Harsh Times (USA, 2005)
di David Ayer
con Christian Bale, Freddy Rodriguez
Jim Davis, ex ranger, reduce dalla Guerra del Golfo, vivacchia in una luridissima Los Angeles cercando disperatamente lavoro nelle forze dell'ordine, coltivando più o meno seriamente un sogno di vita col suo amore oltreconfine e abbandonandosi spesso e volentieri ai suoi istinti (auto)distruttivi. Assieme a Miguel, l'amico per la pelle ingenuo e manipolabile, Jim insegue sogni e soddisfazioni, tallonato da fallimenti, angosce e tragedie.
Nella sua opera prima da regista David Ayer recupera quanto di buono aveva messo nello script di Training Day e scatena un'insospettabile violenza espressiva per tirare fuori uno splendido noir. Duro, sporco, polveroso, cupo, irrecuperabile, percorso da una vena tragica di pura sostanza, senza strizzate d'occhio o derive citazionistiche. Immagini asciutte e che colpiscono allo stomaco, essenziali, lucide ma non certo rozze o dozzinali. Una regia sorprendente, che tiene botta per tutto un film tosto come un mattone e privo di compromessi.
Ma a far risplendere Harsh Times ci pensa soprattutto un incredibile Christian Bale, impressionante interprete di un drammatico e inesorabile tuffo nell'autodistruzione. Schizofrenico viaggiatore, uomo disperato e condannato, carico di violenza selvaggia pronta a esplodere in qualsiasi momento, incapace di dare un senso alla propria vita, condannato al fallimento anche quando mosso dalle migliori intenzioni. Al suo fianco, il povero Freddy Rodriguez fa il possibile, ma viene fondamentalmente annichilito.
P.S.
Il sottotitolo italiano c'entra ovviamente pochino col film, ma pare sia comunque meglio di un doppiaggio inqualificabile. "Pare". Non lo so, non l'ho sentito, non ne voglio sapere niente.
Scriptnotes, Episode 665: What Can You Even Do?, Transcript
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The original post for this episode can be found here. John August: Hello
and welcome. My name is John August. Craig Mazin: Well. My name is Craig
Mazin. Jo...
5 ore fa
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