ecco, questo non è proprio proprio uguale uguale uguale a quel che trovi in genere a Milano. Il posto, che è una specie di ex (credo) magazzino, o forse ex fabbrica, bello grosso, pulito, ampi spazi, cucina abitabile, acustica rivedibile. E con un baretto delizioso tipo camper anni sessanta tutto bianco che ti viene voglia di farti birra e würstel ballando il twist. Certo meglio dei locali dove di solito si va a veder concerti a Milano, tutti stipati che se ti giri nella maniera sbagliata rischi di cadere in una turca. Va anche detto che l'afflusso non è esattamente da Tunnel. Non ci si riempie un palazzetto stile Forum di Assago o anche solo PalaComesichiamadessoquelloaLampugnano, ma probabilmente, a vedere i Gaslight Anthem a Monaco, ci va più gente di quanta ce ne starebbe all'Alcatraz.

Dicevo dei bagni puliti, a proposito di PalaTrussardiVobisTuckerMazda: che bella cosa rilassante, farti una coda che scorre velocissima e arrivare a fare la pipì senza rischiare di prenderti il colera. Eppoi decidere di mollare il giaccone al guardaroba, perché qua sta nevicando, fa un freddo cane, e a uscire solo col felpino, come un quindicenne che si sente invincibile e non vuole andare in giro vestito pesante perché al concerto si poga, prendi la polmonite. Guardaroba che, a prescindere da quel che viene dopo, parte bene perché è un bancone enorme con tanta gente che si occupa di gestire l'assalto, invece della feritoia della morte al PalaTrussardiVobisTuckerMazda. Poi viene il dopo, che è stato un esperimento sociologico interessante, perché poi, a fine concerto, quando sono andato a riprendere la giacca, ho scoperto che in fondo tutto il mondo è paese e su queste cose siamo tutti uguali. È confortante. Tutti che si riversano sul bancone a cazzo di cane completo, tipo marea, con quelli che arrivano di lato saltando la fila, i simpaticissimi che decidono di andare in cinque a ritirare una giacca, il genio che pensa sia un'idea intelligente infilarsi in quella bolgia con un bicchiere di birra stretto ad altezza cintura e pronto a rovesciarmisi sulla gamba, quello che s'incazza e si gira per chiedere al tipo dietro di lui di non spingere, come se uno avesse qualche potere quando ha quindici persone alle spalle che attentano alla sua verginità anale. In effetti avrei preferito non essere confortato.

Neve, gelo, bella atmosfera, tutto molto romantico, viva il freddo.

E il concerto? Il concerto è stato bello. Quando siamo arrivati si stava esibendo un tale Dave Hause, che fra l'altro poi è salito sul palco a fare lo scemo durante una canzone dei Gaslight Anthem. Neanche mi ricordavo il nome, sono andato a controllare adesso. Simpatico, il classico tutto convinto che ogni volta che apre bocca lo fa per dire: "Oh, ficata, grazie che non mi state tirando le bottiglie, dai che adesso arriva la gente per cui avete pagato, alla grande!". Ascoltando lui, un uomo e la sua chitarra, viene il dubbio che l'acustica sia ottima. Poi salgono sul palco i Blood Red Shoes, lui alla batteria e lei alla chitarra, e già ci si rende conto che il suono è tutto bello confusionario. Mi piacciono, i Blood Red Shoes. È la terza volta che me li becco a un qualche evento a cui sono andato per vedere altro: era capitato al Pinkpop 2008 e poi al Southside di cui sopra. E sono piacevoli, c'hanno ritmo, lei sbraita, tutto bello. Eppoi i Gaslight Anthem.

Un grazie a Setlist.fm.

E niente, i Gaslight Anthem sono i soliti, adorabili, Gaslight Anthem, che fanno un'ora e quaranta circa, forse anche uno sputo in più, tirando una canzone dietro l'altra con un ritmo che neanche te ne accorgi, sembra siano passati venti minuti, e sono tutte belle. Non è che le canzoni dei Gaslight Anthem siano tutte belle, eh, ma son bravi loro a fare le scalette, evidentemente, perché dal vivo è proprio tutto un piacere che non finisce mai, pieno di energia, passione e voglia. Poi c'è Brian Fallon che ogni tanto si ferma e fa il cabaret, chiacchierando col pubblico (che, bonus, è in grado di capire e di rispondere), c'è la gente tutta bella calorosa che canta volendosi bene assieme in armonia, ci son quelli che saltano e zompettano divertendosi e amandosi, c'è quello che mi chiede se gli tengo un attimo la birra perché è la sua canzone preferita e deve buttarsi, ci sono gli abbracci, c'è una bella serata. Anche se pure questa volta non mi hanno fatto Meet Me by the River's Edge. Su quattro volte che li ho visti, solo la prima al Southside. Uffa.

Si sta avvicinando la pausa pranzo, si sta avvicinando The Walking Dead.

16.1.12

The Flea Report


Bill Simmons è il mio giornalista sportivo preferito. È divertentissimo, sa di cosa parla, gioca assai sul personaggio cazzaro del tifoso sfegatato, padroneggia come nessuno al mondo la sacra arte della nota a margine e ha scritto uno dei miei libri preferiti evah che è anche il mio libro preferito dell'anno scorso ed è insomma un gran bel libro sulla pallacanestro NBA (comunque la recensione che ho scritto per Player sta anche a questo indirizzo qui, direttamente sul sito, fuori dalla rivista, ma impaginata in maniera più brutta e senza la citazione a margine che inserisco quindi qua: “That led to a few days of “Jordan or Drexler?” hype, which in retrospect, given everything we know about Jordan's homicidal competitiveness, was like covering a screaming child in teriyaki sauce and waving it in front of a pissed-off Rottweiler.”).

