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10.5.06

[E3 2006] Day 3


Ieri sera chiudevo sperando di poter mangiare qualcosa di umano. Il mio desiderio non è stato esaudito, dato che - nonostante qualcuno remasse contro facendo il pirla - ci siamo diretti verso un California Pizza Kitchen o come caspita si chiama. Ora, io non ho problemi con quelle cose che non sanno di pizza anche se si chiamano pizza. Ma proprio zero, senza neanche stare a fare il discorso "basta non pensare che sia pizza". Ma che me ne fotte, io penso solo a mangiare: se mi piace, mi piace, se mi fa cacare, mi fa cacare.

Dicevamo, il California Piscio Cacato: l'antipasto, una specie di focaccia ricoperta di cipolla e pomodorini stile bruschetta, viene quasi da dire che era ottimo. Comunque piacevolissimo. Ma la pizza, cristo santo. Avete presente la pizza ammericana surgelata da supermercato? Quella croccante, no? Ecco, questa invece che croccante è molliccia. Praticamente sembra di avere in bocca una melanzana marcia. E Silvestri ne va matto. Peraltro Silvestri manco c'era, era in giro con non so chi.

Comunque, la tortura chiamata erroneamente cena si conclude felicemente, con anche un momento di thrilling quando il cameriere si arrischia a regalare una risposta sagace a Minini, senza sapere di stare rischiando la vita. Per fortuna la cosa si risolve senza tragiche conseguenze. Dopo cena si corre a casa, che i bimbi devono andare a letto, e tanti saluti. Anche perché qua sopra c'è scritto "Day 3", e sarebbe il caso di parlarne.

Finalmente oggi ho messo piede nel Convention Center, dove si svolgerà l'E3. Le dimensioni contano, e fanno la loro porca figura. Comunque l'ho visto di striscio, dato che eravamo lì solo per ritirare il badge holder. Svolta l'operazione e gestito un passaggio da Starbucks (dove chi non aveva usufruito del porcaio fornito in albergo ha fatto colazione), siamo andati alla biglietteria dello Staples Center. Come era ovvio e prevedibile, i biglietti per la partita dei Clippers sono esauriti. Ma del resto tentare non costava nulla.

La missione della mattinata: portare Paglianti al negozio di soldatini a trenta miglia di distanza, per poi dirigersi sulla Sunset Boulevard, dove si trovano Amoeba Music e Meltdown Comics. Ualone non c'è, ha deciso di andare alla conferenza Nintendo al posto del fantasma di Zave, e la mostra I am 8 bit apre alle 18 (mortacci loro). La compagnia è quindi composta dal sottoscritto, Paglianti, Silvestri e Skulz. Dopo un lungo viaggio, arriviamo al negozio che vedete nella foto in apertura. All'interno, un po' di tutto: miniature, modellini, card varie, board game, giochi di ruolo e via dicendo. Mentre Paglianti ravana, giro fra gli scaffali e poi esco in esplorazione, finendo in una specie di fast food messicanoide chiamato El Pollo Loco. Entrando, impatto su un muro di unto e fogna che mi stordisce, ma riesco lo stesso a prendermi una coca cola. All'uscita, Paglianti ha concluso e ci si può dirigere verso la Sunset. Lungo la strada fotografo alcune simpatiche cose, insegne e cartelli.

Meltdown Comics è un'altra fumetteria gran bella. Più leccatina rispetto a Hi De Ho (o come si chiama), è grossa e fornita. Avevo promesso di cavarmela in fretta ma, cazzo, mi perdo fra gli scaffali e rischio veramente di non uscire più. Comunque, punto subito il quarto volume di Liberty Meadows, ma purtroppo al momento è uscita solo la costosa edizione hardcover e non se ne parla. La ristampona di Bone manco per scherzo, e allora mi accontento di prendere un paio di paperback di The Walking Dead (è troppo bello, non ho voglia di aspettare che escano in italiano) e i due di Our Worlds at War, che in italiano non si trovano più. Uscendo, mi rendo conto che in Skulz e Silvestri c'è un po' di scazzo e, soprattutto, che sto cominciando a spendere un po' troppi soldi. Affanculo Amoeba Music, quindi, si torna in albergo.

