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3.4.13

Jimmy Bobo - Bullet to the Head

Bullet to the Head (USA, 2012)
di Walter Hill
con Sylvester Stallone, Sung Kang, Jason Momoa

In tutto quel tripudio di omaggi, nostalgia e amore per gli anni Ottanta emerso di recente, fra la raccolta di figurine di Mercenari e relativo seguito, il ritorno in gran spolvero del film d'azione, di sparatorie e di pizze in faccia, il riemergere di Vin Diesel e The Rock dall'anonimato delle commediole per famiglie e la rinconquista di ruoli da protagonisti armati di mitra da parte di Sly, Schwarzy e Bruce (manca Mel, ma non ci conterei), Bullet to the Head si inserisce con la delicatezza e la semplicità di un bambino. Walter Hill che festeggia il trentennale di 48 ore con un altra storiella tutta simpatica di buddycoppaggine, sperando che vada meglio rispetto a quando è andata malissimo con Ancora 48 ore. È andata meglio? Mboh, io quei due film, lo ammetto, me li ricordo poco, fondamentalmente parlo benissimo del primo e maluccio del secondo sulla fiducia, ma qui siamo nella classica zona del poteva andare peggio, ma cacchio se con quell'uomo alla regia e quelle presunte intenzioni speravo andasse meglio.

I ruoli sono un po' cappottati - il poliziotto ligio alle regole è il giovane Sung Kang, il criminale smartass è il vecchio (e badass) Sly - ma per il resto siamo strettamente dalle parti di un film scritto come se fosse dovuto uscire almeno un paio di decenni fa. I personaggi si esprimono solo a botte di one liner (e alcune strappano davvero il sorriso), la storia è tutto un intrigo di gente cattivissima che vuole fare le speculazioni edilizie a New Orleans, lo sgherro principale del cattivo è il vero cattivo ed è uno grosso che non vede l'ora di prendersi a testate col protagonista, c'è una scena in cui qualcuno si fa estrarre un proiettile da un medico improvvisato e alla fine si tirano le pizze in faccia in un magazzino. C'è insomma bene o male tutto quel che ti aspetti quando entri in sala per guardartelo, e ci si può serenamente accontentare. Anche perché non vedo grossi motivi per lamentarti, se esci dal cinema divertito per aver appena visto un sessantenne con un fisico che ridicolizza la maggior parte dei quarantenni in sala che duellava a colpi di accetta con Conan/Khal Drogo. Anche se è pur vero che "The finale is set in a vacant warehouse, which at this point in action-movie history is like giving your wife a vacuum cleaner on her birthday."

E insomma, Stallone è Stallone, Jason Momoa c'ha carisma e presenza fisica, Sung Kang è proprio bravino, anche se non ha forse la personalità giusta per fare da spalla al burbero in questo genere di film e finisce per risultare un po' inutile, le battute sono ganze e pure politicamente scorrette, Christian Slater regala una divertentissima uscita di scena e Walter Hill, pur dando l'impressione di tirar via il film staccando l'assegnino, riesce a regalare una seducente New Orleans e dell'azione ruvida e violenta, anche nelle piccole cose, anche quando i due protagonisti battibeccano e il cinese coreano si piglia un cazzotto nello stomaco. Certo, c'è la classica azione tutta spezzettata che non capisci mai se sia una scelta stilistica o una necessità dettata dal fatto che Stallone ormai è ingessato e quando si butta per terra sembra sia stato abbattuto da una fucilata, ma poteva andare peggio. Se poi "poteva andare peggio" sia qualcosa di cui ci si possa accontentare, beh, boh, non lo so.

Ho visto Bullet to the Head qui a Monaco, in lingua originale, un paio di settimane fa. Poi gli impegni si sono accumulati e non ne ho mai scritto, l'ho fatto oggi perché domani il film esce al cinema in Italia. Sylvester Stallone, in lingua originale, emette una lunga serie di mugugni al limite dell'incomprensibile. Che poi è anche il suo fascino, per carità, però, per capire quel che dice, devi leggergli il labiale.

8 commenti:

per avere qualcosa di serio bisogna aspettare pacific rim? Forse oblivion merita? Tranne per django questi tre mesi hanno fatto cagare

Mh, non saprei, per me in questi tre mesi - mi riferisco alle uscite italiane - s'è vista tanta bella roba, oltre a Django: Zero Dark Thirty, Flight, The Sessions, Cloud Atlas, Looper, Lincoln, The Master, Les Miserables, The Impossible, Jack Reacher, Silver Linings Playbook e, via, anche Il cacciatore di giganti.

Flight, Cloud Atlas, Lincoln, The Master, Les Miserables questi sono mattoni....

ma la vecchia malefica che dice all'inizio? Non capisco molto l'inglese

"Quando ero incinta di te, era strano, eri diverso. Lui voleva che abortissi, ma io non l'avrei mai fatto. Lui non ti capisce. Io non ti capirò mai."

O qualcosa del genere. :D

Incredbili ammisci, non sei finito nell'antispam! :D

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