Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

21.1.11

Sotto un cielo cremisi/Devil Red


Vanilla Ride (USA, 2009)
Devil Red (USA, 2010)
di Joe R. Lansdale


Mentre iniziavo a scrivere questo post, mi sono passate davanti agli occhi una serie di coincidenze. Anobii mi dice che ho letto Sotto un cielo cremisi a cavallo fra giugno e luglio del 2009. Ero in aereo per un press tour londinese di marca EA, e i miei compagni di viaggio mi chiedevano che caspita ci fosse di tanto da ridere in quel libretto che stavo leggendo. L'archivio di SMS del mio cellulare mi dice che era invece il 9 ottobre 2010 quando, per pura coincidenza, sono entrato da Feltrinelli e mi sono trovato davanti Lansdale che presentava Devil Red. Devil Red che ho letto all'inizio di questa settimana, in aereo per un press tour londinese di marca EA.

Nel 2009, otto anni dopo l'uscita del precedente episodio, ma non troppo incidentalmente poco dopo l'esplosione della Lansdale mania in Italia, Joe R. Lansdale pubblica Sotto un cielo cremisi, settimo romanzo del ciclo di Hap Collins e Leonard Pine. Io lo compro, lo leggo e non ne scrivo qua dentro. Ed è il primo libro di Lansdale che leggo senza poi scriverne qua dentro (non è vero, c'è anche Mucho Mojo, ma non vale: l'ho letto a fine anni novanta, quando ancora questo blog non esisteva. Fra l'altro è uscito in Italia nel 1996, dieci anni esatti prima che io aprissi il blog. Ehi, è un'altra coincidenza!).

Perché non ho scritto di Sotto un cielo cremisi qua dentro? Perché così ha sentenziato il caso, visto che è ormai quello a decidere cosa appaia in questo blog. Ma mi piace pensare che in fondo un po' me lo sentivo. Cosa? Che Sotto un cielo cremisi era in realtà la prima parte di una storia spezzata in due e conclusa col successivo Devil Red (della cui pubblicazione, intendiamoci, non sapevo nulla e non avrei saputo nulla fino a quel 9 ottobre 2010). Due episodi in due anni, dopo otto anni di silenzio. Una coincidenza? No, è che evidentemente Lansdale si è accorto di poter fare soldi facili riesumando lo smilzo e il negrone e ha scelto di cavalcare l'onda delle reunion cacasoldi già tema portante degli ultimi due/tre anni della scena musicale mondiale. Dagli torto.

Comunque, Sotto un cielo cremisi, lo ammetto, me lo ricordo appena. Me lo ricordo sicuramente piacevole (del resto Anobii mi dice che gli ho affibbiato tre stelle), senza dubbio molto divertente (d'altra parte ridacchiavo come un cretino mentre lo leggevo in aereo) e un po' deludente nella figura di 'sto super assassino che si merita il titolo ma, di fatto, rimane proprio poco impresso nella memoria. Ricordo di aver pensato che alla fine non era particolarmente meno riuscito del precedente Capitani oltraggiosi, cui fra l'altro già mancava un po' quella fantastica scintilla degli episodi precedenti. Insomma, ricordo che, come probabilmente è inevitabile per il settimo episodio di una serie, mi sembrava una roba un po' solo per i fan.

E Devil Red? Eh, Devil Red, che invece mi ricordo bene perché l'ho letto tre giorni fa, è un po' la stessa cosa. Solo che fa molto meno ridere e punta molto più sul romantico machismo comunque caratteristica fondamentale di Hap, Leo, Joe e Lansdale. Ed è insomma un polveroso racconto di uomini duri duri duri e un po' teneri, che fanno rispettare la loro legge nel buzzurro Texas d'oggidì. Prendono tanti cazzotti in testa, combattono un destino avverso, ma si rialzano sempre in piedi e con la battuta pronta. E ancora una volta, oh, non sarà magari il miglior episodio della serie, ma è comunque una roba piacevolissima da leggere e tutto sommato imperdibile per chi ama i suoi due antieroi. Perché in fondo, dopo una ventina di pagine, ti senti subito a casa e non riesci a smettere fino alla fine.

E dopotutto ci sono saghe peggiori a cui appassionarsi. Tipo, che so, quella di Robert Langdon.

Li ho letti in italiano. Perché, boh, così mi andava, e perché quando sono in una libreria e mi trovo davanti un libro che mi interessa, oh, non ce la faccio mica sempre a dirmi "no, fermo, su Internet lo trovi in lingua originale e niente niente lo paghi pure meno". Faccio fatica a controllarmi, in libreria. Comunque, la traduzione mi sembra buona, scorrevole e leggibile, anche se ogni tanto emerge proprio la fatica di adattare all'italiano espressioni e modi di dire che con l'italiano non hanno nulla a che vedere. Siamo comunque lontani anni luce da certe nefandezze che si leggevano nelle traduzioni dei primi libri della serie (eh, purtroppo Una stagione selvaggia è l'unico che ho letto in lingua originale).

2 commenti:

Concordo... anch'io che leggo quasi tutto in inglese, se posso, se entro in libreria non riesco a trattenermi. La scusa professionale è che mi incuriosisce analizzare lo stile traduttivo, la verità è che il libro è li davanti e io lo voglio. Com'è Lansdale dal vivo? Ho letto solo Drive In, che per altro mi è piaciuto molto.
Alice C

È un omone grosso e simpatico, con pesante accento texano. Parla come Buddy Garrity (da Friday Night Lights).

Posta un commento

 
cookieassistant.com