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6.9.11

Italia vs Israele - 95 a 96


Non è che ci sia troppo da stupirsi, perché in fondo questo è esattamente quello che ti aspetti da una nazionale italiana, però davvero, dopo tutte le parole spese sul fatto che, sì, certo, dispiace, è una delusione andare a casa, ma tutto sommato la squadra è da lodare per l'impegno, la voglia di crescere e giocare nel modo giusto, la capacità di dare il massimo e i progressi fatti, ti ritrovi un match conclusivo in cui quella stessa squadra fa talmente merda da generare questo simpatico teatrino:


Eh. Il torneo è finito, le palle sono già sull'aereo per casa, la partita contro Israele la si affronta giusto perché costretti. Alla faccia della professionalità, della stima per il lavoro del gruppo, dello spirito nuovo visto in campo e pure del fatto che, oh, tanto per gradire, i punti fatti qui servono per semplificare il cammino alle qualificazioni dell'anno prossimo. Niente, presi a ceffoni da una squadra priva del loro talento migliore, messi sotto da gente che - loro sì - davvero tira fuori le palle e la voglia di dare sempre il massimo. Poi, per carità, meno male che è arrivato il moto d'orgoglio e gli italiani han provato a vincerla, piazzando una rimonta tutta difesa che ha dell'incredibile e arrivando a giocarsela punto a punto.

Solo che poi si è ripetuta la solita tarantella, con gli azzurri che non riescono a gestire le partite tirate fino in fondo e, pur piazzando qualche giocata di spessore (e di culo) che porta ai supplementari e quasi regala la vittoria, mettono sul piatto due o tre scemenze colossali. E niente, si perde anche questa. E in tutta franchezza, anche se sulla rimonta mi sono gasato, anche se tifavo e speravo, anche se mi spiace che Bargnani saluti l'Europeo con quella fesseria finale, perché il suo Europeo sarà ricordato per quella e non se lo merita, visto come ha giocato... giusto così. Giusto sucarsi il bagno d'umiltà poi invocato da Hackett.

Per carità, le considerazioni generali fatte dopo la partita con la Francia rimangono, ma, se la testa è questa, c'è davvero ancora tanto da crescere, a prescindere da tutte le pippe mentali sul playmaking assente, sulla mancanza di corpaccioni, sulle scelte discutibili, sulla poca esperienza e sulla sfiga. Che valide lo sono e lo rimangono, eh. Però, davvero, ma dai, ma che cazzo è?

La sbraitata di Pianigiani, casomai: "Bisogna che si giochi con un po' di dignità! Con un po' di anima, cazzo, nessuno fa un salto! Un fallo, quella palla lì! Facciamo a cazzotti, almeno! Ma che cazzo avete dentro?!?" Poi dice anche "Porca troia!", ma me ne sono accorto tardi. Comunque, con questa mi sono visto pure una partita con telecronaca in russo. Hahahaha, è fantastico.

2 commenti:

Ecco, questa non l'ho vista: troppo deluso dal match con la Francia per sorbirmi ancora lo streaming spixellato di Raisport web; ma chioso italicamente lo stesso :)

Se in passato qualcosa di buono abbiamo raggranellato (Europei e argenti olimpici), e' perche' anche in mancanza di super iper talenti da NBA, c'erano comunque due elementi: gioco di squadra e tiri da tre. Su questa ossatura potevi inserire il cuore&fantasia (leggi Pozzecco 2004) o la grande annata di un Fucka/Myers (Euro 99) o piu' indietro di Meneghin/Marzorati (Mosca 80, e con Riva, Euro 83) che ti portavano al massimo risultato possibile.

I tre NBA portano di sicuro molta qualita' individuale, e possono tranquillamente sopperire dal campo alle minori percentuali da tre (in realta' un Belinelli continua a provarci, anche se con percentuali meno buone che in passato; ma senza gioco di squadra -di tutta la squadra, 10/12 elementi- e senza cuore, temo che la situazione rimarra' quella di questi ultimi anni, cioe' batoste. Spero di sbagliarmi, eh.

Diciamo anche che ad Atene qualsiasi cosa tirassero per aria entrava, a cazzo di cane. Ho visto scene assurde di gente che prendeva rimbalzo, correva fuori e tirava da tre. :D

Poi, per carità, altra squadra, altro carattere, pensa solo a con che cazzo di Europeo ci si erano qualificati, per quell'olimpiade.

Comunque, io ribadisco che secondo me sono cresciuti molto. Certo, conta quel che dice Pianigiani: se la partita contro la Francia, giocata in quel modo (per quanto persa) è un punto di partenza per proseguire e costruire, allora c'è futuro. Se invece, semplicemente, quella è la cima, e più in alto non si va, allora fra due anni siamo ancora fermi qui.

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