Tu, sì, proprio tu, tu che stai leggendo: questo messaggio non è espressamente indirizzato a te, alla mailing list a cui sei iscritto o al newsgourp che segui; per questo motivo, anche se io cercherò di evitarlo, potresti trovare battute o riferimenti che non capirai. Nel caso dovesse succedere, non preoccuparti, molto probabilmente è perchè non segui it.fan.studio-vit.
Procediamo.
Lunedì (Inizio felice e ricco di buoni propositi)
Lucky Break - GB/GER, 2001
di Peter Cattaneo
con James Nesbitt, Olivia Williams, Christopher Plummer
Il regista di Full Monty rifà lo stesso, mediocre, film, rompendo meno le palle col sociale ma facendo anche parecchio meno ridere.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 5
Perché non è possibile che nei film ambientati in prigione c'è sempre il ritardato simpatico che fa una brutta fine per colpa del secondino stronzo.
Monsoon Wedding - India, 2000 [Leone d'oro]
di Mira Nair
con della gente indiana che non mi interessa
Commediola divertente e gradevole, che scorre via leggera come un carico di sciorda. La regista si impegna nel tentativo di infilare dappertutto movimenti di camera trendy che fanno molto grande autrice, ma ottiene l'unico risultato di farla abbondantemente fuori dal vaso.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 5
Perché la devono finire di premiare film turco/afro/cubano/malesi con la scusa che sono cinematografie minori e il terzo mondo gli fa tanto pena (che poi, insomma, la cinematografia indiana proprio minore non è).
Agua e Sal - Portogallo/Italia, 2001
di Teresa Villaverde
con dei portoghesi abbastanza antipatici
Tutto ciò che temo quando leggo la parola Portogallo sulla scheda di un film si concretizza in questo polpettone di due ore. Nonostante il frantumamento di zebedei, però, ci sono bei momenti e la storia risulta interessante.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6
Perché il primo giorno posso sopportare anche i mattoni che credono di essere cinema.
Reines d'un Jour - Francia, 2001
di Marion Vernoux
con un mucchietto di maledetti francesi e Jane Birkin
Commediola francese divertente sullo stile fiabetta (à la Pane e Tulipani) con qualche interessante guizzo di regia e che si lascia guardare in tutta tranquillità.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 5
Perché seguo la linea dura di mazzolare le commediette del cazzo, specialmente se si fanno le pippe autoriali.
Shojo - Giappone, 2001
di Eiji Okuda
con Eiji Okuda, Mayu Ozawa
Storia a tratti tragica, a tratti comica, a tratti tragicomica, dell'amore fra un poliziotto sui 50 e una studentessa sui 15. Senza dubbio la cosa più gradevole della prima giornata.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 7
Perché mi ha divertito, c'era del sesso, la quindicenne era caruccia assai e i giapponesi mi stanno simpatici.
Martedì (Continuo soddisfatto e il fisico sembra reggere)
Waking Life - USA, 2001
di Richard Linkater
Un'ora e mezza di monologhi pipparoli che vertono sul sociale e il filosofico, esprimendo con pochezza disarmante il pensiero dell'ammerigano medio. I personaggi di Linkater (o lui stesso, fate voi) salgono sul podio ed elargiscono a noi comuni mortali le grandi verità che ci sfuggono. Apprezzabile che il regista voglia comunicarci qualcosa, depecabile che si sia dimenticato di girare un film. Ah, casomai interessasse, si tratta di un cartone animato realizzato filmando attori e disegnandoci poi sopra. Il risultato è ottimo e il modo in cui vengono utilizzati i vari simbolismi è l'unico elemento interessante del film. Peccato venga rovinato anch'esso dalla regia ridicola, che ispira quasi tenerezza, nel suo ossessivo ricopiare tutte le fighetterie che il regista ha probabilmente scoperto guardando gli spot della Nike.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 4
Perché "Intervistato dal sottoscritto sul perche' di un film cosi' elitario, Linklater risponde che lui e' un'artista, che fa film per sperimentare. Giusto: il vero cinema intanto ce lo riservano altri (Amenabar e Spielberg)." George Kaplan
Flower Island - Corea/Francia, 2001
di Song Il Gon
Comincia l'insofferenza. Un film che non posso neanche commentare: mi stava talmente sulle palle che mi sono messo a pensare ad altro.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: ?
