Si riparte, destinazione Texas. Decollo a mezzogiorno in punto e mi sparo una vera e propria odissea volante (Milano-Londra, Londra-Chicago, Chicago-Austin). Arriverò lì nientemeno che alle 23:35, ovvero, grazie alle meraviglie del fuso orario, le vostre 06:35 di domattina. Cristoddio, diciotto ore e mezza di viaggio, e ci sarà ancora da prendere il taxi per l'albergo. Vabbuò, mi fermo fino a giovedì, quando il primo dei tre decolli è fissato, again, intorno a mezzogiorno. Se ho capito bene, mercoledì dovrebbe essere giornata totalmente libera e, ovviamente se sarà possibile farlo, mi sa che la dedicherò a una gitarella in direzione San Antonio (dove fra l'altro in serata si presentano i Miami Heat, vedi mai che si trovino i biglietti). Comunque, gestiremo. Il portatile della Rumi me lo porto dietro, ma come al solito non so dire se avrò tempo e/o voglia di postare qualcosa. In ogni caso, detto che ho uno o due post scritti in un impeto di grafomania e pronti quindi ad essere pubblicati nelle occasioni in cui mi connetterò dal Texas, male che vada ci si risentirà nel fine settimana.
Tu vuò fà l’americano, ma sei nato James Bond: Fast Charlie
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Phillip Noyce is not very noyce
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3 ore fa
5 commenti:
Cioè fammi capire... riparti per l'America un'altra volta?! Ma ce sei stato ierlaltro!!! Non ce posso credere...
E pensa che ci torno a gennaio!
:D
Comunque, dai, non era l'altro ieri, era luglio...
Eh ma per me, che sono stanziale, la percezione è che fosse l'altro ieri. Io ho paura dell'aereo.
Comunque, ti ripeto, penso di non perdermi troppo. Un mio amico è stato in America e mi ha detto che l'America è come Grosseto, solo sei o sette volte più grande.
Vabbé, adesso non è che devi riciclare la stessa battuta ogni volta che si parla dell'America, eh.
beh è Gizmo...
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