Non si esce vivi dagli anni ottanta e si sta arrancando pure nei duemila (o zero, o quel che sono), ma ce la caveremo, ne sono convinto. Carichi di sushi e tonkatsu fino a scoppiare (a proposito, quello del Kotobuki non è paragonabile a quello del Maisen ad Harajuku, ma perlomeno ci prova, è quel genere di roba, e soprattutto non ha quell'aria da cotoletta dell'Autogrill che ho trovato nel ristorantaccio di viale Monza dove mi han portato i miei ex colleghi qualche mese fa). Con ancora nelle orecchie gli Afterhours che aprono il concerto su Male di miele, tirano fuori un'inattesa Elymania e buttano sul piatto, tanto per gradire, una splendida Cortez the Killer e perfino una Hit Me Baby One More Time. Qualche lento di troppo, forse, ma in due ottime (e abbondanti) ore di concerto, che non è che ci vadano avanti in molti, per oltre due ore. E allora si sopporta perfino Non è per sempre, che non la reggo davvero più, ma mi fa venire in mente i primi raduni di it.fan.studio-vit, una macchina piena di gente (anche se in effetti ricordo solo Flx) nell'estate del 1999, il rulladuno coi passaggi alla discoteca di Acquatica e, soprattutto, "Hai vinto bene".
Scriptnotes, Episode 665: What Can You Even Do?, Transcript
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The original post for this episode can be found here. John August: Hello
and welcome. My name is John August. Craig Mazin: Well. My name is Craig
Mazin. Jo...
3 ore fa
1 commenti:
Speriamo di vincere bene, mio varanasi baby, perché la verità è che la gente sta male e io sono troppo bianca per restare mano nella mano con me stessa. Gli architetti sono qua e hanno in mano la città: anche se la sicurezza è un ventre tenero, io non tremo. Del resto l'autista che mi guida ha una sola mano e questo è il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia quello che non c'è.
I don't want to believe.
mao
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