Perché non posso bocciarlo sulla fiducia, ma tranquilli che le parti a cui ho prestato attenzione facevano pena.
Dust - GB/Germania/Italia/Macedonia, 2000
di Milcho Manchevski
con Joseph Fiennes, David Wenham, Adrian Lester
Manchevski ci ha messo sette anni a consegnarci questa opera seconda. Evidentemente ha avuto di meglio da fare in tutto questo tempo. Beh, poteva continuare a fare quello che stava facendo. Un film imbarazzante, che sa tanto di "Sergio Leone vorrei ma non posso" e che ha l'unico pregio di divertire nei siparietti ambientati nel presente fra la vecchia (che racconta il grosso del film, ambientato nei primi del novecento) e il ragazzo nero (che non glie ne frega nulla di ascoltare ma vuole i soldi della vecia). Un po' poco.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 2
Perché il western mi piace troppo per sopportare roba simile.
Thirteen Conversations About One Thing - USA, 2001
di Karen & Jill Sprecher
con Matthew McConaughey, John Turturro, Amy Irving, Alan Arkin
Bel film in stile Magnolia, con storie che si intrecciano quando meno te l'aspetti. Più divertente e meno pomposo del film di Paul T. Anderson, nonostante qualche lungaggine di troppo è senza dubbio una bella sorpresa.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 7
Perché John Turturro è troppobBbello.
Sestry - Russia, 2001
di Sergej Bodrov Jr.
Divertente filmetto sulle disavventure di due ragazzine perseguitate da criminali che vogliono rapirle per fare il culo ai genitori.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6.5
Perché la ragazzina più grande era una bella figliola.
Mercoledì (Mmm... ci vediamo Heist o Training Day?)
Gege - Cina, 2001
di Yan Yan Mak
Insopportabile delirio di onnipotenza di un deficente semitrentenne a cui devono aver regalato la videocamera digitale per l'ultimo compleanno. Un'interminabile serie di paesaggi buttati lì come capita nella speranza che facciano poesia. Ma va bene così, tanto c'è ogni anno un film che si molla a metà per andare a fare un giro in fumetteria.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 0
Perché è l'unico film che non ho avuto la forza di vedere fino in fondo.
La fiebre del loco - Cile/Spagna/Messico, 2001
di Andrés Wood
L'equivalente sudamericano dei film à la Full Monty. Si ride uguale, si parla sempre di lavoro e problemi vari, ma non ci sono tutte le banalità e il manierismo di cui Cattaneo e compatrioti hanno fatto bandiera.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6
Perché il posto in cui è ambientato il film è bello assai.
Un moment de bonheur - Francia, 2001
di Antoine Santana
Canonico filmetto francese che racconta il quotidiano fra tragedie e momenti comici. Nulla di particolarmente nuovo o interessante, se si escludono le tette della protagonista.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 5
Perché il bambino era insopportabile e speravo crepasse.
Training Day - USA, 2001 - giopep Best Of The Show
di Antoine Fuqua
con Denzel Washington, Ethan Hawke, Scott Glenn, Tom Berenger, Eva Mendes
Il regista del divertente Costretti a uccidere (esordio cinematografico occidentale per l'immenso Chow Yun Fat), realizza un poliziesco teso, crudo, realistico e ricco di suspence, dal finale molto meno lieto di quanto possa sembrare. Magistrale l'interpretazione di Denzel Washington, gigione irresistibile.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 7.5
Perché non è vero manco per il cazzo che nella seconda parte crolla.
