Agents of S.H.I.E.L.D. 02X14: "Love in the Time of Hydra" (USA, 2015)
creato da Joss Whedon, Jed Whedon, Maurissa Tancharoen
puntata diretta da Jesse Bochco
con Clark Gregg, Ming-Na Wen, Chloe Bennet, Iain De Caestecker, Adrianne Palicki, Elizabeth Henstridge
Una maniera abbastanza efficace in cui gli autori di Agents of S.H.I.E.L.D. stanno girando attorno ai limiti di una produzione da network "tradizionale" e dei suoi venti episodi abbondanti a stagione sta nel modo in cui vengono portati avanti più discorsi contemporaneamente, al fine di avere sempre qualcosa da raccontare anche nel momento in cui devi rallentare un po' su un fronte per non bruciarti tutto subito. Nulla di mai visto prima, eh, non si sta reinventando la ruota, però funziona e spazza via uno fra i problemi più forti che avevano caratterizzato la prima stagione, permettendo a questa seconda annata di risultare interessante e coinvolgente anche quando, come qui, il racconto forse si ferma un po' per introdurre discorsi, piazzare in giro elementi e preparare quel che sta arrivando.
Nelle scorse settimane abbiamo seguito prevalentemente le vicende degli inumani/mutanti, mentre veniva pian piano introdotto il discorso supplementare dello S.H.I.E.L.D. alternativo. In questa puntata la situazione si ribalta, le faccende degli inumani passano in secondo piano (nonostante il cliffhanger su cui abbiamo lasciato Calvin, qui del tutto assente) ed esplode invece tutta la faccenda del gruppo di dissidenti capitanati dal Gonzales di Edward James Olmos, ma viene anche riproposta la terza questione, con Ward e l'agente 33 che finalmente tornano in scena. E in tutto questo non sappiamo in che situazione si trovi quel che è rimasto dell'Hydra (o se magari abbia legami con il gruppo che sta tramando alle spalle di Coulson).
È un bel minestrone, che porta avanti tante cose assieme e può grazie a questo permettersi di sviluppare pian piano tutte le vicende, facendole evolvere con calma da una puntata all'altra mentre conserva comunque la struttura da "caso" della settimana che tende ad essere inevitabile in serie di questo tipo. Poi, certo, non tutto funziona per forza alla perfezione e non tutti i fili narrativi sono interessanti alla stessa maniera, ma è anche abbastanza inevitabile. In tutto questo viene poi da chiedersi se e quanto di quel che vediamo qui avvenga anche in funzione di Avengers: Age of Ultron: arriverà nelle sale americane subito prima che venga trasmessa la penultima puntata, è lecito immaginarsi una qualche forma di collegamento, magari proprio generata dalle faccende appena introdotte. O magari no. Vai a sapere. Nel mentre, Agents of S.H.I.E.L.D. rimane una serie molto godibile, anche quando non si mantiene al livello dei picchi che ha dimostrato di poter raggiungere.
In generale, comunque, l'inevitabile lavoro di name dropping, con citazioni sparse in giro a personaggi ed elementi dei fumetti e dei film, continua a sembrarmi fatto molto meglio che in passato. Ed è divertente. Bene così.
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