Un anno fa, o giù di lì, sbroccavo perché mi ero frantumato i maroni di tutto 'sto ciarlare d'esclusive e altro. Stavano per uscire le nuove console, mi si era chiusa la vena sul collo. Oggi sono più tranquillo. Non perché il mio punto di vista sia cambiato, anzi, sono sempre più convinto che l'idea di non poter friggere due uova con la padella dell'Ikea sia delirante, ma semplicemente perché, oh, il tempo passa, si sublima, tanto prima o poi le due console le compro e in ogni caso, ehi, da allora a oggi devo ancora vedere non dico pubblicata, anche solo annunciata un'esclusiva che mi faccia correre in negozio. E del resto, finché passo la maggior parte del mio tempo videoludico appiccicato a giochini che girerebbero su una calcolatrice e che comunque escono pure su PC, ehi, che problema c'è? Comunque, anche quest'anno sono andato a Los Angeles per L'E3. Anche quest'anno, fra i momenti migliori ci sono state le attività "collaterali", tipo andarcene una sera al Video Games Live e trascorrere tutto il sabato in gitarella, a bordo di un'auto a noleggio verso il San Diego Zoo Safari Park. Tutto molto bello. Ma, devo dire, ho apprezzato pure l'E3.
Certo, è stata per molti versi la fiera del nulla. S'è vista praticamente solo roba che era stata già annunciata, che ci si aspettava che venisse annunciata, che si sperava che venisse annunciata. Le novità erano tutte uscite prima e l'unica sorpresa vera e propria, come nelle scorse due edizioni, è stata quella che ha chiuso la conferenza Ubisoft, con la differenza che non si trattava di qualcosa di nuovo ma di un rilancio bene o male atteso. Poi, certo, rilancio promettentissimo e in una forma diversa da quella che ci aspettava, ecco. Per altro, è sempre divertente vedere che il modo migliore per buttar fuori un gioco "tripla A" che possa dare l'impressione di essere fresco e nuovo sia limitarsi a pigliare roba che non vediamo da una decina d'anni, aggiornarla un po', tirarla a lucido, renderla più masticabile e servirla con il sorriso sulle labbra. Ma insomma, va bene, eh.
Mi sarebbe piaciuto continuare il diario giorno per giorno che avevo iniziato, se non in forma discorsiva, quantomeno con un elencone di quel che andavo a vedere e/o a provare e di fianco degli asterischini di approvazione, ma prevedibilmente, appena s'è cominciato a lavorare, sono stato sconfitto dal jet lag, dalla stanchezza, dal sonno e, in generale, dal fatto che, ehi, se riuscivo a scrivere qualcosa, lo facevo per IGN. E quindi niente. Mi sembra però giusto scrivere qualcosa a posteriori, un po' come ho fatto l'anno scorso, anche se in ritardo, oggi che ho trovato un momento per respirare e farlo. Un qualcosa in cui posso dire ce - per quanto non sia neanche lontanamente la GDC - andare all'E3 è comunque divertente e, diciamocelo, per quanto sia una sfaticata che levati, ci sono modi peggiori per guadagnarsi da vivere. Voglio dire, lo so, eh, che sono un privilegiato, ad esser pagato per far 'sta roba e/o a potermi permettere di campare facendo questo lavoro (ognuno legga queste due frasi come meglio crede, ci sono diversi significati). Poi posso raccontarvi che non è che passi tutto il giorno a giocare (del resto, lo si vede da quante recensioni scrivo ultimamente), che ci sono mille lati negativi, mille cose che odio e che periodicamente mi trovo a pensare che sia ora di basta (ma questo tipo dal 1998). Però poi rimango qua, nonostante abbia perfino la fortuna di avere possibili alternative, perché evidentemente ci sono aspetti che mi piacciono e non ho voglia di mollare, nonostante altri aspetti che se non bestemmio guarda.