In albergo, però, ci si rimane pochino: giusto il tempo di dare corpo a quello che io e Skulz stiamo pensando di fare già da ieri. In pratica, se la cosa non si dovesse rivelare impossibile per motivi "contingenti", sabato, a fiera ampiamente conclusa, prenderemo una macchina a noleggio e ce ne andremo da qualche parte fuori da Los Angeles. Paglianti gradisce e dichiara di volersi aggregare. Per quanto riguarda il dove, io propongo il Joshua Tree National Park. Dopo un veloce raid su siti che lo illustrano, la proposta viene accettata. Vediamo come si evolve.

Dopo una mezzoretta di scazzo, comunque, si riparte per la boulevard: di stare tutto il pomeriggio ad ammorbarsi in stanza non se ne parla e comunque Paglianti vuole farsi rimborsare le scarpe che ha comprato perché gli vanno scomode. Gestito il rimborso, io e Skulz notiamo che c'è uno spettacolo di Silent Hill nel giro di dieci minuti. Ci congediamo e ci infiliamo a vedere 'sto benedetto film, che si rivela sostanzialmente quello che mi aspettavo. Patinato e pulitino, molto riuscito nel riprodurre l'immaginario visivo del videogioco, ma poco "sanguigno" e tutto sommato meno viscerale di Resident Evil (il che è tutto dire).

Dopo il film scatta un momento quasi Silent Hill, nel senso che io e Skulz ci perdiamo nel parcheggio coperto e impieghiamo venti minuti a trovare la macchina. Del resto, all'andata guidava Silvestri, e figurati se noi passeggeri ci preoccupiamo di fare caso a dove abbiamo parcheggiato... La mia mossa "usciamo, entriamo dall'ingresso delle macchine e seguiamo a piedi il percorso che avevamo fatto per parcheggiare", però, funziona. Nel tornare all'albergo, guido per la prima volta in vita mia una macchina col cambio automatico (nonché un pulmino). Esperienza un po' strana: a parte che tutto quello sgasare è folle, ma poi ogni volta che mi fermo a un semaforo cerco la frizione col piede sinistro. Comunque, ci si abitua in fretta, e alla fine ovviamente è comodissimo.

Che dire, la giornata è sostanzialmente finita. Mi son docciato e son qui a scrivere. Silvestrone nel frattempo è tornato e stiamo aspettando un segnale dall'alto per uscire e andare a cena. Le notizie del giorno, lo ammetto, le ho viste un po' di striscio. Ora mi guardo meglio un po' tutto. Da domani, comunque, si comincia a lavorare per davvero. Vediamo un po' che succede. Così, a naso, credo che avrò molto meno tempo e molta meno voglia di mettermi a scrivere fesserie nel blog.

P.S.
Prima di uscire per cena non ho fatto in tempo a finire 'sta roba, quindi finisco adesso. Stasera siamo andati da Johnny Rockets. Considerando che a pranzo mi ero sbafato un hamburger colossale in una specie di saloon sulla Sunset Boulevard, mi sono limitato a un sandwich di pollo. In serata è nato un nuovo tormentone del viaggio: la resistenza passiva. Si aggiunge al camion, al cane alfa e alla musica della laurea americana. Cosa tutto questo voglia dire, non ho cazzi di spiegarlo. Buonanotte (ma anche buongiorno, a chi sta andando al lavoro).

Continua?

3 commenti:

Fichissimo che sei all'e3, non mi ricordavo ci dovessi andare...

All'I am 8 bit me le compri ste spilline scimmiosissime, giopa? :D

http://www.iam8bit.net/store/more/buttons1/index.htm

Poi ti rendo il maltolto... :*

Cià

Guarda, più che volentieri se riesco ad andarci.
Ieri era il giorno perfetto, ma con 'sta cosa che sono aperti solo di sera è saltata. E non so se avrò altre occasioni, forse sabato...

stavo appunto cercando la parola "pizza" sul web.......

http://www.obrist.ch/ALL/Gastro-Italie/Pizza-napoli.jpg

ola

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