This is the End (USA, 2013)
di Evan Goldberg e Seth Rogen
con Jay Baruchel, Seth Rogen, James Franco, Jonah Hill, Craig Robinson, Danny McBride
Stavo controllando la pagina IMDB di This is the End per scrivere le tre righe qua sopra (sono un tipo preciso!) e mi sono reso conto di una cosa: la colonna dei nomi degli attori è identica alla colonna dei nomi dei personaggi. Cioè, lo sapevo, ma trovarsela davanti è affascinante. Quasi ipnotico. E ricco di spoiler, perché in effetti, leggere in anticipo l'elenco degli attori di un film nel quale parte delle risate si basa sulla raccolta delle figurine, sull'apparizione di questo o quell'attore, significa rovinarsi qualche gag (me ne vengono in mente soprattutto un paio della mezz'ora finale, davvero sceme e divertenti). Il bello di Facciamola finita, però, è che alla fine non c'è solo questo esercizio di ultra-meta-cinema e tutto sommato si tratta di un film più divertente, meglio costruito e fra l'altro pure più sanguinario di quanto mi aspettassi.
Lo spunto di partenza vede un gruppo di
Il risultato, pur nell'assurdità di certi scambi, nel rappresentare personaggi talmente esagerati da avere poco di normale, nella presenza di svariate gag che perdono senso se non si conosce la carriera degli attori (ma l'unico momento davvero "difficile", perché tirato avanti per un po', è quello dedicato a Pineapple Express), è un film che riesce a raccontare in maniera bizzarramente umana il caos dell'apocalisse. Certo, infilandoci demoni dal pacco enorme, gag incentrate sulla masturbazione di Danny McBride e una discussione sull'eventualità di stuprare Hermione, ma con anche l'intelligenza di non limitarsi a un turbinio infinito di gag e infilarci dentro il surreale viaggio personale dei due personaggi principali e il racconto della loro amicizia. All'ombra di un pene da venti metri.
Non riesco a capire se Facciamola finita è un colpo di genio o il solito titolo italiano sparato a caso. Evito il pippone su quanto un film del genere possa essere rovinato dal doppiaggio, a prescindere dalla qualità di adattamento e interpretazioni (che comunque, in totale malafede, mi aspetto bassa). Uh, no, in effetti non ho evitato. Pazienza.
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