The Walking Dead - Season 1 (USA, 2010)
creato da Frank Darabont e Robert Kirkman
con Andrew Lincoln, Jon Bernthal, Sarah Wayne Callies, Laurie Holden, Jeffrey DeMunn, Norman Reedus
Seguire una serie mano a mano che viene trasmessa, una puntata alla volta, ha sicuramente tanti aspetti positivi, più o meno legati alla serie stessa. Per dire, con The Walking Dead, c'è il vantaggio di goderti il modo in cui viene serializzata, l'attenzione al colpo di scena e al cliffhanger, la sua struttura assolutamente ben calata nel format a episodi settimanali nonostante la coesione da racconto unico. In più c'è l'ansia del vedere l'episodio successivo, il divertimento di chiacchierarne con chi la sta seguendo assieme a te, nel mio caso pure quello di provare a scrivere un post dopo ogni episodio, che mi diverte. Insomma, bene.
Allo
stesso tempo, però, sono e resto convinto che non sia la maniera
ideale, o che quantomeno non lo sia per me e per i miei gusti, e
infatti faccio uno strappo alla regola solo per The
Walking Dead.
Perché di fondo, dalla visione “tuttassieme”, la maggior parte
delle serie, o perlomeno quelle al di sopra di una certa soglia di
decenza, guadagnano troppo. E lo fa, sì, anche The
Walking Dead,
come mi è risultato fin troppo evidente mentre mi maratonavo la
prima stagione, tutta in una sera, grazie al cofanettino blu-ray
comprato qualche mese fa in quel di Heathrow, zona HMV.
Soprattutto,
da questa (re)visione ho tratto l'idea di un racconto molto più
unitario, compatto, coerente e consistente di come sembrasse nella
spezzettata visione dello scorso autunno. Non solo perché, ovvio, si
colgono molto più facilmente i piccoli indizi e riferimenti, le cose
sparse in giro che magari già dalla prima puntata ti suggeriscono
quel che accadrà nella sesta, ma soprattutto perché quel che
sembrava corpo estraneo risulta invece molto più coerente,
morbidamente e logicamente parte del racconto. Perfino il tanto
vituperato momento risolutivo della questione Vatos sembra avere più
senso e non uscire troppo dai binari, e tutta la parte della CDC pare
molto meno infilata a forza.
E
in una situazione simile emergono ancora meglio i punti forti, dal
bellissimo quinto episodio, così duro, amaro, placido, alle
improvvise, cariche, sferzanti esplosioni di furia violenta, che ti
scuotono dalla tranquillità e tramortiscono con i loro effetti
improvvisi. E i piccoli momenti, i gesti, gli sguardi, quella
conversazione sulla barca, quella bella scena della spiega alla CDC,
che vivi con ancora negli occhi l'inizio dell'episodio precedente,
quella placida amarezza di fondo e il senso di disperazione che si
respira in ogni fotogramma. Quelle cose lì.
Tutto
questo non fa sparire gli alti e i bassi, non elimina la natura
tagliata con l'accetta di diversi personaggi e non toglie di dosso la
sensazione che Robert Kirkman, o chi per lui, stia ancora prendendo
le misure col rendersi conto di quali sono le cose che funzionano
perfettamente a fumetti ma risultano abbondantemente fuori posto in
altri contesti. Rimane però il fatto che in queste sei puntate si
trova una serie ricca di momenti forti, dal taglio interessante,
dal potenziale notevole e che comunque porta in televisione un
discreto coraggio per l'orrore esplicito e la voglia di sfruttare il
genere in maniera per certi versi anticonvenzionale, oltre che un
progetto ambizioso e che molti pensavano irrealizzabile. Il pubblico
sta premiando, speriamo vada avanti bene. Con buona pace di quelli
che è brutta perché “si vedono poco gli zombi” e “c'è poca
azione”. Guardatevi Dead
Set – che
è ottimo, intendiamoci – e non rompetemi i coglioni.
Anche
questo post l'ho scritto in aereo. Nei viaggi brevi, molto
difficilmente mi alzo per andare in bagno. Anzi, diciamo che non lo
faccio mai. Caspita, lo faccio raramente pure in quelli lunghi.
Possibile che, l'unica cacchio di volta in cui mi alzo per andare in
bagno su un volo per Londra, finiamo in una turbolenza proprio mentre
sono intento a fare le mie cosacce e mi ritrovo a innaffiare da tutte
le parti? Ma dimmi te. Ah, La maratona è stata eseguita, ovviamente,
in lingua originale. Che, non scherziamo, vorrai mica perderti
l'accento farlocco di Rick Grimes? Mi dicono che il blu-ray italiano,
se imposti la lingua originale, ti mette i sottotitoli obbligatori.
So 1997.
2 commenti:
Grande Giò, mi sono avvicinato alla serie da pochissimo, incuriosito dalle tue parole e mi sta piacendo un sacco. Mi sono sparato tutta la prima serie e le prime 7 della seconda. La seconda secondo me, almeno per ora, si rilassa un po' troppo su se stessa, anche se il finale della 7a e' ottimo.
Se ravani i miei post al riguardo vedrai che in linea di massima sono d'accordo con te, sulla seconda. :)
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