Bill Simmons è da anni collaboratore più o meno stabile di ESPN e l'anno scorso ha lanciato insieme a una banda di suoi amichetti del cuore quella gran bella roba che è Grantland. In più, da tempo, conduce un podcast, The B.S. Report, in cui parla prevalentemente di sport ma non solo, raccattando ospiti sempre interessanti, scivolando anche su argomenti del tutto lontani tipo il cinema, la stand-up comedy, la televisione e chissà che altro. In tempi più o meno recenti, per esempio, ricordo come assai interessanti/belli gli episodi in cui ha avuto come ospiti David Stern, Sugar Ray Leonard e Nathan Hubbard (il CEO di Ticketmaster). L'ultimo episodio uscito, diviso in due parti da circa tre quarti d'ora l'una, vede come ospite Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers. Ed è un gran bell'episodio, in cui spaziano fra tutto quel che capita parlando di musica, di rock, della vita in una band, del mercato attuale e ovviamente di sport, di NBA, di ricordi del basket dei bei tempi, di Lakers e Celtics (e Clippers), perché Flea è un tifoso sfegatato e squilibrato dei Los Angeles Lakers. Chiaramente, se non interessa l'NBA e/o non interessa la faccenda musica, una buona parte dell'episodio risulterà papposa. Ma se si ha un qualche interesse per entrambi i lati e non si hanno problemi con l'americano chiacchierato, vedo pochi motivi per non ascoltarlo.

Sempre se non si hanno problemi con l'americano chiacchierato, in maniera totalmente off topic, segnalo anche quest'altro podcast qui: l'interesse sale e scende a seconda degli argomenti, ma si sentono racconti di un bello pazzesco.

8.1.12

OutcOST


Siccome che ce l'hanno chiesto in tantissimi e l'atmosfera delle feste fa miracoli, ieri abbiamo pubblicato una compilazione con tutte le sigle e siglette usate in due anni e passa di Outcast. Un bel doppio malloppo di MP3, ovviamente messo insieme alla rozza, in formato zippone, che trovate a questo indirizzo qui.

Non mi assumo responsabilità per attacchi di epilessia al volante durante l'ascolto.

Una prima bozza di copertina per OutcOST. Era meglio?

30.7.11

Players #7


Mercoledì è uscito il settimo numero di Players, la rivista digitale che parla di qualsiasi cosa. Circa un mese dopo mercoledì, sarà possibile leggerla gratuitamente. Adesso, invece, se la legge solo chi ha scucito il grano, cosa che fra l'altro permette di godere anche di altre incredibili featurez. Ovviamente adesso se la legge anche chi fa l'echer. Ci mancherebbe. Link.

Su questo numero i miei fan possono leggere una recensione di Polisse, un film francese abbastanza bellino che ho visto alla rassegna milanese di Cannes, e una recensione di Nemesis, simpatico fumetto a firma Millar/McNiven che fra l'altro ho intravisto su uno degli ultimi Anteprima e immagino sia quindi uscito o stia per uscire pure in Italia. Questa volta niente amicici, però. Credo.

La nuova formula non mi ispira il doppio spam, quindi da adesso segnalo il nuovo numero solo qua, senza farlo anche dall'altra parte. Ho aspettato oggi a farlo perché una volta tanto che mi coglie il sacro fuoco e scrivo un po' di post, beh, mi pare brutto rinviarli solo per fare dello spam. E mi piace rimanere sui ritmi da un post al giorno, perché non vorrei allargarmi troppo. Ah, segnalo che martedì è stato reso disponibile il numero 6 in versione pezzenza.

6.6.11

Players #5


È finalmente uscita anche la versione pezzenza di Players #5, quella che si può scaricare pure senza aver sborsato un soldo. Non so di preciso quando sia uscita, in realtà, e magari mi sono confuso e deve ancora uscire. Non lo so, non ci sto capendo più niente, ma abbiate pazienza, sono in ballo con l'E3, son brutti momenti. Link.

Su questo numero i miei fan possono leggere una recensione di quel gran bel fumetto che è Ex Machina. E basta. E poi ci sono tante altre belle cose, tipo un’intervista a Luc Besson (che a me sta sui maroni, però vuoi mettere?) un’intervista a un tizio di Housemarque (che secondo me Outland è sopravvalutato, però vuoi mettere?) e altro ancora.

Come da prassi, questo post è in parte riciclato da quello fatto dall'altra parte all'uscita della versione per donatori e in parte riciclato da quello fatto qua dentro il mese scorso. Sono nato stanco.

11.1.11

Players #1


È in tutte le edicole virtuali (sì, vabbé) il numero 1 di Players, quello che se gli avete dato abbastanza soldi dopo aver letto il numero 0 potete leggerlo in anteprima e con la copertina figa o altrimenti vi tocca aspettare fino al 25 gennaio per la versione totalmente gratuita. La formula, comunque, è sempre quella, anche se lo diventa dopo quindici giorni: la rivista è gratis, si legge sul sito con l'applicazioncina o si scarica il pdf. Se poi piace e si vuole contribuire a un mondo migliore, si possono donare soldi che saranno utilizzati per comprare un piccolo stato africano. Il tutto sta a questo link qui.

Su questo numero i miei fan possono leggere una recensione di Another Year (l'ultimo film di Mike Leigh), una recensione di Y - L'ultimo uomo (un gran bel fumetto scritto da Brian K. Vaughn) e un articolo su Kinect in cui a dire il vero io mi sono limitato ad aggiungere qualche considerazione al testo scritto da un altro losco figuro (e a scrivere buona parte dei box sui giochi). Oltre alla mia roba, su questo numero ce n'è parecchia altra. Segnalo la bella recensione di Gran Turismo 5 by Fotone, l'intervista ad Alessandro Gottardo, un articolo su Satoshi Kon e un altro po' di roba a caso.

