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19.12.00

Pitch Black


Pitch Black (USA,2000)
di David N. Twohy
con Vin Diesel, Radha Mitchell, Cole Hauser


Signori... un gran film di genere, ottimamente diretto (dal regista di The Arrival, bel film con Charlie Sheen dalle atmosfere assimilabili a quelle di X-Files, giunto in Italia solo per il mercato home video e massacrato da pan & scan e doppiaggio). Una bella fotografia, inquietante e di grande atmosfera, degli attori decisamente in parte, una sceneggiatura divertente e a tratti imprevedibile e dei signori effetti speciali. Deve molto ad Alien, come un po' tutti i film del genere usciti negli ultimi vent'anni, ma questo non è necessariamente un limite.

Affascinante e inquietante, capace di giocare sull'ignoto, il non detto, sbattendo ben poco in faccia allo spettatore con risultati notevoli. E, per essere un film hollywoodiano, anche in grado di andare molto contro gli stereotipi del genere, soprattutto nella caratterizzazione dei protagonisti. Un assassino evaso di prigione e privo di una qualsiasi morale, una tizia che non si fa tanti problemi a sacrificare quaranta persone per salvarsi la vita e un mercenario senza scrupoli. Ok, un paio di loro hanno un minimo di rigurgito morale verso la fine, ma nulla di particolarmente significativo e, soprattutto, spontaneo. E la lotta allo stereotipo si manifesta anche nello sviluppo della trama, con un susseguirsi di morti e avvenimenti tutt'altro che prevedibile. Un gioiello.

4 commenti:

Un Maderna che non capirò mai: questo. Io non capisco che ci trovi in film come questo, come Il Buio Si Avvicina, Wrong Turn o La Maschera Di Cera. C'hai dei gusti a volte che... boh, prendi delle direzioni strane, magari per dei dettagli... non lo so... gli anni '80, la discoteca in Ammazzavampiri... comunque non capisco.

Beh, mi sembra di averlo scritto in questa stessa pagina, che ci trovo.
:D

(Ammazzavampiri e Il buio si avvicina, comunque, ormai sono praticamente inguardabili)

Sì, ma la mia era una domanda retorica e metafisica su quello che è per me un certo mistero-Giopep-al-cinema.

Guarda, francamente, fatico a trovare la differenza fra Pitch Black e The Descent.
Sono entrambi ottimi film di genere (horror/fantascienza il primo, horror e basta il secondo), ben confezionati, ben scritti, mediamente ben recitati. Entrambi fanno il loro dovere, senza sconfinare nell'autoriale, ma limitandosi al genere puro e sfidando anche un po' gli stereotipi classici, con cui giocherellano a più riprese.
Ma ti dirò di più: dovendo scegliere, preferisco Pitch Black, che ha qualche idea in più e rimane coerente con se stesso fino in fondo, rispetto a un The Descent che nell'ultima mezzoretta paga un po' di supponenza da parte di Marshall.

Per quanto riguarda Wrong Turn e la Maschera di cera, francamente, mi sfugge come tu possa non apprezzarli. Non dico siano capolavori, o film particolarmente fuori dal coro, ma sono buoni horror "medi", forse anche "innocui" come dici tu, ma solidi, senza evidenti falle di sceneggiatura, con un discreto gusto per lo shock (anche se è ovvio che un Hostel è altro, specie nella versione non censurata, credo). Mille volte meglio questi due di tante pretestuose e supponenti operazioni pseudo-autoriali, o di reali porcate come un Paura.com o un Venerdì 13 qualsiasi.

E poi, francamente, credo sia solo un bene, l'esistenza di horror "tranquilli" confezionati come si deve. Alla fine, è proprio perché da ragazzino avevo accesso a tanti film di questo tipo (e francamente la maggior parte non erano di questa solidità), se mi sono appassionato al genere e ho potuto poi apprezzare anche pellicole più ricercate.

Quanto alle pacchianerie anni Ottanta (Il buio si avvicina, Ammazzavampiri), francamente, ripeto: ormai sono ai limiti dell'inguardabile, ma ai loro tempi avevano un perché. Del resto, il cinema di genere invecchia quasi sempre in maniera impietosa (gioiellini come La casa o Nightmare sono belli anche oggi, ma mostrano mostruosamente gli anni sotto tanti punti di vista).
Tutto sommato, però, credo che Ammazzavampiri (o anche Ragazzi perduti, toh) regga ancora grazie al fatto che non si prendeva sul serio, e quindi comunque guardandolo si respira un'atmosfera giocosa.

Comunque, se non mi apprezzi Un lupo mannaro americano a Londra, sei davvero indifendibile.

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