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13.1.09

Sicko

Sicko (USA, 2007)
di Michael Moore
con Michael Moore


Sicko è un documentario cinematografico a tema, che sceglie un argomento (la sanità negli USA e quanto fa cacare rispetto al resto del mondo), lo sviscera con in testa un obiettivo ben preciso e mostra tutto quel che c'è da mostrare per donare linfa vitale alla propria tesi. Nel far questo, come si vede spesso accadere, certe argomentazioni, certi dati, certi dettagli danno l'impressione di essere mostrati in maniera se non tendenziosa, quantomeno infiocchettata nel modo giusto. E alla fine, chi - al di fuori degli USA - normalmente si lamenta dei problemi della propria sanità non può che stupirsi nel vederla santificata da Michael Moore.

Ma d'altra parte il punto è sempre quello: qui ci si rivolge agli americani, gli si dice che è possibile avere una sanità pubblica che funziona, che non è una sporca e brutta mossa socialista, ma anzi un'ordine di idee in base al quale si vive tutti meglio. Insomma, come in altri casi, nel guardare Sicko ho avuto l'impressione di essere un po' fuori target, di non capire fino in fondo che bisogno ci sia di sottolineare concetti apparentemente tanto ovvi e risaputi. Mentre al contrario ovvi, risaputi e accettati non lo sono per niente. Le reazioni di stupore e incredulità che Michael Moore mostra di fronte all'efficienza dei sistemi sanitari “non USA” hanno un po' il sapore del posticcio, ma spiegano bene quanto strano possa sembrare a un americano quel che viene raccontato.

Anche perché lo spiega lo stesso Michael Moore in apertura. Racconta di aver chiesto su Internet che la gente parlasse di problemi avuti con le assicurazioni sanitarie, ricevendo 3.700 risposte in un giorno, oltre 25.000 in una settimana. Di fronte a una tale mole di gente letteralmente presa per il culo da chi teoricamente è pagato per tutelarla, diventa pure difficile incistarsi sui dettagli, sull'argomentazione magari un po' manipolata. E ci si lascia invece coinvolgere dal taglio intenso e sensazionalista, dal fatto di stare osservando drammi e tragedie di persone vere, alcune delle quali, fra l'altro, nel frattempo sono pure morte.

I momenti migliori di Sicko, in fondo, sono quelli dedicati a loro, alle vittime di un sistema sicuramente malato tanto quanto chi dovrebbe curare, oltre che al sistema stesso. Quella registrazione di sicurezza su una donna abbandonata in mezzo alla strada, quell'agghiacciante nastro in cui Nixon discute la riforma sanitaria, quell'assurdo racconto su un uomo che deve accontentarsi del dito meno costoso. Quando Moore la butta sul sensazionalismo, invece, magari diverte, come nella parentesi dedicata alla "sassy" Hillary Clinton, ma lascia anche un po' perplessi con la sua santificazione di tutto ciò che è sanità al di fuori degli USA. Nel mezzo c'è un film che comunque il suo segno addosso un po' te lo lascia.

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