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6.11.08

Nigga

Dopo una giornata in cui sei stato perseguitato dal mal di gola, hai preso due aerei e ti sei stancato a dovere, ma l'influenza che temevi di stare covando non è spuntata fuori, vai a letto sperando di essertela cavata. E invece poi ti svegli alle cinque del mattino con gli occhi iniettati di sangue, la gola in fiamme, il catarro che straborda e la chiara sensazione di averla presa in culo. Alla reception ti danno le pasticchette magiche di paracetamolo, quindi torni in stanza, butti giù e ti rimetti a letto con in testa il fazzoletto fradicio e davanti agli occhi la televisione accesa. E guarda caso becchi proprio il momento magico.

Già la serata, nel post cena, era stata a forte incidenza USA. Il pub selezionato per svernare era tutto a tema sportivo bostoniano, aveva le TV sintonizzate su Sky News e ospitava una mandria di americani che ad ogni poll sui vari stati tifava stile stadio. Ovvio che buona parte delle discussioni siano state sul pezzo, e ci tengo a sottolineare come fossi l'unico italiano presente a dire: "No no, non ci spero, io ci credo".

Ma quando alle cinque ti accasci in preda ai brividi e vedi davanti ai tuoi occhi un angolino dello schermo con scritto "TANTO a poco", mentre McCain sale sul palco a piangere lacrime amare, beh, è bello per davvero. E così mi son guardato i due discorsi, mi son pure mezzo commosso e mi sono rimesso a dormire, per poi trascorrere un mercoledì non esattamente piacevole, provando a filtrare fra il delirio indotto dalla febbre e le informazioni che arrivavano dai ragazzotti di SimBin.

Quella qua sopra è praticamente l'unica foto scattata, anche perché tempo di gironzolare non ce n'è stato molto. Segnalo comunque l'ottima carne (e l'ottimo salmone) mangiata martedì sera, senza dimenticare le ottime bionde viste in giro. Però, insomma, diciamo che Göteborg non mi rimarrà esattamente nel cuore.

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