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6.9.11

[FF11] Perfect Sense




Perfect Sense (UK, 2011)
di David Mackenzie
con Eva Green, Ewan McGregor

Siccome non bastava il Fast & Furious d'autore, adesso abbiamo anche il 2012 d'autore. E pure questo è uno spettacolo incredibile. Il tizio che sale sul palco prima di (quasi) ogni film al Fantasy Filmfest ha introdotto Perfect Sense in maniera piuttosto roboante. Almeno credo, dato che non capisco il tedesco. Ma insomma, ho captato che lo considerava l'highlight del festival e che a un certo punto ha citato Roland Emmerich. Questa introduzione, un trailer che fa il misterioso e un avvio di film un po' pomposo mi hanno, devo dire, piuttosto mal disposto. Il che, se vogliamo, rende ancora più forte il mio essere uscito dalla sala emozionato, estasiato, gasato e considerare Perfect Sense una delle robe più belle che abbia visto quest'anno.

Il racconto è semplicino e parla di fine del mondo o, meglio, dell'umanità. Si ipotizza un virus - o qualcosa del genere - che va a colpire l'intera popolazione del pianeta privandola dei cinque sensi, uno per volta. E ogni perdita è anticipata da uno sfogo emotivo fortissimo. Il primo passo, per esempio, è un'eccesso improvviso d'ansia, disperazione, rimorso, cui fa seguito la scomparsa dell'olfatto. E via a proseguire, verso un finale senza uscita. Tutto questo non viene però raccontato con una visione d'insieme, con scene di massa e catastrofi assortite, ma attraverso le vite dei due protagonisti e delle persone che ruotano loro attorno.

Al di là di qualche breve inserto di montaggio, ritmato dalla voce narrante di Eva Green che illustra gli effetti della malattia, tutto il film si concentra su come i due personaggi affrontano l'esplodere della loro storia d'amore e l'implodere della vita umana. Tremendamente romantico e malinconico, nonostante un'apparenza fredda e intellettuale, Perfect Sense si prende il lusso dello sguardo circoscritto, mostra l'apocalisse tramite il panico del singolo individuo e mette in scena un trasporto poetico efficace, delicato, mai forzato. Ricercato e affascinante, dipinge un'umanità che si aggrappa disperatamente a quel che le rimane, adattandosi ogni volta che perde un pezzo e cercando di continuare a vivere nonostante tutto, scoprendo nuove forme, colori insospettabili, passioni che un tempo non esistevano. Un film bellissimo, intelligente, molto ben recitato, pieno di invenzioni e capace di emozionare per davvero.

Oh, magari esagero, magari è solo perché non sapevo bene che aspettarmi, ma insomma, davvero, mamma mia.

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