Battlestar Galactica: Blood & Chrome #1/2 (USA, 2012)
creato da David Eick e Michael Taylor
diretto da Jonas Pate
con Luke Pasqualino, Ben Cotton, Lili Bordán
Il tonno qua sopra si chiama Luke Pasqualino e interpreta il giovane cacazibetto William Adama in Battlestar Galactica: Blood & Chrome, una serie per il web suddivisa in dieci episodi da una dozzina scarsa di minuti l'uno, che ha avviato ieri le "trasmissioni" su Machinima Prime. A febbraio, poi, il tutto sarà trasmesso su SyFy sotto forma di lungometraggio, e forse è questo il motivo per cui mi dicono che su YouTube gli episodi non si possono guardare dall'Italia: magari qualcuno c'ha i diritti per la trasmissione televisiva e, siccome lo Stivale è un paese che guarda sempre al futuro, ha deciso che faceva brutto lasciarli in chiaro sul Tubo. O magari no. Tanto chi vuole guardarli li guarda comunque, lo sappiamo. Dalla Germania nessun problema, per la cronaca.
Comunque, Blood & Chrome racconta dell'arrivo di Pasqualino Adama sulla Galactica e delle sue missioni da recluta. In questi primi due episodi scopriamo che il ragazzo era sostanzialmente il James T. Kirk della gestione Abrams, ma un po' più sudamericano, e vediamo subito entrare nel vivo il racconto, con un cliffhanger per la seconda puntata che fa venire una gran voglia. Il tutto è ambientato ai tempi della prima guerra fra umani e Cylon, quando questi ultimi erano ancora solo ferri da stiro ambulanti e non ci si immaginava che sarebbero diventati fotomodelle affamate di sesso con la spina dorsale che s'infiamma sull'orgasmo. Immagino l'idea sia di concedere uno sguardo su quell'epoca, che fino a oggi avevamo intravisto solo a pezzetti (a meno di voler tenere per buono il vecchio Battlestar Galactica degli anni Ottanta, cosa comunque impossibile perché cozzerebbero i peronaggi).
E com'è? Beh, per adesso pare proprio buono. Chiaramente i valori di produzione sono quelli che sono, ma c'è un discreto cavare il sangue dalle rape e tutto sommato non ci si può lamentare. I momenti in cui si paga maggiormente dazio dal punto di vista estetico sono quelli ambientati negli hangar della Galactica, tutti virtualissimi, ma mi fanno venire in mente i filmati degli ultimi due Wing Commander che contano, quindi mi parte la nostalgia, mi viene voglia di afferrare il joystick ed è tutto bellissimo lo stesso. Per il resto, ci siamo, i due episodi filano via che è un piacere e confermano, la buona tradizione di Battlestar Galactica per quanto riguarda le serie per il web (il che non è poco, se consideriamo che, di solito, le operazioni simili legate a serie televisive tendono a far vomitare).
Bello anche il modo in cui si mischiano vecchio e nuovo con un bel gusto per la citazione e un solido tentativo di mantenere coerenza visiva. Dal punto di vista visivo, si segue chiaramente il modello del Galactica moderno, con zoom e sporcizia assortita, e lo stesso si può dire dell'atmosfera tutta ruvida e un po' sessuale. In questo senso è molto azzeccato anche il tema della Galactica, che riarrangia quello storico degli anni Ottanta con lo stile tutto percussioni della serie moderna. Un po' patetica la trovata di censurare uno "shit" col rumore di una chiave inglese che casca per terra. A 'sto punto usate il solito "frak" e fine, no? Comunque, un buon inizio e sicuramente una miniserie da seguire per chi ha amato Battlestar Galactica.
Di Battlestar Galactica ho scritto più volte qua nel blog, ma non ho mai scritto della quarta stagione e mi sa che quel treno è ormai un po' perso. Anche se vai a sapere. Fra l'altro non ho mai guardato The Plan. Prima o poi lo farò. Tanto ce l'ho qua sullo scaffale, su.
1 commenti:
Piaciuto molto anche a me, mi ha ricordato quelle atmosfere che ho apprezzato tanto in passato. E sono molto curioso di vedere come andrà avanti. Ah, si vede senza problemi anche qui in UK.
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