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8.7.09

[Logorrea] Giugno


E così accade che sono sopravvissuto a giugno, anche se ho un cactus nelle mani, i piedi doloranti, un accenno d'emorroidi e almeno due chili (abbondanti) in più rispetto a maggio. Sono sopravvissuto all'E3, a Cannes, al Southside, all'Hard Rock Calling e a non so che altro. E mica ho finito, se è vero (come è vero) che luglio è iniziato con una doppia trasferta lavorativa a Londra e un fine settimana a Padova. Avanti così, avanti tutta, che ci si diverte e per il momento si (soprav)vive. L'unico lato negativo di tutto questo e dell'overload di lavoro è che non sto avendo tempo per il blog. Oddio, si sopravvive anche a questo, però un po' mi spiace.

Mi spiace non essermi messo di buzzo buono a sistemare il problema del pikkabù, anche se in effetti quando ci ho provato mi sono arenato di fronte al non capirci niente. Mi spiace aver limitato gli interventi ai soli fattacci miei, tralasciando film, libri, videogiochi, cazzy & mazzy, anche se in effetti il problema non è neanche quello, quanto piuttosto il minimo storico di post (quattro ad aprile, record, ma pure i sei di giugno son pochini). Ma pace, via, che tanto dubito la pochezza di roba qua sopra sconvolga la vita di qualcuno, anche se come al solito delle lamentele mi sono arrivate.

Comunque, a gentile richiesta, due parole sui due festival che mi hanno accolto a giugno.


SOUTHSIDE FESTIVAL
(argomenti in ordine casuale)

La tenda
Uah, figata! Mai stato in tenda e/o saccappelo in vita mia, temevo un po', invece solo tutto ottimo. Bella l'atmosfera da vogliamoci troppo bene e divertiamoci che si respirava in giro per tutta l'area del Southside, bello il fatto che puoi allontanarti dai palchi e arrivare in "stanza" facendo due passi, bello uscire dal mondo e isolarsi in 'sto posto per tre giorni. Se ti piace starci, in 'sto posto, ovvio.

La Germania
Meno organizzata, figa, bionda e pulita dell'Olanda, ma insomma, ho comunque sempre più l'impressione che l'Italia sia fra i posti peggiori in cui frequentare festival di questo tipo.

One Fine Day
Intravisti, sembravano simpatici.

Paolo Nutini, Fleet Foxes, Ben Harper & The Relentless7, Nick Cave & The Bad Seeds
Gente che dal vivo lascia a bocca spalancata per quanto son bravi, e coinvolgenti, e ti fanno sognare, o magari ti fanno ballare, o comunque li ascolti un'ora e, caspita, è un'ora bellissima, però poi se provo ad ascoltarli in disco proprio faccio fatica (errore mio).

Gogol Bordello, The Wombats, Ska-P, Social Distortion, Less Than Jake
Gente che dal vivo è piacevolissima, divertentissima, coinvolgente, magari non necessariamente bravissima, ma poi finita lì, eh, in disco lasciamo perdere (errore loro).

Pixies
Ecco, questi, boh, bravi, eh, poi veramente assurdi da guardare, la coppia più folle del festival, però mi son piaciuti meno che in disco (errore mio?).

Johnossi
Pausa pranzo.

Duffy
Pausa merda.

The Gaslight Anthem
Prima, ma non ultima, roba vista in prima fila, facendo a spallate, saltando, cantando, urlando e divertendomi come un matto. E aggrappandomi alle poppe di una gran manza per evitare di cadere, che è pure esperienza sempre piacevole. Ottimi, solo ottimi, solo belli.

Editors
Un'oretta gustosa, indubbiamente rimane roba che ti deve piacere, altrimenti poi ti deprimi come i quattro metallari che avevo davanti e che rimanevano basiti all'idea che qualcuno si stesse divertendo. Han fatto un bel mix di canzoni dei primi due dischi e ci hanno infilato cinque pezzi nuovi (due molto belli, gli altri boh), tratti dal (suppongo imminente) terzo disco. Con il quale pure loro si danno alla svolta anni ottanta, tutta tastiere e Depeche Mode. Mah.

