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8.6.14

Drammi da primo mondo


Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, giocavo a X-Wing con un joystickone analogico semplice, essenziale, che faceva il suo. Fra l'altro lo usavo anche per giocare a NHL 95. Tempo dopo, mi procurai un Sidewinder con Force Feedback della Microsoft e lo usai per tanti altri giochi, godendo tantissimo. E poi basta. Solo che adesso quei giochi stanno abbastanza tornando d'attualità, fra un Elite: Dangerous, uno Star Citizen e altre cosette, senza contare che ogni tanto mi viene voglia di tirar fuori qualche classico del passato e che giocarli con mouse tastiera (o col pad Xbox 360) mi mette la tristezza. Me l'ha un po' messa anche quando ho giocato a Strike Suit Zero. Orbene, qualche tempo fa, ho scoperto, attraverso una chiacchierata su Facebook con Mensola, l'esistenza del X52 Pro Flight, un aggeggio che si porta ormai i suoi bei anni sulle spalle ma mi attira lo stesso un sacco. Mi sono informato, ho letto in giro, qualche parere discordante, ma nel complesso mi sembra adatto alle mie esigenze, anche in termini di prezzo. Ma soprattutto, al Fry's qua vicino l'ho visto in vendita, palesemente un fondo di magazzino, a un prezzo che mi sembra essere sostanzialmente la metà del prezzo a cui lo si trova in giro per l'internet in Europa. Non l'ho acquistato d'impulso, ma poi mi sono fatto un giro a cercare informazioni per vari siti e, ecco, adesso ne ho una voglia brutale. Che faccio? Che faccio? È già dramma.

 Il volto del dramma.

Comunque, sabato impegnativo e allo stesso tempo rilassante. Impegnativo perché il jet-lag si è manifestato in maniera brutale e perché abbiamo fatto un po' di cose che andavano fatte, ma allo stesso tempo rilassante perché, insomma, non è che si sia esattamente lavorato come matti. Gli occhi mi si sono spalancati verso le due, ma era solo perché dovevo andare in bagno. Si sono però nuovamente spalancati alle quattro e forse sono riuscito a poltrire ancora un po' fino alle cinque, ma insomma, a quel punto era chiaro che bisognava alzarsi. Dopo una colazione da IHOP (ho quasi schivato i pancake e mi sono adagiato su una omelette, ovviamente infarcita d'avocado, innaffiando con succo d'arancia e the caldo), siamo andati a recuperare il veicolo. C'era forte indecisione se andare di due auto separate o di minivan, ma alla fine abbiamo optato per quest'ultimo. Da lì, poi, mi sono messo al volante e con Sole e Fabio come passeggeri ho puntato appunto verso Fry's, perché bisognava comprare alcune cose (tipo che mi sono finalmente preso un asciugacapelli da viaggio che si adatta alla diversa tensione del posto) e dove ho appunto lasciato il cuore sul Saitek. Magari domani. Vai a sapere.

Poi i canonici passaggi in Sunset Boulevard, da Guitar Center e Meltdown Comics (dove non ho trovato praticamente nulla da comprare, a parte il terzo paperback di Fairest, che mi si è manifestato davanti agli occhi quando ormai ero convinto che sarei uscito a mani vuote), e quindi via a installarci nell'appartamento. Ma non senza prima esserci fermati a pranzare presso un diner, dove, in una botta di salutismo, abbiamo preso tutti e tre zuppa di verdure, insalata e limonata fresca. Ovviamente, nella mia insalata, fra spinaci e gamberetti, c'era l'avocado. Ma dicevo, l'appartamento: è bello, grosso, confortevole. Le foto sono sui miei account Facebook, Flickr e Google+. Fra l'altro mi sono subito accaparrato una stanza a caso, per poi rendermi conto che era quella con TV e bagno privato. Grande intuito. Successivamente è scattato il pomeriggio di test tennici vari, che come al solito hanno fatto scoprire alcuni problemi la cui risoluzione è (forse) in atto mentre scrivo e guardo in TV con la coda dell'occhio Indiana Jones e il frigorifero piombato. E in questo momento stiamo per andare al centro commerciale qua dietro a fare un po' di spesa, nella speranza che non si sia fatto troppo tardi e non ci chiudano la serranda in faccia.

Una foto che non c'entra nulla. L'ho vista apparire sul Dropbox di famiglia.

E gli altri? Eh, gli altri. Al Mottura è partito il primo volo con ore di ritardo, gli hanno cambiato l'itinerario, è ripartito da Atlanta più tardi del previsto e il risultato è che dovrebbe atterrare a Los Angeles alle 23:00 passate. L'altro contingente, quello Zave/Ualone/Fotone, il ritardo e/o deviazione se l'è beccato sul secondo volo e pure loro sono atterrati solo in tarda serata. Lo so per certo, l'hanno fatto sapere mentre finivo di scrivere questo post. Si comincia benissimo, insomma! Noi, intanto, abbiamo parzialmente risolto i dilemmi esistenziali tecnici. Ma solo parzialmente, non ci allarghiamo. E dopo uno spuntino frugale, ché non c'avevo fame, ho letto sull'internet che finalmente il gioco del topone si è levato dalle palle. Speriamo!

Domani, poi, si comincia quasi a lavorare, fra il ritiro dei badge, le registrazioni alle conferenze, Zave che va a vedere una roba e, boh, forse qualcos'altro. E io magari vado a comprarmi il Saitek. E non sarebbe male riuscire ad andare a trovare al cinema Seth MacFarlane. Forse. Vai a sapere.

3 commenti:

Shopping nerd è d'obbligo, vai e acquista!;D
Forza ragazzi, spaccate tutto!

Il gioco del topone NON si e' levato dalle palle...sorry :)

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