Y me lo sono riletto per l'occasione ed è davvero una figata. Another Year, invece, l'ho visto a giugno 2010. Se la recensione fa cacare, lamentatevi con chi me ne ha fatto scrivere sei mesi dopo.

3.12.10

Players!


Allora, sono scemo, perché sapevo che avrebbe esordito ieri e allo stesso tempo me ne sono dimenticato. E pazienza. Dunque, trattasi di Players (ma va?), rivista su videogiochi, cinema, musica, fumetti, libri, sarcazzo, qualsiasi cosa, realizzata in pdf e pensata con in mente il meraviglioso mondo dei tablet. Io vi partecipo, scrivendo qualche articolo, dando una mano in correzione bozze (molto poco, in realtà) e spaccando le palle sul forum privato della redazione. Al momento è roba tutta fatta per amore e per voglia e perché sarcazzo quali altri motivi ci possano essere. Io di sicuro mi sono fatto tirare dentro perché ci ho visto tanto ammore. Poi, per carità, c'è sicuramente dietro tutta un'idea di donazioni, di "vediamo se la gente è disposta a pagare per una roba che magari ritiene di qualità" e di chissà quante altre belle idee che magari potrebbero portare non dico a un guadagno ma perlomeno a un rientro di costi che comunque ci sono. E se salta fuori qualche furbetto a ricordarmi questo post, la risposta è che non avete capito. O quel che sta scritto in quel post, o lo spirito con cui faccio robe per Players, o entrambe le cose, ma comunque non avete capito.

Di certo, la roba, delle qualità mi sembra averle. Tipo che per essere una cosa fatta da un manipolo di stronzi e nel tempo libero, direi che anche solo come quantità di contenuti e qualità grafica siamo su livelli che buttali, no? Sulla qualità dei contenuti, poi, non mi esprimo. Oddio, a fiducia penso siano buoni, vista la gente che ci scrive, però sono riuscito a leggere pochissimo, quindi non voglio rischiare di scrivere cose delle quali potrei pentirmi. Comunque, il sito ufficiale sta a questo link qua. Nel numero zero ci trovate un paio di articoli miei, che immagino possano interessarvi se siete soliti seguire questo blog. Uno è su The Walking Dead (e ok, quello magari non vi interessa perché ne avete le palle piene) e uno è su Dead Rising 2 (e, hahahha, contiene un errore che sta pure nella frase che hanno usato per la citazione grossa). Ma, insomma, un po' tutta la rivista penso sia interessante. Quindi datele un'occhiata. E se vi piace, sappiate che mi ricordo chi di voi ha sempre sostenuto di essere disposto a pagare per contenuti che ritiene interessanti. Mi ricordo proprio le singole facce, non mi fregate.

Abbiate pazienza se da questo post non si capisce una fava: sto scrivendo seduto per terra in una casa non mia in una città molto ma molto lontana dall'essere mia. Sta comunque sicuramente tutto spiegato per bene sul sito.

27.7.10

giopep's Yard Sale - CD

In questo post ci trovate la musica. E mi fa un po' ridere, in quest'era di P2P, pensare che qualcuno possa volere gli scarti della mia collezione, ma vai a sapere. Le altre sezioni del mercatino stanno invece qui.

Come si acquista dal giopep?
giopep@gmail.com e passa la paura.

CD destinati a farmi ottenere due o tre euro l'uno al Libraccio o a finire direttamente alla discarica. Chi li vuole, può prenderseli IN OMAGGIO, perché a me piace diffondere la cultura. Se poi ci tenete a darmi un pagamento simbolico, di sicuro non lo sputo. Occhio, però: ve li dovete venire a prendere. Al limite sentiamoci e ci si becca al baretto. Non vado all'ufficio postale per regalarvi un CD. Al limite ci vado per spedirveli tutti assieme.

Il materiale si trova a Milano, io oggi vivo a Parigi ma torno in Italia ogni tot mesi e in quei momenti sono disponibile per consegne a mano o anche per spedizioni. Però, appunto, c'è la possibilità che vi tocchi aspettare. Ma, oh, prima o poi torno.

Antonello Venditti - Benvenuti in paradiso (non chiedete)
Simply Red - A New Flame
Simply Red - Stars
Sting - Mercury Falling
Tears For Fears - Elemental

Colonne sonore
Robin Hood - Prince of Thieves (quello con Kevin Costner e Bryan Adams)

Ok, i CD sono veramente pochi. Dato però che ho trasferito tutta la mia collezione in formato digitale e che ho lasciato quasi tutti i CD a Milano, può essere che mi decida a mettere a disposizione il malloppo, e si parla di centinaia di dischi. Vediamo. Nel mentre, se avete richieste, fatele. Sai mai.

26.7.10

giopep's Yard Sale

Si è aperto ufficialmente ormai da tempo il mercatino delle cianfrusaglie di giopep, che non ha più il rettangolino lì a destra fatto apposta dal Fotone perché ho cambiato il template del blog e non c'era posto. Qua dentro ci infilerò tutto ciò di cui voglio liberarmi, tutto elencato e a prezzo variabile. Dove "variabile" potrà spesso anche significare "gratis, basta che ve lo veniate a prendere". Alcune cose erano a scadenza, nel senso che me ne dovevo liberare entro il termine del trasloco e sono quindi finite in discarica. Altre invece rimarranno lì a perenne monito. Altre ancora non ci sono, nel senso che questi post non sono stati completati quando ho finito di scoprire cianfrusaglie che spuntavano fuori dall'abisso e in futuro potrei sempre aggiungere altro di cui mi stufo. Magari quando lo faccio avviso su Facebook e Twitter, via. Per lo più sarà roba mediocre o di scarso valore, ma d'altra parte sarà ben per questo che me ne voglio liberare. Se poi a qualcuno interessa, son ben contento di regalare gioia al prossimo. Altrimenti discarica.

