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4.6.10

Crazy Heart


Crazy Heart (USA, 2009)
di Scott Cooper
con Jeff Bridges, Maggie Gyllenhaal, Colin Farrell, James Keane, Robert Duvall


Leviamoci subito il peso: l'ometto dorato Jeff Bridges se lo merita eccome, così come del resto se lo meriterebbe per praticamente qualsiasi cosa abbia fatto in vita sua. Tipo anche alzarsi la mattina e lavarsi i denti ogni giorno. Qui, poi, se lo merita in particolar modo, tutto impegnato com'è a reggere in piedi il film da solo e a dominarlo con la sua presenza fisica, con i suoi adorabili sguardi da cucciolone, con il biascicare da vecchia bistecca e con le esibizioni al microfono, chitarra in mano. E il bello è che lo fa senza mossette e isterismi, senza stare lì a urlarti in faccia quant'è bravo: per un paio d'ore molto scarse, semplicemente, diventa Bad Blake.

Oltre a Jeff Bridges, poi, in Crazy Heart ci sono un'altra manciata di ottimi attori, un limpido ritrarre paesaggi che a me, ci posso fare poco, lasciano sempre mortalmente col fiato mozzato, una colonna sonora da brivido e una regia compassata, al totale servizio di protagonista e storia. Storia che non dice nulla che non si sia già visto, letto e sentito mille altre volte, ma lo fa con garbo, realismo, ottima scrittura, personaggi veraci, neanche un momento di patetismo compiaciuto. Fila tutto via liscio e arriva pure qualche bella emozione, evocata da parole, voci e immagini. Un bel film, niente più, niente meno, e un attore della madonna. Buttali.

Il film l'ho visto in lingua originale al cinema Mexico di Milano, nel contesto del sempre amabile ciclo Sound & Motion Pictures. Importanza di guardare questo film in lingua originale? Jeff Bridges ha vinto l'Oscar, eddai. Importanza di guardarlo con dei sottotitoli? Bad Blake è vecchio, ha l'accento di un manzo scuoiato ed è sempre ubriaco.

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