Agents of S.H.I.E.L.D. 01X11: "The Magical Place" (USA, 2014)
creato da Joss Whedon, Jed Whedon, Maurissa Tancharoen
episodio diretto da Kevin Hooks
con Clark Gregg, Brett Dalton, Chloe Bennet, Iain De Caestecker, Elizabeth Henstridge, Ming-Na Wen
Beh, dai, abbiamo aspettato quasi un mese, ma ne è valsa la pena, finalmente c'è stata la svolta, finalmente ci hanno svelato tutti i segreti che si nascondono dietro al ritorno in vita di Coulson, finalmente ce l'abbiamo fatta, giro di boa, ora si prende il largo. Giusto? Eh, insomma. Premesso che, casomai non l'aveste capito, ho deciso che oggi non mi faccio problemi a parlare dei contenuti dell'episodio, quindi girate alla larga se non volete spoiler, vediamo un po' cosa hanno svelato: niente. O quasi. Per l'ennesima volta, esattamente come quando hanno affrontato il passato di Ward, di Skye o di May, Agents of S.H.I.E.L.D. s'è incartato su questa formuletta dello svelare un segreto senza spiegarlo per davvero, mostrandone solo un pezzetto, buttando lì accenni sibillini. Per carità, non che non siano state dette cose: ora sappiamo che Coulson era effettivamente morto e lo è stato per giorni, sappiamo anche che Nick Fury ha mosso mari e monti per rimetterlo in piedi e che si è trattato di un'operazione dolorosissima, vergognosa, intollerabile, ultratecnologica, con probabilmente di mezzo tecnologie strane, magari aliene. Però viene lasciato tantissimo in sospeso.
Evidentemente, nell'universo Marvel cinetelevisivo, si può tornare in vita, ma è una procedura talmente complessa, dolorosa, incasinata, che non lo si fa (o non lo si vuole fare) mai. Eppure Nick Fury ha deciso che Coulson se lo meritava. Perché? Perché doveva fargli da protagonista nel telefilm? Vai a sapere. La spiegazione offerta dallo scienziato interrogato in macchina è talmente confusionaria che sembrava di ascoltare Fabio Capello quando gli fanno domande sui favori arbitrali ricevuti da una sua squadra e infatti è lui il primo a stupirsi quando Coulson decide di andarsene. "Ah, me la sono cavata così? A posto." Poi, certo, il punto è che si continua a perpetrare il giochetto, si lasciano aperti misteri da portare avanti nei prossimi episodi, e a me sta anche bene, basta che la si smetta con lo stillicidio degli accenni buttati in giro a caso ogni martedì: fatemi le puntate che portano avanti il racconto ogni tanto e per il resto spazio al caso della settimana, per favore. OK?
Le grandi rivelazioni, comunque, danno vita alle parti migliori dell'episodio, con l'interazione fra Coulson e la cattiva vestita di fiori, uno sviluppo suggestivo e un'immagine, quella del laboratorio in cui si è svolto il tutto, davvero azzeccata. Per il resto l'episodio è comunque più che gradevole, sicuramente nel gruppetto di quelli riusciti, con qualche battuta che funziona e qualcuna che funziona molto meno, un po' di gag e di scambi che avrebbero senso solo se fino a oggi avessero lavorato bene per farci affezionare davvero ai personaggi (e insomma), la solita azione sempre lì in bilico fra il riuscito e l'un po' pezzente e, in generale, quell'equilibrio delicato da serie gradevole, che scorre via, ha i suoi momenti, ma non riesce proprio a funzionare fino in fondo. Gli elementi ci sarebbero anche, ma continua a mancare qualcosa. Cosa? E chi lo sa? Comunque, sbaglierò, la rivelazione dell'ultimissima scena mi puzza fortissimo di Deathlok. E in generale, tutto il discorso su 'sto benedetto Clairvoyant mi sembra interessante, in potenza, anche per le ripercussioni sull'universo cinematografico Marvel. Chissà. Chissà.
Ah, quanto mi piacerebbe poter ammazzare la gente con una telefonata!
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