Franz Ferdinand
Zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa zumpa.
Dopo un'ora di zumpa un po' le palle me le sono scassate, però divertenti, senza dubbio.

Kings Of Leon
Bravi bravi, coinvolgenti, bella coreografia sul palco, lui voce spettacolare (e che mi piace decisamente più dal vivo rispetto ai dischi), ho l'impressione che la svolta poppettara dell'ultimo album abbia giovato alla vivibilità dei concerti. Almeno c'è un po' di ritmo.

Nine Inch Nails
Mamma mia. Vent'anni condensati in una splendida ora e mezza. Reznor pare lo zio stanco e ciccio di se stesso, non si butta più per terra di faccia, ma ha comunque addosso una carica incredibile e una voce ancora splendida (e comunque chi sta sul palco con lui porta ancora peggio gli anni che tiene sulle spalle). Belli, belli come me li ricordavo dall'unica altra volta che li ho visti, nove anni fa. Contento di averli rivisti, se davvero chiudon qui.

Lily Allen, Katy Perry
Saltelli in allegria, bel vedere, momento di relax.

Faith No More
Li ho visti in concerto due volte nel giro di una settimana, e la seconda volta mi han fatto pure una o due canzoni che mi sono mancate la prima. Mike sempre adorabile, cazzone, piglia tutti per il culo, scherza, gorgheggia, regala tutto al terzo concerto in tre giorni. Non bello come quello di Milano, ma comunque un gran concerto e un signor modo per chiudere una bella tre giorni di musica.

La pioggia?
La pioggia, abbondante ma quasi mai devastante, accompagna dall'arrivo alla partenza. E il bello è che su tre giorni di acqua son riuscito a scottarmi il naso nell'unica ora di sole.

Foto su Faccialibro (link per chi ha l'account)
Foto su Faccialibro (link pubblico, prima o poi scade)



HARD ROCK CALLING

Pagare 10 euro per andare e tornare da Londra è bello. Impiegare quasi 24 ore per andare dal centro di Milano al centro di Londra è meno bello. Salire sull'aereo alle 11:30 (e decollare alle 12:30) quando la partenza era prevista alle 22:45 del giorno prima è abbastanza brutto. Essere svegliati a calci da una guardia, alle quattro di notte, mentre stai dormendo sul pavimento di Orio al serio, è comunque un aneddoto simpatico da raccontare. Rivedere Papero e fare la conoscenza della colonia aversana a Londra è una meraviglia. Mangiare come se non ci fosse un domani al ristorante turco di Finsbury Park è solo ottimo (e faticoso, ma l'ammirazione vera negli occhi della gente sul momento scarpetta... ah!). Gironzolare per Londra con Dottore e Cobra è adorabilmente estenuante. Sedersi su un prato a Hyde Park chiacchierando con della bella gente, guardando delle specie di Nerd che suonano roba uscita per direttissima da un gioco Amiga, con il fratello scemo di Seth Rogen come cantante, è positivo. Osservare centinaia di bottiglie che volano sopra alla mia testa mentre cantano quelle fighette dei Kooks è divertente. Saltellare assieme alla marea, abbracciato assieme a dei (quasi) sconosciuti, mentre cantano i Killers è sempre una meraviglia. E pure il discorsetto d'introduzione per Mr. Brightside, balbettato come se fosse un bambino al saggio di terza elementare, è stato simpatico. E frappuccini come se piovessero, e pasteggi assortiti e ripetuti da Pret, e gironzolare per negozi e monumenti, e svaccarci su ogni prato a commentare ogni donna, e comprare l'autobiografia di Bruce Campbell, e dormire sul letto (a castello) di sopra. E rivedere i Gaslight Anthem una settimana dopo, che è sempre bello, con Brus che si manifesta e partecipa cantando anche lui The '59 Sound, che è bellissima (anche se non mi hanno fatto Meet Me By The River's Edge, che però hanno fatto in Germania, quindi va bene lo stesso). E un'ora e qualcosa di Dave Matthews Band davvero da brividi, pelle d'oca, lucciconi agli occhi, commozione vera e tanta. Che su Crash Into Me, perché son romantico e banale, i brividi mi son venuti davvero. E vogliamo parlare di All Along The Watchtower? No, dico, parliamone. E sì, sto rosicando abbestia, per le tre ore abbondanti che hanno fatto a Lucca, che mi viene la pelle d'oca solo al pensiero. E poi Brus, che a sessant'anni suonati ti suona quasi tre ore senza tirare mai il fiato, una macchina da guerra, mamma mia. E Brian Fallon (quello dei Gaslight Anthem) che si presenta a cantare con lui No Surrender. E Bovati, maico. E gironzolare un po' anche per i fatti miei, a Londra, che è sempre un piacere, fermandomi su una panca a leggere un libro, o magari anche solo a respirare e prendere il sole. E rendermi conto che questa città che al primo impatto mi lasciava tanto perplesso, a furia di tornarci, mi sta entrando dentro e sta cominciando a piacermi parecchio.

