Ad appena un mese di distanza - che vuoi che sia - da quando sono effettivamente tornato dalle ferie, ecco qua un po' di chiacchiera veloce sui fumetti che ho letto mentre ci stavo, in ferie. Nulla di clamoroso, poca roba, giusto per pubblicar qualcosa in questa bizzarra giornata di metà settimana del rientro a casa.
Nine #1 ***
Uno fra i primi manga di Mitsuru Adachi, forse il primo sufficientemente di successo perché mi risulti noto senza dover andare a cercare su Wikipedia, arriva in Italia per mano di Flashbook, che continua a palleggiarsi le opere del caro Adachi con Star Comics. A giudicare da questo primo volume, non mi sento di dire che sia esattamente un'opera imprescindibile e di certo si vedono tanti limiti d'immaturità, nel tratto e non solo. Però, insomma, come recupero archeologico, per me che ad Adachi voglio ancora tanto bene, è sfizioso.
Worst #33 ****
Worst, col passare del tempo e dei volumetti, è un po' scivolato in quel reame dei manga che vanno avanti troppo a lungo e finiscono per esaurire la carica iniziale. Ma tutto sommato si è fermato prima di spaccarmi davvero i maroni, anche se ci mancava proprio poco. Il paradosso sta nel fatto che la storia sembra comunque lasciata un po' lì appesa, senza una vera conclusione e con alcuni personaggi che non hanno dato tutto quel che potevano dare. Per altro magari è stato interrotto per ragioni "esterne" al racconto e io non ne so nulla, anche perché Wikipedia non mi aiuta. Sia quel che sia, è stato comunque gradevole leggerlo tutto.
Concrete #4: "Un sorriso che uccide" ****
Sembra un po' assurdo leggere sul retro di copertina "la storia che in America ha riacceso l'interesse nei confronti della serie", vuoi perché equivale praticamente a dire che stai pubblicando un fumetto che non si cagava più nessuno, vuoi perché, oh, il volume precedente era Fragile creatura, mica roba da niente. Fatto sta che questa è la storia che in America ha riacceso l'interesse nei confronti della serie e non è che la cosa mi stupisca, dato che si tratta di un gran bel racconto, con un po' tutto quel che rende così interessante Concrete e, per sicurezza, anche qualcosa di nuovo.
Orfani #4/10 ***/****
I primi tre numeri di Orfani mi avevano dato un'impressione di crescita costante, ma poi mi sono dovuto fermare perché m'ero perso per strada il quarto. Finalmente l'ho recuperato e mi sono letto sei volumetti in fila, ritrovando una serie interessante, divertente, molto ben confezionata e in grado di raccontare cose risapute in maniera a modo suo nuova - specie nel contesto del fumetto popolare italiano - e con qualche idea mica male. Qua e là continuo a far fatica coi dialoghi di Recchioni, ma è un problema più mio che suo, temo.
Trouble is my Business #1 ****
Scritto da Natsuo Sekikawa e disegnato da Jiro Taniguchi, Trouble is my Business è, perlomeno in questo primo volume, una roba strana, un noir malinconico e iper drammatico percorso da quel classico gusto per l'umorismo assurdo che i giapponesi infilano sempre dappertutto. C'è qualcosa che rende storie del genere forse un po' troppo distanti dal nostro (o dal mio?) gusto per apprezzarle fino in fondo, ma rimane comunque una gran bella lettura.
Long Wei #11/12 ***
Questo lo metto qui perché siamo alla fine della serie, ma potrei tranquillamente sbatterlo là in fondo, perché onestamente non ho molto da aggiungere a quanto scrissi del primo numero: Long Wei s'è mantenuto divertente, gradevole, solido e a tratti perfino sorprendente dall'inizio alla fine. Pizze in faccia erano state promesse, pizze in faccia sono state consegnate.
Powers - Bureau #1: "Undercover" ****
Inizia il nuovo corso di Powers e si riparte da dove ci si era fermati, ma forse non si riesce a trovare quella nuova carica che ci si aspetterebbe da un rilancio. Detto questo, dal punto di vista visivo Powers è e rimane uno spettacolo e le storie sono comunque sempre intriganti, vuoi per l'ambientazione, vuoi perché ormai sono affezionato ai personaggi, vuoi perché la catastrofe del precedente volume è un punto gustoso da cui ripartire. Insomma, io continuo ad apprezzare, anche se spulciando in giro vedo che in molti si sono stufati, e sono fra l'altro parecchio curioso di vedere cosa combineranno con la serie TV (anzi, la serie console).
Quelli che ne ho scritto o parlato altrove e quindi metto il link ad altrove
The Witcher - House of Glass ****
Ne ho scritto su Outcast. In effetti l'ho comprato e letto solo allo scopo di scriverne su Outcast. Però non me ne sono pentito, ha un che di "mignoliano" affascinante.
The Walking Dead #21: "All Out War II" *****
Qua sto barando, perché in realtà non ne ho ancora scritto o parlato altrove. Ma è colpa di Nabacchiodorozor che non ha fatto i compiti. Comunque, le cinque stelline testimoniano il mio indice di gradimento.
Quelli che ho scritto in altre occasioni dei numeri precedenti e non ho niente da aggiungere e mi limito quindi a metterli qua in fila con le stelline che mi ero appuntato
Blue Exorcist #12 ***, Dragonero #12/14 ***, Le storie #20/22 ***, Speciale Le storie #1 ***, Lilith #12 ***, Lukas #2/4 ***, Mix #2/3 ***, Naruto #66 ****, Real #13 ****, Rinne #18/19 ***, Vagabond #55/56 *****, Yawara! #8/9 ****
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