Come si acquista dal giopep?
giopep@gmail.com e passa la paura.

Tendenzialmente, se vi venite a prendere la roba o se ci vediamo una sera per una pizza e birra e ve la porto siamo tutti contenti. Anche se magari un mobile dell'Ikea non è troppo il caso di scambiarselo in pizzeria. Sono disposto anche a spedire, però per cose che ne valgano la pena: non chiedetemi di andare all'ufficio postale per inviarvi un fumetto che vi vendo a un euro o vi regalo. Posso però farlo per quantità più ingombranti (anche di roba che vi vendo a un euro o vi regalo, eh!). Va comunque aggiunto che ormai vivo a Parigi, quindi eventuali consegne a mano e/o spedizioni potranno avvenire solo nei momenti in cui torno in Italia (capita ogni tot mesi).

Qua sotto trovate i comodi link alle pagine dedicate alle categorie. Ché altrimenti c'era troppa roba nella stessa pagina. Se un link non funziona, funzionerà. Forse.

CD
DVD / VHS / ROBE SIMILI
FUMETTI
LIBRI
MOBILI
RIVISTE
VIDEOGIOCHI

Oh, neanche un'ora dalla pubblicazione del post sui videogiochi e già li ho piazzati quasi tutti. Però non vale, ho usato il cheat.

8.7.09

[Logorrea] Giugno


E così accade che sono sopravvissuto a giugno, anche se ho un cactus nelle mani, i piedi doloranti, un accenno d'emorroidi e almeno due chili (abbondanti) in più rispetto a maggio. Sono sopravvissuto all'E3, a Cannes, al Southside, all'Hard Rock Calling e a non so che altro. E mica ho finito, se è vero (come è vero) che luglio è iniziato con una doppia trasferta lavorativa a Londra e un fine settimana a Padova. Avanti così, avanti tutta, che ci si diverte e per il momento si (soprav)vive. L'unico lato negativo di tutto questo e dell'overload di lavoro è che non sto avendo tempo per il blog. Oddio, si sopravvive anche a questo, però un po' mi spiace.

Mi spiace non essermi messo di buzzo buono a sistemare il problema del pikkabù, anche se in effetti quando ci ho provato mi sono arenato di fronte al non capirci niente. Mi spiace aver limitato gli interventi ai soli fattacci miei, tralasciando film, libri, videogiochi, cazzy & mazzy, anche se in effetti il problema non è neanche quello, quanto piuttosto il minimo storico di post (quattro ad aprile, record, ma pure i sei di giugno son pochini). Ma pace, via, che tanto dubito la pochezza di roba qua sopra sconvolga la vita di qualcuno, anche se come al solito delle lamentele mi sono arrivate.

Comunque, a gentile richiesta, due parole sui due festival che mi hanno accolto a giugno.


SOUTHSIDE FESTIVAL
(argomenti in ordine casuale)

La tenda
Uah, figata! Mai stato in tenda e/o saccappelo in vita mia, temevo un po', invece solo tutto ottimo. Bella l'atmosfera da vogliamoci troppo bene e divertiamoci che si respirava in giro per tutta l'area del Southside, bello il fatto che puoi allontanarti dai palchi e arrivare in "stanza" facendo due passi, bello uscire dal mondo e isolarsi in 'sto posto per tre giorni. Se ti piace starci, in 'sto posto, ovvio.

La Germania
Meno organizzata, figa, bionda e pulita dell'Olanda, ma insomma, ho comunque sempre più l'impressione che l'Italia sia fra i posti peggiori in cui frequentare festival di questo tipo.

One Fine Day
Intravisti, sembravano simpatici.

Paolo Nutini, Fleet Foxes, Ben Harper & The Relentless7, Nick Cave & The Bad Seeds
Gente che dal vivo lascia a bocca spalancata per quanto son bravi, e coinvolgenti, e ti fanno sognare, o magari ti fanno ballare, o comunque li ascolti un'ora e, caspita, è un'ora bellissima, però poi se provo ad ascoltarli in disco proprio faccio fatica (errore mio).

Gogol Bordello, The Wombats, Ska-P, Social Distortion, Less Than Jake
Gente che dal vivo è piacevolissima, divertentissima, coinvolgente, magari non necessariamente bravissima, ma poi finita lì, eh, in disco lasciamo perdere (errore loro).

Pixies
Ecco, questi, boh, bravi, eh, poi veramente assurdi da guardare, la coppia più folle del festival, però mi son piaciuti meno che in disco (errore mio?).

Johnossi
Pausa pranzo.

Duffy
Pausa merda.

The Gaslight Anthem
Prima, ma non ultima, roba vista in prima fila, facendo a spallate, saltando, cantando, urlando e divertendomi come un matto. E aggrappandomi alle poppe di una gran manza per evitare di cadere, che è pure esperienza sempre piacevole. Ottimi, solo ottimi, solo belli.

Editors
Un'oretta gustosa, indubbiamente rimane roba che ti deve piacere, altrimenti poi ti deprimi come i quattro metallari che avevo davanti e che rimanevano basiti all'idea che qualcuno si stesse divertendo. Han fatto un bel mix di canzoni dei primi due dischi e ci hanno infilato cinque pezzi nuovi (due molto belli, gli altri boh), tratti dal (suppongo imminente) terzo disco. Con il quale pure loro si danno alla svolta anni ottanta, tutta tastiere e Depeche Mode. Mah.

Franz Ferdinand
Zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa.
Dopo un'ora di zumpa un po' le palle me le sono scassate, però divertenti, senza dubbio.

Kings Of Leon
Bravi bravi, coinvolgenti, bella coreografia sul palco, lui voce spettacolare (e che mi piace decisamente più dal vivo rispetto ai dischi), ho l'impressione che la svolta poppettara dell'ultimo album abbia giovato alla vivibilità dei concerti. Almeno c'è un po' di ritmo.

