The Big Blow (USA, 2000)
di Joe R. Lansdale
C'è stato un tempo in cui Galveston, che sorge su un'isola della costa texana, rivaleggiava con New York per il titolo di città più bella d'America. Poi, nel 1900, giunse la madre di tutte le tempeste, un uragano di potenza devastante, che prese Galveston, la rivoltò come un calzino e se la portò via. In quel contesto Joe R. Lansdale ambienta un breve racconto, che interpreta le ultime ore di Galveston - o, perlomeno, di quella Galveston - attraverso i pensieri, gli atti e le parole di alcuni pittoreschi abitanti. E non solo, perché il personaggio più importante, forse, è il forestiero Jim McBride, antieroe spregevole e sgradevole, incapace di mostrarsi anche solo vagamente simpatico.
Ma a dominare la scena è la furia della tempesta, strabordante e agghiacciante, come mai nessun film catastrofico l'ha dipinta. L'orrore puro dell'impotenza di fronte alla natura incazzata nera. Una roba quasi insopportabile per quanto riesca a creare tensione e angoscia come e meglio del miglior horror. E tutto racchiuso in un centinaio di splendide pagine.
Harry ti presento Ghostface: la rece di Heart Eyes – Appuntamento con la
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