una dose di Lila
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Una dose di Lila al giorno, fino a fine mese e oltre, preferibilmente per
sempre. Cominciare con dieci minuti, a crescere. Dovevo iniziare ieri. Ma
me ne s...
8 ore fa
Noio volevan, volevon, savuar, noio volevan savuar l'indiriss, ia?
Scemenze action
Incubi e allegorie
È tornato (purtroppo)
Quando a Belfast si viveva tranquilli
Potevamo tranquillamente farne a meno
Otto film. Solo otto film. Come due anni fa, quando però fui rapito per un weekend dal tifone di Mestre. Mi vergogno di me stesso. Forse è il caso di appendere le occhiaie al chiodo e dedicarmi ad altro. Non dico di voler mirare ancora alle vette da quaranta film dei bei tempi, ma caspita, neanche la doppia cifra ho toccato. E l'ho visto ieri, dopo l'ultimo film, quanto sia diverso. Non mi sentivo provato nella mente e nel fisico come avrei dovuto, e un po' mi mancava. Ma soprattutto mi mancava quella sensazione di essere arrivato in fondo a qualcosa, quel pizzico di malinconia, di "è finita". Quel guardare le solite facce allontanarsi pensando che, beh, dai, li rivedo a settembre. Nah, stavo semplicemente uscendo dal cinema, come se avessi appena guardato un film qualsiasi a uno spettacolo qualsiasi.
Ho visto un concerto dei Faith No More per la prima volta nel 1995, a Sonoria, quando erano gli headliner nella data del 9 giugno (no, non me lo ricordavo, sono andato a controllare). Ero lì per spararmi tutteddue i giorni di festival, certo, ma i Faith No More comunque mi incuriosivano. All'epoca li conoscevo appena, probabilmente avevo ascoltato per davvero il solo King For a Day, Fool For a Lifetime, ma mi divertii lo stesso un sacco a guardare questo pazzoide che saltellava per il palco e si buttava giù di faccia. Andai con Omar, come praticamente a qualsiasi concerto andassi a vedere a quei tempi. Ricordo che l'esibizione durò meno del previsto, perché i gruppi precedenti erano andati lunghi, si era in ritardo e bisognava chiudere: non si poteva suonare oltre una certa ora nell'arena di Aquatica. Ricordo anche che per questo motivo si misero a fare una marea di canzoni a raffica, senza pause, senza tirare il fiato, per suonare il più possibile. Ricordo Just a Man, quanto mi era piaciuta, e quanto mi sarebbe piaciuto riascoltarla domenica (e perché, Digging The Grave no?). Ricordo Patton che si mette a litigare con l'organizzazione o non so chi altro e va avanti una ventina di minuti a sbraitare e imprecare, ma alla fine non riesce a ottenere di andare avanti. A Sonoria comprai un sacco di magliette, ma quella dei Faith No More non mi piaceva e lasciai perdere.
Scrivi questo, guarda quello, correggi quell'altro, mangia, dormi, l'articolo, la news, il blog su Nextgame, la foto su Facebook, i cazzi, i mazzi, Shirley, l'sms, la videocamera, la reflex, il cellulare, il chili, la conferenza, Fotone, Sorry, il ramen, Albertawesome, Ticketmaster (no, 300 dollari per gara 1 non li spendo, mi spiace). Scrivo qui, e scrivo lì, lo ribadisco in cross promotion, che ci ho messo alcune cosette che altrimenti avrei scritto qui. Un giorno tornerò, in che condizioni non lo so. Buona serata a tutti, io vado in fiera.
Su Next, oltre agli articoli "regolari" che non interessano a nessuno e soprattutto non interessano a me, c'è anche il blog "ufficiale" con le stronzate. Ci scriviamo tutti noi stronzi di Next che siamo a Los Angeles. Ci scrive anche Lorenzo "Fotone" Antonelli, che è veramente scemo e penso valga la pena di leggerlo. Specie quando parla di me e di casa mia. Io conto di scriverci soprattutto stronzate. Solo stronzate. Ce ne ho già scritte un paio, di stronzate. Se tu, proprio tu che mi leggi, per qualche strano motivo sei affezionato a questo mio blog e leggi regolarmente questo mio blog, ci tengo a farti sapere che questa settimana scrivo anche in quest'altro non mio blog che trovi a questo link qui, e ci scrivo delle stronzate. Perché sono stronzo.