The Wolfman (USA, 2010)
di Joe Johnston
con Benicio Del Toro, Anthony Hopkins, Emily Blunt, Hugo Weaving
Quando a venti secondi dall'inizio di un film hai già le mani nei capelli e ti chiedi chi te l'abbia fatto fare, non è un buon segno. Se poi a metà di un film con le sue buone dosi d'azione e che dura un centinaio di minuti comincia a calarti la palpebra, pure, il dubbio di non star guardando un capolavoro ti viene. E quando ti rendi conto che neanche nei titoli di coda sei riuscito a trovare un lato positivo, proprio tu che di solito un qualcosa di sfizioso nei film horror lo individui sempre, oh, allora non c'è proprio speranza.
Wolfman è, semplicemente, una roba inutile, con un gruppetto di attori sprecati fra i quali svetta giusto un po' Del Toro, una sceneggiatura da dodicenni e un regista (anzi, due: il fuggito Mark Romanek e il subentrato Joe Johnston) che prova a fare il figo girando con lo sguardo di oggi il film degli anni quaranta. Senza esserne in grado. Poi ci sarebbe pure Emily Blunt, che è sempre un bel vedere, ma è la più sprecata di tutti, anche se per un attimo quasi mostra una tetta. Insomma, no. Davvero: no.
Il film l'ho visto in lingua originale al cinema Mexico di Milano, nel contesto del sempre amabile ciclo Sound & Motion Pictures. Se pensate che adesso vi dica quanto possa essere importante guardarlo in originale, forse non avete capito. Questo film non ha neanche il pregio di essere talmente brutto e trash da fare il giro e diventare bello. No. È brutto e basta.
Scriptnotes, Episode 665: What Can You Even Do?, Transcript
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The original post for this episode can be found here. John August: Hello
and welcome. My name is John August. Craig Mazin: Well. My name is Craig
Mazin. Jo...
4 ore fa
2 commenti:
Ahahah, ma perché devi farti del male con 'sta roba? Ti pagassero per scriverne una recensione, capirei... :D
Mi piace il genere e sono un inguaribile ottimista.
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