Foto su Faccialibro (link per chi ha l'account)
Foto su Faccialibro (link pubblico, prima o poi scade)


TRULLALLÀ

La demenza di quattro persone disposte a tutto pur di dormire al fresco. Immagini di uomini senza vergogna su un tetto brit pop, immagini che resteranno a lungo impresse nei nostri cuori, assieme a un sms (serio). Tre giorni di idiozia e fesseria con una sempre piacevole compagnia, conclusi come meglio non si poteva, vale a dire non a casa mia. :)
Giugno è finito, luglio non sembra volermi dare tregua: concerto degli Afterhours a Padova, incastrato fra una grandinata e un acquazzone, solo ottimo. Bella carica, gran bella scaletta, un paio di cover simpatiche, pubblico un po' statico ma che canta a pieni polmoni. Peccato solo che io sia vecchio scorreggione e mi spiaccia sentire sempre poche (e quasi sempre le stesse) canzoni dei primi dischi. Luglio è cominciato, e mobbasta veramente però: ok, domani torno a Londra, terza volta in due settimane, ma poi non voglio vedere aeroporti fino ad agosto inoltrato, grazie.

Foto di brutta gente su Faccialibro (link per chi ha l'account)
Foto di brutta gente su Faccialibro (link pubblico, prima o poi scade)


AH, GIUSTO, IL BLOG

E tutta la roba, i film, i libri, i fumetti, i telefilm di cui vorrei e potrei parlare qua dentro? Tutto quello che mi sono lasciato scorrer via negli ultimi mesi? Eh, mi sa che andranno perduti come lacrime nella pioggia. Il problema mio è che voglio parlare di tutto, accumulo tutto e non riesco a parlare di niente. Ho una quarantina di post pronti per essere scritti (qualcuno pure già mezzo scritto, via), ma che a questo punto non lo saranno mai, anche perché che senso ha mettermi a parlare di una roba vista mesi fa?

Però io ci tengo a scrivere anche dell'ultima minchiata che mi passa davanti, ché la condivisione è bella (ciao Delu). Quindi magari faccio il pentolone. Anche due righe (o anche centodue), ma ci metto dentro tutto quello che ho in arretrato, magari lascio fuori le cose su cui ho di più da dire, ma insomma, almeno ci rimettiamo in pari. Potrebbe essere un'idea. Vediamo se trovo la forza. E poi, se ce la facciamo, si torna a regime. O forse no. Boh, vediamo, io comunque ci provo. Baci.

P.S.
In apertura c'è un pezzetto di Trent Reznor che canta Hurt assieme a una mandria di tedeschi. Se mi leggi su Facebook non lo vedi. Se mi leggi sotto un firewall brutto e cattivo non lo vedi. Altrimenti lo vedi. Fra l'altro se mi leggi su Facebook non vedi neanche tutta la formattazione carina colorata, centrata puffettosa che mi sbatto a fare sul blog. Un po' di rispetto, insomma!

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