Nine Inch Nails
Mamma mia. Vent'anni condensati in una splendida ora e mezza. Reznor pare lo zio stanco e ciccio di se stesso, non si butta più per terra di faccia, ma ha comunque addosso una carica incredibile e una voce ancora splendida (e comunque chi sta sul palco con lui porta ancora peggio gli anni che tiene sulle spalle). Belli, belli come me li ricordavo dall'unica altra volta che li ho visti, nove anni fa. Contento di averli rivisti, se davvero chiudon qui.

Lily Allen, Katy Perry
Saltelli in allegria, bel vedere, momento di relax.

Faith No More
Li ho visti in concerto due volte nel giro di una settimana, e la seconda volta mi han fatto pure una o due canzoni che mi sono mancate la prima. Mike sempre adorabile, cazzone, piglia tutti per il culo, scherza, gorgheggia, regala tutto al terzo concerto in tre giorni. Non bello come quello di Milano, ma comunque un gran concerto e un signor modo per chiudere una bella tre giorni di musica.

La pioggia?
La pioggia, abbondante ma quasi mai devastante, accompagna dall'arrivo alla partenza. E il bello è che su tre giorni di acqua son riuscito a scottarmi il naso nell'unica ora di sole.

Foto su Faccialibro (link per chi ha l'account)
Foto su Faccialibro (link pubblico, prima o poi scade)



HARD ROCK CALLING

Pagare 10 euro per andare e tornare da Londra è bello. Impiegare quasi 24 ore per andare dal centro di Milano al centro di Londra è meno bello. Salire sull'aereo alle 11:30 (e decollare alle 12:30) quando la partenza era prevista alle 22:45 del giorno prima è abbastanza brutto. Essere svegliati a calci da una guardia, alle quattro di notte, mentre stai dormendo sul pavimento di Orio al serio, è comunque un aneddoto simpatico da raccontare. Rivedere Papero e fare la conoscenza della colonia aversana a Londra è una meraviglia. Mangiare come se non ci fosse un domani al ristorante turco di Finsbury Park è solo ottimo (e faticoso, ma l'ammirazione vera negli occhi della gente sul momento scarpetta... ah!). Gironzolare per Londra con Dottore e Cobra è adorabilmente estenuante. Sedersi su un prato a Hyde Park chiacchierando con della bella gente, guardando delle specie di Nerd che suonano roba uscita per direttissima da un gioco Amiga, con il fratello scemo di Seth Rogen come cantante, è positivo. Osservare centinaia di bottiglie che volano sopra alla mia testa mentre cantano quelle fighette dei Kooks è divertente. Saltellare assieme alla marea, abbracciato assieme a dei (quasi) sconosciuti, mentre cantano i Killers è sempre una meraviglia. E pure il discorsetto d'introduzione per Mr. Brightside, balbettato come se fosse un bambino al saggio di terza elementare, è stato simpatico. E frappuccini come se piovessero, e pasteggi assortiti e ripetuti da Pret, e gironzolare per negozi e monumenti, e svaccarci su ogni prato a commentare ogni donna, e comprare l'autobiografia di Bruce Campbell, e dormire sul letto (a castello) di sopra. E rivedere i Gaslight Anthem una settimana dopo, che è sempre bello, con Brus che si manifesta e partecipa cantando anche lui The '59 Sound, che è bellissima (anche se non mi hanno fatto Meet Me By The River's Edge, che però hanno fatto in Germania, quindi va bene lo stesso). E un'ora e qualcosa di Dave Matthews Band davvero da brividi, pelle d'oca, lucciconi agli occhi, commozione vera e tanta. Che su Crash Into Me, perché son romantico e banale, i brividi mi son venuti davvero. E vogliamo parlare di All Along The Watchtower? No, dico, parliamone. E sì, sto rosicando abbestia, per le tre ore abbondanti che hanno fatto a Lucca, che mi viene la pelle d'oca solo al pensiero. E poi Brus, che a sessant'anni suonati ti suona quasi tre ore senza tirare mai il fiato, una macchina da guerra, mamma mia. E Brian Fallon (quello dei Gaslight Anthem) che si presenta a cantare con lui No Surrender. E Bovati, maico. E gironzolare un po' anche per i fatti miei, a Londra, che è sempre un piacere, fermandomi su una panca a leggere un libro, o magari anche solo a respirare e prendere il sole. E rendermi conto che questa città che al primo impatto mi lasciava tanto perplesso, a furia di tornarci, mi sta entrando dentro e sta cominciando a piacermi parecchio.

Foto su Faccialibro (link per chi ha l'account)
Foto su Faccialibro (link pubblico, prima o poi scade)


TRULLALLÀ

La demenza di quattro persone disposte a tutto pur di dormire al fresco. Immagini di uomini senza vergogna su un tetto brit pop, immagini che resteranno a lungo impresse nei nostri cuori, assieme a un sms (serio). Tre giorni di idiozia e fesseria con una sempre piacevole compagnia, conclusi come meglio non si poteva, vale a dire non a casa mia. :)
Giugno è finito, luglio non sembra volermi dare tregua: concerto degli Afterhours a Padova, incastrato fra una grandinata e un acquazzone, solo ottimo. Bella carica, gran bella scaletta, un paio di cover simpatiche, pubblico un po' statico ma che canta a pieni polmoni. Peccato solo che io sia vecchio scorreggione e mi spiaccia sentire sempre poche (e quasi sempre le stesse) canzoni dei primi dischi. Luglio è cominciato, e mobbasta veramente però: ok, domani torno a Londra, terza volta in due settimane, ma poi non voglio vedere aeroporti fino ad agosto inoltrato, grazie.

