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1.6.11

Bossypants


Bossypants (USA, 2011)
di Tina Fey


Bossypants è la seconda autobiografia (o roba simile) di un comico americano che leggo nel giro di poco tempo. È, però, una cosa molto diversa da Born Standing Up, il libro di Steve Martin che ho letto, per l'appunto, poco tempo fa e di cui magari scrivo in un altro momento. Tina Fey, infatti, nel suo libro parla veramente poco di se stessa, della sua carriera, della sua vita, e di come funzioni il mondo della comicità dall'interno. Preferisce invece spargere pensieri a caso, su questo o quell'argomento, e prova a dar loro un filo logico appiccicandoli in sequenza temporale, posti al fianco della carriera che l'ha condotta dai locali di Chicago al set di 30 Rock.

Proprio 30 Rock è il motivo unico per cui mi sono trovato a leggere questo libro, dato che il Saturday Night Live non è esattamente una roba a me familiare, anche se qualche sketch in rete lo si guarda sempre volentieri e paradossalmente sull'argomento ho letto un libro da svariate centinaia di pagine. Ma se non mi fossi recentemente appassionato a quella fantastica serie che è 30 Rock (e, ehm, boh, anche di quella mi piacerebbe scrivere, uffa), difficilmente avrei letto Bossypants mentre poggiavo le terga su aerei che mi portavano in giro fra due diverse London, a migliaia di chilometri l'una dall'altra.

Ma che è libro è, Bossypants? È un libro divertente, piacevolissimo, che non si stacca di una virgola dallo stile che rende irresistibile Tina Fey. E proprio per questo è un centro sicuro: se lei ti piace, specie se ti piace tanto, certo il libro non ti farà schifo. Però è anche un librettino un po' debole, che ti lascia addosso l'impressione di una persona poco a suo agio con questo mezzo espressivo e che ci mette qualche pagina di troppo a ingranare, anche se poi, quando lo fa, prende un ritmo che levati. Nei suoi momenti migliori, quasi tutti nella seconda metà, quasi tutti quando scherza sulla femminilità, è un libro divertentissimo. Ma è e rimane quello: una roba per appassionati curiosi e fanboy.

Il libro l'ho letto in originale, in una tostissima edizione hardcover comprata in una piccola libreria di London, Ontario. Esiste anche una versione paperback che ho visto in un negozio dell'aeroporto di London, UK. Presumo ci sia pure una copia digitale per questi oggetti elettronici che vanno di moda adesso. Non so, francamente, se esista o esisterà una traduzione italiana, anche perché non so quanto 30 Rock e Tina Fey abbiano seguito da quelle parti (stavo per scrivere "da noi" ma, oh, io adesso sto oltre le montagne). Ma d'altra parte, se è stato tradotto il libro da ennemila pagine sul Saturday Night Live, perché non anche questo?

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