Hundstage - Austria, 2001 [gran premio della giuria]
di Ulrich Seidl
Un regista di documentari mostra il degrado umano nella periferia di Vienna durante i più caldi giorni estivi. Un film grottesco, a mio parere troppo poco curato dal punto di vista formale, ma comunque interessante.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6
Perché è tutta roba già fatta, meglio, da altri.
Giovedì (Oh cazzo, oggi c'è il film del Maderna)
The Navigators - GB/Germania/Spagna, 2001
di Ken Loach
con Joe Duttine, Steve Huison, Tom Craig
Il classico film di Ken Loach: operai, problemi di lavoro, sindacati, amori sfortunati, un po' di comicità (a tratti esilarante) e una bella tragedia. Comunque è un Ken Loach di quelli buoni, ottimi mi verrebbe da dire, ampiamente al di sopra di porcate come Terra e Libertà e Bread & Roses.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 7.5
Perché il finale è bellissimo.
Abril despedacado - Brasile/Svizzera/Francia, 2001
di Walter Salles
L'autore del sopravvalutatissimo Central do Brasil realizza un compendio di tutti gli stereotipi che potete trovare in una telenovela sudamericana di Rete 4 e lo mette in scena sfruttando un'estetica da pubblicità delle Mentos.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 4.5
Perché il bellissimo inseguimento fra le frasche fa guadagnare al film almeno due punti.
Y tu mama tambien - Messico, 2001 [premio per la miglior sceneggiatura e premio Marcello Mastroianni a Gael Garcia Bernal e Diego Luna]
giopep Best Of The Show
di Alfonso Cuaron
con Maribel Verdu, Gael Garcia Bernal e Diego Luna
Splendido road movie additato come il film scandalo del festival (in realtà nella pellicola non succede nulla che non si sia visto a un qualsiasi raduno di it.fan.studio-vit). Divertentissimo, graziato da una sceneggiatura perfetta e un cast che più azzeccato non si poteva. Una perla, giunta oltretutto da un regista da cui, dopo il pessimo adattamento di Great Expectations, non mi aspettavo nulla del genere.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 8
Perché se non altro questi due premi sono meritatissimi.
Eccolo, eccolo...
L'amore imperfetto - Italia, 2001
di Giovanni Davide (sigh) Maderna
con Enrico Lo Verso, Marta Belaustegui
Il "ventiquattrenne che si crede Bergman" [CIT.], dopo l'abominevole pellicola d'esordio di due anni fa, sembra aver scoperto che per realizzare un film può essere utile occuparsi anche di fotografia e sceneggiatura. Peccato che nel farlo si sia palesemente ispirato a capolavori come Un medico in famiglia e La dottoressa Giò (ma è solo una mia supposizione). L'amore imperfetto è un film imbarazzante, nella sua pochezza visiva, nell'inutilità della sceneggiatura, che sciorina banalità e luoghi comuni uno dietro l'altro, e nell'atrocità del cast, all'interno del quale svetta senza dubbio la protagonista spagnola, ma che mostra un campionario di attori che fanno quasi fare bella figura a quel cane di Lo Verso.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 0
No comment.
La nobildonna e il duca (L'anglais et le duc) - Francia, 2001 [Rohmer è stato premiato col leone d'oro alla carriera]
di Eric Rohmer
con Lucy Russel, Jean-Claude Dreyfus
Adattamento cinematografico di una piece teatrale, messo in scena con una tecnica sperimentale, che utilizza dei quadri come sfondi per l'azione, integrandoli con gli attori tramite computer grafica (spesso si vedono comparse muoversi in profondità lungo le strade dei dipinti). Il risultato è molto bello, ma non rappresenta comunque l'unica attrattiva di un film dalla sceneggiatura solida, che riesce a interessare nonostante si basi quasi completamente sul dialogo. Purtroppo ero veramente devastato dalla stanchezza e sono stato sopraffatto dal sonno per i dieci minuti (cronometrati) subito precedenti alla sequenza finale. Ma vabbé...