Foto di brutta gente su Faccialibro (link per chi ha l'account)
Foto di brutta gente su Faccialibro (link pubblico, prima o poi scade)


AH, GIUSTO, IL BLOG

E tutta la roba, i film, i libri, i fumetti, i telefilm di cui vorrei e potrei parlare qua dentro? Tutto quello che mi sono lasciato scorrer via negli ultimi mesi? Eh, mi sa che andranno perduti come lacrime nella pioggia. Il problema mio è che voglio parlare di tutto, accumulo tutto e non riesco a parlare di niente. Ho una quarantina di post pronti per essere scritti (qualcuno pure già mezzo scritto, via), ma che a questo punto non lo saranno mai, anche perché che senso ha mettermi a parlare di una roba vista mesi fa?

Però io ci tengo a scrivere anche dell'ultima minchiata che mi passa davanti, ché la condivisione è bella (ciao Delu). Quindi magari faccio il pentolone. Anche due righe (o anche centodue), ma ci metto dentro tutto quello che ho in arretrato, magari lascio fuori le cose su cui ho di più da dire, ma insomma, almeno ci rimettiamo in pari. Potrebbe essere un'idea. Vediamo se trovo la forza. E poi, se ce la facciamo, si torna a regime. O forse no. Boh, vediamo, io comunque ci provo. Baci.

P.S.
In apertura c'è un pezzetto di Trent Reznor che canta Hurt assieme a una mandria di tedeschi. Se mi leggi su Facebook non lo vedi. Se mi leggi sotto un firewall brutto e cattivo non lo vedi. Altrimenti lo vedi. Fra l'altro se mi leggi su Facebook non vedi neanche tutta la formattazione carina colorata, centrata puffettosa che mi sbatto a fare sul blog. Un po' di rispetto, insomma!

16.6.09

Evidenza (un post che da solo ti occupa tutto il blog)

Ho visto un concerto dei Faith No More per la prima volta nel 1995, a Sonoria, quando erano gli headliner nella data del 9 giugno (no, non me lo ricordavo, sono andato a controllare). Ero lì per spararmi tutteddue i giorni di festival, certo, ma i Faith No More comunque mi incuriosivano. All'epoca li conoscevo appena, probabilmente avevo ascoltato per davvero il solo King For a Day, Fool For a Lifetime, ma mi divertii lo stesso un sacco a guardare questo pazzoide che saltellava per il palco e si buttava giù di faccia. Andai con Omar, come praticamente a qualsiasi concerto andassi a vedere a quei tempi. Ricordo che l'esibizione durò meno del previsto, perché i gruppi precedenti erano andati lunghi, si era in ritardo e bisognava chiudere: non si poteva suonare oltre una certa ora nell'arena di Aquatica. Ricordo anche che per questo motivo si misero a fare una marea di canzoni a raffica, senza pause, senza tirare il fiato, per suonare il più possibile. Ricordo Just a Man, quanto mi era piaciuta, e quanto mi sarebbe piaciuto riascoltarla domenica (e perché, Digging The Grave no?). Ricordo Patton che si mette a litigare con l'organizzazione o non so chi altro e va avanti una ventina di minuti a sbraitare e imprecare, ma alla fine non riesce a ottenere di andare avanti. A Sonoria comprai un sacco di magliette, ma quella dei Faith No More non mi piaceva e lasciai perdere.

Poi li ho rivisti nel 1997, a Bologna, nell'arena del Parco Nord (o qualcosa del genere). Era il tour di Album of the year, l'ultimo tour dei Faith No More prima dello scioglimento. Già li conoscevo meglio, avevo ascoltato un po' tutti i dischi, ma non ero ancora diventato completamente fan. E, per dire, faticavo a "capire" Angel Dust. Ovviamente ci andai con Omar, oltre a un po' di altra gente. Il trasfertone in macchina. Fu una gran bella serata: Tre allegri ragazzi morti, Eels (esordienti, al primo disco, con quel batterista incredibile) e poi loro, che saltarono fuori tutti belli vestiti a festa sbraitando Collision. E Patton che parlava, scazzava, insultava tutti in italiano, litigava col tecnico delle luci, faceva casino. Col senno di poi era in effetti abbastanza evidente il suo averne un po' i coglioni pieni di suonare con quegli altri. O magari era tutta scena, boh. Comprai una bella magliettina dei Tre allegri ragazzi morti, un'adorabilmente inquietante maglietta degli Eels e una brutta, piccola e rancida maglietta dei Faith No More, dai baraccari fuori, perché le magliette ufficiali non mi piacevano. L'unica ancora utilizzabile rimane quella degli Eels.

Oggi sono un fan sfegatato dei Faith No More. Sono fra i miei gruppi preferiti, anche se magari li ascolto un po' meno rispetto a qualche anno fa. E Angel Dust, beh, Angel Dust è fra i miei dischi preferiti degli anni novanta. Fra i primi tre? Fra i primi tre. E gli altri due? Boh, ci devo pensare. Oggi (anzi, l'altro ieri) sono andato di nuovo a un concerto dei Faith No More, dopo dodici anni. Ci sono andato con Eclisse, i suoi due folli amici e la Rumi. E lì ho incontrato altra gente di varia e bassa umanità, fra cui ovviamente Omar, che non poteva mancare. Quando è iniziato il concerto ho cominciato a muovermi verso la bolgia, con qualcuno appeso alla canotta che si lasciava trascinare. Quando hanno attaccato con The Real Thing non ho capito più un cazzo, ho cominciato a correre e saltare e mi sono improvvisamente ritrovato sotto il palco, pelle d'oca dalla punta dei capelli alle unghie dei piedi, a saltare, cantare, urlare, sudare, sbraitare, agitarmi, chiudere gli occhi, abbracciare chiunque mi passasse davanti, provare piacere fisico ai limiti dell'orgasmo. E poi From Out Of Nowhere e davvero, madonna, qualcuno mi salvi, non ce la posso fare, è tutto bellissimo, è tutto fantastico, diodiodio.

