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4.9.11

[FF11] A Horrible Way to Die


A Horrible Way to Die (USA, 2011)
di Adam Wingard
con Amy Seimetz, AJ Bowen, Joe Swanberg

A Horrible Way to Die è una specie di A letto con il nemico, con un'aggiuntina di True Lies, diretto dal fratello scemo di Paul Greengrass. Solo che a descriverlo così gli si fa un disservizio, perché in realtà, se si assume un antiemetico prima della visione, si scopre un gran bel film, si riesce a scorgere una cura visiva di spessore e ci si gode pure una manciata di ottime interpretazioni. Il problema è che Adam Wingard fa di tutto per nascondere le doti del suo film, convinto che sia ganzo agitare la macchina da presa come uno scemo qualsiasi cosa succeda. Stiamo parlando di uno convinto che sia il caso di sostituire le dissolvenze con la tremarella. Sul serio: nei momenti in cui è evidente che avrebbe voluto mettere una dissolvenza, invece di mettere una dissolvenza comincia ad agitare la macchina da presa ancora più forte, fino a che non si capisce più nulla.

Ad ogni modo. Sarah, erede di Julia Roberts, sta cercando di rifarsi una vita. Ex alcolista, è sobria da tre mesi, ha conosciuto un ragazzo molto dolce e di cui potrebbe innamorarsi, si è lasciata alle spalle il passato. Solo che in questo film il passato non è un marito un po' troppo manesco come il caro vecchio Patrick Bergin, ma un serial killer che mette le donne nel bagagliaio, le porta in campagna e le strozza, o magari le sgozza, le getta nella vasca da bagno, le fa a pezzi, le imbusta e poi le butta nel cassonetto. Quando tornava a casa, però, questo squilibrato era un marito modello, un coccolone orsetto del cuore che nascondeva il suo hobby alla moglie. Tant'è che la nostra protagonista non ha finto la morte gettandosi in mare dallo yacht per fuggire da un matrimonio che la esasperava. No, ha sgamato l'attività segreta del marito pedinandolo, magari perché convinta di essere cornuta, e l'ha denunciato alla polizia. Considerando che il film si apre sul maniaco in questione che evade, capite bene che la situazione non è delle più rosee. 

Ora, prendete questo scenario, mescolate tutto quanto detto in avvio (una bella cura per l'immagine, degli ottimi attori e, ahinoi, una regia piuttosto fastidiosa) con un'atmosfera ammorbantissima e con una parte finale piuttosto imprevista e davvero gagliarda. Si ottiene un ottimo film che avrebbe potuto essere grandissimo, e che magari, se piacciono quelle regie un po' pazzarielle e tutte tremolanti, finisce per esserlo.

Wingard, comunque, prende per il culo: gli unici momenti in cui l'inquadratura sta ferma sono quelli in cui i personaggi vanno in macchina. Dai.

2 commenti:

La camera tremolante sembra un vezzo irrinunciabile a molti registi. Boh... possibile che la considerino ancora una cosa cool? Da Blair Witch sono passati 12 anni.

Ma più che cool, penso ritengano abbia un senso nel coinvolgerti, o robe del genere. E del resto, in questo film, ci sono diversi livelli di tremolio, che presumo varino in base a cosa il regista vuole comunicarci. Solo che a me non m'ha comunicato molto, 'sto tremolio. Boh. :D

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