Cosa mi è piaciuto di più di questo E3 in cui tutto quel che c'era di nuovo era un prototipo che giocheremo nel 2016? Bizzarramente, da persona che si spacca i maroni alle conferenze ed evita in tutti i modi di andarci, ci metto la prima giornata, quella trascorsa infilati in quattro in un angolino della War Room di IGN US ad esibirci nelle dirette prima e dopo di ogni conferenza, facendo gli scemi, chiacchierando del più e del meno, fuggendo alla ricerca di cibo, tirando in mezzo ospiti di passaggio improbabili, scoprendo di essere seconde scelte, sperando che gli ospiti improbabili non leggessero i delicatissimi commenti scritti dai lettori/spettatori nella chat e, insomma, passando una giornata divertente nonostante il lavoro da fare fosse stare dietro alla fuffa. E nonostante si fosse a Los Angeles, che se non bestemmio guarda.
Ma soprattutto mi è piaciuta la terza giornata, quella in cui ho provato per la prima volta Elite: Dangerous, fra l'altro non solo mettendo le mani sull'X52, ma pure indossando Oculus Rift, e ancora un po' muoio dalla gioia. Ho pure detto ciao a David Braben. Che insomma, l'avevo già incrociato qualche tempo fa, ma ecco, sono emozioni. Eppoi ho passato buona parte del pomeriggio immerso nella bella gente al parcheggio di Devolver, chiacchierando con tizi fuori di cozza e provando giochi assurdi, grazie al publisher più fico, costante e interessante che ci sia. Infine, un incontro con della gente che "Alla fine non riusciamo a portare giochi da farti vedere, però becchiamoci lo stesso, conosciamoci di persona, parliamo di cose da fare". Ecco, di fondo, per assurdo o forse no, la cosa che mi mancherebbe di più, se improvvisamente decidessi di fare altro, è questa qua: la gente. Incontrarla, chiacchierarci, organizzare cose, discutere, parlottare. Dal mito del passato tutto rilassato che finalmente intervisto, al giovane che mi guarda con gli occhioni sperando che si parli bene del suo gioco, passando per tutto quel che c'è nel mezzo. È quel che ancora mi piace.
Poi, certo, c'è anche il fatto che, se ti pagano un viaggio dall'altra parte del globo, poi ci metti i soldi tuoi e ti organizzi per andare a fare cose extra sempre piacevoli, tipo appunto il Video Games Live. Quest'anno mi ha ammaliato forse meno dell'altra volta, a causa di una scaletta meno nelle mie corde, ma comunque i suoi passaggi da brividi fortissimi lungo tutto il corpo ce li ha sempre. Eppoi la gitarella di sabato nel parco folle enorme ammerigano con gli animali dell'Africa, dell'Asia e di chissaddovealtro e le tigri che sembrano Pillola e Polpetta. Le foto stanno da qualche parte sui miei account Facebook, Google+ e Flickr, se interessano. E quindi dai, è sempre bello, su. Anche se rimane una fiera per lo più brutta, piena di roba che non mi interessa e che non vale un centimetro quadro dei luoghi in cui si svolge la GDC. Ci rivediamo a Colonia.
In linea teorica, questa settimana vorrei rimettere in sesto il blog. All'atto pratico, vedremo. Va comunque sottolineato che fra una settimana sono in vacanza, quindi, presumibilmente, a quel punto il blog si ferma di nuovo. Sorry.
2 commenti:
Yep, la capisco bene questa faccenda dell'incontrare la gente. Nel corso dell'anno che ho passato in esilio in terra germanica, è sicuramente la faccenda che mi è mancata di più. E mi sono dato del cretino mille e più volte per tutti i press tour/eventi e compagnia danzante che ho saltato/schivato nel corso degli anni passati. Ah, sempre bello leggerti, Andrea (e bella pure la foto che ti vede ai comandi dell'astronavicella spaziale).
purtroppo ps4/xboxone sono poca cosa, non sono compatibili nemmeno con i nuovi schermi tv 2k, per di più escono anche nel 2015 cross generation tomb raider 2 /mgs5 su tutti. Io aspetto uncharted 4 per prendere la ps4
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