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20.9.12

Magic Mike


Magic Mike (USA, 2012)
di Steven Soderbergh
con Channing Tatum, Alex Pettyfer, Cody Horn, Matthew McConaughey

Magic Mike è un progetto fortemente voluto dal suo protagonista Channing "Collo" Tatum e ispirato alla sua esperienza come spogliarellista in quel di Tampa, Florida, alla tenerà età di diciannove anni. Non che il film racconti la sua storia, anzi, la sceneggiatura di Reid Carolin va probabilmente a parare da tutt'altra parte e del resto è anche un po' adattata in corsa alle esigenze di casting. Ma insomma, è presumibile pensare che l'impressione di realismo che si respira nel riprodurre certi elementi di quel mondo, più che in un racconto tutto sommato ordinario negli sviluppi, sia anche figlia del contributo personale di Channing. Che, per inciso, bravo Channing, inizialmente voleva girare il film con Nicolas Winding Refn, ma poi s'è dovuto accontentare di Steven Soderbergh.

E cosa ne è venuto fuori? Ne è venuto fuori un film dai toni molto meno sbarazzini rispetto a quelli sbandierati nel trailer, che sì ha le gag e la struttura narrativa di una classica commedia americana, ma allo stesso tempo prova ad approcciare quel che racconta in maniera seria. Le scene di ballo, per esempio, sono belle, ben coreografate, ma non particolarmente spettacolarizzate dal lavoro di regia, o sulle musiche: sembra quasi di trovarsi lì, seduti nel locale in mezzo a decine di donne che danno di matto. E la storia di Adam (Alex Pettyfer), giovine traviato dal mondo dello spettacolo e dei soldi facili, per quanto banalotta, tutto sommato funziona perché ben scritta, così come è tratteggiato in maniera degna il rapporto fra Mike e Brooke (Cody Horn).

Magic Mike rimane però un film abbastanza ordinario. Gradevole, ma mai in grado di emozionare o decollare davvero. E questo nonostante degli spunti interessanti, nel dipingere le difficoltà umane che si nascondono dietro i riflettori, ci siano anche. Ma resta tutto freddo, distaccato, privo di mordente. E alla fine rimane in mente soprattutto uno strepitoso Matthew McConaughey, attore nel bel mezzo di una rinascita artistica sfolgorante, che qua si esibisce in una performance adorabile. Il suo Dallas è un personaggio a tanto così dalla macchietta, e invece McConaughey lo rende vivo, credibile, sensato, riuscendo a dare sostanza a mille momenti che in mano ad altri finirebbero per risultare ridicoli e basta.

Il film l'ho visto un mesetto fa e m'è venuto lo sghiribizzo di scriverne adesso perché in Italia esce domani. Matthew McConaughey, francamente, si meriterebbe la lingua originale in cui l'ho guardato qua a Monaco.

1 commenti:

Channing tatum ha gia detto che vorrebbe dirigere un sequel, una di quelle cose indispensabili per l'umanità.

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