A un certo punto vedo passare la Rumi, la saluto, la vedo che salta un po' in mezzo alla gente e sparisce nel blob umano davanti a me. Sostiene di essere arrivata ad aggrapparsi alla ringhiera. Narra la leggenda che sia salita sul palco e abbia infilato la lingua in gola a Mike Patton. Non so, non ricordo, non capisco, non capisco più niente, mi sembra di sentire Ramazzotti che canta Evidenza invece di Evidence, e poco dopo Sorpresa, sono morto! Apro gli occhi e ("CANTATE CON NOI") c'è Lionel Richie che svolazza sul palco. Si mescola tutto quanto, fanno tutto e cantano tutto, e non è vero perché c'è per forza qualcos'altro che avrei voluto urlare con loro, ma non importa perché tutto quello che fanno è bello ed è bellissimo. Sono una groupie, godo, ho goduto.

E ci si guarda e si ride, si salta e ci si spinge, si canta tutti assieme, tienimi che salto, spostati che cado, aiuto la scarpa, ma sta facendo quella, sistafacendoquella, madonna che bello, aiutoaiuto, stafermostafermouuuUAAAAAAAAAAAAAAA...

Ciao Mike, domenica sarò di nuovo li sotto a guardarti mentre fai il cretino. Ma sarà in mezzo ai crucchi e non sarà la stessa roba. Perché certi numeri erano riservati al Palatucker, diciamocelo. E perché come si imputtanizza e prostra il pubblico italiano non lo fa nessuno al mondo. E perché è così, dammi retta.

Ah, non ho comprato magliette. Ce n'era solo una e faceva cacare. Sul sito ufficiale ce ne sono un paio che vorrei prendere, ero pronto a farlo, ma non se le sono portate. Se non ci sono neanche in Germania, immagino le comprerò dal sito. O magari no.

Di seguito, filmati, a caso ma non troppo, pescati dal Tubo.
Non è tutto quello che vorrei mettere, ma è molto.
Ce ne sono sicuramente di migliori, ce ne sono sicuramente di peggiori.
Io metto questi.

Chi legge su Facebook credo non li veda (ma si può sempre cliccare su "View Original Post" o qualsiasi cosa ci sia scritta lì sotto in italiano).
Chi legge sotto un firewall brutto e cattivo, pure, è probabile che non li veda.
Chi non legge, non li vede.
Chi non c'era, suca.

Il meraviglioso ingresso (con audio fuori sincrono, però si vede bene. Dai, segnalatemene uno con l'audio a posto)




Pelle... oca... a 0:50 non ho capito più niente... a 7:19 non ho capito più UN CAZZO




Un cazzo, lui, un cazzo




Evidenza! ("Dai, è un po' Eros, però, cazzo") E Poker Face! ("Segaiolo di merda!")




Sorpresa!




Easy ("Cantate con noi!")




Ceneri (le ceneri)




LA CRISI!!! (madonna la marea tutta illuminata a metà video)




A G G R E S S I V E




IT'S IT!!!




Gloriosa vecchiaia




Chiusura ("Grazie mille Milanoooooo" - E Milazzo in Sicilia, pure)




E guarda che carini che erano diciassette anni fa!




Ah, comunque, c'era anche altra roba, domenica, al Palasharp.
Io nel pomeriggio, dopo aver fatto due colazioni intorno alle 14:00, sono andato a guardarmi un film argentino su gente rapita, poi a farmi una doccia e mangiarmi un sorbetto fatto in casa. All'arrivo sul luogo del delitto si stavano esibendo dei vomitevoli pecorari chiamati Bring Me The Horizon. Già meglio i Latrina Coil, che non sono proprio roba mia, si sparano un po' troppe pose per non farmi ridere, ma perlomeno producono suoni dotati di senso. E la cover di Enjoy The Silence è pure carina (metterei il video di domenica, ma sul Tubo non lo trovo: qualcuno lo trova?)

E poi è toccato a Cicciopanza coi suoi Limp Bizkit. Che ok, My Generation, simpatica, e pure quell'altra, nuki, duki, suky, frouge, comecazzosichiama, però non ci posso fare niente, m'hanno annoiato a morte. Anche se sì, è vero, quando Cicciopanza ha detto "the world's most cheesiest song ever" e son partite le note della cover di Faith io mi sono improvvisamente ritrovato a saltare in mezzo al bordello. E se è vero che non voglio neanche iniziare a commentare quella cosa oscena che m'è toccato ascoltare in apertura del bis, è vero anche che le cose strane accadute su Take a Look Around sono state divertenti. Da metà in poi, soprattutto (anche se i gentili operatori sottolineano come si tratti di roba derivativa):



Ok, basta.

10.6.09

Soul + Soldier = Spaceman

Arena di Verona spettacolo
Acustica micidiale
I romani ne sapevano a pacchi
Mezzo concerto illuminato a giorno
Saltellare fra i seggiolini
Domenica Midlife Crisis

Si ricomincia

29.5.09

Tabella di marcia

Domani è ancora maggio, ma per me comincia giugno, il giugno da cui non uscirò vivo. Il mio maggio si è concluso ieri, da sbronzo, in macchina con Quedex. Oggi sono nel limbo. Da domani ballo il limbo.