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 8
Perché è veramente stupendo, ma niente bollino perchè è troppo lontano dal cinema che piace a me.
Venerdì (noncelafacciopiùvogliodormiremenomalechealmenogliarticolipe
rpiessemmelihofiniti)
Luna Rossa - Italia, 2001
di Antonio Capuano
Il canonico accrocchio di stereotipi e banalità melodrammatiche sula mafia che non può mancare a un festival di Venezia.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 3
Perché ho visto film con Mario Merola nettamente più belli.
Sabado - Argentina, 2001
di Juan Villegas
Divertente commedia degli equivoci con dialoghi che fanno impallidire quelli del sottoscritto quando vuole rompere le balle alla gente facendo il pignolo su ogni singola virgola. Peccato per alcune lungaggini di troppo che appesantiscono l'atmosfera.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6
Perché mi ci sono ritrovato.
Invincible - GB/Germania, 2001
di Werner Herzog
con Jouko Akhola, Anna Gourari, Tim roth, Udo Kier
L'atteso ritorno di Herzog delude assai e ha come unica fonte d'interesse l'interpretazione del gigione, ma divertente, Tim Roth. Retorico e manierista. Deludente, insomma...
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 5
Perché non vorrei che Werner ci rimanesse troppo male.
Kruh in mleko - Slovenia, 2001 [Premio Opera Prima "Luigi De Laurentiis" - Leone del Futuro]
di Jan Cvitkovic
Divertente, graffiante, surreale, grottesco e tragico. Un film intriso di umorismo nero che non si concede più di qualche secondo alla ricerca della poesia, sdrammatizzandola subito con una sferzata graffiante e impietosa (ne è un chiaro esempio lo splendido finale, che poteva essere risolto in un poetismo da pipparolo con pretese autoriali e invece...).
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 7
Perché erano troppo belli i tre seduti davanti a noi che si scandalizzavano perchè ridevamo (oppure sono gli unici tre aver capito che non c'era nessuna ironia e il film era volutamente tragico).
Soochwieen boolmyung/Unknown address - Corea, 2001
giopep Best Of The Show
di Kim Ki-Duk
Il regista dell'ottimo Seom (visto l'anno scorso sempre a Venezia) torna alla ribalta con un film meno criptico e gratuito ma di uguale impatto, grazie alla grande capacità di mettere in scena violenza più psicologica che visiva e all'incredibile fotografia. Un film poetico, toccante, forse appesantito da qualche lungaggine nella sceneggiatura, ma semplicemente stupendo.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 8.5
Perché se non mi sono addormentato un motivo dovrà pur esserci.
Sabato (La giornata dell'intolleranza)
Porto da minha infancia - Portogallo/Francia, 2001
di Manoel de Oliveira
Breve (un'ora circa) documentario su Porto e i luoghi dell'infanzia del regista portoghese. I presenti ne parlano bene, altri non benissimo, io purtroppo non posso giudicare più di tanto, visto che quaranta minuti circa li ho passati al bagno cercando di buttare fuori le feci accumulate in cinque giorni di festival.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6
Perché in effetti quando sono tornato in sala stavo parecchio meglio.
The judge and the historian - The sofri affair - Francia/Italia, 2001
di Jean-Louis Comolli
Documentario che racconta, utilizzando materiale di archivio televisivo e commenti di "esperti del settore", le vicissitudini del caso Sofri.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: NC
Perché le riviste di videogiochi non mettono il voto quando parlano dei prodotti multimediali digital-sarcazz-interattivi.
Programma video - Tre cortometraggi - Italia, 2001
1. A proposito degli effetti speciali
di Alberto Grifi
Delirante e disgustosa serie di menate esistenziali da cinefili del piffero condite da un uso dell'immagine da "che bello, ho comprato la videocamera nuova che mi fa gli effetti cazzuti sullo schermo". Dopo 10 minuti sono andato nuovamente a cagare, questa volta per scelta.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: Meno 5
Perché la cagata non era necessaria.