Domani si parte per Los Angeles, E3, assieme ad altri nove loschissimi figuri. Sarà una settimana devastante e lo sappiamo bene. Ma per cominciare al meglio, ho cercato di organizzare una SERATONA per domenica, coordinando la partecipazione di praticamente qualunque cittadino italiano sia a Los Angeles, lavorando per unire tutti in un unico (probabilmente ultimo) ed estremo atto d'amMmore. Peccato solo che quelli di Sprea non ci saranno. Ma tanto con loro mi sono sbronzato ieri. E in ogni caso organizzo anche per venerdì, così mi sbronzo due volte e mi sbronzo con tutti, anche quelli che non ci sono domenica (tipo AlbertOne e la gente di EveryEye). E comunque sappiamo benissimo che sarà un fallimento, non ci si beccherà e ci ritroveremo in quattro (io, Jacky, il Moioli e il Porta) a bere vino da un cartoccio a un angolo di strada. Anzi, finirò in camera da solo a bere coca cola. Anzi, pepsi. AWESOME!!!

Domenica 7 torno a Milano, probabilmente morto.

Lunedì 8 vado a fare la groupie al concerto dei Killers all'arena di Verona. Assieme al Dott. Muci, che poi mi ospita per la notte in quel di Padova. Alla facciazza di tutti i bastoni fra le ruote infilati dal destino bastardo porco. Non sarà esattamente come avrebbe dovuto essere. Magari sarà meglio, vai a sapere. Certo, il ritorno a casa sarà un'odissea, ma vaffanculo: quando una cosa va fatta, va fatta.

Dal 10 al 16 giugno c'è la solita rassegna dei film del festival di Cannes. Che, voglio dire, già basta quella a rovinarti fisico e mente per tutto il mese.

Domenica 14 salto il cinema e passo la giornata al Palasharp con Omar ed Eclisse (alealealealealealeeeeee... da quanti anni che non ci si vedevaaaaaaa :D), cazzeggiando mentre si esibisce della gente di cui non me ne frega nulla, in attesa dei Faith No More. Uhm, in effetti, se c'è qualche film interessante, potrei guardarmelo e poi raggiungere il Palasharp. Vedremo. Che poi, voglio dire, c'è Eclisse a Milano, è ovvio che sabato 13 ci si va a sbronzare.

(Da inserire in tutto questo il fatto che durante più o meno la prima metà del mese ci sono le finali NBA, da seguire rigorosamente in diretta notturna)

La sera di giovedì 18 salto in macchina assieme ad altri tre disperati, con destinazione Neuhausen ob Eck (o qualcosa del genere), in Germania. Si va in campeggio (notare che non ho mai dormito in tenda o sacco a pelo in vita mia) al Southside Festival. Alcuni fra gli artisti che si esibiranno: Ben Harper and Relentless7, Blood Red Shoes, Eagles Of Death Metal, Editors, Faith No More, Fleet Foxes, Franz Ferdinand, Gogol Bordello, Katy Perry, Kings Of Leon, Kraftwerk, Less Than Jake, Moby, Nick Cave And The Bad Seeds, Nine Inch Nails, Pixies, SKA-P, The Gaslight Anthem, The Mars Volta, The Wombats. Si torna lunedì 22.

La sera di giovedì 25 salto su uno scassato volo Ryanair per Londra, a riabbracciare il Mallardo. Il 26 si va a Hyde Park, Hard Rock Calling Festival, ci sono i Kooks e i Killers (groupie groupie!!!). Il 27 si gironzola per Londra con i nel frattempo sopraggiunti Dottore e Cobra. Il 28 si torna a Hyde Park per Gaslight Anthem, Dave Matthews Band e Bruce Springsteen (e da qualche parte ci sarà anche Bovati). Il 29 si torna a casina bella.

In tutto questo, siccome mi spiaceva vedere quelle cinque finestrelle vuote nella pagina di google calendar, mi sono appuntato un paio di filmetti al cinema e qualche serata calcetto. Insomma, se non salta nulla ce l'abbiamo fatta: a giugno non ho un singolo giorno libero. Vediamo se ce la facciamo.

Che poi già questa settimana, fra una cazzata e l'altra, non ho avuto una serata libera che fosse una. Non ho più l'età per queste cose. Ma da parecchio, fra l'altro. Forse non l'ho mai avuta. Qualcuno mi fermi. Qualcuno mi aiuti. È tutto bellissimo. Vi voglio bene. È stato bello. Addio.

22.5.09

Giusto per sicurezza

Che quasi mi scordavo.

Foto su Faccialibro (link per chi ha l'account)
Foto su Faccialibro (link pubblico, prima o poi scade)
Intro + Woman
I Love Rock 'n Roll + Outro

Vado particolarmente fiero del montaggio trash nel secondo filmato, soprattutto i titoli di coda.



11.4.09

Essere orgoglioni oggi

Sono più di dieci anni che lavoro in questo ambiente e mi è capitato, ogni tanto, non troppo, di sentirmi orgoglioso di quello che stavo facendo. Di rado, ma mi è capitato. Mai, davvero mai come oggi, però. Oggi l'orgoglio mi gonfia il cuore fino ad esplodere. Uomini migliori di me hanno posto fine alle loro carriere con articoli importanti, scomodi, impegnativi. Io ho posto fine alla mia vita con questo schifo. Il regno del trash, squallido e sopraffino nel contenuto, nella confezione, nella sua stessa essenza. Eccolo: http://next.videogame.it/guitar-hero-metallica/75956/

P.S.
Siccome la vergogna non so neanche dove stia di casa, la settimana prossima, quando tutti saranno tornati dal loro maledetto weekend pasquale, pubblicherò sparso fra blog, Youtube e Facebook altro materiale scomodo, con cui completare lo sputtanamento umano mio e degli altri tre loschi figuri coinvolti. Per il momento ci accontentiamo di questo, via.

AGGIORNAMENTO:
Foto (su Facebook)
Toxicity
Seek And Destroy

18.3.09

Dancer, decisamente

6.6.08

Pinkpop, le foto

Le ho caricate nel mio profilo su Facebook. Possono comunque essere viste anche da chi non è registrato, qui, qui e qui. Vi segnalo inoltre che attorno al minuto 0:30 di questo filmato si intravede il tizio nudo che sventola tutto quanto.

 
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