2. Nella Napoli di Luca Giordano
di Mario Martone
Diciotto minuti di agonia in cui vengono mostrate le opere del pittore che da il nome al corto. Li ho passati quasi tutti giocando col cellulare di Elena; tra l'altro c'è un giochino troppo bello, coi fagioli da spostare fra le pentole, ma non mi ricordo il nome.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 5
Perché non si può affrontare una roba del genere senza essere preparati.
3. Vivere
di sarcazzo chi, sulle schede che ho non c'è scritto.
La rinascita. Un interessante corto in cui un tizio racconta l'esperienza di Vittorio De Sica durante l'occupazione nazista in Italia
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6.5
Perché mi ha ridato la fiducia nel genere umano.
Fifi Martingale - Francia, 2001
di Jacques Rozier
Commediola francese sulla lavorazione di uno spettacolo teatrale, divertente ma rovinata in parte (è una costante del festival) dalle eccessive lungaggini, specialmente nella seconda parte. Molto bravi gli attori.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 5.5
Perché sabato ero veramente inacidito.
Hai Xian - Hong Kong, 2001 [Premio Speciale della Giuria Cinema del Presente]
di Zhu Wen
Film totalmente inutile, che spreca personaggi e situazioni interessanti con una messa in scena pretenziosa e autoriale, fatta delle "solite" riprese raffazzonate in digitale senza capo ne coda.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 4
Perché è stata una giornata fondamentalmente del casso.
Domenica (48 ore all'alba. Circa.)
Silence... on tournee - Francia/Egitto, 2001 - giopep Best Of The Show
di Youssef Chahine
Meravigliosa commedia/musical in stile Hollywood dei bei tempi, inserita in un'ambientazione egiziana. La trascinante colonna sonora, la regia delirante, con tocchi in stile cartoon e trovate divertenti una dietro l'altra, lo rendono uno fra i film più divertenti della fiera.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 7.5
Perché ci voleva una cofana di risate per riprendermi.
L'apres midi d'un tortionnaire - Romania/Francia, 2000
di Lucian Pintille
Un ex torturatore delle carceri rumene racconta la sua storia a due intervistatori in un film dal ritmo lento, blando, ma inesorabile. Da rivedere a mente fresca.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6.5
Perché l'attore che interpreta il torturatore è formidabile, ma al penultimo giorno ho esaurito le forze necessarie per affrontare questo tipo di cinema.
Quem es tu? - Portogallo, 2001
di Joao Botelho
Altra rappresentazione di una piece teatrale (con tanto di sipario rosso che si chiude al termine) priva delle sperimentazioni e, soprattutto, del rigore stilistico che caratterizzano il film di Rohmer. Un po' Amleto, un po' Odissea, un po' uno spaccamento di palle.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 4
Perché voglio cinema, non teatro.
I diari della sacher - Serie di cortometraggi prodotti da Nanni Moretti e compagni - Italia, 2001
1. Antonio Ruju, vita di un anarchico italiano - giopep Best Of The Show
di Roberto Nanni
2. Bandiera rossa e borsa nera - giopep Best Of The Show
di Andrea Molaioli
3. Ca Cri Do Bo - giopep Best Of The Show
di Susanna Nicchiarelli
4. Davai bistré - Avanti! Presto! - giopep Best Of The Show
di Mara Chiaretti
Quattro cortometraggi che prendono spunto dai diari di un gruppo di persone che ha vissuto la Seconda (alcuni pure la prima) Guerra Mondiale per raccontare, attraverso le loro stesse parole, la loro vita. Delicati, divertenti (a tratti esilaranti), interessanti e struggenti (a tratti commoventi).
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 10
Perché in cinque anni di Cannes e Venezia per la prima volta non ho potuto fare a meno di unirmi agli applausi del pubblico.
5. In nome del popolo italiano
di Valia Santella
Stesso fatto dei quattro documentari qui sopra (diario e tizio che racconta la sua vita), questa volta su un cinquantenne (circa, credo) ex rapinatore di banche che racconta la sua esperienza dentro e fuori dal carcere. Altrettanto interessante, per quanto meno divertente e più (forse troppo) "convinto" dei precedenti.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6.5
Perché l'accento romano mi sta troppo sulle palle.
6. I quaderni di Luisa
di Isabella Sandri
7. Scalamara
di Giuseppe M.Gaudino
Sempre diario + tizio che racconta, questa volta le storie di due persone senza particolari legami con fatti o luoghi famosi, ma non per questo meno interessanti. Purtroppo i due corti soffrono la sindrome da cinefilo represso che si sente grande autore incompreso tipica del gruppo Sacher, che stranamente non affligge i 5 documentari precedenti.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 5.5
Perché forse ero semplicemente troppo stanco.
Lunedì (Gran finale in bellezza con giravolta e gesto dell'ombrello)
Raye makhfi - Italia/Iran/Canada/Svizzera, 2001 [Premio speciale per la regia]
di Babak Payami
Commedia divertente e con momenti molto poetici, che sfrutta un pretesto forse un po' esile (la necessità di trovare le persone da far votare sparse nel deserto iraniano) per unire fra loro una serie di sketch. La struttura fa acqua da tutte le parti ma, nonostante le (indovinate un po'?) lungaggini, il film si lascia guardare. Il premio alla regia è cmq totalmente incomprensibile.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 6
Perché non credo meriti di più.
How Harry became a tree - Irlanda/Italia/GB/Francia, 2001
di Goran Paskaljevic
con Colm Meaney, Adrian Dunbar, Cillian Murphy, Kerry Condon
Paskaljevic, di cui ho visto solo l'ottimo La polveriera, confeziona la classica favoletta irlandese, col paesotto di campagna, la gente che balla e canta alla prima occasione buona, la ragazzetta bella ed eterea e il vecchio rincoglionito. In realtà il film è tratto da un racconto di Yang Zhenzhong, che dubito sia irlandese, ma fa lo stesso. Divertente, toccante, affascinante, poetico e dominato da un Colm Meaney in forma strepitosa, gigione come non mai.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 7
Perché il capo O'Brien è sempre un grande.
Loin - Francia/Spagna, 2000
di Andre Techine
Il classico film da festival. Anzi, dirò di più: il classico film francese da festival.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 4.5
Perché oggi mi sento veramente buono.
The Others - Spagna, 2001 - giopep Best Of The Show
di Alejandro Amenabar
con Nicole Kidman, Fionnula Flanagan, Christopher Eccleston, Alakina Mann, James Bentley
Un horror angosciante, disturbante, capace di creare una tensione sopraffina grazie alla regia rigorosa e priva di sbavature e terrorizzare lo spettatore con sequenze da manuale. Inutile sprecare parole, è probabilmente il film migliore del festival (o perlomeno di quelli che ho visto).
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 9
Perché ancora una volta il film di genere la sbatte nel culo a tutti quanti.
L'emploi du temps - Francia, 2001 - giopep Best Of The Show
di Laurent Cantet
con Aurelien Recoing
Un film che è sceneggiatura allo stato brado, completamente incentrato sulla mostruora bravura del protagonista (un curioso incrocio fra la testa e l'espressività di Kevin Spacey, gli occhi di Tommy Lee Jones e l'espressione preoccupata di Dan Aykroyd) e sulla grande arte del regista nel dirigere gli attori. 133 minuti che scorrono in placida lentezza, ma senza un attimo di noia (il che, detto da uno che ha sul groppone un'assenza di sonno paurosa e quarantasette film in otto giorni, mi sembra un discreto complimento). Forse è questo, il miglior film del festival.
Voto insindacabile e inoppugnabile del Maderna: 9.5
E vaffanculo.
Featured Friday: Fish out of Water
-
Weekend Read, our app for reading scripts on your phone, features a new
curated collection of screenplays each week. This week, we look at “fish
out of wat...
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